22 apr 2010

Rosa Gentile assessore Regionale. La prima donna lucana in Giunta. La prima rotondellese in Regione dai tempi di Tonino Bianco

Rosa Gentile nuovo assessore alle Infrastrutture, Opere Pubbliche e Mobilità
Un profilo della compaesana Rosa Gentile, dal sito basilicatanet. Le auguriamo buon lavoro ricordandole che la sua presenza in Giunta è un orgoglio per una realtà territoriale che si sente spesso dimenticata. Con lei

ROSA GENTILE: E’ nata a Rotondella il 9 gennaio 1963. Iscritta all’albo dei Formatori della Regione Basilicata, insegna Informatica in alcuni corsi di formazione. Dal 1994 al 1995 ricopre la carica di vice presidente Confartigianato di Matera e dal ‘95 ad oggi di Presidente della stessa organizzazione. Nello stesso periodo è direttore tecnico di un Ente di Formazione.
Dal 1997 al 1999 diventa componente del Consiglio d’Amministrazione dell’ente bilaterale Ebab di Basilicata, dell’Interfidi della Camera di Commercio di Matera e presidente di Cofidartigiani.
In rappresentanza della regione Basilicata dal 1997 al 2000 è consigliere nazionale di Confartigianato e componente della commissione provinciale Inps di Matera.
Nel 2000 entra a far parte della Giunta nazionale “Donna Impresa”, carica che conserva ancora oggi.
Diversi gli incarichi in seno alla Camera di Commercio di Matera: da presidente provinciale e regionale del comitato per l’imprenditoria femminile a vice presidente dello stesso ente camerale, a componente del Direttivo e del Comitato di Presidenza di Unioncamere Basilicata.
Dal 2005 ad oggi è componente nazionale del Comitato di Parità del Ministero del Lavoro

Nel video suo intervento in Rai nella trasmissione Geo &Geo.

Il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza vigila a Rotondella

Allarme cresciuto dopo i ripetuti furti notturni

ROTONDELLA – Allarme rosso a Rotondella. L’escalation di furti e atti teppistici susseguitisi nelle scorse settimane non può che destare timori e preoccupazioni nella comunità.

Prima il furto in un circolo ricreativo, nella notte del 26 febbraio, poi un'altra sortita notturna il 24 marzo, con furti in due circoli e un tentato furto in un tabacchi. Poi, nella notte dell’1 aprile, subito dopo le elezioni, un duro attacco al Comitato elettorale dell’Udc, con la rottura del vetro della porta della sezione e la foratura delle gomme dell’auto utilizzata dal comitato. Non è ipotizzabile, ma neppure da escludere, che la furia vandalica possa riconnettersi agli eventi di Nova Siri, dove il municipio è stato assediato da ignoti. Non è impensabile, del resto, che gli stessi “professionisti della distruzione” possano agire in luoghi diversi per conto di diversi committenti.

Insomma, ci sono tanti fatti che lasciano pensare e aprono il campo alle più svariate ipotesi. Ma, soprattutto, fanno perdere alla comunità e in particolare ai commercianti quel senso di sicurezza che si era consolidato negli ultimi anni dopo le brutte stagioni malavitose a cavallo tra gli anni ’80 e ’90.

In questo quadro cupo e non ancora codificato l’amministrazione comunale di Rotondella ha voluto dare un segnale di impegno e di presenza delle istituzioni. Il sindaco del comune jonico, con una nota spedita in data 7 aprile, aveva portato questi episodi all’attenzione del Prefetto di Matera, Giovanni Francesco Monteleone, in considerazione della loro intensità e frequenza, senza precedenti nelle vicende del territorio rotondellese.

Il sindaco, pur confidando nell'ottimo lavoro da sempre svolto dalle forze dell'ordine presenti in loco (Carabinieri e Polizia Locale) per identificare al più presto i responsabili ed assicurarli alla giustizia, aveva chiesto al Prefetto di Matera che quanto verificatosi a Rotondella nelle ultime settimane fosse portato all’attenzione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, per la conseguente adozione delle giuste ed opportune azioni di contrasto.

E così è stato. La sua richiesta, prontamente accolta dal Prefetto, non è rimasta solo formale.

