28 set 2011

Pino Scaccia: Il più bel ricordo lucano? Una vacanza a Nova Siri

Intervistato dal giornale On Line Basilicata 24, il famoso reporter di guerra, Pino Scaccia, interpellato sui suoi ricordi lucani, ha parlato dei Sassi di Matera, "ma soprattutto - ha detto - ricordo una bellissima vacanza a Nova Siri". E' uno spot niente male, se arriva da uno che ha girato il mondo e in largo.

Pino

26 set 2011

Domani, 27 settembre, Consiglio Comunale a Rotondella. Se ne parla sul Quotidiano

Amici rotondellesi, domani pomeriggio non perdetevi il consiglio comunale. Domattina, però, non perdetevi Il Quotidiano, perché lo presenta con due articoli


Qui il link al Sito della Regione sugli argomenti in discussione. 

24 set 2011

L'Housing sociale è realtà a Nova Siri

NOVA SIRI – Non è raro che si finisca per trovarsi temporaneamente senza alloggio o con alloggio precario. I casi possono essere tanti (prevedibili o emergenziali) e difficilmente inquadrabili: il coniuge cacciato di casa, il senzatetto, la famiglia in condizioni di disagio, un pignoramento improvviso, stranieri in attesa di rimpatrio, etc. Da quest'anno c'è chi penserà a loro in modo efficace e innovativo. Il Comune di Nova Siri mette un altro tassello alla sua riconosciuta attenzione al disagio sociale del territorio. E' il servizio di Housing sociale temporaneo, per il quale l'ente, soggetto capofila “Emarginazione” del Piano Sociale per l’Ambito Territoriale “Basso Sinni”, ha firmato una convenzione con la cooperativa sociale Aerrem. Potranno avvalersene i servizi sociali di tutti i comuni dell’Ambito: Colobraro, Nova Siri, Policoro, Rotondella, San Giorgio Lucano, Scanzano Jonico, Tursi e Valsinni. Come funziona? La cooperativa mette a disposizione le proprie strutture ricettive per accogliere i senzatetto - inviati dai Servizi Sociali - nella propria sede in via Gramsci a Marina di Nova Siri e, sempre in collaborazione con i Servizi Sociali degli enti, offre un sostegno al recupero dell’eventuale disagio sociale dei soggetti affidati loro. Anzi, il termine "affidamento" è forse il meno adatto. 
Proprio in questo consiste uno degli aspetti innovativi del servizio: l'azione di recupero non è limitata all'ospitalità. “Qui gli utenti, in un certo senso – spiega Ruggiero Turci, uno dei responsabili del servizio - diventano protagonisti, attraverso un percorso di corresponsabilizzazione, sempre libera, nelle attività della struttura ospitante”. Non solo. C’è anche l’idea di pensare ad attività di avvio al lavoro, per i soggetti che lo richiederanno, affinché mettano i primi passi per un recupero della propria dignità personale e della propria capacità di autogestione. “Non solo un tetto, ma una casa”, spiega Salvatore Scarpato, responsabile della cooperativa. Del resto la cooperativa sociale Aerrem, che si è aggiudicata il servizio a seguito di un avviso pubblico, vanta un curriculum importante sul piano dei servizi alla persona. Accanto alla consolidata attività nell'ambito della disabilità, il team ha sempre allargato i propri orizzonti all'architettura e alla sociologia, con un ventaglio di competenze che va dall'ambito psicologico a quello culturale.
Già nei giorni scorsi la struttura ha mostrato la propria capacità nella gestione di situazioni emergenziali, accogliendo un gruppo di cittadini bulgari in attesa di rimpatrio. Dopo aver trovato un piatto di caldo e tanta condivisione, sono andati via dicendo un grazie sincero. Potevano aspettarsi al massimo un letto e un pasto, hanno trovato, seppure per soli due giorni, una comunità amica. Una casa, appunto.

21 set 2011

Per...correre Rotondella. Arriva la seconda edizione

La seconda edizione della manifestazione podistica a Rotondella. Qui il link dal sito della Regione Basilicata

20 set 2011

Udc Rotondella. "Siamo e rimarremo opposizione". Il partito di Casini smentisce abboccamenti con la maggioranza

