27 lug 2008

"Angelo e Simone arrestati in casa e non per strada"

Caso Falcone: i testimoni della difesa confermano la tesi degli imputati

ROTONDELLA – Caso Falcone: la sentenza si avvicina. Si è svolta ieri mattina una delle tappe decisive del processo ai danni di Angelo Falcone e Simone Nobili, i due italiani detenuti in India dal marzo 2007 per possesso di stupefacenti.
Nel corso dell’udienza sono stati sentiti i familiari di uno degli imputati indiani fermati con loro. Tutti hanno concordemente dichiarato che l’arresto sarebbe avvenuto all’interno di una abitazione, intorno alle 22,30 e non, come risulta dai verbali della polizia, a tarda notte in un posto di blocco stradale. Si tratta, con tutta probabilità, dell’abitazione in cui Angelo e Simone dicono di aver semplicemente fittato una camera per la loro permanenza indiana. Secondo i testimoni la polizia avrebbe perquisito tutta la casa per circa tre ore, senza trovare alcunché di sospetto. Tale versione, come si è detto, ribalta completamente quella fornita dai numerosi poliziotti chiamati a deporre dall’accusa. Si tratterà ora di vedere quali versioni risulteranno più attendibili e rafforzate da prove oggettive.
Una data decisiva, in tal senso, potrebbe essere il prossimo 12 agosto. In quella occasione gli avvocati di accusa e difesa si sfideranno con le arringhe conclusive. E poi, circa una settimana dopo, dovrebbe arrivare la sentenza. Naturalmente il condizionale è d’obbligo, considerando i numerosi imprevisti che già hanno fatto slittare più volte i tempi del processo, dalla morte di un familiare del giudici allo stato di malattia in cui sono caduti sia Angelo che Simone. Giovanni Falcone, padre di Angelo, ha comunque rassicurato sulle condizioni di salute del figlio, di recente rinfrancato dalle visite della giornalista free lance italiana Maria Grazia Cocciolo. Del caso di Angelo, nei giorni scorsi, si è occupato anche il quotidiano Libero di Vittorio Feltri, nell’ambito di un ricco dossier sugli italiani detenuti all’estero.

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