30 ott 2009

Enea: la Finanza indaga ancora


ROTONDELLA – Non sembra avere le caratteristiche del “controllo ordinario” la costante presenza della Guardia di Finanza nel centro Enea di Rotondella. Il Quotidiano ne aveva già dato notizia nei giorni scorsi, riferendo delle numerose ispezioni e richieste di documentazione amministrativa di vario genere. Quelle visite si sarebbero protratte, sporadicamente, anche nei giorni successivi, di sicuro fino a ieri mattina.

Gli ufficiali hanno continuato a chiedere carte e informazioni presso l’ufficio del personale, l’infermeria e altri uffici. C’è di più. Alcuni operatori del centro sarebbero stati addirittura sentiti a Policoro presso gli uffici della Gdf. Tra questi, secondo voci non ufficiali, anche un medico del centro, il professionista esterno (non è un dipendente Enea) che ha il compito di predisporre il piano di controllo sanitario dei lavoratori, sulla base delle specifiche mansioni svolte e dei conseguenti rischi per la salute.

Insomma, l’attenzione non sembra essere quella di un normale controllo, ma somiglia molto di più a un’indagine con obiettivi definiti, presumibilmente legati alla sfera amministrativa.

E poi c’è una cosa che sanno tutti: all’Enea non c’è un bel clima. Nelle scorse settimane, occupandoci della vertenza dei lavoratori delle pulizie, avevamo raccolto le lamentele di molti di loro per il trattamento ricevuto da altri operatori del centro. E più di qualcuno aveva posto l’accento sugli sprechi in alcuni settori e le conseguenti “restrizioni” in altri. Non solo. Si dice che in alcuni dipartimenti siano di casa, tra colleghi, il pettegolezzo, la diffidenza e la calunnia.

Non si può e non si deve generalizzare, ma è un quadro che sembra avvalorare la voce, diffusa all’interno del centro ma senza conferme ufficiali, che le indagini abbiano preso il via da una lettera anonima, che avrebbe allertato la Guardia di Finanza. Un’informativa senza nome, ma probabilmente piuttosto dettagliata, se ha potuto catturare l’interesse degli ufficiali. Chi l’abbia inviata e perché non è chiaro. E forse non lo sarà mai. E’ probabile, però, che sia arrivata dall’interno del centro, da qualcuno capace di circostanziare le accuse, con il presumibile interesse a colpire qualche “avversario”. C’è da sperare che il fatto non si tramuti in una reazione a catena di ricatti e delazioni, sulla scia degli avvenimenti che stanno avvelenando in queste settimane la scena politica e giornalistica nazionale. E’ nell’interesse di tutti che i contorni della vicenda siano chiariti al più presto.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

Falcone: udienza rinviata

ROTONDELLA - Non si è tenuta neppure ieri la prima udienza dell'appello di Angelo Falcone, il giovane di origini lucane condannato in India a dieci anni di prigione per possesso di stupefacenti.

Continua l'attesa angosciosa del giovane, che dovrà attendere almeno un paio di giorni prima dell'udienza, alla quale restano appese le speranze della difesa di opporsi alla sentenza di condanna dell'agosto 2008. Anzi, secondo quanto annunciato dagli avvocati difensori al padre, Giovanni Falcone, l'attesa potrebbe protrarsi anche fino alla prossima settimana.

L'udienza, che doveva tenersi lunedì mattina, è stata rimandata per due giorni consecutivi a causa di ritardi dell'attività giudiziaria. I tempi della giustizia, a quanto pare, non sono solo un problema italiano.


Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

Rotondella - Bella: è un mezzo passo falso

Rotondella

Ciccimarra, Toscano, Salerno, Mele, Acciardi, Rubolino, Fella, Guida, Ripa, Manolio, Tarantino. A disp. Gulfo, Santarcangelo, Visaggi, Conte, Ricciardi, Ergdomus, Galati. Allenatore Martino.

Bella calcio

Troiano, Campanella, Gliubatti, Andrisani, Remolino, Ricigliano, Maresca, Vigello , Ricigliano II, Troiano D., Parisi. A disp. Doino, Zanpino, Grosseto, Agrisani, Richetti, Remolino A. Allenatore Delpini.

Reti: 43' Tarantino (R) - 83' Ricigliano (B).

Note: Espulso Santarcangelo (R) al 52' per fallo di reazione

Partita giocate a porte chiuse

ROTONDELLA - Il Rotondella che "ti aspetti". Proprio ieri, sulle pagine del Quotidiano, avevamo scritto dellle difficoltà mostrate dal Rotondella nella gestione delle situazioni di vantaggio. Detto fatto. Il Rotondella torna a buttare via due punti con un avversario alla portata. Come con lo Scanzano e il Miglionico, gli jonici si sono fatti raggiungere negli ultimi dieci minuti di gara.

Partita scialba e senza troppe emozioni. A renderla ancor più noiosa il forte vento e l'assenza di pubblico, a causa dell'inagibilità della tribuna sul neutro di Montalbano Jonico.

Quasi mai impegnati i due portieri, puniti dalle reti di Tarantino, magistrale la sua punizione sul finire del primo tempo; e di

Ricigliano, lesto a tradurre la palla in rete sugli sviluppi di un calcio da fermo.

In mezzo quasi nulla, in un match determinato dall'ingenuità di Santarcangelo, che si è fatto espellere per un inutile fallo di reazione agli inizi della ripresa, concedendo agli avversari l'importante vantaggio numerico.

A parte il risultato, il Rotondella sembra aver fatto un passo indietro rispetto alle buone prestazioni con Lagonegro e Varisius. Esce a testa alta il Bella, che ha conquistato un punto importante senza rubare nulla.

"Non è stata una bella partita - ha detto Antonio Divincenzo, dirigente del Rotondella - abbiamo fatto un evidente passo indietro rispetto alle ultime prestazioni. Ci manca un pizzico di cinismo per chiudere le partite. Sul piano tattico, inoltre, mi è sembrato di notare qualche problema a centrocampo, dove c'era un buco tremendo. Non ci sono colpe dei singoli, ma il reparto va sicuramente assestato meglio". Poi un breve commento su alcuni episodi: "L'espulsione del nostro calciatore era sacrosanta, ma all'inizio della ripresa l'arbitro ci ha negato un rigore nettissimo. E non è la prima volta che accade in questa stagione".


Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

Rotondella - Bella: tre punti possibili

ROTONDELLA - Se c'è una qualità che il Rotondella ha dimostrato di possedere in questi ultimi anni è proprio la capacità di evitare le sconfitte casalinghe.

E anche le prime giornate di Promozione sembrano confermare questa positiva tendenza.

Difficile pensare, perciò, che a fare lo "scherzetto" possa essere proprio il Bella Calcio, che fino ad oggi ha guadagnato un solo punto lontano dalle mura di casa.

Nel calcio, peró, non c'è mai niente di scontato. E non è detto che i potentini non possano sperare almeno in un pareggio sul campo degli jonici, che comunque nelle ultime settimane sono sembrati in ottimo stato di forma.

Non è improbabile, inoltre, che il match possa prendere una piega diversa in base alle prime battute.

Entrambi le squadre, infatti, hanno dimostrato di non avere un'ottima tenuta psicologica. Il Rotondella, due volte in vantaggio con Scanzano e Miglionico, si è dimostrato incapace di gestire partite con il vento in poppa.

Diverso il caso del Bella, che sembra subire eccessivamente il peso dello svantaggio: in due giornate i potentini sono arrivati a subire consecutivamente due goleade, un 6-0 con il Pietragalla e uno 0-4 con il Grottole.

Insomma, i favori del pronostico sembrano dalla parte del Rotondella, che potrebbe infliggere agli ospiti l'ennesima goleada.

Sempre che il suo "mal di vittoria", mostrato con Scanzano e Miglionico, non torni a farsi vivo. La partita si giocherà ancora una volta sul neutro di Nova Siri per l'indisponibilità del campo di Rotondella.


Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

26 ott 2009

...E Rotondella finì sul Financial Times


ROTONDELLA - Nessuno, forse, avrebbe mai potuto immaginare che si arrivasse a parlare di Rotondella sulla copertina del Financial Times. Ma nessuno, di sicuro, lo avrebbe mai auspicato, se avesse potuto prevedere che l’argomento di interesse fosse tanto allarmante per le popolazioni del Meridione.
Eppure, dopo le vicende degli ormai noti ritrovamenti marittimi, era diventato probabile che anche al piccolo e sperduto paesino jonico (poco meno di 3 mila anime residenti) potessero toccare i “disonori” (è proprio il caso di dirlo) della cronaca internazionale. Questo perché la vicenda, come il Quotidiano della Basilicata ha più volte scritto nei giorni scorsi, ha una effettiva rilevanza internazionale, per il coinvolgimento ampio di interessi, mezzi e territori di tutte le nazioni del Mediterraneo e non solo.
E così ieri, dopo tanti giorni di discussioni e polemiche in Italia, la vicenda delle “navi dei veleni” è finita sulla prima pagina sul Financial Times. Il più autorevole giornale economico-finanziario del Regno Unito ha dedicato alla vicenda l’intera pagina 8 del quotidiano, in edicola con un richiamo in prima. L’articolo è stato scritto da Guy Dinmore, prima firma del quotidiano in Italia, e da Eleonora De Sabata, altra corrispondente del quotidiano inglese dal nostro Paese, che nei giorni scorsi ha ricostruito la vicenda da Reggio Calabria con la collaborazione di Nuccio Barillà di Legambiente.
L’articolo ripercorre con ampi dettagli la vicenda dell’affondamento delle navi, con dichiarazioni del pentito Fonti e un’intervista all’ex presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, l’onorevole Massimo Scalia. Nel testo si fa riferimento anche alla vicenda della gestione del sito nucleare della Trisaia e ai problemi che questa complicata questione starebbe provocando alla politica di rilancio dell’energia nucleare.
Sarebbe stato difficile, per un territorio che vive essenzialmente di agricoltura e turismo, immaginare uno spot negativo di così ampia risonanza mediatica. Ma tutto ciò, a questo punto, è un dato di fatto. Ci saranno ripercussioni commerciali sul territorio? Ce lo diranno i prossimi mesi.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

All'Enea il Gotha della scienza

Grandi scienziati in visita al centro della Trisaia. Ospite d'onore Scarascia Mugnozza, Presidente dell'Accademia Nazionale delle Scienze

ROTONDELLA – Esiste un Mezzogiorno che non è solo sinonimo di arretratezza e malaffare. E’ un Mezzogiorno virtuoso, che tanto ha dato alla scienza e all’innovazione del Paese, in questi primi 150 anni di storia nazionale.
E l’Enea di Trisaia è uno dei luoghi più significativi di questa storia positiva. Non si spiegherebbe altrimenti la scelta, operata Comitato nazionale per la scienza nel Mezzogiorno, di inserire il centro tra le poche tappe della sua visita ufficiale in Basilicata.
Un convegno di venti minuti ha permesso ai ricercatori della Trisaia di illustrare le attività del centro jonico negli ultimi anni.
In platea, ad ascoltare le relazioni dei ricercatori del centro, non c’era gente qualunque. Presente, per citare un nome su tutti, il professor Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze, ma anche membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, della Società Italiana di Genetica Agraria, della Società Italiana di Ecologia, dell’Accademia di Agricoltura, dell’Accademia dei Georgofili, dell’America Society of Agronomy, della European Society of Plant Improvement, della New York Academy of Sciences.
Insomma, un’autentica istituzione della scienza italiana, tra i più eminenti studiosi nostrani del secolo appena concluso. A fare gli onori di casa ha pensato Donato Viggiano, direttore del centro Enea Trisaia, che ha sottolineato la gratitudine e il significato simbolico di una visita tanto prestigiosa.
Ha poi preso la parola il professor Luigi Rossi, presidente Fidaf (Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali) che ha relazionato sui contenuti e il valore storiografico dell’opera “La Scienza nel Mezzogiorno dall'Unità d'Italia a oggi”, curata dal Comitato Nazionale ed edita da Rubbettino. L’opera, realizzata con la collaborazione di eminenti studiosi di caratura internazionale, offre un contributo alla storia scientifica delle regioni del Mezzogiorno e rappresenta “un vero unicum – ha detto Rossi - nel panorama editoriale nazionale per qualità dei documenti e delle analisi”.
A seguire l’intervento di Roberto Balducchi, responsabile Sviluppo Sostenibile Sistema Agroindustriale dell’Enea di Trisaia. Balducchi ha illustrato i grandi passi avanti compiuti nel centro lucano, in particolare nelle attività di ricerca e sperimentazione del settore agro-biotecnologico. Importante il suo richiamo al lavoro fatto in termini “di apertura al sistema produttivo e alla possibilità, per le aziende, di utilizzo e sperimentazione dei risultati del centro”.
Conclusioni affidate al professor Scarascia Mugnozza, che ha espresso un “sincero apprezzamento per l’attività svolta all’Enea di Rotondella”. L’illustre scienziato ha poi lanciato un messaggio ai tanti giovani ricercatori presenti in sala: “Vi invito a ricercare sempre il contatto con i vostri colleghi italiani e stranieri. Solo attraverso il rapporto avviene il trasferimento delle conoscenze e il progresso delle scienze”.
Al termine dell’incontro, il comitato si è recato in tutta fretta presso i laboratori “Metapontum Agrobios”, ultima tappa del “tour storico-scientifico” in Basilicata. Quella di ieri è stata una giornata importante per la scienza della nostra regione. La presenza del Comitato è forse passata in sordina sul piano mediatico, ma segna un importante punto di riconoscimento per ciò che sul nostro territorio si è fatto di buono per la crescita e l’innovazione di tutto il Paese.