ROTONDELLA - Una sorta di Terzo Polo in consiglio comunale? Forse. Ha il sapore della novità l'esperimento politico per cui si candida, come sponda, l'Udc di Rotondella, partito di minoranza in consiglio. Così si legge nella nota della sezione cittadina del partito di Casini, rappresentato dai due consiglieri comunali (Rudy Marranchelli e Tina Bianco) e dal referente locale Antonio Dimatteo: "Siamo aperti alla creazione di un gruppo con la collaborazione di altri consiglieri, anche di maggioranza". L’idea pare l’invito a un gruppo più ampio in consiglio comunale. Sarebbe un generico proclama, se non ci fossero, a dargli potenziale concretezza, gli scontenti emersi negli ultimi giorni nella maggioranza, e se non avesse analogie con altre simili dinamiche politiche (si pensi a Policoro), in cui il centro sta ritornando ad essere polo di attrazione per i moderati, non più all’ombra di Pd e Pdl. "Siamo convinti - si legge nella nota - che ci siano persone valide anche nella maggioranza, fuori dai partiti. Con loro vorremmo aprire un discorso di programmazione sul futuro del paese". 
Eppure, proprio nei giorni scorsi, il sindaco Vincenzo Francomano aveva usato parole di miele per l’Udc, definendo “preziosi interlocutori” i consiglieri Tina Bianco e Rudy Marranchelli. Parole che avevano fatto pensare a una possibile apertura, seppur non esplicitata dal primo cittadino, ma dal partito arriva la smentita a ogni possibile salto in maggioranza. "E’ vero – si legge nella nota - l'Udc ha assunto un atteggiamento responsabile e costruttivo. Prendiamo atto che il sindaco ce lo riconosce, ma smentiamo categoricamente l’ipotesi di un nostro passaggio in maggioranza: i consiglieri del partito sono stati eletti in minoranza e tali resteranno fino alla fine del mandato, sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti dei nostri elettori”.
Parole chiare, dunque. Così come lo sono quelle, piuttosto critiche, sull’attività amministrativa dell’ultimo biennio. “A marzo abbiamo scelto di astenerci e di non dare voto contrario al bilancio di previsione, con l'intento di scommettere sull'amministrazione, per poi verificarne i risultati. Ma purtroppo, in questo senso, non possiamo dirci soddisfatti. Siamo preoccupati perché l'amministrazione non solo non riesce a programmare la spesa, ma non riesce neppure a spendere le somme per le azioni già programmate. Ci riferiamo ai fondi della compensazione ambientale, quasi tutti fermi al palo. Non ci si può più giustificare dicendo che l’amministrazione è all’inizio, perché è ormai vicina al giro di boa dei due anni e mezzo, e all'orizzonte sembra esserci solo un mare mosso (anzi, in tempesta) con tanta gente che non sa nuotare".
La metafora diventa poi lo spunto per una frecciata sulla squadra amministrativa. "Gli assessori? Tante ditte individuali". Poi l’esplicitazione: "Dalla vicende di questi giorni (dimissioni dell’assessore Lacopo, questione campo sportivo, questione biblioteca) emerge chiaramente che le varie anime della maggioranza hanno una visione individualistica della propria azione. Appaiono tutti tesi a salvaguardare primariamente esigenze individualistiche. E si badi bene: la gente se ne sta accorgendo. Il bello, però, è che se riescono appena a soddisfare quelle, figuriamoci cosa possono fare per quelle della collettività. E' proprio questa chiusura individualistica, delle scelte e delle azioni, a fomentare il malcontento di importanti pezzi di maggioranza. I vagiti di qualche consigliere, che già si erano sentiti in sede di votazione dello strumento urbanistico, ora stanno diventando degli strepiti sempre più sonori.  Non c'è visione programmatica, nessuno ha capito davvero dove si voglia andare a pare. Si pensi alla gestione della vicenda del campo sportivo: due assessori lo vogliono ripristinato a Mortella, uno a Rotondella due, e alla fine la squadra si trova costretta a giocare a Nova Siri. O, per esempio, si pensi anche alla vicenda della biblioteca, dove l'individualismo si scorge da un chilometro: ci si muove da soli anche quando c'è da replicare alle legittime rimostranze delle realtà associative, senza sentire il bisogno della condivisione del proprio operato o delle proprie parole (con i risultati imbarazzanti che sono sotto gli occhi di tutti). In sintesi, si può dire che la compagine amministrativa soffra di due mali: mancano coesione e programmazione. La seconda, del resto, è irrealizzabile senza la prima. E poi, quando ci si riconosce fallimentari, bisognerebbe avere il coraggio dell'autocritica, come ha fatto l’assessore Domenico Lacopo: lui aveva promesso una sola cosa (il riferimento è al campo sportivo, ndr.) non è riuscito a realizzarla e si è dimesso".
Arriva poi una stoccata al sindaco e alle sue parole alla stampa locale. "Non sempre chi urla e strepita ha ragione. Anzi, molte volte lo fa proprio perché non sa come difendersi. E il sindaco Francomano ne ha dato dimostrazione in questi giorni, quando ha tentato (senza risultare troppo convincente) di denigrare l'informazione locale, definendola da bar e creativa. L'omologazione delle opinioni non paga più, ma forse qualcuno non l'ha ancora capito. Servono gli ingredienti opposti: apertura e discussione".
Infine un cenno alla possibile destinazione degli assessorati lasciati dal dimissionario Lacopo (Sport e Politiche Sociali), per adesso ancora nelle mani del sindaco. "Gli assessorati non si avocano a sé – commenta l'Udc - si distribuiscono perché la squadra di lavoro, più è ampia più c'è possibilità di ottenere risultati". Sarà questo il grande capitolo dei prossimi giorni, quella che Francomano ha definito la "serena" distribuzione delle deleghe. Così serena da richiedere (fino ad oggi) quasi tre mesi di tempo.

Pino Suriano - pubblicato sul Quotidiano della Basilicata del 20 giugno 2011

A Colobraro parte l'Università della Cultura Permanente

QUi la nota dal sito Basilicatanet

ROTONDELLA - L'assessore Montesano contro il punteruolo rosso

L’assessore allo Sviluppo rurale del Comune di Rotondella, Vincenzo Montesano, ha inviato ai responsabili delle associazioni locali una lettera relativa alle azioni che sarà possibile intraprendere per contrastare l’azione del Rhyncophorus ferrugineus (Olivier), comunemente detto “Punteruolo rosso delle palme”, la cui presenza è stata di recente segnalata nell’area metapontina.
Ѐ stato dimostrato – spiega una nota del Comune - che il Punteruolo rosso è uno degli insetti più nocivi (in grado –tra l’altro- di riprodursi in modo vertiginoso) e che le piante, una volta attaccate, possono deperire in 6-8 mesi e considerato che la presenza di potenziali focolai di infestazione anche in aree private (giardini domestici, vivai etc.) può procurare una grave minaccia per tutto il territorio comunale, rappresentando, inoltre,un rischio notevole per l’incolumità pubblica dovuto alla caduta al suolo di parti vegetali e/o di piante infestate dal fitofago,
Le Associazioni rotondellesi sono state invitate ad offrire il proprio contributo nell’attività di prevenzione e di lotta che prevede il trasferimento, nel modo più semplice, ai propri iscritti, delle informazioni utili (esplicitate in circa 9 pagine) per capire la pericolosità del parassita e sulle modalità di lotta e di prevenzione le cui procedure sono indicate nel Decreto 07 febbraio 2011 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che ha recepito la Decisione della Commissione e ha emanato il 25 maggio 2007 e delle direttive regionali.
Da evidenziare che chiunque accerti la presenza di una palma sospetta di attacchi da parte del Punteruolo, - conclude il comunicato dell’Amministrazione rotondellese - ha l’obbligo di avvertire il Servizio Fitosanitario Regionale o gli Uffici Provinciali Agricoltura competenti per territorio o gli Uffici tecnici del proprio comune.

