23 feb 2011

Appalti facili. Arriva il parere dell'Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici

Non rispettati i principi di non discriminazione delle imprese

Il sindaco Francomano: “Solo un richiamo, nessuna contestazione”

Antonio Dimatteo, Udc: “Visto che avevamo ragione?”

ROTONDELLA – C’è un nuovo elemento nella vicenda “appalti facili” al comune di Rotondella. E’ il parere che l’Avcp (Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture) ha trasmesso all’Amministrazione Comunale in seguito al ricorso di due imprenditori locali, Nicola Bianco e Antonio Dimatteo, che a novembre avevano messo sotto accusa le procedure di aggiudicazione di quattro lavori pubblici, tutti appaltati con il metodo della procedura negoziata (ex trattativa privata).

Questo il testo: “La stazione appaltante (il comune di Rotondella, ndr.) ha invitato direttamente alcune imprese secondo l’art. 57 comma 6 del Decreto legislativo 163/06, senza pubblicare un avviso a manifestare interesse alla gara e successivamente selezionare le imprese da invitare. Nel merito, non sono stati seguiti, per l’appalto di cui in oggetto, i principi di non discriminazione, parità di trattamento, proporzionalità e trasparenza dettati dall’art. 122 comma 7 bis del Decreto Legislativo 163/06 […] Pertanto, si richiama l’attenzione della stazione appaltante ad una più rigorosa applicazione della norma regolata dagli articoli sopra citati”.

In altre parole, secondo l’Autorità, il Responsabile del procedimento avrebbe dovuto effettuare una preselezione delle imprese, tramite un avviso pubblico atto a raccogliere le loro manifestazioni di interesse. E solo successivamente avrebbe potuto selezionare quelle ritenute più idonee e invitarle alla procedura. A quanto pare non avrebbe fatto così, selezionandole direttamente (e “arbitrariamente”, a giudizio degli imprenditori) da un Albo Comunale delle imprese di fiducia.

E’ l’aspetto che ha fatto gridare alla discriminazione, poiché, sempre secondo gli imprenditori ricorrenti, le modalità di selezione avrebbero impedito una effettiva rotazione delle imprese locali, garantendo inviti a chi già aveva ottenuto dei lavori. E’ una mancanza che, di fatto, oggi l’Autorità riconosce, almeno in termini di procedure, naturalmente senza entrare nel merito di eventuali ipotesi di intrecci politico-affaristici. C’è da notare, infatti, che al richiamo dell’Autorità non si accompagnano richieste di controdeduzione, né esplicite contestazioni sulla legittimità degli atti.

E’ un aspetto che il sindaco, Vincenzo Francomano, ha sottolineato con forza. “Innanzitutto ci tengo a spiegare che il parere si basa solo ed esclusivamente sui documenti inviati dai ricorrenti. E comunque è bene notare che non sono contestati profili di legittimità e illegalità dell’operato dell’Ente, né ci sono richieste di controdeduzione di alcun genere. Ho comunque dato indirizzo ai Responsabili degli Uffici preposti di attenersi, per i prossimi lavori, al richiamo dell’Autorità, di cui abbiamo il massimo rispetto. Sul piano politico – ha aggiunto il primo cittadino – ritengo che abbiamo agito sempre e solo nell’interesse della comunità, tentando di rispondere con quelle procedure al carattere di urgenza che le opere in questione presentavano”.

Con toni trionfali si esprime, invece, Antonio Dimatteo, uno dei due imprenditori ricorrenti, nonché referente locale dell’Udc. “Adesso voglio proprio vedere se il Centrosinistra per Rotondella avrà il coraggio di ripetere che siamo professionisti del sospetto. Qualcuno forse dovrà rimangiarsi le parole pronunciate, di fronte all’evidenza dei fatti e a un richiamo tanto esplicito. Ci tengo a ricordare che l’Amministrazione era stata avvisata in tutti i modi. Già prima delle aggiudicazioni sospette, nel mese di settembre, il consigliere Tina Bianco, con una lettera, aveva chiesto di controllare le procedure. Ad ottobre era arrivato, sull’argomento, un parere dell’Api. A novembre eravamo stati noi (i due imprenditori) a chiedere le opportune verifiche. Qualcuno ha voluto farci passare per ciarlatani, ma adesso che è arrivato il chiarissimo parere dell’Autorità, voglio proprio vedere se il sindaco ripeterà quello che disse a novembre in Consiglio comunale, e cioè che l’Ufficio in questione avrebbe operato secondo i principi della imparzialità, proporzionalità e trasparenza. A questo punto, forse, qualche dubbio dovrebbe venire anche a lui”.