Pino Suriano - Il Quotidiano della Basilicata

Pale eoliche assolte. Non erano la causa dei rumori

ROTONDELLA - Il caso è risolto. Non erano le pale eoliche di contrada Mancosa a produrre il fastidioso rumore che disturbava il sonno di tante famiglie di Rotondella, facendo vibrare cristalliere e imposte nelle loro abitazioni.
A produrre quel suono, spesso impercettibile ma costante, era un guasto della rete idrica.
Il danno è stato "scoperto" e riparato nelle scorse settimane. A condurre alla soluzione è stato un indizio particolare, che proprio il sindaco, Vincenzo Francomano, aveva individuato e segnalato. Tutte le abitazioni in cui si sentivano quei rumori erano accomunate da un elemento. Non si trattava, come ipotizzato, della loro esposizione all'area in cui sono istallate le pale eoliche. Il dato comune era un altro. Tutte quelle abitazioni erano poste in direzione dell'adduttrice idrica che attraversa il centro collinare.
Nulla di più logico che segnalare la coincidenza ad Acquedotto Lucano. Da allora non è passato troppo tempo, prima che i tecnici di Acquedotto verificassero la sussistenza del problema. Si trattava del guasto di una valvola dell'impianto, causa dei tremendi rumori nemici del sonno.
Nel giro di pochi giorni quel guasto è stato riparato.
Da allora, stando a quanto appurato dallo stesso sindaco Francomano, i cittadini non sentirebbero più quei rumori.
Caso chiuso, dunque. Non erano e non potevano essere le pale eoliche a disturbare il sonno del centro collinare, che dalla loro ubicazione dista parecchi chilometri. Qualche disturbo, per la verità, lo avrebbero comunque provocato.
Nei mesi scorsi, infatti, sono giunte in municipio segnalazioni sui forti rumori che percepirebbero i residenti di contrada Mancosa, che vivono a meno di un chilometro di distanza dalle pale.
L'amministrazione si è subito attivata per risolvere il problema e ha coinvolto i tecnici della ditta che gestisce il parco. In seguito a un sopralluogo dei tecnici e dell'assessore ai Lavori Pubblici, Pino Comparato, sono state appurate l'effettività del disturbo e le sue cause. Si tratterebbe di un malfunzionamento delle apparecchiature di refrigerazione, che la ditta si è impegnata a ripristinare in tempi brevi. Per il centro collinare, comunque, le pale eoliche sono "assolte con formula piena".

Pino Suriano - Il Quotidiano della Basilicata

Rotondella: finalmente la prima vittoria

ROTONDELLA - E dopo cinque giornate il Rotondella cominciò a gioire. La squadra di mister Martino ha dovuto attendere più di un mese per brindare al primo successo nel campionato di Promozione. E pensare che la vittoria sembrava ormai a portata di mano già al 93' minuto della prima giornata, quando la squadra fu raggiunta dal Miglionico con un rigore molto dubbio.
Da allora nessuna vittoria, solo due pareggi con Scanzano e Real Irsina e una sconfitta in casa del Lagopesole. A peggiorare la situazione era stato, inoltre, un verdetto della Lega, che aveva annullato il punto casalingo conquistato con il Miglionico per un illecito sportivo.
La vittoria di domenica è arrivata al momento giusto. Nel momento più propizio per riaccendere gli entusiasmi in vista delle prossime partite. Domenica prossima il Rotondella va a Matera per affrontare il Varisius, poi ci sarà la partita casalinga con il Bella. Si tratta di due avversarie che appaiono piuttosto accessibili, che potrebbero rilanciare totalmente le ambizioni del Rotondella, che si troverebbe addirittura a 11 punti se riuscisse a cogliere la posta piena. Ma non sarà facile.
Abbiamo commentato il match con Antonio Divincenzo, dirigente della squadra.
Che partita è stata quella contro il Lagonegro?
"Abbiamo offerto una prestazione straordinaria. Nelle prima giornate abbiamo sentito in modo eccessivo il peso dell'esordio in Promozione, eravamo contratti e poco concreti. Adesso sembra che la squadra si stia adattando al clima della Promozione. Siamo molto fiduciosi per le prossime giornate".
Quando il Rotondella potrà tornare a giocare sul proprio campo?
"I lavori di adeguamento sono già stati consegnati alla ditta appaltatrice. A giorni si attende l'avvio del cantiere, ma credo che non avremo a disposizione il nostro campo prima di Natale".
E' un fattore penalizzante non poter giocare davanti al proprio pubblico?
"Lo è senz'altro. Ma devo dire anche che domenica scorsa abbiamo avuto un caloroso pubblico. Mi fa piacere sottolineare che molti spettatori erano provenienti da Nova Siri e ci hanno sostenuto".
Nova Siri, come è noto, non ha una propri squadra di calcio, e molti atleti di quel paese militano proprio nel Rotondella. Il calcio sta trasformando in amicizia una storica rivalità di campanile.

