27 lug 2008

"Angelo e Simone arrestati in casa e non per strada"

Caso Falcone: i testimoni della difesa confermano la tesi degli imputati

ROTONDELLA – Caso Falcone: la sentenza si avvicina. Si è svolta ieri mattina una delle tappe decisive del processo ai danni di Angelo Falcone e Simone Nobili, i due italiani detenuti in India dal marzo 2007 per possesso di stupefacenti.
Nel corso dell’udienza sono stati sentiti i familiari di uno degli imputati indiani fermati con loro. Tutti hanno concordemente dichiarato che l’arresto sarebbe avvenuto all’interno di una abitazione, intorno alle 22,30 e non, come risulta dai verbali della polizia, a tarda notte in un posto di blocco stradale. Si tratta, con tutta probabilità, dell’abitazione in cui Angelo e Simone dicono di aver semplicemente fittato una camera per la loro permanenza indiana. Secondo i testimoni la polizia avrebbe perquisito tutta la casa per circa tre ore, senza trovare alcunché di sospetto. Tale versione, come si è detto, ribalta completamente quella fornita dai numerosi poliziotti chiamati a deporre dall’accusa. Si tratterà ora di vedere quali versioni risulteranno più attendibili e rafforzate da prove oggettive.
Una data decisiva, in tal senso, potrebbe essere il prossimo 12 agosto. In quella occasione gli avvocati di accusa e difesa si sfideranno con le arringhe conclusive. E poi, circa una settimana dopo, dovrebbe arrivare la sentenza. Naturalmente il condizionale è d’obbligo, considerando i numerosi imprevisti che già hanno fatto slittare più volte i tempi del processo, dalla morte di un familiare del giudici allo stato di malattia in cui sono caduti sia Angelo che Simone. Giovanni Falcone, padre di Angelo, ha comunque rassicurato sulle condizioni di salute del figlio, di recente rinfrancato dalle visite della giornalista free lance italiana Maria Grazia Cocciolo. Del caso di Angelo, nei giorni scorsi, si è occupato anche il quotidiano Libero di Vittorio Feltri, nell’ambito di un ricco dossier sugli italiani detenuti all’estero.

Alle scuole superiori il problema non è soltanto la matematica

L’altro ieri il ministro Maristella Gelmini ha reso noti i dati relativi alle insufficienze nelle scuole superiori per l’anno 2007/2008. La matematica emerge come la disciplina in cui i nostri ragazzi falliscono maggiormente, con il 45,7% delle sospensioni di giudizio.
Chi lavora nella scuola, però, non aveva certo bisogno di questi numeri per comprendere la portata di un problema che sta assumendo dimensioni notevoli. Il “caso matematica” è lampante e discusso da tempo nei vari consigli di classe e collegi dei docenti. Troppo spesso, però, è giudicato con chiavi di lettura banali e fuorvianti, come quelle che attribuiscono le difficoltà a una generica incapacità dei docenti, o al frequente impiego di insegnanti laureati non propriamente in matematica, ma in facoltà affini quali ingegneria, biologia, etc.
Tali valutazioni, totalmente ripiegate sui docenti della disciplina, rischiano di fornire un quadro troppo riduttivo. Non si può valutare la questione, infatti, senza considerare la struttura epistemologica della disciplina stessa e le sue sostanziali differenze con le altre materie.
La matematica, infatti, ha uno statuto didattico-epistemologico del tutto particolare, che la rende simile, in parte, a quello delle lingue “morte” studiate nei licei, il latino e il greco. E non è un caso che, specie nei licei scientifici e pedagogici, i debiti in matematica vadano spesso di pari passo con quelli in latino.
Queste materie hanno in comune alcune caratteristiche fondamentali: 1) si applicano a un campo di segni linguistici e numerici astratti e solitamente privi di significato immediato, il che rende particolarmente difficoltoso l’aspetto motivazionale; 2) richiedono un particolare ricorso al livello logico della ragione e un minore impiego di quello mnemonico; 3) richiedono un lavoro di analisi dei dati e verifica delle ipotesi di soluzione, che sono le fasi essenziali del metodo scientifico della conoscenza (anche per questo è ancora utilissimo far studiare il latino nei licei scientifici).
Non mi sembra un’eresia, perciò, affermare che sono materie “di per sé” più difficili da apprendere e, perciò, da insegnare. E tutto questo perché più delle altre “costringono” l’allievo a un reale protagonismo nella costruzione del sapere, un impegno “fino in fondo”, senza l’ausilio di particolari risorse motivazionali.
A questo punto, però, si apre un altro e più importante campo di riflessione, perché questo protagonismo nella costruzione del sapere non è l’obiettivo proprio della matematica o del latino, ma un obiettivo generale che in tutte le materie si dovrebbe perseguire.
Su questo, immagino, tutti sarebbero teoricamente d’accordo. Ma nel concreto delle realtà scolastiche le cose vanno in maniera diversa. Proviamo a chiederci, per esempio, quanti professori di filosofia hanno il coraggio di dare il debito a un allievo che studia a memoria senza un minimo di adesione personale (protagonismo!) alle grandi domande su cui la disciplina stessa si fonda? Quanti professori di storia, arte e sociologia lo fanno? Quelli di latino e matematica, per la struttura della disciplina e le modalità di valutazione (problemi e versioni con risultato “oggettivo”) sono invece costretti a farlo!
Smettiamola, perciò, di mettere troppo sotto la lente i risultati di alcune discipline specifiche! Solo così cominceremo a comprendere l’illusione di tanti docenti di storia, sociologia, etc, quando si scandalizzano di fronte al voto basso del collega di matematica o latino ed esclamano: “Ma come, con me va bene!”, confermando illusoriamente la loro presunta capacità di appassionare gli alunni.
Solo così potremo intervenire radicalmente su un sistema che fa acqua da tutte le parti (e non solo da qualche parte!), in cui chiamiamo “bravi” quelli che non lo sono, che non sanno essere realmente “protagonisti” del proprio apprendimento.
E’ emblematico, in proposito, quanto mi hanno raccontato su una commissione di esame in Puglia. Un’alunna ammessa con il massimo dei voti parla di Leopardi e specifica con rigore tutte le sue opere e le date di composizione. Un docente domanda spassionatamente: “Ma perché ti piace Leopardi”? Incredibile: l’alunna rimane a bocca chiusa! Naturalmente il 100 è assicurato comunque: “Però si vede che ha studiato!”. Giudicate voi!

Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

23 lug 2008

Questione vice sindaco: forse torna in sella Palazzo

Ma c'è maretta per il ruolo di capogruppo della civica

ROTONDELLA – Sull’incontro di lunedì sera quasi tutti erano ottimisti. Girava voce che il sindaco Vito Agresti avesse sbloccato la situazione con precedenti mediazioni e potesse nominare il nuovo vice sindaco in un clima di pace, con l’appoggio di tutta la maggioranza. Ma così non è stato.

Anzi, l’incontro si è trasformato in una vera e propria maratona, dalle otto di sera fino quasi a mezzanotte. I consiglieri di maggioranza sono rimasti chiusi in municipio a discutere ad alta voce, mentre in piazza tanti curiosi attendevano un verdetto che non è arrivato. Rotondella, insomma, non ha ancora un vice sindaco. Almeno formalmente, perché l’incontro non è stato del tutto inutile. Anzi, potrebbe avere aperto la strada alla soluzione, proprio quella su cui quasi nessuno, a questo punto, avrebbe scommesso: il ritorno di Gianluca Palazzo.