Il Prefetto, con i responsabili provinciali di tutti i comandi delle forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato), non solo ha rassicurato il sindaco Francomano in ordine all’espletamento delle indagini sui fatti denunciati, ma ha garantito allo stesso un maggiore controllo del territorio rotondellese, soprattutto negli orari notturni.

Francomano ha espresso ai presenti il proprio apprezzamento per quanto sarà fatto al fine di tutelare i cittadini e gli operatori economici del proprio Comune, “ai quali – ha scritto in una nota - va senz’altro rivolto un messaggio tranquillizzante non soltanto per la solidarietà loro dimostrata ma anche per la concreta attenzione che le Istituzioni statali sapranno mettere in atto”.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

Ponte fiume Sinni. Una storia infinita

Arrivano finalmente i 6 milioni attesi da anni, ma serviranno solo per il ponte

ROTONDELLA – E’ confortante registrare azioni positive per il territorio anche quando la campagna elettorale è ormai conclusa. E’ il caso del finanziamento del progetto esecutivo “Collegamento Rotondella – Sinnica, recupero della traversa S. Laura sul fiume Sinni”, per il quale la Giunta Regionale, su proposta del Presidente Vito De Filippo, ha stanziato l’altro ieri 6 milioni di euro a valere sulle risorse dell’Asse VI del Por Basilicata 2000-2006. Si tratta del consolidamento del cosiddetto Ponte Sinni, che collega Rotondella alla nota arteria ss. 653 Sinnica.

Chi conosce la vicenda, però, sa bene che non si tratta proprio di un regalo. “Riparazione”, forse, è il termine più adatto. I fondi per quell’opera, infatti, esistevano già da tempo, anche in misura maggiore. La burocrazia e forse qualche interesse divergente, poi, li hanno spostati altrove. Come? Non è una storia breve, né lineare. Come tutte quelle in cui le trame delle responsabilità e degli errori (che certamente ci sono stati) tendono a disperdersi.

Rotondella ottiene il finanziamento nel 2002. E’ Mario Cucari, allora sindaco di Rotondella, a darsi da fare in Regione per “agguantare” quei fondi. In paese, però, si discute subito sul perché debbano essere utilizzati per collegare il centro collinare con la Sinnica e non con la ss 106, strada immensamente più importante e frequentata dalla popolazione locale. Qualcuno vocifera di interessi legati ai costi (elevatissimi) di progettazione dell’opera. Ma rimangono voci.

Passano gli anni ma nulla si muove. I soldi ci sono e l’opera deve essere cantierizzata entro il dicembre 2005. Ma i tempi slittano per passaggi burocratici tra Provincia (che deve realizzare l’opera) e Regione (che l’ha finanziata).

Tutto è ancora fermo, quando arriva una notizia che ha dell’incredibile: quei fondi non ammontano a 7,2 milioni di euro, ma solo a 6 milioni. Perché? Ci sarebbe stato un mero errore di calcolo della delibera di giunta regionale!

A questo punto si mobilitano a Rotondella anche quattro associazioni, che firmano una petizione per chiedere il ripristino dell’intero finanziamento e l’uso di parte dei fondi per le tortuose curve del centro collinare e non solo per “l’inutile” Traversa Sinni.

Fa lo stesso, nel settembre 2007, il comune di Rotondella, con una delibera di consiglio. Ma la risposta della Provincia è perentoria. L’allora assessore Giuseppe D’Alessandro chiarisce che con quella somma non si può fare altro e contrattacca: “Simili iniziative (la delibera di consiglio, ndr.) intralciano l’attività amministrativa, creano confusione progettuale e ci allontanano dal perseguire gli obiettivi”.

La comunità si rassegna. Ma il peggio deve ancora arrivare. Se ne ha sentore nel dicembre 2009, quando la Provincia di Matera pubblica l’elenco degli interventi stradali prioritari da realizzare: l’intervento in questione non compare tra questi. I tempi di realizzazione del finanziamento sono scaduti. Il sindaco Francomano allora prende carta e penna ed esprime il suo rammarico al Presidente della Provincia Franco Stella.

La Provincia, però, a questo punto non può fare molto. Solo la Regione può rifinanziare l’opera. E così accade. La notizia è dell’altro ieri. L’opera si farà, con un progetto di recupero della traversa. “E’ un atto – scrive il sindaco Francomano in una nota - che rende giustizia alle aspettative della collettività rotondellese e degli operatori agricoli e commerciali”.