Fonte Basilicatanet

16 set 2011

Ore contate per le fontane rurale a Nova Siri

NOVA SIRI –  Sui cartelli affissi nelle campagne il messaggio è perentorio: “Le fontane rurali saranno chiuse prossimamente”. Mittente è il Comune di Nova Siri, destinatari sono i residenti e proprietari terrieri delle contrade rurali, invitati a provvedere all’allaccio alla condotta idrica di Acquedotto Lucano, che solo da poco ha completato la copertura di tutte le campagne di Nova Siri. Finisce così quella che era considerata una “pacchia” per gli abitanti delle zone rurali, dove l’acqua si faceva arrivare dalle fontane ai campi, o addirittura alle abitazioni, con tubi in pvc e con i costi a carico della collettività. Il Comune, insomma, pagava a tutti la bolletta.
Ma è stata davvero una “pacchia”? Pare di no, a sentire alcuni residenti delle contrade. Anche perché loro avrebbero gradito l’acqua già da tempo. L’hanno richiesta e attesa a lungo, ma l’Acquedotto ha provveduto definitivamente solo due anni fa (nel terzo millennio inoltrato!). E così hanno dovuto fare di necessità virtù. Per andare avanti fino ad allora, infatti, hanno dovuto sostenere altre spese per le strutture di approvvigionamento: pozzo, autoclave, cisterna, etc. E ora, per l’allaccio definitivo, dovranno sobbarcarsi anche le spese per realizzare la cosiddetta fossa biologica. La rete fognaria, infatti, non è presente in tutte le contrade. Proprio per la fossa, un paio di anni fa, alcuni cittadini avevano chiesto formalmente un contributo economico al Comune: altrove è stato concesso, ma ai firmatari della petizione non è mai arrivata alcuna risposta.
Non è tutto. In alcune delle zone in questione, in particolare quella collinare, non c’è la rete di irrigazione agricola: chiudere le fontane potrebbe significare, perciò, far morire definitivamente quel po’ di agricoltura che ancora sussiste. “Qui – spiega un agricoltore della zona collinare – avevamo solo questo. E’ bene che l’acqua arrivi nelle case e si paghi la bolletta, ma toglierci le fontane significa far morire quella piccola parte di produzione agricola che a livello familiare dà una mano a molti e fa vivere zone che altrimenti sarebbero meno floride. Ne risentirà anche il paesaggio”.
Il discorso non è diverso per l’allevamento. In molte campagne ci si serve delle fontane come abbeveratoio per gli animali. E’ ciò che permette la resistenza ad attività economiche che a stento si tengono in piedi. “Dovrò smettere da un giorno all’altro – spiega un allevatore – se mi toccherà dare l’acqua del rubinetto il gioco non varrà più la candela”. Lamentele di altro tipo sono arrivate da altri cittadini, che non sono proprietari terrieri e non vivono nelle aree rurali, ma di quelle fontane si servivano spesso e volentieri, ben contenti di poter riempire barili e bottiglie di un’acqua considerata più gradevole rispetto a quella che scorre nei rubinetti a Nova Siri Scalo. Di certo la collettività potrà risparmiare, ma più di qualcuno dovrà mettere sul conto familiare una nuova spesa: l’acqua per bere.
Non sarà forse il caso di lasciare la mannaia e, pur nella giusta ottica di risparmio, valutare le situazioni caso per caso, a seconda delle specifiche condizioni e delle possibili conseguenze che la scelta, da tutti condivisa in linea di principio, potrà comportare?



Pino Suriano - pubblicato sul Quotidiano della Basilicata del 15 settembre 2011

Un piccolo genio informatico. L'opera seconda di Francesco Cucari

Francesco Cucari
ROTONDELLA - Innovazione chiama innovazione. Quando Walter Lobreglio, Assessore Comunale all'Ambiente, scelse di scommettere con coraggio sulla raccolta differenziata a Rotondella, non poteva certo immaginare che la sua azione politica avrebbe stuzzicato il genio informatico di un ragazzo del posto. Non sapeva che l'avvio della novità in paese, con tutti i problemi e i dubbi annessi, potesse diventare spunto per una novità eccezionale nel campo delle applicazioni smart phone.
E invece Francesco Cucari, diciottenne studente del Liceo Scientifico di Policoro, ha scelto di provarci. Ne è venuta fuori l'applicazione per smartphone Android "Dizionario dei Rifiuti".
Francesco ha messo in campo tutte le sue competenze informatiche (è un autodidatta) e ne ha fatto una ricchissima guida. E' partito dalla domanda che sentiva fare ogni giorno alla mamma e alle vicine di casa: “Dove lo butto?”. Lui ci ha pensato, e ha deciso di rispondere. Non solo a loro, ma a tutti.
"Con quest'applicazione - spiega - mai più soste pensierose davanti ai cestini della spazzatura prima di gettare un rifiuto su cui si è in dubbio. Il dizionario dei rifiuti tascabile ci darà la risposta. Si tratta di un'applicazione per Smartphone con sistema Android scaricabile dal Market Android gratuitamente". “Dizionario dei rifiuti” è sostanzialmente un motore di ricerca. Inserito il nome del rifiuto di cui si vuole conoscere la destinazione finale, si preme il pulsante “getta” e l'applicazione segnala la destinazione del rifiuto. Qualora fosse stato commesso un errore, o fosse stato inserito un termine troppo generico (come ad esempio “carta”, anziché i più specifici “carta unta”,”carta crespa”...), la funzione “forse cercavi” suggerirà termini simili a quello ricercato. Se il termine non fosse ancora presente, si potrà collaborare all'ampliamento del Dizionario, segnalando il termine mancante attraverso opportune funzioni. La ricerca, al momento, è effettuata su un database di circa 800 termini. Si tratta, però, di un numero in costante aggiornamento proprio grazie al contributo dei singoli utenti, che possono collaborare con lo sviluppatore per ampliarlo. A pochi giorni dalla pubblicazione, l'app ha riscosso già un notevole successo di pubblico, con quasi 1000 download gratuiti. L'idea, inoltre, ha subito acceso la curiosità dei media nazionali, in particolare quelli ambientalisti. E così Francesco, negli ultimi giorni, è stato letteralmente conteso da radio, tv e siti ecologisti di tutta Italia, oltre che dall'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale).
L'intelligenza e la competenza informatica, per sfondare, hanno bisogno di una grande idea. Francesco l'ha trovata sotto casa. E' un ragazzo che farà strada, come la sua App.



Pino Suriano - pubblicato sul Quotidiano della Basilicata del 15 settembre 2011

Torna la compensazione. Una piccola parte anche a Policoro, Nova Siri e Tursi

Arrivano di nuovo i soldi. Una novità per gli altri comuni. A Rotondella il 50%. 
Qui la nota dell'agenzia parlamentare. 
Qui la notizia dal quotidiano Libero