E’ il modo con cui Agresti potrebbe accontentare tutti, lasciando le cose come prima. Evitato, dunque, l’annunciato l’azzeramento della giunta, che avrebbe consentito una più facile mediazione, ma avrebbe avuto anche l’effetto negativo di offrire l’impressione di una “bocciatura” per qualche assessore.

Un'altra questione, però, potrebbe rimettere tutto in gioco. E’ la postazione di capogruppo della civica di maggioranza. Si tratta di un incarico non troppo importante sul piano amministrativo, ma che assume un forte valore simbolico per la linea politica del gruppo in vista delle prossime elezioni.

Più di qualcuno avrebbe proposto per l’incarico lo stesso Palazzo, sia per rinforzare la sua posizione personale che per garantire quella linea di “civicità” su cui il gruppo si è cementato. Anche il sindaco Agresti, a quanto pare, non sarebbe contrario. Palazzo, infatti, è uno dei pochi membri di maggioranza che, come lo stesso sindaco, non hanno preso posizione in favore di alcun partito politico. Lo ha fatto, al contrario, l’attuale capogruppo Antonio Dimatteo, schierato da qualche mese con L’Italia dei Valori. Ma è qui che la cosa si complica, perché proprio Dimatteo e Palazzo sarebbero i veri antagonisti della vicenda. I due non si rivolgono la parola da mesi e proprio un contrasto con Dimatteo sarebbe tra le cause delle dimissioni di Palazzo, nel dicembre 2007. Insomma, il posto di capogruppo rischia di buttare benzina su un fuoco già acceso. Anche perché, se tutti sono d’accordo sul ruolo del vice sindaco, almeno un paio di membri della maggioranza vedrebbero male questa ulteriore “concessione” a Palazzo. Il buon senso, a questo punto, suggerirebbe di restituire a Palazzo l’incarico di vice sindaco, ma senza forzare troppo con l’incarico di capogruppo, per non irritare Dimatteo e gli altri che stanno dalla sua parte. A questa civica, in fondo, conviene rimanere in piedi più che perdersi in questioni simboliche. A meno che non vi siano interessi “di partito” destinati a venire presto alla luce. Le prossime comunali non sono troppo lontane, come sa bene Vito Agresti, interessato a “reprimere“ eventuali connotazioni partitiche del gruppo, che di fatto squalificherebbero una sua possibile ricandidatura. Chi scrive, però, non si stupirebbe di vedere come avversari politici alcuni di quelli che lunedì sera erano seduti allo stesso tavolo.


Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

22 lug 2008

Vice sindaco: nelle prossime ore un incontro per decidere

Forse Agresti azzera la giunta per mediare meglio

ROTONDELLA – Caso vice-sindaco: si azzera la giunta per decidere a breve. Il sindaco Vito Agresti si trova costretto a prendere di petto la nomina del vice sindaco, che non ha ancora scelto dopo le dimissioni di Gianluca Palazzo nel dicembre 2007.
In seguito alle dichiarazioni critiche dell’assessore Francesco Dilorenzo, il caso è stato sollevato dall’opposizione del Pd, che ha chiesto al Prefetto di intervenire. Anche altri membri della maggioranza, però, sarebbero favorevoli a una decisione in tempi brevi. Tra questi l’assessore alla Cultura Antonio Pastore, a cui non dispiacerebbe un ripensamento di Palazzo. “In caso contrario, però, bisognerebbe decidere nell’arco di pochissime ore”. La scelta potrebbe rompere quegli equilibri politici che hanno permesso ad Agresti di mantenere un clima pacifico nella sua maggioranza, sebbene politicamente eterogenea.
Non si tratterà, dunque, di una pratica troppo semplice. Per questo motivo, secondo alcune indiscrezioni, Agresti avrebbe pensato di azzerare totalmente la giunta e riequilibrare il tutto dalla base. Palazzo, infatti, oltre alla carica di vice sindaco, deteneva anche alcune importanti deleghe assessorili, tra cui quella strategica per il Personale. Più di qualcuno, magari scontento per la scelta del nuovo vice sindaco, potrebbe quindi essere acquietato con qualche nuova delega. Sebbene l’operazione non sia semplicissima, Agresti avrà dalla sua l’alto numero di deleghe in rapporto a quello dei consiglieri di maggioranza. Se si eccettuano i due consiglieri della Comunità Montana Basso Sinni (Rudy Marranchelli e Leonardo Dimasi) il solo Rocco Gentile è privo di una delega assessorile. Nessuno, insomma, dovrebbe rimanere a mani vuote.

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20 lug 2008

Strategie turistiche in riva al mare

Incontro al Rotò Beach tra Apt e Camera di Commercio di Matera

ROTONDELLA – Cronaca da un salotto in riva al mare. Nel silenzio del lido Rivolta, all’ora del tramonto, anima la scena una comitiva di maturi signori. Sono seduti sui divanetti in vimini del Rotò Beach, tra un sigaro e un prosecco. Il luogo ispira relax, e infatti è rilassata la “chiacchierata” tra Giampiero Perri, presidente dell’Apt Basilicata, e Domenico Bronzino, presidente della Camera di Commercio di Matera. Il contesto farebbe pensare a un incontro informale. In realtà tutto è programmato, volutamente pubblico. I cronisti locali non sono su quei divani per caso. Li ha invitati Bronzino come parte attiva per discutere, criticare e proporre, non solo per ascoltare e prendere appunti. Anche perché il tema caldo della “chiacchierata” è lo sviluppo turistico del territorio, con cui la comunicazione c’entra parecchio.

Anzi, secondo i due presidenti è un punto cruciale. “Per far crescere il turismo è necessario investire sulla comunicazione – esordisce Bronzino - ma non solo quella locale, bisogna interessare la stampa di settore nazionale e internazionale”. Perri annuisce e spiega che l’Apt è già al lavoro in questo senso: “Abbiamo già attivato una campagna del genere, puntando in particolare sui settimanali femminili, perché spesso sono le donne a incidere sulla scelta delle vacanze familiari”.

Ai media locali, e non solo a loro, è chiesta invece una maggior collaborazione per comunicare una giusta idea del turismo. “E’ anche una responsabilità della stampa locale – spiega Perri - se il cosiddetto turismo “mordi e fuggi” viene spesso percepito come un fenomeno negativo. Dovremmo comprendere che la Basilicata è vocata per questo tipo di turismo, per le gite di un solo giorno. Altrove si chiama turismo escursionistico ed è un fenomeno incentivato, qui è ingiustamente demonizzato”. Non mancherebbe, inoltre, un eccessivo indugio dei media locali sulle difficoltà e i limiti dello sviluppo territoriale. “I nostri giornali – continua Perri - dovrebbero cominciare a raccontare anche la Basilicata che funziona, quella di tanti imprenditori turistici che sono riusciti a emergere, soprattutto a Matera e nel Metapontino”.

Ma a fronte di qualche bella storia individuale c’è anche una Basilicata che non funziona, e assolutamente non riesce a fare sistema sul turismo. E’ pronto a giurarlo Antonio Matarazzo, noto imprenditore e responsabile turismo della Camera di Commercio, che racconta “delle tante resistenze incontrate, anche nell’ente camerale, per far percepire il turismo come un settore con possibili ricadute per tutte le categorie. In Basilicata, insomma, il turismo non riesce a federarsi”.