Non del tutto, viene da dire. Anzitutto perché non torneranno i 7,2 milioni iniziali, ma solo 6 milioni. E poi perché, alla fine, si tratterà soltanto di un recupero della Traversa Sinni. Rotondella rimarrà ancora lontana dal sogno di un vitale avvicinamento alla ss 106, e il treno dei 6 milioni, intanto, sarà già passato.

La saggezza popolare suggerisce comunque di accontentarsi: “meglio poco e male che nulla proprio”. Adesso quei soldi ci sono, e noi seguiremo con attenzione come, dove e quando saranno spesi.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

Udc. Nuovi ingressi eccellenti a Rotondella

Marranchelli, Bianco e Dimatteo nel partito di Casini

ROTONDELLA - Sabato scorso a Rotondella c’è stato un incontro elettorale con il commissario provinciale Udc Vincenzo Ruggiero, candidato per le prossime regionali.
Accanto a lui c'erano tre persone che difficilmente, non più di un mese fa, avremmo potuto immaginare a quel tavolo. E invece erano lì: Rudy Marranchelli, Tina Bianco e Antonio Dimatteo. Non certo gli ultimi arrivati, a dispetto della giovane età, tutti eletti almeno due volte in consiglio comunale, tutti con incarichi di rilievo alle spalle.
Marranchelli è stato per anni assessore alla Comunità Montana Basso Sinni, guidata proprio da Ruggiero. La Bianco, già vice sindaco nella prima giunta di Vito Agresti, si è affermata per ben due tornate come la candidata più votata del comune.
Dimatteo, assessore prima con Mario Cucari e poi con Vito Agresti, arriva invece da una buona affermazione elettorale, pur senza l'elezione, alle ultime provinciali con la Lista Stella.
S
i comprende bene, alla luce di questi dati, perché l’adesione dei tre al partito di Casini rappresenti una novità di rilievo nel panorama politico locale. E non solo in vista dell'imminente tornata elettorale delle regionali.

Il partito di Casini si accredita sempre più come catalizzatore di forze giovani sul territorio. Dopo l'ingresso del novasirese Vincenzo Laddomata nel Comitato Regionale del partito, l'Udc incassa ora queste adesioni “eccellenti”. Si uniscono così tre figure politiche locali di un certo peso, che mai si erano trovate “sotto lo stesso simbolo” e si garantisce un bacino elettorale interessante a un partito che a Rotondella era esistito quasi solo nominalmente, pur catalizzando sempre un discreto numero di consensi.

Le conseguenze, che di certo ci saranno, non dovrebbero essere però così drastiche come qualcuno aveva ipotizzato. E non dovrebbero toccare nell’immediato le posizioni in consiglio comunale. Due dei nuovi aderenti (Marranchelli e Bianco) sono infatti consiglieri comunali di minoranza. Si era perciò diffusa la voce della costituzione di un gruppo consiliare autonomo e alternativo a quello di opposizione capeggiato da Vito Agresti. E qualcuno aveva anche ipotizzato un possibile avvicinamento dei due consiglieri alla maggioranza di centrosinistra, guidata dal sindaco Vincenzo Francomano.

Non sarà così. E' giunta a chiarirlo, perentoriamente, una dichiarazione spontanea dei due, che nell’ultimo consiglio comunale hanno voluto separare la nuova scelta politica dall'adesione al gruppo unico di opposizione in consiglio, che rimane confermata. Fedeltà, dunque, alla linea di opposizione di Vito Agresti. Anche se, già nel consiglio di ieri, su un punto all'odg (la chiusura della Multiservizi) i due consiglieri hanno preferito astenersi, diversamente dal sindaco, che ha espresso, invece, voto contrario.