14 set 2011

Indipendenti e scontenti. La lunga attesa dei consiglieri Corrado e Giannantonio

ROTONDELLA – In sala d’attesa da più di due anni. Stefano Corrado e Roberto Giannantonio, consiglieri comunali di maggioranza, hanno fatto una scelta che a Rotondella, a quanto pare, ha un prezzo: non hanno preso una tessera di partito. Da indipendenti si sono candidati e sono stati eletti nella lista di maggioranza. La loro rivendicazione di indipendenza, però, non è servita a garantire un posto da assessore. Anzi, forse è diventata un ostacolo, almeno fino ad oggi. Le deleghe, infatti, se le sono prese i partiti (Api, Sel e Pd), che le avevano già adeguatamente divise in sede preelettorale. All’asciutto tutti gli indipendenti, ampiamente decisivi per la vittoria elettorale del sindaco Francomano, che nel 2009 la spuntò su Vito Agresti per appena 40 voti (il solo Giannantonio ne ha donati alla causa comune quasi 80). I due hanno accettato i patti, seppur non proprio di buon grado. La loro insofferenza, però, da silenziosa è diventata sonora. Senza parole grosse e con riserbo (per ora non hanno voluto rilasciare dichiarazioni), ma con gesti piuttosto chiari.
Corrado aveva dato qualche segnale di malumore già nei mesi scorsi: quando si trattò di approvare lo strumento urbanistico, la maggioranza non accolse una sua personale proposta tecnica. Lui, architetto, non la prese bene e votò comunque a favore, non risparmiando qualche duro spunto critico sull’idea di sviluppo urbanistico messa in campo. Lo appoggiarono due consiglieri di minoranza dell’Udc (Rudy Marranchelli e Tina Bianco), non i suoi compagni di maggioranza. Anche all’ultimo consiglio si è verificata una vicenda particolare. Alla conta dei voti per la Commissione di Diritto allo Studio, è spuntato un voto in più per il candidato di minoranza dell’Udc, Rudy Marranchelli. Era un voto segreto, ma visto il precedente più di qualcuno ha pensato a lui.
Di altro tipo i segnali inviati da Roberto Giannantonio. Alla festa del Pd, con la maggioranza quasi al completo ad accogliere il presidente Vito De Filippo, non s’è fatto vivo. Poco male per un indipendente. Più notata e forse meno casuale, però, la sua assenza all’unica festa di spettacolo organizzata dall’amministrazione comunale a Rotondella due. Come mai, se proprio lui è il consigliere delegato al piccolo centro urbano?
 Anche i suoi paiono essere segnali di malumore, espressi con discrezione da chi è stato decisivo per la vittoria elettorale, ma non si sente altrettanto protagonista della vita amministrativa. La questione, già latente, sembra essere scoppiata da quando sono tornate sul piatto le deleghe lasciate al sindaco dall’assessore dimissionario Domenico Lacopo (Sport e Politiche Sociali) e dopo che l’Arci ha attaccato l’amministrazione comunale aprendo il primo “fronte interno” alla maggioranza.
Il sindaco ha avocate a sé le deleghe di Lacopo e non ha ancora fatto sapere pubblicamente come vorrà distribuirle. Possibile un turnover, al quale Francomano ha alluso in una nota stampa dei giorni scorsi. Pare,  del resto, che dei patti di rotazione esistessero già.  Perché, allora, questo fermento? Qualcosa è cambiato rispetto alle indicazioni iniziali? Di certo, oltre che del previsto turnover, ci sarà da discutere anche della qualità delle deleghe da ripartire. Quelle di Lacopo, come detto, non sono certamente le più ambite, ma ci sono. Così come ci sono Corrado e Giannantonio, pronti a rivendicare la loro fetta di protagonismo democratico: alla “democrazia dei partiti” preferirebbero quella, a loro giudizio più equa, della turnazione tra i tanti che hanno contribuito a garantire il consenso al sindaco. Cosa faranno, a questo punto, i due consiglieri? Si piegheranno anche loro a prendere una tessera di partito? Creeranno un gruppo autonomo? O torneranno ad accomodarsi zitti zitti in sala d’attesa?

Pino Suriano - pubblicato sul Quotidiano della Basilicata del 14 settembre 2011

A Policoro targa del sindaco a una centenaria di Rotondella. E' Maria Simone in Lippo

Cliccate qui per leggere la notizia della consegna di una targa a un'altra illustre centenaria originaria di Rotondella (...come buona parte di coloro che risiedono a Policoro, sindaco compreso). 

Francesco Cucari finisce anche su linkiesta.it La sua è una smart di livello nazionale

Qui il bel servizio che l'inkiesta ha dedicato a Francesco Cucari, sviluppatore di una guida android sulla raccolta differenziata. Domani ne parla anche il Quotidiano

Wkileaks e i presunti segreti delle scorie in Basilicata

Da Wikileaks le conversazioni tra l'ambasciatore Scaglia e il sottosegretario Letta sull'Enea di Rotondella. In molti stanno facendo passare le rivelazioni di wikileaks come una scoperta. Chi ha seguito la vicenda sa che buona parte era già nota da tempo. Qui il link a un articolo sull'argomento

13 set 2011

IL CONCORSO A ROTONDELLA

A Rotondella un posto per "istruttore contabile". Qui la nota 

10 set 2011

Non si vive di solo calcio.. ma anche di calcetto. L'intervento dell'ex assessore Dilorenzo

ROTONDELLA – “Non si vive di solo calcio… ma anche di calcetto”. E’ simpatico l’attacco con cui Francesco Dilorenzo, ex assessore comunale al Bilancio, rilancia il problema delle strutture sportive a Rotondella. Un problema che è tornato di attualità dopo che l’associazione Polisportiva ha deciso di mettere in vendita il titolo della squadra in segno di protesta per la mancata disponibilità del campo sportivo, franato a due giorni dalla fine (!) dei lavori consolidamento nel gennaio 2010 e ancora fuori uso per il Campionato di Promozione. Altra occasione per ridiscuterne è stata offerta, inoltre, dalle dimissioni dell’ex assessore allo Sport, Domenico Lacopo, le cui deleghe sono rimaste nelle mani del sindaco, Vincenzo Francomano.
“Il mio intervento – premette Dilorenzo - non vuole essere assolutamente di speculazione politica. Mi preme semplicemente rimarcare un paio di questioni. Anzitutto ritengo che siano legittime le doglianze della società sportiva locale (l’Adp Rotondella) per il semplice fatto che già opera in un contesto svantaggiato, se poi deve anche sottostare ad errori e promesse, la misura è veramente colma. Vorrei ricordare, però, che la comunità di Rotondella non vive di solo calcio e che il problema del campo di calcio per attività agonistica dilettantistica non è il solo problema del territorio, ma esiste anche quello degli impianti sportivi per attività sportiva non agonistica. A Rotondella, in particolare, c’è un impianto sportivo ad anfiteatro realizzato negli anni ‘80 (concepito male, con gestazione ancora peggiore e vita disastrata) che è costato molti soldi pubblici e che oggi è completamente abbandonato alla mercé dei vandali. Questo complesso, che in origine prevedeva due campi da tennis, uno da basket e uno da pallavolo (mai realizzato completamente perché costruito su una zona franosa e perché la ditta costruttrice fallì mentre lo realizzava) fu successivamente riconvertito con un campo di calcetto e due da tennis. La struttura è sempre rimasta libera, mai gestita, senza il pagamento di nessuna somma per l’utilizzo ed il risultato è davvero deprimente: una struttura che da risorsa pubblica è diventata un’opera abbandonata dove non è possibile praticare nessuna attività. Anche se in verità, essendo l’unica alternativa alla strada, è stata comunque utilizzata dai ragazzini, non senza pericolo serio per la loro incolumità. Tutti sanno, ma nessuno vede o si preoccupa in alcun modo.
Io credo che sarebbe opportuno e sacrosanto che il Sindaco (che adesso detiene anche la delega di riferimento dopo le dimissioni dell’Assessore allo Sport) intervenisse e facesse uno sforzo per dare risposte concrete alla comunità, non trincerandosi dietro la solita frase: “non ci sono fondi”. I fondi ci sono se si fanno scelte di responsabilità”. E qui giunge la proposta dell’ex assessore: “Una possibilità concreta sono i fondi della compensazione ambientale, non quelli già ripartiti per altre iniziative, ma gli interessi che annualmente producono le somme ancora depositate in banca e inutilizzate, che a due anni dall’insediamento di questa amministrazione non sono poche”.
A dire il vero, qualcosa si è già mosso. L’amministrazione ha già commissionato uno studio di fattibilità per la realizzazione di un palasport a Rotondella due, con moderne strutture sportive. E’ una buona iniziativa, soprattutto perché da Rotondella due si renderebbe accessibile alla fruizione degli utenti di altri comuni. E’ una bella idea, ma è ancora lontana. E’ intanto che si fa?