Anche questioni all’apparenza banali, ma in effetti incisive, sarebbero all’origine di queste remore: “Non dimentichiamoci della rivalità tra Potenza e Matera – aggiunge Bronzino – e di una certa egemonia politica dei potentini. Sembrerà banale, ma soprattutto i materani vivono in tal senso una sorta di psicosi”.

Perri prende spunto dallo “sfogo” e racconta delle grandi resistenze incontrate all’inizio del suo mandato, quando tentò di spiegare che “la promozione andava centrata su Matera, e non su Potenza, molto meno attraente sul piano turistico. Non tutti furono disposti ad accettarlo pacificamente”.

La chiacchierata prosegue. L’esigenza di un coordinamento unitario è condivisa da tutti, compresi gli altri due rappresentanti della Camera di Commercio presenti, il vice direttore Achille Spada e il responsabile dello Sportello Sprint Vito Signati. Una necessità impellente, affinché “i vari Pit e Gal la smettano di viaggiare per conto proprio e si coordino con gli altri soggetti”. E poiché tutti sanno quanti soldi pubblici passano per i Pit e i Gal, qualcuno dei presenti arriva ad auspicarne l’immediata scomparsa. Perri è più cauto: “prima vanno coordinati e poi, magari col tempo, assorbiti in un nuovo soggetto più efficace”.

L’ultimo tema è quello della formazione legata al turismo. Qui Bronzino è un fiume in piena. Il suo obiettivo è l’Università di Basilicata: “Ci avevano chiesto delle risorse per aprire nuove facoltà. Ma quando noi abbiamo proposto di avviare Economia del Turismo, loro hanno detto che tutto era già stabilito: bisognava aprire biologia e farmacia per ragioni meramente accademiche. Si capisce? L’Università prende milioni di euro dalla regione solo perché darebbe prestigio, ma in concreto non fa nulla per lo sviluppo. Così non si va lontano”.

Finisce qui la lunga analisi. Tante riflessioni emerse potranno essere trasformate in proposte e iniziative concrete, magari in una proficua collaborazione tra i due enti. Ma le cose concrete, si sa, non si fanno certo davanti ai giornalisti!


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Perri boccia la ricetta turistica di Nigro

"L'idea di dare risorse agli operatori è buona ma datata"

A fine serata, dopo la chiacchierata, arriva il momento dell’intervista vera e propria. Il cronista può porre la cosiddetta “domanda cattiva” al presidente Apt Giampiero Perri. E’ un aut aut sulle diverse ricette per il turismo di Carmine Nigro, Presidente della Provincia di Matera, e Vincenzo Foliino, assessore regionale alle Attività Produttive. Il primo propone un sostegno diretto degli enti pubblici agli operatori turistici, fino a incentivarli per ogni turista trasportato in bus nei vari comuni della provincia. Il secondo è contrario a tutto ciò, e punta a investire sui borghi, costruendo strutture di accoglienza, creando lavoro e potenziando l’attrattiva del territorio. Insomma, Nigro o Folino? Il cronista si attende chissà quale giravolta per evitare la domanda, ma Perri va giù dritto. “Io concordo con Folino, l’idea di Nigro è ammirevole ma è senz’altro datata. Ormai il turista non cerca più questo o quel piccolo privilegio, non vuole il pullman pagato con soldi pubblici per risparmiare qualche euro. Preferisce viaggiare con la sua auto senza essere soggetto ad orari ed altri incomodi, pur spendendo qualcosa in più. Sono altre le sue esigenze di comfort rispetto a prima. Insomma, bisogna sì incentivare gli operatori, ma assolutamente in modo indiretto, innestando i cosiddetti fattori di attrattività. Anche in questo senso, però, la questione meriterebbe una svolta”. E qui una piccola bacchettata ai politici lucani, già elogiati nel corso della serata, e ai loro investimenti sul turismo, sempre “sotto soglia”, sempre a pretendere grandi risultati con pochi soldi. Un metodo, questo, che nel turismo funziona assai raramente. “Per raccogliere bene bisogna avere il coraggio di investire tanto” spiega Perri, raccontando degli scavi di Ercolano, dove un museo interattivo è costato 10 milioni di euro. “Sicuramente una cifra grossa, ma non mancherà di offrire a breve un ritorno eccellente”.


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17 lug 2008

Rotondella: la questione del vice sindaco arriva al Prefetto

La denuncia è di Enzo Francomano, capogruppo dell'opposizione Pd


ROTONDELLA – La questione del vice sindaco è già sul tavolo del Prefetto di Matera Carlo Fanara. A informarlo è stato Vincenzo Francomano, capogruppo del Pd in consiglio comunale. La sua missiva invoca a chiare lettere l’intervento dell’autorità prefettizia, per porre fine a quello che sarebbe un grave limite per la vita democratica del comune: la mancanza di un vice sindaco.

L’ex vice sindaco Gianluca Palazzo, infatti, si è dimesso nel dicembre 2007, senza motivare pubblicamente il suo gesto nel corso degli ultimi tre consigli comunali. Il sindaco Vito Agresti, a sua volta, nella speranza che le dimissioni di Palazzo rientrassero, ha evitato di nominare subito un vice. Questa remora, però, si è protratta fino ad oggi, producendo l’intolleranza dell’opposizione e, addirittura, di qualche membro della giunta, come l’assessore al bilancio Francesco Dilorenzo. La mancata nomina del vice sindaco, secondo loro, sarebbe legata all’esigenza di conservare il delicato equilibrio che tiene in piedi i rapporti nella giunta comunale, politicamente eterogenea. Il sindaco, in altri termini, non avrebbe fatto la nomina per non scontentare nessuno. Una posizione politicamente accettabile, ma, secondo Francomano, assolutamente contraria “a un preciso obbligo di legge”. “Il Sindaco di Rotondella – recita la nota inviata al Prefetto - sembra ignorare la valenza e l'importanza, su un piano essenzialmente istituzionale, che il Vicesindaco ha per un Comune. Se, dal punto di vista sistematico, il Vicesindaco è il "vicario" del Sindaco, e cioè l’organo persona fisica stabilmente destinato ad esercitare le funzioni del titolare in ogni caso di sua mancanza, assenza o impedimento, nel supremo interesse di garantire continuità nell’azione amministrativa dell’ente locale, la tutela di questo interesse postula che in ogni momento vi sia un soggetto giuridicamente legittimato ad adottare tutti i provvedimenti oggettivamente necessari nell’interesse pubblico (cfr. parere dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato n.501/01)”. Staremo a vedere, ora, se arriveranno prima i provvedimenti del Prefetto, o se sarà il sindaco stesso ad anticipare i tempi, come da lui stesso preannunciato: “Farò la nomina entro la fine dell’estate”.