Pino Suriano - Il Quotidiano della Basilicata

Don Michele va in pensione. Due nuovi preti per la sostituzione

NOVA SIRI – E’ ufficiale. Don Michele Cirigliano non sarà più il parroco di Nova Siri scalo. O meglio, lo sarà soltanto per una settimana. Fino a domenica prossima, quando il vescovo Francesco Nolè arriverà nel centro jonico per presentare alla comunità i due nuovi sacerdoti.
Si tratta di don Mario Lacolla e don Tiziano Cantisani. Il primo porterà con sé il bagaglio di una lunga esperienza, il secondo la freschezza e l’entusiasmo di chi comincia ora l’avventura sacerdotale. Don Mario, 58 anni, arriva da anni di sacerdozio a Senise. Di un’altra generazione è don Serafino La Sala, di San Severino Lucano, fresco di ordinazione nell’agosto scorso.
La notizia dell’avvicendamento è arrivata dallo stesso don Michele, che ne ha parlato negli avvisi conclusivi delle celebrazioni di domenica. “Questa è la mia ultima messa” ha detto il sacerdote per introdurre l’annuncio. Probabilmente non sarà così. Don Michele, infatti, dovrebbe rimanere a Nova Siri per affiancare i nuovi sacerdoti nel primo approccio con la comunità e offrire il suo contributo per i prossimi anni.
“Dove va don Michele? – ha detto scherzosamente domenica – Resta qui, a consolazione di pochi e non per desiderio di molti”.
Don Michele, 81 anni compiuti, è nato a San Giorgio Lucano nel 1928. E’ arrivato nel 1958 a Nova Siri, dove ha praticamente trascorso “una vita”. Figura notoriamente vivace e autorevole, non ha mai mancato di suscitare osservazioni critiche all’interno della comunità, per la sua capacità di interagire con il tessuto sociale anche attraverso un’indiscutibile tensione operativa.
Alla comunità di Nova Siri, che nei mesi scorsi è stata teatro di diatribe con alcuni preti, è ora chiesto un grande spirito di accoglienza per i sacerdoti in arrivo. Don Michele lo ha detto con la consueta franchezza. “A chi ha la fede giusta non interessa se il prete è bello o brutto, lui non fa differenze. Chi fa le differenze, invece, alla fine si condanna ad essere calunniatore di tutti”. La speranza è che il nuovo tandem possa favorire anche una positiva relazione, mai troppo agevole, tra le comunità parrocchiali del centro storico e della marina. Con l’addio di don Michele decadranno immediatamente anche tutti gli incarichi parrocchiali, che già da giorno 19 saranno rimessi nelle mani di don Mario.
L’applauso fragoroso che la folla dei fedeli ha dedicato a don Michele e la commozione visibile sul volto di tanti sono il documento più certo della stima nei suoi confronti. A “conclusione dei lavori”, cinquantuno anni dopo, possiamo dirlo con certezza: le polemiche di “pochi” non hanno vinto sull’affetto di “molti”. Don Michele lascia il posto con l’abbraccio vivo e appassionato della sua comunità. Il vescovo Nolè saprà dirgli “grazie” nel modo migliore, i nuovi sacerdoti sapranno avvalersi della sua grande esperienza.

Rotondella - Lagonegro: sarà una rivincita

ROTONDELLA - Rotondella - Soccer Lagonegro è quasi un revival della scorsa stagione. Fu questa, l'anno scorso, la grande sfida al vertice che tenne vivo l'interesse del campionato di Prima Categoria. A spuntarla, alla fine, fu il Lagonegro, che staccò in anticipo il biglietto per la Promozione proprio grazie alle vittorie nella doppia sfida con gli jonici. Sofferta la prima, sul proprio campo, quando i potentini riuscirono a imporsi solo nel finale con un emozionante 4-3, dopo essere stati messi sotto dalla squadra ospite.Senza appelli, e decisiva, fu la sfida di ritorno, quando il Lagonegro andò a espugnare il campo di Rotondella dimostrandosi, in fin dei conti, squadra più forte e quadrata.La squadra di mister Martino, così, fu costretta ad attendere i ripescaggi per raggiungere la tanto attesa Promozione.Ma questo è il passato. Ora c'è la Promozione. E c'è per entrambe le squadre. Ha cominciato meglio il Soccer Lagonegro, che ha subito infilato due vittorie consecutive, per poi inchinarsi, alla terza giornata, allo strapotere del Pietrgalla e pareggiare sul proprio campo contro il Bar La Notte Pignola. Per il Rotondella, a giudicare dalla classifica (solo due punti nelle prime quattro giornata), non tira certo l'aria migliore. C'è da dire, però, che il pareggio esterno a Irsina, ampiamente meritato, ha consentito alla squadra di Martino di staccarsi dall'ultimo posto in classifica. Un primo piccolo risultato che potrebbe dare mordente e nuove motizioni. Insomma, il Rotondella è più vivo di quanto sembri e ha una gran voglia di rivincita. Il pronostico per domenica, perciò, è tutt'altro che scontato