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata 

Il soldato torna a casa. Il rientro a Nova Siri di Antonio Carlucci, ferito in Afghanistan

NOVA SIRI - Il soldato torna a casa. E' previsto per oggi pomeriggio il rientro del militare lucano Antonio Carlucci, ferito lo scorso 4 agosto in un villaggio del distretto di Herat, in Afghanistan. Era a bordo di un Vtm Lince dell'Esercito Italiano insieme ad altri tre soldati, quando è esploso l'Ied (Improvised Explosive Decive-Ordigno esplosivo improvvisato) che lo ha ferito ai talloni e alle dita dei piedi. L'attentato è stato poi rivendicato dai talebani con un comunicato pubblicato sul loro sito internet, nel quale si dava notizia dell'avvenuta "morte di cinque invasori". Notizia non confermata dai fatti, per fortuna.
I militari erano tornati in Italia nella notte successiva, per essere ricoverati presso l'Ospedale Militare Celio di Roma.
Non sono stati giorni facili quelli trascorsi in capitale da Antonio, sottoposto nei giorni scorsi a un intervento chirurgico per la parziale ricostruzione di un tallone. Notizie positive per le dita dei piedi, dove sta procedendo con regolarità la cicatrizzazione delle ferite.
Oggi, finalmente, il rientro a casa, in concomitanza con le dimissioni dell'ultimo compagno rimasto in ospedale. Il militare  potrà finalmente riabbracciare tutti i familiari (i genitori sono stati accanto a lui in questi giorni) e anche un neonato nipotino, Francesco, venuto alla luce proprio nei giorni della sua convalescenza romana. Sempre in ospedale, inoltre, Antonio ha dovuto festeggiare il suo 24esimo compleanno, caduto lo scorso 7 settembre.
Da qualche settimana aveva ripreso a comunicare con gli amici attraverso la pagina personale di Facebook, inviando messaggi di solidarietà e conforto ai soldati rimasti in Afghanista. Lo aveva fatto anche in un'intervista rilasciata al Quotidiano a due giorni dall'attentato: "Il mio pensiero - aveva detto subito - va a tutti i compagni ancora in Afghanistan, perché sono eroi non meno di noi, per il solo fatto di essere lì".



Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

9 set 2011

NOVA SIRI - Centro storico senza bagni pubblici. Gli anziani protestano

NOVA SIRI - Ci sono luoghi in cui diventa vitale ciò altrove appare superfluo. E' il caso del centro storico di Nova Siri. Qui, da quasi un anno, i bagni pubblici sono chiusi. Altrove sarebbe possibile soprassedere, non qui. Non in un paese in cui la percentuale di popolazione anziana è elevatissima; non in un paese in cui tante persone con problemi di salute vogliono trascorrere il pomeriggio in piazza e avere la possibilità di servirsi di un bagno pubblico che non sia solamente quello dei bar.
Sono venuti proprio alcuni di loro a raccontarcelo. Non hanno gli strumenti per esprimere l'esigenza con una richiesta formale o una petizione, ma sono spontanei nel manifestarla. "Lei è un giornalista? Per favore lo faccia sapere in giro, lo scriva sui giornali. Senza i bagni pubblici non possiamo proprio stare".
Vorrebbero anche altro: un'aggiustatina alla piazza centrale, per esempio, la cui pavimentazione si lascia notare per più di qualche buca. "E non raramente - racconta uno di loro - qualcuno ha finito per cadere e farsi male, per fortuna senza danni troppo gravi".
Arrivano a chiedere una fontana in qualche quartiere non fornito. "E come faccio - dice un altro - non posso mica fare sempre tanta strada o rientrare a casa se mi viene voglia di un po' d'acqua?".
Piccole cose: semplici e non troppo dispendiose, ma per loro sono vitali. Non è difficile crederci.
Il ritratto del centro, nei mesi invernali, è quello di un paesino ricco di fascino, con anziani che passeggiano, giocano a carte, lo fanno sembrare vivo. Più dei giovani, che, non sempre per colpa loro, sono costretti ad andare via ogni giorno di più. E' bello pensare questi anziani possano sentirsi considerati, curati. Anche con semplici "attenzioni". E davvero i bagni pubblici, in un paese come questo, non possono proprio mancare.



Pino Suriano - pubblicato su Il Quotidiano della Basilicata dell'8 settembre

6 set 2011

Autunno caldo. La precisazione di Francomano. Con un nostro piccolo appunto in calce.

LA PRECISAZIONE DEL SINDACO SULL'ARTICOLO "L'AUTUNNO CALDO DI FRANCOMANO"
In merito all'articolo apparso ieri sul Quotidiano, l'avv. Vincenzo
Francomano, sindaco del centro jonico, nell'evidenziare l'infondatezza delle
notizie riportate, corrispondenti più che a un dato reale sulla tenuta
dell'amministrazione alla cronaca giornalistica, piuttosto creativa, tiene
a precisare quanto segue:

"Quella che amministra Rotondella è una maggioranza complessa con la
presenza di PD, API, SEL ed indipendenti di varia estrazione. Naturale,
quindi, che ciò può produrre una visione diversa dei problemi e delle
soluzioni, senza che ciò si traduca necessariamente in malumori. Per quanto
attiene la vicenda della Biblioteca comunale, l'attività dell'assessore
Maria Cuccarese è stata ed è condivisa dall'intera giunta e dall'intero
gruppo di maggioranza, avendo operato all'insegna della più completa
trasparenza per raggiungere un obiettivo, questo realmente finalizzato "al
bene comune", rappresentato dalla riapertura dell'importante presidio che
appartiene all'intera comunità, garantendo pari opportunità a tutte le
espressione dell'associazionismo locale.

E' evidente che si possano verificare discussioni anche aspre su temi
particolari che possono produrre verifiche interne ai singoli gruppi sociali
ed i toni, a volte, possono risultare accesi.