Calcio: Polisportiva e Basso Sinni diventano una squadra sola

Riconfermato il tecnico Martino. La squadra punta alla Promozione

ROTONDELLA – Adp Rotondella e Asd Basso Sinni si fondono e diventano una squadra sola. Dopo qualche anno di separazione e una non nascosta rivalità le due compagini uniscono le forze per mirare a grandi traguardi. La nuova squadra si chiamerà Adp Rotondella, disputerà il campionato di prima categoria e vestirà gli storici colori biancorossi. Si riparte, insomma, dalla buona scia che aveva portato l’Adp al quinto posto in prima categoria. Confermato il tecnico Antonio Martino, così come è confermata quasi tutta la rosa dello scorso anno, a cui si aggiungono le nuove “reclute” del Basso Sinni Francesco Oriolo, Nicola Demarco e Domenico Francolino. Oltre a loro arrivano in biancorosso Rocco Quinto e Gaetano Galati, dal Policoro 2000. Ancora in corso, infine, le trattative per il passaggio al Rotondella degli esperti Giambattista Toscano e Pasquale Varlaro, nonché del giovane Luca Santarcangelo proveniente dal Francavilla. All’allenatore Aldo Pitrelli sarà affidata la conduzione della Juniores Regionale, mentre mister Giuseppe Giovinazzo curerà la categoria Giovanissimi e la Scuola Calcio.

Ottimistiche le dichiarazioni di Enzo Mauro, presidente della società: “In questo periodo di crisi economica abbiamo pensato di unire le forze con gli amici del Basso Sinni per cercare di portare più in alto possibile il nome del nostro piccolo comune”.

Ricche di entusiasmo anche le dichiarazioni di mister Martino, che avrebbe rinunciato a proposte di categoria superiore per dare fiducia a questo nuovo progetto-Rotondella. Due le ragioni fondamentali della sua scelta: “la stima per la società e la fiducia nel gruppo”. Che quest’anno, è inutile negarlo, si presenta davvero molto competitivo. E anche se la società non lo dice per prudenza, il suo obiettivo sembra essere chiaro: il ritorno in Promozione.


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16 lug 2008

Venti di crisi sulla giunta Agresti

L'assessore Dilorenzo sbotta e pone la questione vice-sindaco

ROTONDELLA – Venti di crisi sulla maggioranza di Vito Agresti, che nello scorso consiglio comunale ha potuto approvare a malapena il consuntivo 2007. Troppi gli assenti tra i banchi della maggioranza, addirittura cinque, e bilancio approvato con soli sei consiglieri più il sindaco. Tutti assenti giustificati, almeno in apparenza. Ma un’assenza saltava agli occhi più di tutte, quella di Francesco Dilorenzo. Proprio l’assessore al Bilancio assente nella seduta di approvazione del consuntivo? Insomma, non mancavano elementi per far dubitare che sotto ci fosse qualcosa, anche perché tra gli assenti figuravano pure Tina Bianco e Gianluca Palazzo, entrambi in polemica, più o meno aperta, con l’operato del sindaco e della giunta.

E in effetti qualcosa c’era. A confermarlo, con prudenza, lo stesso Dilorenzo. “La mia assenza non è stata del tutto casuale – ha spiegato – ho sentito l’esigenza di dare una sveglia a una compagine amministrativa che non riesce a fare il salto di qualità, a concepire un’idea che possa rappresentare uno spartiacque storico per il nostro mandato. E poi - prosegue - c’è la questione del vice sindaco, che il sindaco sembra non voler sbloccare, forse per non rischiare di compromettere un equilibrio che in fondo gli fa comodo. Ma la situazione è ormai insostenibile.”.

Eh già, il vicesindaco! La nuova “questione calda” sembra essere proprio questa: Gianluca Palazzo si è dimesso ormai da sei mesi dall’incarico e il sindaco, in attesa di un suo ripensamento, ha sempre rimandato la nomina di un sostituto avocando a sé l’incarico. La questione, però, ora comincia ad agitare più di qualcuno. Si è espresso in merito anche Vincenzo Francomano, capogruppo dell’opposizione del Pd, che ha giudicato “indecente questa vacanza di una figura importante nella gestione della cosa pubblica” e ha promesso di informarne subito il prefetto.

Interpellato sulla questione, il sindaco Vito Agresti si è detto pronto a decidere in fretta, “entro l’estate”, e a farlo solo dopo aver sentito le proposte dei suoi in riunione di maggioranza. Il primo cittadino ha anche spiegato perché non lo ha ancora fatto. Oltre al possibile ripensamento di Palazzo, ad accrescere le remore ci sarebbe stata anche la recente vicenda della Comunità Montana Basso Sinni, a rischio di “chiusura”. Proprio in quell’ente, infatti, ricoprono l’incarico di assessori Leonardo Dimasi e Rudy Marranchelli, consiglieri comunali piuttosto vicini al sindaco, che nel giugno 2008 avrebbero dovuto lasciare l’incarico alla Comunità. Uno di loro (più probabilmente Marranchelli) sarebbe stato il “favorito” del sindaco per la carica di vice. Ora, però, entrambi hanno avuto la proroga del mandato alla Comunità fino al 2009, e di conseguenza vanno fuori dai giochi. Pochi altri rimangono dentro. Favoriti, a questo punto, proprio Dilorenzo e Antonio Dimatteo, assessore ai Lavori Pubblici.

Che la questione di Dilorenzo non sia legata a un interesse personale alla carica? “Il problema è più a fondo – precisa lo stesso assessore – io sto ponendo una questione qualitativa all’interno della giunta. E ritengo che a settembre si dovranno mettere le carte in tavola per tante questioni”. Abbastanza per mettere in dubbio la tenuta della giunta Agresti fino alle elezioni? “Credo di no. O, almeno, io personalmente non ho di queste ambizioni – chiarisce Dilorenzo – a questo punto del mandato non servirebbe a molto”.

La vicenda, comunque, ci costringe a ricordare che nel prossimo aprile, con tutta probabilità, si tornerà a votare. Già dopo l’estate, perciò, la formazione dei candidati e delle liste sarà oggetto di discussione e, senz’altro, di qualche frizione all’interno di maggioranza e opposizione. La scossa di Dilorenzo è un “buon inizio” di tutto ciò.


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I due turismi di Nigro e Folino