COMMENTO SUL LODO

Quel minimo senso della realtà che abbiamo smarrito

di PINO SURIANO

Che cosa potrebbe pensare, a questo punto, un "cittadino normale"? Uno che vive la propria vita e ha a cuore, semplicemente, la famiglia e i propri beni? E che alla politica chiede, essenzialmente, la certezza e la qualità di quei servizi per cui paga fior di tasse, senza fregarsene troppo della vita privata del premier e di tutti i veri o presunti scandali che lo riguardano? Insomma, uno che, di fronte al nome Silvio Berlusconi, non è preso da un moto, pregiudiziale e istintivo, di stima ardente o di odio implacabile?
Certo, un tipo così non è facile trovarlo nell'Italia di questi giorni, dopo il guazzabuglio degli ultimi mesi. Ma immaginiamo, per ipotesi, che possa esistere, sbarcato ieri da chissá quale pianeta. Un'immedesimazione con questo ipotetico cittadino potrebbe, forse, condurci ad un'analisi un pó più ragionevole ed equilibrata delle recenti vicende italiane.
Cosa penserebbe (o cosa pensa), allora, un cittadino del genere di tutto di ciò che accade dopo la decisione sul Lodo, tra le accuse degli uni e l'esultanza degli altri?
Partirebbe, suppongo, da una banale constatazione: "se i giudici hanno deciso una cosa, quella decisione va rispettata".
Si stupirebbe, perciò, delle reazioni scomposte e veementi di chi è penalizzato da questa decisione. E pretenderebbe che la accettasse, senza minacciose sfide al Presidente della Repubblica, emulando uno sport che, peraltro, è ormai di moda anche nell'opposta fazione.
"Berlusconi deve essere processato? - direbbe - Che lo sia".
D'altra parte, però, quando poi gli venisse detto che, secondo alcuni, per effetto della sentenza deve dimittersi e non può più governare, sarebbe percosso da un moto di incredulità. "E perché scusate? - chiederebbe - Ma non lo hanno eletto i cittadini? E quando lo hanno eletto, non sapevano forse di questi suoi processi? Certo che sì. E allora dove sta il problema?"
Con disarmante semplicità direbbe, insomma, quello che nel fumo di questi giorni si fa fatica a discernere. Partirebbe, cioè, da quel banalissimo buon senso per cui la politica deve fare la propria strada e la giustizia la propria. Devono essere, molto più semplicemente, autonome.
Non capirebbe come mai non lo accettano Berlusconi e i suoi, che pregiudizialmente sparano contro la politicizzazione di ogni sentenza, anche quando non ve ne siano gli elementi.
D'altra parte, però, non capirebbe neppure perché tanti altri chiedono che dalle legittime decisioni di una corte o di un giudice scaturiscano dimissioni, cambi di governi, impossibilità di candidatura per i processati e tutto ciò che ne consegue. O che i giornalisti gridino, dopo la sentenza della corte, al trionfo della democrazia, dell'uguaglianza e di chissà quali albe promettenti che sappiamo evanescenti: non c'è nessun "Mondo Nuovo" ad attenderci alla fine del berlusconismo.
Il nostro cittadino chiederebbe queste poche e semplici cose: "Berlusconi si faccia processare, perché è un suo dovere di cittadino. Ma continui a governare, e non si faccia tangere da quello che è successo. Le sue opposizioni, d'altra parte, comincino, finalmente, a fare le opposizioni, con giudizi sul merito di quello che fa, e non sul suo diritto ad essere lì dove sta, con le trovate (nuove di volta in volta) sul conflitto di interessi, il gossip e la presunta libertà di stampa che mancherebbe. Tutte questioni che con la guida concreta del paese, con ciò che chiedono i cittadini, hanno a che fare poco o nulla".
Chiederebbe, insomma, che spariscano i due mali atavici della storia italiana degli ultimi anni: il berlusconismo (inteso come vittimismo e conseguente aggressività del potere) e l'antiberlusconismo (inteso come sistematico pregiudizio negativo sull'operato di chi governa e sul suo diritto a governare).
Tutti ci siamo quasi convinti, però, che per farli sparire sia necessaria la scomparsa dalla scena di uno dei contendenti. E invece non è detto!
Anzi, se uno dei due sparisse per effetto di questa lotta potremmo celebrare, allora sì, la vera "morte della democrazia", senza vincitori e né vinti.
Il nostro cittadino lo direbbe in modo semplice: "Berlusconi capisca che stampa e giustizia ci sono e devono poter fare il proprio dovere. I suoi avversari (giornali compresi) capiscano una buona volta che lui c'è e deve poter rimanere dove sta fino a che il popolo italiano non deciderà il contrario".
Pensiero banale? Io direi semplicemente normale. Normale e forse, proprio per questo, reale. Infatti, se c'è un caduto nelle lotte e nelle disquisizioni degli ultimi tempi, è proprio il senso della realtà. Nella storia scompare spesso e dà origine alla violenza delle ideologie, che pur partono, quasi sempre, da buoni propositi di costruzione o di liberazione dal "nemico crudele".
Eppure, per fortuna, quel senso della realtà riaffiora ciclicamente nella storia quando si tocca il fondo. Noi, forse, ci siamo quasi. I cittadini "equilibrati" si affrettino ad affermarlo, se vogliono che il più o meno imminente "dopo Berlusconi" possa dirsi veramente democratico.

Pino Suriano

9 ott 2009

Ritrovate le spoglie di un caduto dopo quasi 70 anni


ROTONDELLA - "Eravamo seduti sulla sponda di un fiume, quando, all’improvviso, una granata colpì Salvatore". Era stato questo, all'incirca, il racconto con cui Rocco Paladino aveva descritto la morte di Salvatore Salerno. L'anno era il 1941, la terra era l'Albania.

I compaesani Rocco e Salvatore avevano condiviso praticamente tutto nella 152esima Legione d'Assalto della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Non condivisero quella morte improvvisa e violenta, che colse il solo Salvatore. A Rocco toccò raccontarla ai familiari. Senza dimenticare un particolare, che commosse tutti: l'unico oggetto ritrovato fu la baionetta del caduto, sulla quale aveva inciso il nome di sua figlia "Tina". Il resto del corpo, secondo Paladino, era stato portato via dalla corrente del fiume. Quel racconto, fedele e dettagliato, bastò a "chiudere le indagini" su un eventuale ritrovamento del corpo e costrinse i familiari a rassegnarsi.

E infatti nessuno, fino a poche settimane fa, aveva cercato quelle spoglie. Finché un nipote del "caduto in guerra", suo omonimo, non si trovò a parlare di questo con un amico che cercava, a sua volta, le spoglie di un parente. "Perchè non provi a chiedere al sacrario di Bari?" gli fu detto.

Gli sembrava un tentativo quasi disperato, ma pensò che una telefonata non sarebbe costata nulla. E così, incredibilmente, dall'altra parte del telefono arrivò una risposta affermativa. Grazie all'impegno del maresciallo Giacinto Panebianco si seppe subito che i resti di "nonno Salvatore" si trovavano nel capoluogo barese. I parenti sono corsi a Bari per onorarne le spoglie. Accolti con grande gentilezza dal personale in servizio, hanno potuto assistere a una piccola cerimonia militare per onorare il caduto, con l'esecuzione di "Va' pensiero" e la recita di alcune preghiere. Sulla lapide c’era scritto C.N. ("Camicia Nera"?).

Un milite che aveva sposato la causa fascista? O che da una "camicia nera" era stato ucciso? Non è dato di saperlo. Quel che è certo, e che sicuramente gli fa onore, è la ragione per cui si trovò alle armi: sulla scorta di una particolare legge di quegli anni, andò al fronte per permettere il rientro di suo fratello Giambattista, con un gesto di straordinaria solidarietà familiare.

Salvatore, che quando partì per la guerra aveva 28 anni, lasciò a casa due bambini: Tina (due anni) e Nicola (pochi mesi). Non lo hanno mai conosciuto. Oggi, in un modo diverso ma non privo di emozione, hanno potuto riabbracciarlo. Adesso c'è l'intenzione di riportare le sue spoglie a Rotondella. I familiari milizia volontaria sicurezza nazionalhanno già avviato il lungo iter burocratico.