Per ciò che riguarda l'assegnazione della delega alle Politiche sociali e
Sport, la questione è al sereno vaglio della maggioranza ed al momento,
dalle dimissioni dell'assessore Lacopo, è stata avocata al Sindaco. Per
quanto riguarda la legittima partecipazione di alcuni consiglieri alle
attività più direttamente gestionali, e quindi di un loro ingresso in
Giunta, pare naturale che ognuno coltivi e manifesti, a volte anche
pubblicamente, aspirazioni che troveranno modo di concretizzarsi nel corso
del mandato che riserva a questa Amministrazione altri 3 anni di attività.

Per ciò che riguarda l'ingresso dell'Udc in giunta, rappresentata dai
consiglieri Tina Bianco e Rudy Marranchelli, occorre sottolineare che si
riconosce il positivo apporto di quella che si considera una opposizione
costruttiva all'azione amministrativa e che gli stessi rappresentano dei
preziosi interlocutori. Da escludere, infine, l'ipotesi questa
Amministrazione voglia ricorrere ad un assessore esterno, essendo le
potenzialità interne all'Amministrazione di prim'ordine.

Al momento, l'Amministrazione, più che occuparsi di letture da bar, tipiche
dei giorni post-vacanze estive, della situazione locale, si sta impegnando a
cercare e costruire soluzioni, come peraltro tutti gli enti locali, ai gravi
danni che il governo Berlusconi sta producendo per gli enti e per le
comunità locali, vera causa di un autunno caldo".

DI SEGUITO LA NOSTRA CONTROREPLICA (sul Quotidiano si usa farle solo quando è messa in discussione la buona fede, o addirittura la dignità, dell'operato professionale di un cronista. Come in questo caso)
Prendiamo atto che nell'amministrazione comunale non ci sono malumori, nella certezza, però, di averne riscontrato e documentato più di uno. Sarà interessante, anche per questo, leggere il Quotidiano nei prossimi giorni.
Prendiamo atto che, sulla vicenda della biblioteca, l'operato dell'assessore alla Cultura è condiviso da tutta la giunta, ma ci si conceda di attendere, affinché ogni dubbio sia dissipato, che il vice sindaco Walter Lobreglio dica pubblicamente che è stata l'Arci a sbagliare (non lo tiriamo in ballo noi come "espressione" dell'associazione, lo ha fatto l'assessore Cuccarese nella sua lettera aperta). In ansiosa attesa.
Prendiamo atto, con sollievo, che l'amministrazione non si occupa di "letture da bar" (a quanto pare interessano quelle, più chic, da biblioteca) ma di tamponare "i danni del governo Berlusconi"!
Prendiamo atto che l'assessore Cuccarese ha agito nel pieno rispetto delle "pari oportunità del mondo associativo". Magari anche quando l'Arci esitava a rinnovare la convenzione per la gestione della biblioteca, e lei, anziché agire nell'immediato con un nuovo avviso pubblico, ha preferito fare "finta di niente, per quieto vivere e per non rompere gli equilibri all'interno della maggioranza, visto che si trattava pur sempre di una associazione vicina al centrosinistra".
Non è la nostra penna creativa, sindaco. Sono le parole (scritte!) dell'assessore Cuccarese. Le ha lette? Tanti cittadini lo hanno fatto, non senza preoccupazione. Magari proprio in qualche bar.
p.s.
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5 set 2011

L'INTERVISTA - Wilma Vernocchi, soprano alla Scala: una timida di successo

Io la Callas, la Tebaldi e il mio orgoglio di italiana

Wilma Vernocchi presso la Cooperativa Aerrem a Nova Siri
Un incontro casuale, ma ricco di sorprese. La più stupefacente è quella del giorno dopo, quando da uno sguardo su Wikipedia ci si accorge che Wilma Vernocchi, cantante lirica del Teatro alla Scala di Milano, è nata nel 1942. Si scopre solo allora di aver parlato con una quasi settantenne. Dicevano altro la piacevolezza dei suoi racconti, la vitalità e la dolcezza dei suoi modi, il fascino femminile ancora vivo e suadente. Ma, soprattutto, la bellissima voce con cui ha intonato un breve repertorio di canzoni napoletane su richiesta di Gaetano Dimatteo, il pittore lucano che l’ha invitata e accolta in riva allo Jonio.
Wilma Vernocchi è considerata uno dei più grandi soprani italiani del secolo scorso. Ha cantato alla Scala per quindici anni consecutivi, non di rado con ruoli da protagonista. E’ datato 1972 il suo debutto a Milano, nell'opera "Elisir d'amore" (Adina) con Luciano Pavarotti (1972). Nell'anno successivo fu "Mimì" al teatro Regio di Parma, con Josè Carreras e Katia Ricciarelli. Le porte del successo si erano aperte per lei due anni prima, nel 1970, con il trionfo al secondo “Word Wide Madama Butterfly Competition” di Tokio. Su e-bay sono in vendita ancora oggi, come cimelio per gli appassionati, le sue cartoline con autografo.
La nostra non è stata  appena un’intervista, ma una gradevole conversazione a più voci, nel clima festoso allestito dalla cooperativa Aerrem per la mostra di pittura dell’artista napoletano Sebastiano Topo a Nova Siri. Tante domande e una disponibilità a raccontarsi fuori dal comune, fin nei minimi particolari. A partire dall’infanzia, di cui Wilma ha parlato con sincerità viscerale quando le è stato chiesto di raccontare come sia avvenuta in lei, da bambina, la scoperta del talento vocale.
“Scoperta della voce da bambina? Ma se fino a quindici anni non avevo la voce neppure per parlare, tanto ero timida. Pensi che quando dissi in famiglia che avrei voluto studiare il canto, mio padre mi tolse il saluto: non lo avrebbe tollerato neppure per scherzo. Io, però, cominciai lo stesso a fare lezioni di nascosto, ma quando fu necessario portare in casa il pianoforte, furono dolori. In quegli anni, del resto, lo scetticismo di mio padre trovò un’apparente conferma: mi ero presentata, infatti, al Conservatorio di Pesaro (per noi di Forlì era il più rinomato, anche perché era stato quello di Renata Tebaldi), ma ero stata respinta. Sembrava finita, e così mi indirizzarono alle scuole professionali che avevano scelto per me.
E poi?
Poi iniziò il mio pellegrinaggio in tutta Italia. Io e mia madre (una donna fantastica che ha sempre creduto in me) ci mettemmo in giro per fare provini in ogni città. Ma non fu facile: quasi tutti mi dicevano che ero troppo timida e che la cosa non faceva per me.
Come è finita?
La faccio breve. Neppure dieci anni dopo quella ragazzina timida faceva Butterfly alla Scala di Milano.
Non male per una timida….