L'incontro del Cta Acli diventa lo scenario per ricette divergenti


NOVA SIRI – Doveva essere un incontro sul Turismo Sociale, quello promosso venerdì dal Centro Turistico Acli. Il ricco parterre di relatori istituzionali, però, ha subito provveduto a cambiare rotta, spostando il tema, in senso più generale, sulle politiche territoriali per il turismo. E se ne sono viste delle belle, soprattutto per la divergenza di vedute tra i politici lucani intervenuti. A “virare” per primo è stato Gianni Pittella, europarlamentare del Pd, che ha praticamente rovesciato la premessa iniziale del giornalista Rai Puccio Corona, moderatore dell’incontro. Quest’ultimo aveva puntato l’attenzione sulle carenze territoriali del turismo”, ritenendo poco utile rifugiarsi dietro le “solite questioni di macroeconomia, senza affrontare i problemi dal basso”. “I problemi – ha detto invece Pittella – sono legati a ben più profonde crepe dell’economia mondiale, che hanno origine in un processo selvaggio di globalizzazione. Ed è a livello sovranazionale che si deve intervenire. E’ grave, in proposito, che l’Unione Europea non abbia ancora una base giuridica e operativa sul turismo, perché tutto è demandato alle regioni con i cosiddetti fondi strutturali. L’Ue dovrebbe pensare a progetti pilota da implementare, per così dire, dall’alto. In questo modo – ha precisato l’europarlamentare – non si vogliono sottrarre i fondi strutturali alle regioni, ma solo integrarli con interventi ulteriori”. Ha poi preso la parola Carmine Nigro, presidente della Provincia di Matera, che con tono deciso ha espresso la sua ricetta per il turismo locale: “ Gli imprenditori locali chiedono troppo ai turisti? E’ possibile, ma non dobbiamo pensare che lo facciano solo per speculare, spesso è per loro una necessità economica effettiva. A questo livello, perciò, devono intervenire le istituzioni, sollecitando le iniziative degli operatori e mettendo delle risorse economiche nelle loro mani”. Nigro ha quindi fatto cenno a un esempio concreto di questo “foraggio agli operatori”, il recente bando provinciale Provincia in Bus, con il quale la Provincia di Matera concede contributi alle agenzie che trasportano i turisti dei villaggi a visitare i comuni lucani. A questo punto il sorriso ironico di Vincenzo Folino tradiva un certo disappunto per l’opinione. Un disappunto che l’assessore regionale alle Attività Produttive avrebbe espresso qualche minuto dopo: “ Non sono d’accordo con la linea del presidente Nigro, – ha detto - non basta dare qualcosa agli imprenditori per pensare di risolvere i problemi del turismo. Ci sarà sempre qualche luogo più competitivo del nostro, come Sharm el Sheikh. Dobbiamo pensare a un turismo diverso, che sappia essere attraente perché speciale. In questo senso noi abbiamo un valore unico, la possibilità di coniugare turisticamente il mare e i borghi. Dobbiamo intervenire per renderli accoglienti e ricettivi, creando così anche tanto nuovo lavoro, che è il primo grande impulso che dobbiamo creare. Non serve – ha poi concluso con veemenza – dare qualche euro ai pullmann per risolvere il problema dei prezzi, bisogna spiegare al proprietario immobiliare o all’imprenditore di Policoro che non si possono chiedere cinque o sei mila euro per un affitto mensile!”. Meno sbilanciati i precedenti interventi di Carlo Chiurazzi, senatore del Pd, e Giampiero Perri, presidente Apt Basilicata, che avevano sottolineato l’esigenza di una maggior promozione e formazione turistica. All’inizio dell’incontro era intervenuto anche Giuseppe Santarcangelo, sindaco di Nova Siri, sottolineando i limiti di un turismo fondato esclusivamente sui villaggi. Siparietto finale all’ingresso in sala di Vincenzo Vitale, presidente del consorzio Marinagri. Giulio Sarli, responsabile delle Acli, è piombato al tavolo dei relatori per chiedere un applauso di solidarietà nei suoi confronti. L’applauso, non unanime ma “di maggioranza”, è arrivato.

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Il Turismo Sociale secondo le Acli

Proposta una Carta del Turismo già prescritta dalle leggi

NOVA SIRI – Di Turismo Sociale si parla spesso come di un turismo di serie B, riservato ai meno abbienti e perciò poco attento agli aspetti qualitativi. Nulla di più falso e pregiudiziale. Almeno secondo i dirigenti Acli intervenuti venerdì all’incontro di Nova Siri, dove il Cta (Centro Turistico Acli) sta celebrando la propria festa nazionale presso il villaggio Giardini d’Oriente.

Ma cosa è in concreto questo Turismo Sociale, se non semplicemente quello “scadente” e “per i poveri”? Nel tentativo di definirlo sinteticamente, si potrebbe dire che esso è quel turismo che “promuove l’accesso del maggior numero di persone alla vacanza, senza distinzione di età, appartenenza culturale, disponibilità economica e capacità fisica. Fondato sui valori della socializzazione, della crescita della persona e del rispetto dell’ambiente, esso è fattore di coesione sociale e di arricchimento culturale”.

Insomma, un turismo che è anzitutto fonte di valori sociali e culturali, la cui valenza è sancita anche da numerosi protocolli internazionali. E come ogni valore, anche il turismo va tutelato con una serie di diritti e doveri ben codificati.

E’ in questo senso che tenta di intervenire il Cta, con un impulso deciso alla redazione e approvazione di una Carta del Turismo Sociale, che evidenzi diritti e doveri degli operatori, ma anche stili e comportamenti del turista responsabile. Una Carta del Turismo, peraltro, era già prevista nella legge quadro sul turismo 29/2001, ma è rimasta, per così dire, nel libro delle buone intenzioni. Oggi le Acli, nel rilanciare il progetto, propongono anche una serie di ipotesi concrete su ciò che la Carta dovrebbe contenere. Non dovrebbero mancare, per esempio, una serie di informazioni sui diritti del turista per quanto riguarda l’accessibilità e la fruizione di servizi turistico-ricettivi, o ancora informazioni sui sistemi di classificazione esistenti e sulla segnaletica, sui diritti per i disabili, sulle polizze assicurative e sull’assistenza sanitaria in viaggio.

Ha illustrato queste ipotesi Pino Vitale, Presidente Nazionale del Cta, che ha sintetizzato il tutto in tre parole chiave: accessibilità (turismo per tutti); solidarietà (turismo di tutti); cooperazione (turismo con tutti).

Dopo di lui sono intervenuti Pasquale Orlando, responsabile Acli per il Mezzogiorno, e Filippo Pugliese, responsabile Acli della Regione Basilicata, che hanno sottolineato il valore qualitativo del turismo sociale, il più capace di sposarsi con la ricettività e l’accoglienza dei territori.

Pier Paolo Napoletano, responsabile dello sviluppo associativo delle Acli, ha puntato l’attenzione sul valore turistico dell’aggregazione, mentre Paola Vacchina, vice presidente nazionale delle Acli, ha concluso ricordando che“sviluppo economico e rispetto della persona devono camminare insieme”.


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12 lug 2008

Rotondella: il bilancio passa senza confronto

La minoranza abbandona l'aula per protesta. Troppo tardi gli atti

ROTONDELLA – Il consiglio comunale di Rotondella ha approvato nei giorni scorsi il bilancio consuntivo 2007. La seduta, però, non è andata come da copione. A stravolgere la trama è stato il gruppo di minoranza del Pd, con un atto senza precedenti nell’ultimo mandato amministrativo: l’abbandono momentaneo della seduta consiliare per la votazione sul bilancio. La protesta ha preso di mira la procedura di convocazione del consiglio, operata, secondo l’opposizione, in tempi e modi non conformi alle leggi. Questa la sostanza dei fatti. La normativa vigente (art 227 del d. Lgs 267/2000) stabilisce che lo schema di consuntivo debba essere a disposizione di tutti i consiglieri entro un termine “non inferiore ai venti giorni” dall’approvazione in consiglio comunale. Ai consiglieri di minoranza, invece, l’odg è stato comunicato solo il 24 giugno, in occasione della riunione dei capigruppo, ad appena sei giorni dal consiglio (30 giugno). Soltanto nello stesso giorno, peraltro, la giunta comunale aveva approvato lo schema di consuntivo messo a votazione. Tempi troppo ristretti, secondo l’opposizione, perché si potesse esercitare un effettivo controllo sociale sulla gestione dei fondi comunali.

“La questione - spiega il capogruppo del Pd Enzo Francomano - è burocratica solo in apparenza, ma esprime una presa di posizione politica”.

Principale destinatario dell’accusa sarebbe il presidente del consiglio Vincenzo Varasano, che secondo la minoranza non avrebbe mai adottato la dovuta neutralità nel garantire i diritti dei consiglieri comunali, in particolare quelli di opposizione.