"L'amministrazione punitiva e le ditte amiche". Attacco dell'opposizione all'amministrazione Francomano

ROTONDELLA - E' il primo squillo di tromba, ma fa un rumore assordante. Arriva quasi all'improvviso la prima uscita pubblica del gruppo di opposizione "Coalizione per Rotondella", che dal giorno delle ultime elezioni si era fatto sentire quasi soltanto nei consigli comunali. Arriva inattesa, ma potente. Sono pesantissime, infatti, le accuse lanciate dal gruppo, guidato dall’ex sindaco Vito Agresti, in un volantino diffuso ieri per giudicare i primi quattro mesi di amministrazione Francomano.

"Per la pulizia della spiaggia - si legge testualmente nel volantino - a vincere la gara di appalto è stato il figlio di un candidato del centrosinistra. Non critichiamo la persona, perché tutti dobbiamo lavorare, ma critichiamo il metodo con cui vengono fatti gli “accordi”. Sappiamo tutti, infatti, che il candidato in questione ha più volte minacciato di fare ricorso per i voti annullati durante lo spoglio elettorale. Riconoscendogli un solo voto in più avrebbe occupato una delle “poltrone” e invece… al suo posto c’è un altro! E’ facile allora dedurre che gli hanno fatto vincere l’appalto per la pulizia della spiaggia per mettergli il bavaglio. Il risultato finale è stato pessimo: la spiaggia faceva veramente orrore, nonostante l’ulteriore affidamento diretto in economia concesso per il completamento dei lavori. Tutti voi lo potete confermare! Le imprese amiche sono più le loro che le nostre".

La denuncia è gravissima, perché allude a una gestione privatistica della cosa pubblica. Si fa riferimento implicito, ma palese, alla vicenda del candidato Armando Manolio, non eletto in consiglio per un solo voto e genitore dell'aggiudicatario dei lavori di pulizia dell'arenile.

Ma la tutela, secondo "Coalizione per Rotondella", non avrebbe riguardato solo la pulizia della spiaggia. Anche per il cartellone degli eventi ci si sarebbe avvalsi del coinvolgimento di "associazioni culturali amiche".

"Siamo in attesa di conoscere dall’Assessorato alla Cultura i dati ufficiali sui costi sostenuti per le manifestazioni estive. Crediamo che saranno sicuramente maggiori di quelli spesi in media nei 5 anni dall’Amministrazione Agresti. Per i risultati, nonostante il coinvolgimento di Associazioni culturali “amiche”, giudicate voi."

Ma l'accusa tocca il culmine quando si arriva a trattare di questioni legate alla gestione del personale del comune, dove si allude addirittura a una logica amministrativa di tipo punitivo.

"La maggioranza inetta ed arrogante - riportiamo senza toccare una virgola - violando le più elementari normative in materia del diritto al lavoro previste dalle leggi vigenti, ha tolto il pane ad una vedova con tre figli a carico e ad un’altra madre bisognosa, creando una lotta di poveri contro poveri. Certamente bisognava creare nuove opportunità di lavoro per le due brave concittadine che hanno sostituito le accompagnatrici, ma il fatto è questo: le precedenti accompagnatrici erano vicine alla Coalizione per Rotondella e quindi sono state punite per questo! La loro giustificazione riguardo a questa sciagurata vicenda è stata che bisognava fare la rotazione lavorativa, ma allora perché la stessa rotazione non è stata fatta per gli altri due lavoratori interinali?"

E poi un'ultima, gravissima, allusione a un metodo di voto di scambio: "Anche per gli incarichi è stata seguita la stessa logica del voto di scambio perché sono stati affidati solo ai sostenitori del centrosinistra senza rispettare le norme e i regolamenti".

Le accuse, come detto, sono pesantissime. E superano ampiamente la soglia della cosiddetta "denuncia politica", con riferimenti espliciti a presunte violazioni di legge. Chi, in questi mesi, aveva pensato a un'opposizione distratta e poco coraggiosa nella denuncia, dovrà ricredersi. Come reagiranno il sindaco e la sua maggioranza?


Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

Mimmo De Luca ritorna in sella. Ritiro delle dimissioni

ROTONDELLA - Alla fine ha deciso di tornare sui suoi passi. Eppure, appena pochi giorni fa, Mimmo De Luca aveva confermato al Quotidiano di non essere intenzionato a ritirare le dimissioni dalla carica di vice presidente dell'Associazione Polisportiva Rotondella, annunciate nelle scorse settimane in atto di protesta per i ritardi nei lavori di adeguamento del campo sportivo di Rione Mortella, che costirngeranno la squadra a giocare in campo neutro le prime partite casalinghe del campionato di Promozione.

La ferma posizione della dirigenza, e la solidarietà di tanti cittadini, lo hanno però convinto a recedere. Tra questi inviti c'era stato anche quello del sindaco, Vincenzo Francomano, il quale, oltre ad esprimere pubblicamente il proprio rammarico per le dimissioni, aveva inviato all'interessato anche una missiva privata. Decisiva, per la scelta di De Luca, è stata l'ultima riunione del consiglio direttivo della società. L'organo societario, riunitosi giovedì sera, ha infatti deciso di rigettare le sue dimissioni e chiedergli di riassumere l'incarico, da lui ricoperto già dal lontano 1998.

Vincenzo Mauro, presidente della società, ha anche inviato segnali di sereno nei rapporti tra la società e l'amministrazione comunale, alle cui remore operative era diretto, in qualche modo, l'atto di dimissioni di De Luca.

"Già lunedì prossimo - ha detto Mauro - saranno aperte le buste per la gara d'appalto. E già dopo quella data conosceremo i tempi certi di realizzazione dei lavori di allargamento del campo e consolidamento del terreno. Sembra che tutto si stia risolvendo più rapidamente, anche grazie all'impegno assunto dall'amministrazione comunale".

Sintetico il commento di De Luca. "Riassumo l'incarico per il momento delicato che stiamo attraversando ( sul piano dei risultati sportivi, ndr), per le ragioni espresse dal presidente Mauro e per i tanti e inattesi attestati di stima che ho ricevuto in questi giorni. Ringrazio tutti quelli che hanno creduto e credono nella mia persona".


Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

Un turismo che deve crescere. L'analisi di un ristoratore e di un tour operator

NOVA SIRI - "Il numero di coperti è superiore a quello dell'anno scorso, ma gli incassi sono diminuiti del 10%". Giuseppe Ranù, ristoratore e operatore turistico del lungomare di Nova Siri, offre un dato interessante per leggere una stagione turistica che, con la fine di settembre, sembra ormai del tutto conclusa. La sua constatazione esprime un dato di fatto evidente: i turisti non mancano, ma spendono poco.

"Mi è capitato di ospitare gruppi di nove persone che hanno ordinato in tutto tre pizze. Ormai la gente, pur di risparmiare, si accontenta del minimo". Il ristoratore offre anche un'indicazione interessante sul trend di presenze sul lungomare di Nova Siri. "Il periodo di pienone? Il boom c'è stato dal 13 al 24 agosto. Giugno è stato molto negativo e anche la prima metà di luglio ha deluso parecchio. A settembre, invece, ci ha tenuti a galla la presenza di qualcuno del luogo, fino a che il maltempo non ci ha costretti alla chiusura".

Tutta colpa della crisi? "Sicuramente è un fattore determinante, ma il territorio e le istituzioni possono fare di più. Pensi un pò, per quasi tutta l'estate il lungomare è rimasto al buio per un guasto legato all'usura dei cavi di illuminazione. I cassonetti dell'immondizia, inoltre, erano sempre pieni e le docce non troppo frequentabili. Insomma, si può fare molto di più. In questo senso - aggiunge - spero che si realizzi al più presto l'incontro con gli operatori turistici che l'assessore al ramo aveva annunciato nei mesi scorsi per programmare in anticipo la stagione 2010".

Alcune osservazioni di Ranù ricevono un'autorevole conferma da Francesco Garofalo, presidente dell'associazione "Turismo doc" del metapontino. Dal suo più vasto osservatorio propone una valutazione di carattere extraterritoriale: "Il dato colto dai ristoratori di Nova Siri si comprende meglio alla luce di un'altro aspetto registrato dagli albergatori del metapontino: quest'anno il numero degli arrivi non è calato troppo, ma è diminuito sensibilmente il numero dei giorni di permanenza. Va da sè che, se i turisti rimangono poco sul territorio, spendono anche molto meno".

La brevità delle permanenza, per Garofalo, va comunque associata a un altro dato macroscopico del turismo nazionale: il calo di turisti stranieri in Italia. "Se uno straniero fa tanta strada per arrivare vorrà anche fermarsi parecchio. Se invece arriva un turista dal sud Italia, è più probabile che voglia fermarsi solo qualche giorno e magari progettare, per i giorni successivi, un'altra vacanza in un'altra regione del sud".

Il quadro, secondo Garofalo, non va comunque osservato senza un pizzico di ottimismo. "E' vero, siamo in calo, ma bisogna anche dire che il calo del turismo metapontino è inferiore a quello della media nazionale". Può essere il segno di un rilancio in cui sperano in tanti? "Sì. Ma anche le istituzioni devono fare la loro parte. Il turismo rappresenta un'autentica industria per il territorio: se le presenze crescono c'è un indotto positivo che investe tutti: sostenere gli operatori turistici, perciò, non significa aiutare pochi, significa aiutare tutti".


Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

Pulizie Enea: nuovo sciopero per il 20 e il 30

ROTONDELLA - La battaglia continua. Incroceranno ancora le braccia i 17 lavoratori del servizio di pulizia del centro Enea, per protestare contro il taglio orario giornaliero che subiscono dal luglio scorso e che comporta, per ognuno di loro, una perdita economica media intorno ai 150€ mensili.

La protesta, perciò, non si ferma, anche dopo gli ultimi tentativi di conciliazione con la direzione Enea e l'azienda Nuovi Orizzonti, che gestisce il servizio esternalizzato di pulizia. Tutti gli incontri, fino ad ora, si sono infatti conclusi con un "nulla di fatto". Non tende a retrocedere la direzione Enea, che ha comunque fatto sapere della transitorietà dei tagli, assicurando che a partire da gennaio 2010 sarà ripristinata la situazione precedente.

"A maggior ragione - hanno però replicato i sindacati Cgil, Cisl e Uil in una nota- trattandosi di una situazione transitoria, è necessario cercare soluzioni alternative, che non pesino sulle tasche già precarie dei 17 lavoratori, i quali, impiegati con contratti part time, arrivano appena a uno stipendio mensile di € 500".

In virtù di tutto questo, fanno sapere i sindacati, "i 17 operai saranno in presidio davanti all’ingresso Enea Trisaia, a partire dalle ore 9 del 29 settembre e fino al 30 settembre, per manifestare contro i tagli operati dalla Direzione del Centro, che li riducono in una situazione di povertà e li fanno sentire lavoratori di serie B".

"La determinazione e la rabbia dei 17 operai - prosegue la nota dei sindacati - ha trovato il sostegno anche dei dipendenti Enea e Sogin, degli altri lavoratori dei servizi esternalizzati (vigilanza e facchinaggio) e delle forze politiche ed istituzionali. Se il Governo Nazionale taglia i fondi per la ricerca - conclude la nota - è evidente che ne risentono per primi i lavoratori dei servizi esternalizzati, più esposti e più precari, per poi toccare anche le funzioni e le competenze più qualificate del Centro".


Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

Gemellaggio interclub Rotary Policoro-Metapontino e Campobasso

POLICORO - Non solo un gemellaggio. E' andato ben al di là della "visita di cortesia" tra gruppi consociati lo scambio culturale che nell'ultimo week end ha visto come protagonisti i club Rotary di Policoro - Metapontino e Campobasso.

L'evento si è trasformato presto in una straordinaria vetrina delle risorse e le specificità del territorio, dalle quelle economiche e culturali, fino all'enogastronomia.

Un programma ricco di interessi ha scandito la permanenza del club di Campobasso nella "tre giorni" durata da venerdì 25 a domenica 27 settembre. Dopo l'arrivo e l'accoglienza, c'è stata una visita alla struttura di lavorazione dei surgelati Orogel, a Policoro. Poi sosta all'hotel Hermes, con coktail di benvenuto, cena e saluti ufficiali di Carlo Stigliano e Pietro Vitacca, rispettivamente presidente e segretario del Rotary Policoro-Metapontino.