Certo. E ancora oggi, quando mi capita di fare un provino a ragazzi timidi, che in un primo momento possono sembrare stonati, offro sempre una seconda possibilità. Lo faccio perché io l’ho avuta, e l’ho avuta perché l’ho voluta, senza fermarmi al primo ostacolo.
E suo padre…
Ci ha messo tempo, ma alla fine ha dovuto ricredersi. “In che parte del mondo canta oggi la figlia?”, chiedeva a mia madre negli anni più brillanti della mia carriera, con un sottofondo di orgoglio che non riusciva a nascondere.
Il mondo della lirica. Da quale artista ha tratto maggiore ispirazione?

Nei venti anni di carriera teatrale ho evitato di ascoltare dischi per non subire eccessive contaminazioni vocali. Se però devo fare il nome di una rappresentante del nostro melodramma, credo di poter dire che la Tebaldi abbia toccato le vette più alte. Una straordinaria artista, sulla quale si può studiare. Avrei potuto indicare la Callas, ma c’è una differenza: la Callas va ascoltata e amata, ma su di lei non si può studiare, perché è talmente personale e unica da non poter essere imitata.
Ha conosciuto Maria Callas?
Certo, all’inizio degli anni ’70. Abbiamo lavorato assieme in Giappone, ma devo dire che quando l'ho incontrata era nel pieno della sua parabola discendente. Una larva umana, ricchissima ma infelice. Quando l'ho vista ridotta così ho detto a me stessa: "meglio tornare a fare la casalinga". Davvero, quell’incontro ha ridimensionato la mia percezione della carriera e della fama. Era una donna con gli occhi spenti, faceva pena. Tentò di salire sul palco e non ne aveva la forza, provò a dare indicazioni ma lo faceva sempre in modo confuso. Credo che una cantante dia il meglio di sé solo quando è serena. E stasera, forse, sto cantando e parlando così tanto proprio perché sto bene qui.
Ha lavorato anche con Placido Domingo…
Sì. Placido Domingo era un uomo che diffondeva in maniera potente la sua personalità. Amico di tutti, compagnone, simpatico, però mi sembrava che facesse tutto per raggiungere i propri obiettivi, ogni suo rapporto pareva finalizzato a questo. Non voglio che sembri una critica negativa, ma la mia impressione è stata questa. A certi livelli, del resto, ci si impone solo se si è fatti così, purtroppo…
Il momento più bello della sua carriera…
Un giorno del 1970, a Tokio. Ero lì per rappresentare l'Italia alla 2° Word Wide Madama Butterfly Competition. L’istante più intenso fu quello in cui proclamarono la vincitrice: “Italia, Wilma Vernocchi”. Fu bellissimo, perché scoprii il mio grande orgoglio nazionale, che ancora conservo intatto e sempre più vivo. Quella vittoria fu una sorpresa per tutti, anche perché ero la più giovane concorrente in gara. Ricordo di aver condiviso quel ricordo, anni dopo, con il ciclista Ercole Baldini, anche lui di Forlì, che a sua volta mi raccontò di quando aveva vinto le Olimpiadi in Australia. “Non avevano neppure l'inno nazionale – mi disse - tanto era inattesa una vittoria dell’Italia. Fu ancora più bello proprio per questo”. Accadde così anche per me.
Il Giappone, in quegli anni, divenne un po’ la sua seconda patria…
E’ vero, ho lavorato tantissimo in Estremo Oriente. Non solo in Giappone, anche nelle Filippine. Ancora oggi, nello storico Parco Glover di Nagasaki, dove è eretto un monumento a Madama Butterfly, c’è un piccolo giardino che porta il mio nome, un bel segno di stima con cui i giapponesi hanno voluto onorarmi.
Altre esperienze indimenticabili?
A Riga, davanti a un  coro di 13 mila persone che cantavano come se fossero una sola voce. Ripenso sempre a quell’istante di unità bellissima, quando mi torna in mente l’individualismo di cui soffre oggi, patologicamente, il nostro tempo.
Dal Giappone alla Basilicata: le sensazioni su questa vacanza lucana.
Appena arrivata ho provato subito un’immediata sensazione di riposo, stupita dalla bellezza delle colline e dei paesi illuminati. Il cielo era terso, pulito. E poi la gente: pronta all’accoglienza, simpatica, talentuosa. Pensi che la prima sera era in programma una mostra di Gaetano Dimatteo. Portavo ore di ritardo a causa dell’aereo (in teatro i tempi sono fondamentali, perciò non sopporto il ritardo) e così sono arrivata quasi alla fine, ma mi hanno accolta in modo eccezionale. Dopo un po’ mi sono ritrovata a cantare simpaticamente con due persone di Nova Siri. Tutto improvvisato, naturalmente. Questo spirito di improvvisazione, del resto, rende uniche certe serate. Anche il cibo qui è straordinario. In questi giorni ho avuto la fortuna di provare l’ottimo prosciutto locale e quel prodotto particolare che si fa prepara da queste parti (U’ pastizz di Rotondella, un calzone di carne, ndr).
Se dovesse racchiudere questi giorni lucani in una sola parola...
Una sola? Serenità.

di Pino Suriano pubblicato sul Quotidiano della Basilicata del 4 settembre 2011 - Inserto Q

L'autunno caldo di Francomano


ROTONDELLA - L'autunno si annuncia caldo per la maggioranza amministrativa di Rotondella. Era l'amministrazione del "tutti d'accordo", il fiore all'occhiello del centrosinistra lucano, quello in cui convivevano senza frizioni le due anime fondatrici del Pd (Ds e Margherita) e le altre forze di coalizione (Sel e Api, in questo caso). Ebbene, oggi tutto questo appare solo un lontano ricordo. Si litiga eccome all'interno dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Francomano. Più di un fronte di battaglia è aperto. Uno di questi è venuto allo scoperto grazie alla lettera aperta con cui l'associazione Arci ha attaccato l'assessore alle Politiche Culturali, Maria Cuccarese, sul bando per la gestione della biblioteca comunale.
Sullo sfondo sembra esserci il contrasto tra l'area di sinistra (Sel), che ha espresso la candidatura del vice sindaco Lobreglio, e quella che fa capo all'ex sindaco e segretario cittadino del Pd, Mario Cucari.
Una vicenda che potrebbe aprire scenari nuovi. Sembra, infatti, che abbia creato più di qualche malumore all'interno della maggioranza (e non solo negli ambienti del Pd) questa "opposizione dall'interno" messa in campo dall'Arci. E di certo c'è la volontà di chiedere spiegazioni al vice sindaco Lobreglio. E' una discussione che non sarebbe slegata da un'altra, non meno importante: è quella sugli assessorati (Politiche Sociali e Sport) lasciati nelle mani del sindaco dal dimissionario Domenico Lacopo (Pd). Li vuole più di qualcuno. Innanzitutto li reclama il Pd: "se uno del Pd esce, un altro deve entrare", sembra essere la linea del partito, non sgradita neppure al sindaco. E' la linea per ora più quotata, che premierebbe Salvatore Fortunato, attuale Presidente del Consiglio, e allo stesso tempo esaudirebbe le volontà del partito e del suo segretario Mario Cucari.
Ma di traverso potrebbero mettersi i consiglieri indipendenti: due giovani validi come Stefano Corrado e Roberto Giannantonio (non meno votati di qualche attuale assessore) vorrebbero dire la propria. E poi ci sono le voci, non confermate ma diffuse, secondo cui sarebbe sul piatto anche la richiesta di un assessorato esterno per l'area di Sel. Ugualmente diffusa, ma anch'essa non confermata, è la voce che quoterebbe addirittura un posto in giunta per l'Udc, partito oggi in minoranza, ma potenzialmente utile, in futuro, a soccorrere la litigiosa maggioranza.