4 feb 2011

Salva la dirigenza scolastica. Almeno per quest'anno

ROTONDELLA - Salvi ancora una volta. Non ha il crisma dell'ufficialità, ma l'annuncio di Luca Braia è certamente attendibile. In una nota diffusa nel tardo pomeriggio di sabato, il consigliere regionale del Pd ha annunciato il mantenimento della dirigenza scolastica a Rotondella. Sarà bene, comunque, attendere la seduta del Consiglio Regionale di oggi, che dovrebbe sancire ufficialmente la decisione, ma un sospiro di sollievo si può già tirare.
L'Istituto Comprensivo di Rotondella non sarà accorpato con il secondo circolo di Policoro, come aveva stabilito la Giunta Regionale nei primi giorni di gennaio, ma manterrà l’autonomia. Le parole di Braia lasciano intendere anche le ragioni che hanno consentito questo piccolo "lodo" per un comune che, di fatto, non ha i numeri per essere autonomo in rapporto alle indicazioni ministeriali. Per il consigliere l’autonomia sarebbe stata accettata per Rotondella “in quanto paese da tutelare, sostenere e compensare, perché già fortemente interessato e penalizzato dalla presenza di fenomeni ambientali negativi, dal forte impatto demografico anche se caratterizzato da un buon dinamismo economico e meta di molti immigrati che stanno arrivando nel paese per le attività lavorative stagionali legate all’agricoltura ed al turismo”. Il riferimento, neppure troppo velato, è alla presenza sul territorio del centro Enea della Trisaia.

Rotondella , insomma, ce l’ha fatta di nuovo, come già nel gennaio 2009, quando si presentò esattamente la stessa situazione. La concessione della deroga, però, non può essere considerata definitiva e, prima o poi, se non ci sarà un’inversione di tendenza nel numero delle iscrizioni (ad oggi difficilmente ipotizzabile), l’autonomia non potrà essere eterna. Questa riflessione apre il campo a una domanda che in questi giorni di attesa ha scaldato non poco gli animi: con quale istituto converrà accorparsi, quando l'autonomia non sarà più concessa?
Tra le possibili soluzioni ci sono certamente Policoro, Nova Siri, Tursi e Valsinni. L'ipotesi dell'accorpamento con Policoro, che avrebbe il favore della maggioranza dei docenti, non piace però a tutti. Se da una parte, infatti, c'è chi sottolinea la maggior facilità di collegamento con il centro jonico, dall'altra c'è chi fa notare analogie territoriali con Valsinni. E’ su questa lunghezza d’onda la posizione espressa in una nota anche dall’Udc di Rotondella, che sottolinea, per Valsinni, la comune appartenenza alla Comunità Montana, la gestione associata del Servizio di Polizia Municipale, e la condivisione di alcuni problemi sociali e demografici, quali l’invecchiamento della popolazione, una forte diminuzione della popolazione scolastica, etc. Anche per Nova Siri, qualora fosse possibile l’accorpamento, sembrerebbe esserci una certa disponibilità.

Più che il parere dei docenti e dei partiti, pur legittimo, dovrebbe essere decisivo quello di chi fruisce del servizio scuola: le famiglie. E allora perché non ipotizzare, in via preventiva, un sondaggio che possa raccogliere le loro opinioni, magari nella forma di una vera e propria votazione? Sarebbe il modo migliore per trasferire la scelta nelle mani dei veri soggetti protagonisti della scuola: famiglie e alunni.


Pino Suriano - pubblicato sul Quotidiano della Basilicata