Tanti episodi del passato dimostrerebbero questo mancato rispetto delle regole. “Nel mese di febbraio abbiamo chiesto un consiglio comunale per discutere dei lavori di Corso Garibaldi – ha spiegato Francomano - e loro hanno fissato il consiglio addirittura per il 29 maggio, incalzati dall’approvazione del bilancio con i fondi di compensazione. Chissà, altrimenti, per quanto ancora avrebbero rimandato. Abbiamo chiesto da circa un anno, inoltre, un incontro con il consulente del comune per il piano di sviluppo del mare e non se ne è ancora fatto nulla. Insomma, quasi nessuna delle nostre richieste è trattata con il dovuto rispetto istituzionale”.

I consiglieri del Pd hanno subito inviato un esposto al prefetto Fanara, evidenziando le ragioni politiche dell’atto. Nel documento si specifica che la protesta voleva prendere di mira “i consiglieri comunali di maggioranza e non il segretario comunale e gli altri funzionari, ai quali va espresso un ringraziamento pubblico per il lavoro che svolgono e per la assoluta disponibilità sempre dimostrata”.

Minimizza la questione il sindaco Vito Agresti. “Tutto questo è ridicolo. Stanno facendo una questione di lana caprina per una procedura che a Rotondella si ripete da venti anni. Anche quando erano loro ad amministrare il comune, non accadeva forse la stessa cosa? Non possono attaccarsi a queste sottigliezze pur conoscendo bene le problematiche del comune legate alla carenza di personale. Penso che si tratti di puro ostruzionismo”.

Un presunto ostruzionismo che aveva quasi raggiunto l’obiettivo. Il consuntivo, infatti, è stato approvato da soli sette consiglieri comunali, compreso il sindaco. Tanti gli assenti, tra cui il vice sindaco dimissionario Gianluca Palazzo e l’ex assessore Tina Bianco, entrambi in polemica, più o meno aperta, con il sindaco e la giunta. Francomano, però, giura che non era questo l’obiettivo del Pd. “Sapevamo che ce l’avrebbero fatta lo stesso”.


Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it


8 lug 2008

Sagra dell'albicocca promossa, ma senza il grande pubblico

Conclusa la XII edizione dell'evento a Rotondella

Sagra dell’albicocca promossa anche quest’anno. E’ stato ricco e convincente il programma proposto dall’amministrazione, così come è stata apprezzabile la qualità dei prodotti offerti in piazza. L’assente dell’edizione 2008, però, è stato il grande pubblico.
La festa, senz’altro viva e partecipata, non ha fatto registrare le presenze degli anni scorsi. “Una sagra in tono minore” ha commentato qualche cittadino. Eppure l’amministrazione si era impegnata a promuovere l’evento anche attraverso uno spot televisivo, che forse non è bastato. Il colpo d’occhio della piazza non lasciava spazio a equivoci: in altri anni era stata sicuramente più piena.
Un ruolo importante, in questo senso, l’ha giocato la mancata riapertura di corso Garibaldi, interessato da lavori di rifacimento. L’assenza di un punto di fuga dalla piazza centrale ha forse scoraggiato quanti volessero fare due passi e poi ritornare alla festa. Molti, in questo modo, hanno preferito sostare in piazza per qualche minuto e poi allontanarsi definitivamente. Piuttosto indicativo, in questo senso, il progressivo svuotamento della piazza già intorno alle 22 di sabato.
In questo computo, naturalmente, bisogna tenere presente che l’evento si è svolto in due giorni, nel corso dei quali le presenze si sono “spalmate” e differenziate. Più partecipata dai turisti la serata di domenica, più partecipata dai giovani quella di sabato.
Comunque soddisfatto il sindaco Vito Agresti, positivamente colpito dalla presenza di molti turisti: “Il nostro spot televisivo ha fornito un grosso richiamo per i turisti, soprattutto provenienti dalla Puglia. So che hanno apprezzato e acquistato molti prodotti”.
Sono proprio i turisti, in effetti, i principali destinatari dell’evento, che mira alla promozione e alla conoscenza del prodotto più che all’intrattenimento in senso lato. Proprio in questa ottica l’amministrazione ha voluto far coincidere la sagra con l’inaugurazione de “Il paniere dei Sapori e dei Saperi”, sala dell’Agroalimentare e della Cultura Locale, cofinanziata dal Cosvel srl e curata in particolare dall’assessore all’Agricoltura Angelo Agresti. Si tratta di una saletta molto accogliente situata all’ingresso del palazzo municipale, un luogo rustico arredato con eleganti vetrine, in cui si trova il meglio della produzione eno-gastronomica del territorio. Si va dai tanti prodotti alla frutta delle masserie Nivaldine e Il Pago, fino ai frizzuli e altre pietanze dei ristoranti Il Casone e La Mangiatoia, passando per i vini Doc delle cantine Cerrolongo. Non manca, inoltre, un espositore con materiale informativo sulla storia del territorio. Insomma, una sintesi di quello che Rotondella può offrire e che il turista può apprezzare e, naturalmente, acquistare. Fermo restando che per racchiudere tutto “il bello” e il “buono” Rotondella non basterebbero cento vetrine!

Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

7 lug 2008

Corso Garibaldi: conclusi i lavori del primo lotto

Forse entro ottobre la conclusione definitiva con illuminazione e arredo urbano


ROTONDELLA – Corso Garibaldi: il primo lotto di lavori è concluso. Già da qualche giorno è scomparso dalla strada il semaforo mobile che regolava il traffico per evitare l’incontro di due autoveicoli. Ora le auto possono transitare liberamente. Diverso il caso dei pedoni, che dovranno attendere almeno la metà di ottobre per una gradevole passeggiata sul corso. Terminato il primo lotto, infatti, è ora in fase conclusiva il progetto per il secondo e terzo lotto (le due fasi saranno espletate contemporaneamente), che dovrebbe essere approvato in giunta già nella prossima settimana. Poi il via alla gara d’appalto, a cui le ditte dovranno rispondere dopo circa 20 giorni dalla data di pubblicazione. Poi il via ai lavori, che, a differenza di quelli precedenti, dovrebbero svolgersi in un arco di tempo ristretto, uno o al massimo due mesi.

La fase strutturale, quella più difficoltosa, è infatti conclusa. Adesso si tratta solo di rifinire il tutto con pavimentazione, arredo urbano, alberi e illuminazione. Non è irragionevole, perciò, una previsione di riapertura per il mese di ottobre. Salvo imprevisti e ritardi, come quelli che hanno già ostacolato la conclusione del primo lotto.

Ed è un vero peccato, perché queste remore hanno evitato la possibile apertura nei mesi estivi, quelli in cui il centro jonico si popola e si promuove turisticamente. Non ci sarà neppure l’apertura temporanea, che qualcuno aveva ipotizzato almeno per l’estate, sebbene i lavori non siano conclusi. L’ipotesi, fanno sapere dall’amministrazione comunale, non può essere presa in esame per diversi motivi. Anzitutto perché i lavori, formalmente, non sono stati ancora consegnati dalla ditta; e poi per la vigenza di una serie di normative di sicurezza. Rotondella, insomma, passerà l’estate senza il corso.