pino Suriano - pubblicato sul Quotidiano della Basilicata del 4 settembre 2011

L'Arci...picchia ancora

ROTONDELLA – Fanno la guerra o fanno la pace? Nei giorni scorsi la domanda aveva acceso la curiosità di molti. Riguardava l’associazione Arci La Tarantola e l’assessore comunale alla Cultura, Maria Cuccarese, giunti ai ferri corti per la vicenda del bando di gestione della biblioteca comunale, poi andato deserto: l’associazione, vicina al vice sindaco Walter Lobreglio, aveva contestato la struttura del bando, intriso di “confusione normativa” e mirato a “creare  sottolavoro”. Aveva risposto l’assessore con parole durissime, parlando di “manie di persecuzione” dell’associazione, spirito di chiusura e conservazione delle posizioni consolidate (l’Arci aveva gestito la biblioteca negli anni precedenti, ndr).

Ebbene, sulla bacheca dell’Arci, in corso Garibaldi, c’è la risposta alla domanda iniziale: la pace non si fa. Tutt’altro. L’associazione, infatti, ha controreplicato alla Cuccarese con una nuova lettera aperta. E ha infilato la lama proprio nella ferita scoperta che quest’ultima aveva fatto emergere nella sua nota, in cui si era spinta a scrivere, per difendere la propria posizione nei confronti dell’associazione, di averla addirittura agevolata e attesa, senza provvedere subito alla pubblicazione di un nuovo bando per la gestione, dopo che l’Arci aveva rifiutato una prima bozza di intesa con il Comune: “Si è fatto finta di niente – l’assessore aveva scritto proprio così - per quieto vivere e per non rompere gli equilibri all’interno della maggioranza, visto che si tratta pur sempre di una associazione vicina al centrosinistra, che esprime la seconda carica in seno all’amministrazione (il vice sindaco Lobreglio, ndr.)”.

Paradossalmente nessuno della minoranza aveva stigmatizzato le parole dell’assessore, sebbene nel mondo associazionistico fosse emersa qualche preoccupazione sulla vicenda. Perché? A mettere il dito nella piaga, comunque, è tornata ancora una volta l’Arci, che ha affondato con toni durissimi, non senza premettere la distinzione tra la propria identità di associazione e una supposta (da parte dell’assessore Cuccarese) vicinanza all’amministrazione comunale.

“Le  affermazioni dell’assessore sono gravissime, in quanto fanno supporre che abbia svolto con parzialità la funzione pubblica di amministratore. Il tono e il registro comunicativo utilizzati – attacca l’Arci - ci illuminano sui principi che ispirano le politiche culturali, e non solo, varate dall’amministrazione. L’assessore ha palesato il “brodo di cottura” nel quale si prendono i provvedimenti politici: ha tollerato un nostro presunto “diritto di occupazione” della Biblioteca perché rientravamo nel lungo elenco delle associazioni amiche, vicine all’amministrazione di centro-sinistra. […] Dal canto nostro – prosegue più avanti la nota - abbiamo sempre tenuto un atteggiamento distaccato e non amichevole, abbiamo chiesto sempre parità di trattamento rispetto a tutti i soggetti singoli e/o associati che vivono sul territorio e valutazioni di merito sulle nostre proposte. […] Non difendiamo miseri orticelli, non facciamo del lecchinaggio politico. Lasciamo questo lavoro a chi è stato educato politicamente a farlo”.

Poi, per chiarire la presunta occupazione abusiva della biblioteca quando non era in corso alcuna convenzione formalizzata, si fa cenno al principio di sussidiarietà. “Sulla base di questo principio noi, come associazione (cittadini associati), abbiamo gratuitamente continuato a gestire la Biblioteca perché è un’attività di interesse generale, perché è un’ istituzione fondamentale per poter esprimere diritti culturali, partecipazione e protagonismo civico. Non sapevamo – si legge più avanti - di essere come i clandestini senza permesso di soggiorno, pensavamo molto semplicemente e umilmente di perseguire un interesse generale garantendo alla cittadinanza l’accesso alla biblioteca”.

Un ultimo cenno sulla tempistica della protesta, sulla quale l’assessore aveva avanzato qualche sospetto, essendo giunta solo dopo le voci che annunciavano l’intenzione di trasferire nella biblioteca la sede dell’Ufficio per la Comunicazione e l’Informazione sul Territorio. “E’ utile evidenziare che la lettera non è stata determinata da voci di corridoio circa il presunto trasferimento dell’Ufficio per la comunicazione e informazione sul territorio nei locali della Biblioteca (dato che, peraltro, non ne conoscevamo l’esistenza), ma dal fatto che aspettavamo una convocazione di tutte le associazioni da parte dell’assessore, per discutere sull’andamento fallimentare del bando”. Poi la conclusione: “Gli attacchi personali (la lezioncina, il riferimento a qualcuno della nostra base associativa che circola nei corridoi del Comune, le manie di persecuzione di cui a detta dell’assessore soffriamo, il classificare il nostro operato come chiuso “noi noi”, “il ci siamo già noi”) li rispediamo al mittente senza aggiungere nessuna considerazione. Non è nostra intenzione né nostro costume attaccare sul piano personale i nostri interlocutori e fare del puro pettegolezzo politico”. E allora, come andrà a finire? Di sicuro la vicenda è discussa e crea interesse tra la popolazione, anche perché la avvicina, almeno un po’, a quel “brodo di cottura” (per riprendere l’efficace espressione usata dall’Arci) in cui nascono i provvedimenti amministrativi a Rotondella. Che riguardano tutti, appunto.
Pino Suriano - pubblicato sul QUotidiano della Basilicata di venerdì 2 settembre