Le ragioni di questo passaggio? Le abbiamo chieste a Rudy Marranchelli. Dalle parole del 30enne consigliere emerge la delusione nei confronti di un partito, il Pdl, che non avrebbe mantenuto le sue promesse. " Doveva essere il partito del popolo, e invece è diventato il partito dei potentati. L'esclusione di Dilorenzo dalle liste regionali è il segno tangibile di questo tradimento delle origini, così come lo era stata, in Puglia, l'esclusione di Vernola alle ultime europee. L’adesione alla proposta di Ruggiero, inoltinPre, va vista anche in funzione della positiva esperienza amministrativa nella Comunità Montana Basso Sinni, alla quale ho preso parte. Il nostro percorso si è caratterizzato per una politica del fare che vorremmo ora esportare anche nel governo regionale”.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata


Ladri di locali ancora in azione a Rotondella

ROTONDELLA – Di nuovo in azione i “ladri dei locali”. Neppure un mese fa il Circolo Mcl Rinascita era stato preso di mira da ignoti, che avevano forzato e prelevato denaro dalle macchinette per scommesse, dopo aver forzato la porta d’ingresso. Accadde precisamente la notte del 16 febbraio, con un danno economico denunciato dal gestore per circa 4 mila euro.

Il fatto strano è che nella notte tra martedì e mercoledì è riaccaduta la stessa cosa. Esattamente nello stesso locale, sempre con l’assalto alle slot machine. Questa volta, però, i malviventi non si sono accontentati di un solo esercizio, ma ne hanno presi di mira altri due. Si tratta, rispettivamente, di un pub in corso Garibaldi e di una tabaccheria in piazza Alighieri, nei pressi della Chiesa Madre.

Furto riuscito nel pub di proprietà di Giuliana Castronuovo, dove i malviventi avrebbero sottratto anche contanti dalla cassa. Furto solo tentato alla tabaccheria di Carmine Falcone, dove, per fortuna, non sono riusciti ad entrare.

La vicenda, se letta in correlazione con quella delle scorse settimane, crea preoccupazioni per l'insorgere di una nuova delinquenza locale. C'è da augurarsi che non si tratti di nuove sacche di delinquenza giovanile, spesso indotte a simili atti dall'esigenza di contanti per l'acquisto della droga. Il paese, purtroppo, tra gli anni ’80 e gli anni ’90 aveva conosciuto una particolare esplosione di pratiche criminali, anche in relazione alla presenza di delinquenza organizzata in altri comuni del territorio. Negli ultimi anni, per fortuna, il fenomeno si era ridotto a singoli episodi. Questo “uno-due” a distanza di pochi giorni, però, adesso lascia pensare.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

9 apr 2010

Udc Rotondella. Atti vandalici alla sede

ROTONDELLA - Il primo episodio, in piena campagna elettorale, era sembrato una ragazzata. Qualcuno aveva forzato la porta della sezione Udc di Rotondella e aveva disperso per strada il materiale elettorale a sostegno della candidatura di Vincenzo Ruggiero.
Dopo, ieri, però, quell'episodio in apparenza banale acquista una nuova e più drammatica luce.
Nella notte del 1 aprile, infatti, qualcuno è tornato ad agire. Sempre con violenza, sempre nei confronti dell'
Udc, con la rottura del vetro della porta del comitato e la foratura dell'auto utilizzata a sostegno della candidatura di Ruggiero.
Pensare ancora a una ragazzata, a questo punto, diventa piuttosto difficile. E il tutto si configura, verosimilmente, come un vero e proprio attacco intimidatorio di matrice politica.
Si tratta di vicende che mai, negli ultimi anni, erano accadute a
Rotondella. La cosa desta preoccupazione e non poche domande sull'obiettivo toccato, quell'Udc da poco approdato aRotondella, che con le adesioni "eccellenti" di Antonio Dimatteo, Rudy Marranchelli e Tina Bianco era subito diventato una forza sul territorio, come dimostrato dal recente successo elettorale di Ruggiero, candidato più suffragato nel centro jonico per numero di preferenze.
A dare la notizia è stato proprio Antonio Dimatteo, ex assessore comunale, prima vicino alla Margherita e poi, negli ultimi mesi, all'Idv, prima del recente approdo al partito di Casini.
"Questi comportamenti - ha reagito Dimatteo - non scoraggeranno l'attività politica ed il percorso intrapreso con la cittadinanza e si tramuteranno in azioni ancora più incisive e concrete sul nostro territorio".
Al Comitato
Udc, nel pomeriggio di ieri, sono giunti anche gli attestati di solidarietà del sindaco diRotondella, Vincenzo Francomano, e del Presidente del Consiglio Comunale, Antonio Divincenzo.
Cosa succede a
Rotondella? Provare a comprenderlo, a questo punto, diventa drammaticamente urgente.