All’inizio dell’autunno, però, potrebbe ritrovarne uno più largo e bello. Forse con qualche novità anche rispetto a quanto previsto nel progetto iniziale. Oltre alla costruzione di una piccola gradinata per collegare il corso con la strada sottostante (viale Europa), si sta pensando di creare una piccola area di passeggio anche nello sbalzo immediatamente sottostante, realizzando una sorta di “corso a due piani”. Quest’ultima idea, però, è ancora da verificare per questioni di budget. Tra le ipotesi, infine, c’è quella di pavimentare anche il tratto di strada riservato ai parcheggi. Perché? “Per avvantaggiarci quando vieteremo la sosta in quell’area, magari durante feste o eventi particolari – spiega l’assessore al Bilancio Francesco Dilorenzo - Sarà la passeggiata, in quelle occasioni, a diventare più larga e comoda, non la strada asfaltata”.

Sarebbe sbloccata definitivamente anche la questione dei finanziamenti per secondo e terzo lotto, già approvati nell’ambito del Pit metapontino, ma non ancora trasferiti nelle casse del comune. Per affrettare la conclusione dei lavori, l’amministrazione ha infatti anticipato dalle sue casse la somma di 360 mila utile per le ultime due fasi. “Abbiamo verificato la disponibilità delle casse comunali – ha spiegato Dilorenzo – e abbiamo pensato di anticipare. Non potevamo attendere il trasferimento dei fondi Pit, la riapertura del corso è fondamentale per la vita della comunità”.

4 lug 2008

Doping e integratori: tra rischi reali e luoghi comuni

Esperti a confronto in un seminario dell'Us Acli a Nova Siri

NOVA SIRI – Doping e integratori per lo sport: la patria dei luoghi comuni e della disinformazione. Un vero e proprio campo minato, in cui tengono banco i consigli interessati della pubblicità e di preparatori senza scrupoli, ma quasi mai i rilievi della scienza e gli allarmi di tanti ricercatori. I quali, naturalmente, non sono infallibili e difendono spesso “scuole di pensiero” più che dati scientifici, ma tante volte hanno il merito di predicare la giusta prudenza in campi inesplorati. I danni derivanti da questa scarsa informazione? Tanti e gravissimi. Non solo (è questo il dato più eclatante) nell’ambito dello sport professionistico, ma anche nella vita di tanti che praticano lo sport solo per hobby, primi tra tutti i frequentatori di palestre, spesso minorenni desiderosi di migliorare solamente le prestazioni o l’estetica del proprio fisico. Il problema del doping, perciò, ha una dimensione sociale, prima ancora che sportiva.
Questo e tanto altro è emerso nell’ambito del Seminario di Formazione sulla prevenzione del doping, promosso dall’Us Acli in collaborazione con la Commissione Antidoping del Ministero della Salute. Una tappa importante del percorso ha avuto luogo giovedì sera a Nova Siri, presso la sala convegni del villaggio “Giardini d’Oriente”.
Hanno aperto l’incontro i saluti di Vincenzo Casati, della presidenza nazionale Us Acli; Francesco Nola, vice presidente regionale Us Acli; e Rosanna Favale, rappresentante del comune di Nova Siri. Poi le tre relazioni. La prima, sui Rischi cardiovascolari del doping, è stata tenuta dal dottor Vincenzo Santomauro, dell’ambulatorio di cardiologia dello sport “Check-up” di Salerno. Al centro del suo intervento gli anabolizzanti, tra le sostanze dopanti più in voga. Gli anabolizzanti sono spesso utilizzati con facilità in diversi ambienti, ma quasi mai dopo un’attenta conoscenza dei possibili rischi, come cardiopatia ipertrofica e aritmie, che possono generare addirittura la morte improvvisa dell’atleta, spesso sui campi da gioco, come è già accaduto in più di una occasione. Non mancano altri rischi meno terribili, ma ugualmente drammatici, come quelli della “mascolinizzazione”, a cui sono andate incontro numerose atlete nel tentativo di “pareggiare” il potenziale fisico degli uomini, assumendo sostanze presenti solo nell’organismo maschile.
Dopo di lui ha preso la parola il professor Nicolantonio D’Orazio, docente di Scienze dell’Alimentazione all’Università degli Studi di Chieti. Il professore ha subito sfatato un luogo comune molto in voga: l’effettiva necessità di integratori. Secondo il suo parere, tutto ciò che gli integratori riescono a dare è contenuto in alimenti reperibili in natura, di quelli che già mangiamo. La via più intelligente, perciò, sarebbe quella di analizzare prima lo stato nutrizionale dell’atleta, le sue carenze, e poi proporre una ipotesi di dieta, integrando con alimenti semplici sulla base delle necessità alimentari dell’organismo e non con vitamine assegnate senza criterio.
Insomma, il consiglio è chiaro: diffidare di medici e preparatori che prescrivono vitamine in continuità! Ha chiuso l’incontro Massimo De Girolamo, responsabile nazionale Us Acli in Commissione Sport e Salute, che ha sottolineato gli aspetti essenziali dell’attuale legge antidoping.
Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

Rotondella capitale dell'albicocca

Al via sabato 5 la XII edizione dell'evento
ROTONDELLA – La legge di marketing è confermata: dove c’è continuità non manca il successo. La sagra dell’albicocca, giunta ormai alla XII edizione, ne è un esempio lampante. Pochi, alla metà degli anni ’90, avranno immaginato una durata e una crescita tale per l’evento, che partiva allora nel tentativo di associare il territorio al suo frutto prodotto in maggiori quantità. Si cominciò con le degustazioni: le persone arrivavano e andavano via con casse di albicocche, non molto di più. Mano mano, negli anni, l’evento fu reso più completo e si presentarono prodotti sempre più gradevoli e sfiziosi (marmellate all’albicocca, gelati all’albicocca, liquori all’albicocca). Poi venne il gemellaggio con il comune di Casalfiumanese, un comune emiliano con una tradizione di sagre dell’albicocca molto più lunga. Si pensò anche all’arricchimento del momento con incontri scientifici e di marketing sulla produzione e la vendita del prodotto. In questo contesto il comune divenne anche fondatore dell’Associazione Nazionale Città della Frutta. E poi le presenze, sempre in crescita nel corso degli anni.
Insomma, la sagra dell’albicocca ha una sua piccola storia. Ed oggi può considerarsi l’evento di maggior richiamo del Balcone dello Jonio. Una festa sempre diversa, nelle forme e nei luoghi, ma sempre viva e partecipata.
Gran parte del merito, oltre che alle amministrazioni comunali, va riconosciuto ai tanti operatori agricoli del territorio, capaci di abbracciare l’evento con entusiasmo e una grande capacità creativa. Arrivano con stand accurati e offrono prodotti di qualità in confezioni e formati quasi “artistici”. Si vede subito, insomma, che la loro cura è anzitutto frutto di una passione per quello che si fa. Ed è questo, in fondo, che garantisce la qualità dei prodotti. Agli operatori agricoli si sono associati, negli anni, anche tanti commercianti, che hanno proposto stand di degustazione di altri prodotti locali (pastizz, frizzuli, etc.).
Quest’anno, inoltre, l’evento è associato all’ inaugurazione di una novità, la Sala dell’Agroalimentare e della Cultura Locale denominata “Il Paniere dei Sapori e dei Sapori”, cofinanziata dal Gal Cosvel Srl. Si tratta, in pratica, di una sala situata all’ingresso del municipio, arredata con vetrine ricche di prodotti agroalimentari e informativi, uno spazio fisico fruibile da tutti gli operatori per promuovere i prodotti locali.
Anche quest’anno, infine, ci sarà spazio per un dibattito scientifico, in programma per il 5 luglio alle 17.30. Di grande interesse le relazioni di Carlo Mennone, Aasd Pantanello Alsia; su “Le Innovazioni del XIV Congresso Internazionale sull’albicocco”; di Salvatore Martelli del Distretto Agroalimentare su “Disciplinare di Produzione Intergata, albicocco e marchi di qualità”; di Prospero Gioia di Apofruit sul “Biologico”. Saluti iniziali del sindaco Vito Agresti, dell’assessore allo Sviluppo Rurale Angelo Agresti e dell’assessore allo Sviluppo Rurale Comunità Montana Basso Sinni Rudy Marranchelli, conclusioni dell’assessore regionale all’agricoltura Roberto Falotico.
Non mancheranno, naturalmente, gli altri momenti tradizionali della sagra. In programma per il 5 luglio, alle 16,30, l’apertura della mostra pomologica. Alle 20, 30 dispensa gratuita delle albicocche e apertura degli stands di degustazione con spettacolo musicale del gruppo Polvere di Stelle. Per il 6 luglio, dopo l’inaugurazione della sala dell’agroalimentare, in programma lo spettacolo musicale del gruppo “Orchestra di Mare”.

Si può fare.. anche senza il nucleare

Arriva in mostra a Rotondella l'auto a idrogeno del fisico Conenna

ROTONDELLA – Un’automobile alimentata a idrogeno al 100%? Un’abitazione che soddisfa allo stesso modo i suoi bisogni energetici? Sembrano immagini proiettate in un futuro lontano, quasi di fantascienza. Eppure queste cose esistono già. E neppure troppo lontano da noi.
Per conoscere meglio il promettente mondo dell’idrogeno, questa estate, non bisognerà andare chissà dove. Basterà un giro a Rotondella, dove il fisico Nicola Conenna traslocherà il suo impianto sperimentale, montato in piazza della Repubblica dalla prima domenica di luglio fino alla fine del mese di agosto. Una Fiat Multipla e una piccola “casetta”, a quanto pare, saranno “messe in moto” davanti a tutti a scopo dimostrativo.
L’iniziativa, proposta dall’associazione antinucleare No Scorie e subito valorizzata dall’amministrazione comunale di Rotondella, ha innanzitutto un valore simbolico. Non per caso si svolgerà a Rotondella, sede del centro Enea e dell’impianto Itrec, in concomitanza con la Sagra dell’Albicocca, anche quest’anno ricca di momenti interessanti sul piano scientifico. L’evento, inoltre, sarà anche una vetrina per rilanciare l’ipotesi di una facoltà universitaria presso il centro Enea della Trisaia, già caldeggiata negli anni scorsi da No Scorie.
“Vogliamo dimostrare – ha spiegato Felice Santarcangelo di No Scorie - che un’alternativa energetica è possibile e concreta. La Basilicata del nucleare e del petrolio deve aprire gli occhi di fronte a questo dato di fatto”.
L’innovativo impianto che sarà a Rotondella non arriva da troppo lontano, ma da Monopoli, in provincia di Bari. E’ qui che il fisico Conenna ha dato vita, nel settembre 2006, all’Università dell’Idrogeno. Un istituto no profit finanziato con fondi privati, in cui si studia la possibilità del passaggio da un sistema energetico basato sui combustibili fossili ad uno fondato su fonti rinnovabili. E’ qui che si impegnano tanti giovani studiosi in uno stile di ricerca libero dai gangli dell’Accademia, ma non meno attivo e produttivo.
Ha scommesso sull’iniziativa anche il cavaliere Antonio Muolo, figura storica della politica democristiana e dell’economia pugliese, che ha aperto le porte del suo mega villaggio Cala Corvino, sede stabile del centro di ricerca. Ma Muolo non è il solo ad aver preso sul serio le intuizioni di Conenna.
Anche l’astronauta italiano Umberto Guidoni, già a bordo del Columbia e dello Shuttle, ha voluto sponsorizzare l’iniziativa provando, tra i primi, la Multipla che sarà a Rotondella. Il 22 giugno 2007, inoltre, è arrivato a Monopoli, per una visita al centro, addirittura Jeremy Rifkin. Il nome dice poco ai “profani”, ma significa tanto per gli esperti e gli appassionati di economia globale. Si tratta, infatti, del padre della cosiddetta “Economia dell’idrogeno”, di cui ha raccontato le prospettive nell’ omonimo capolavoro internazionale del 2002, tradotto in più di trenta lingue. Rifkin delinea i contorni di una nuova economia dominata dall’idrogeno, che trasformerà profondamente la natura del nostro mercato, le istituzioni politiche e sociali, proprio come il carbone e l’acciaio fecero agli inizi dell’era industriale. E data la qualità delle argomentazioni, più di qualcuno è stato costretto a prenderlo sul serio. Anche dall’interno dell’Università e delle istituzioni. l’evento di Rotondella sarà sfruttato per rilanciare l’ipotesi di una facoltà universitaria presso il centro Enea della Trisaia.

La casa di riposo riparte dopo la ristrutturazione

Si è aggiudicata l'immobile dell'ex carcere la società Sigest

ROTONDELLA - Che ne sarà della ex casa di riposo di Rotondella? Da quando la cooperativa Spes et Bonum ha chiuso i battenti in debito con il comune, la struttura, situata nei locali dell’ex carcere, non ha più ripreso a funzionare.
Sulle colonne del Quotidiano avevamo anticipato, non meno di un anno fa, l’interessamento di una società di Policoro, la Sigest srl. E in effetti la cosa è andata avanti. Proprio la Sigest si è aggiudicata la gara di appalto per la gestione del centro: dovrà corrispondere al comune una quota mensile di 870 euro per l’uso dell’immobile.
Quasi tutto pronto, dunque. Ma allora, perché l’attività non è ripartita? Il mancato avvio, stando alle dichiarazioni del sindaco Vito Agresti, sarebbe da attribuire all’attuale stato di fatiscenza dell’immobile. Una serie di aspetti, infatti, lo rendono ancoro poco agevole, o quanto meno poco idoneo a quel tipo di uso.
Prima di consegnarlo al nuovo gestore, perciò, il comune dovrà operare una serie di interventi a proprie spese. Il primo riguarda l’eliminazione di alcune infiltrazione d’acqua, che da tempo indeboliscono la struttura. Poi bisognerà costruire una tettoia e, infine, abbattere parte del vecchio muro carcerario per conferire al luogo un aspetto più consono al nuovo uso. Si tratta di lavori che richiedono non meno di 100 mila euro, ma che il sindaco promette di realizzare al più presto. Ci si augura, perciò, che il comune possa affrettare gli interventi e garantire la possibilità del servizio.
Proprio nel campo dell’assistenza anziani, peraltro, si registra sul territorio una forte esigenza di servizi, spesso esaudita da badanti non professionalizzate proprio per mancanza di alternative. Dalla nuova gestione, perciò, ci si attende anche un nuovo slancio dal punto di vista della qualità del servizio. E già tante premesse lasciano intendere che non sarà un semplice “parcheggio per anziani”, ma un luogo in cui strutture tecnologiche e personale medico e paramedico qualificato potranno offrire un valore aggiunto a un servizio già fondamentale.
di Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it