Pino Suriano - Il Quotidiano della Basilicata

Caso Falcone: è tutto da rifare. L'accusa presenta l'appello

ROTONDELLA - La notizia che non avremmo mai voluto sentire, purtroppo, è arrivata: il Calvario di Angelo Falcone non è finito. Anzi, si può ben dire che sta per ricominciare.
La pubblica accusa indiana ieri mattina ha presentato appello contro la sentenza che nel dicembre scorso aveva assolto Angelo
Falcone, 30enne di origini lucane, accusato nel 2007 di possesso e spaccio di sostanze insieme all'amico piacentino Simone Nobili.
Questo, purtroppo, implica tante cose. Anzitutto il fatto che Angelo e Simone non potranno lasciare l'India. I due, da tempo in attesa del passaporto per il rientro in Italia, difficilmente potranno riaverlo, a questo punto. La loro permanenza in India da uomini "liberi a metà" (perché non liberi di tornare a casa) è destinata a durare ancora.
Ma, soprattutto, i due italiani dovranno affrontare un nuovo processo di cui, a questo punto, diventa difficile prevedere l'esito.
Nell'assoluzione della Corte di Shimla, che aveva scagionato i due per vizi di procedura legati all'arresto del 9 marzo 2007, molti avevano visto una soluzione quasi "diplomatica" per un caso divenuto ormai di interesse internazionale, con gli italiani che avevano accusato di estorsione e falso la polizia indiana.
Non sarà così. La pubblica accusa non ha voluto cedere ed è andata al contrattacco.
Adesso la palla passa all'Alta Corte di Nuova Dehli, la capitale indiana. Si tratta del terzo tribunale indiano che si occuperà del caso dei due indiani, dopo un primo, che nell'agosto 2008 li aveva condannati a dieci anni, e un secondo che li aveva assolti nel dicembre 2009.
La brutta notizia è arrivata a Rotondella, in casa
Falcone, alle 13.
Giovanni
Falcone si stava preparando a pranzare quando il telefono ha cominciato a squillare. Già da qualche giorno sentiva in corpo in ansia, uno strano presentimento, legato alle difficoltà incontrate da Angelo per ottenere il passaporto.
A confermare i suoi timori, dall'altro capo della cornetta, è stata una funzionaria del Ministero degli Affari Esteri. "Signor
Falcone, devo darle una brutta notizia: l'accusa ha presentato appello contro la sentenza di assoluzione di suo figlio".
E' bastato per fargli perdere l'appetito e spingerlo a contattare subito suo figlio.
Angelo aveva già saputo. "Papà me l'aspettavo. Questi non vogliono cedere". A tenere il giovane in allerta, lontano dai facili ottimismi, era stata la conoscenza di simili casi precedentementi accaduti.
Il giovane, in giro da quattro mesi per l'India, era a Mandi (città dell'Himacal Pradesh in cui fu arrestato) per il disbrigo di alcune pratiche legate alla richiesta del passaporto. Adesso dovrà tornare di corsa nella capitale. Lo attenderà l'ennesimo duro processo.
Questa volta, per fortuna, non in carcere, ma pur sempre in uno stato straniero, con costi certamente molto elevati di vitto, alloggio e spese legali.
"Speriamo - si augura Giovanni
Falcone -che almeno adesso l'Ambasciata ci aiuti in questa situazione economica difficile da affrontare".
Dal padre di Angelo arrivano anche parole dure nei confronti dello Stato italiano. "In questa vicenda è stato assente. Questi ragazzi andavano aiutati subito, già nel 2007, quando li hanno arrestati costringendoli a firmare una confessione in lingua straniera, di cui non conoscevano il significato. Bisognava interessare subito le istituzioni sovranazionali, quali l'Onu, e intervenire con forza contro questa violazione dei diritti umani. Adesso ci aspetta un nuovo processo, con esiti imprevedibili e spese astronomiche.
Abbiamo perso la fiducia in tutto e in tutti". Sono parole amare quelle di Giovanni
Falcone. Le parole di un padre che si sente abbandonato.

Pino Suriano - Il Quotidiano della Basilicata