Nella mattinata di sabato il "tour delle aziende" è proseguito con visite all'azienda vivaistica La Malfa e all'azienda agricola Taverna di Nova Siri. Agli ospiti sono stati mostrati i campi di colture irrigue e le strutture di lavorazione e confezionamento dei prodotti ortofrutticoli.

Approdo finale alla cantina aziendale e illustrazione del processo di lavorazione dell'uva e vinificazione, al quale ha fatto seguito un "fast lunch" con prodotti tipici locali offerto dall'azienda Lunati.

Nel pomeriggio di sabato spazio alle risorse archeologiche. Alle ore 16 c'è stata la visita guidata al museo della Siritide di Policoro, alle 17,30 il trasferimento al santuario Madonna di Anglona per la celebrazione della Santa Messa, officiata da don Antonio Mauri.

Poi nuova tappa al quartiere arabo della Rabatana di Tursi, dove gli ospiti hanno potuto degustare una cena di qualità al ristorante Palazzo dei Poeti. Qui ha avuto luogo il consueto cerimoniale dello "scambio dei gagliardetti", alla presenza di Romano Vicario, governatore del Distretto 2010.

Ultima tappa della permanenza domenica mattina, con visita ai Sassi di Matera e pranzo in un ristorante nei Sassi. Poi partenza per Campobasso, dove i soci porteranno il ricordo di un territorio ricco di risorse e bellezze. L'iniziativa del Rotary dimostra come la promozione del territorio possa passare anche dall'attivismo e dall'indole organizzativa di privati e associazioni. Anzi, molto spesso questa pubblicità "diretta" risulta più efficace di quellache le istituzioni lucani promuovono con tanto dispendio, in televisione o su riviste specializzate.


Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

Rotondella - Scanzano 1-1

ROTONDELLA

Ciccimarra - Toscano - Salerno - Conte - Santarcangelo - Rubolino - Visaggi - Guida - Montemurro - Manolio - Tarantino. A disp: Gulfo - Acciardi -Santoro - Loprete - Fella - Franchino - Divincenzo.

SCANZANO

Suriano - Dattoli - Gammino - Iacovino -Leone - Achillea - Gualano - Lavegas - Valinoti - Deluca - Devito. A disp. Marzano - Fittipaldi - Dipinto - Pinelli -Mairo - Rimoli - Corleto

RETI: 10' Guida (R) - 80' Valinoti (S)

ROTONDELLA - SCANZANO 1-1

NOVA SIRI - Uno a uno. Il punteggio finale del derby jonico è anche lo stesso punteggio in classifica delle due squadre. Nessuna delle due si è staccata dal fondo della classifica in cui è finita in queste prime tre giornate di Promozione. E forse è giusto così. Nessuna delle due squadre, infatti, lo avrebbe meritato.

Non il Rotondella, che ha gettato alle ortiche l'ennesima possibile vittoria con un secondo tempo abulico e quasi svogliato. Non lo Scanzano, che anche ieri ha confermato tutti I limiti tecnici e atletici già mostrati nelle due prime giornate.

E' il pari della mediocrità, decretato con due reti a dieci minuti dall'inizio e a dieci dalla fine del match.

I due gol per tempo fotografano bene anche il predominio territoriale delle due squadre. Primo tempo di marca biancorossa. Il Rotondella parte col piede sull'acceleratore e per due volte spaventa Suriano nei primi minuti, prima con Guida e poi con Tarantino. E' il preludio al gol del vantaggio, che arriva al 10' con Guida assistito da Montemurro.

Lo Scanzano non ha una reazione immediata e così, al 20', è ancora il Rotondella a sfiorare la rete con un pallonetto di Montemurro fermato da Dattoli sulla linea di porta. Unico spunto dello Scanzano al 33', con tiro di Gualano di poco fuori.

Nella ripresa la musica cambia, anche perchè sul terreno di gioco entra in campo un Rotondella irriconoscibile. Lo Scanzano capisce la difficoltà dell'avversario e si lancia in avanti. Al 70' Fittipaldi sfiora il gol dell'anno con un bellissimo tiro al volo vicino all'incrocio dei pali.

Passano dieci minuti e il gol arriva: il cross è di Iacovino, il colpo di testa decisivo di Valinoti.

E' rabbiosa ma sterile la reazione del Rotondella, che si lancia in avanti a cercare la vittoria, ma per poco non subisce lo scherzetto dello Scanzano su un pericoloso contropiede. L'arbitro fischia e decreta un pareggio che mette d'accordo tutti ma non fa contento nessuno. Lo Scanzano, però, può almeno dire di averlo ottenuto fuori casa, se così si può chiamare una gara giocata in un campo neutro più facilmente raggiungibile dagli ospiti che dai padroni di casa.


Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata


Rotondella - Scanzano presentazione

ROTONDELLA - Zero a zero. Non è il pronostico del match di domenica tra Rotondella e Scanzano, in programma alle 15,30 a Nova Siri. E' la fotografia impietosa del numero di punti conquistati dalle compagini nelle precedenti due giornate.

Un inizio non indimenticabile per entrambe, che si apprestano a vivere questo "quasi derby" jonico in un misto di sensazioni contrapposte, con il morale ridotto al minimo e una gran voglia di rialzarsi.

Per il Rotondella, forse, il quadro è meno cupo. Delle due sconfitte rimediate, infatti, una è arrivata per decisione del giudice sportivo, che ha tolto alla squadra di mister Martino l'unico punto guadagnato sul campo, quello della partita casalinga con il Miglionico finita 1-1. La squadra biancorrossa è stata penalizzata per aver schierato l'attaccante Angelo Ripa, che era però squalificato per un'ammonizione rimediata nella gara di spareggio della scorsa stagione. Senza appelli, invece, la sconfitta rimediata sul sintetico di Avigliano contro il Lagopesole (2-0).

Non è positivo neppure il bilancio dello Scanzano. Dopo le quattro sberle rimediate dal Pietragalla, la squadra jonica ha deluso il suo pubblico anche nel match casalingo con il bar Pignola (0-1).

Il match si disputerà a Nova Siri. Si tratta, praticamente, un campo neutro, anzi, forse è addirittura più facilmente raggiungibile dai tifosi "ospiti" dello Scanzano.

Le squadre, anche per la posizione di classifica, non risparmieranno grinta e voglia di vincere. E quasi certamente non finirà "zero a zero".


Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

Lagopesole- Rotondella 2-0

ROTONDELLA - Adesso si riparte da zero. E non solo in senso metaforico. Perchè zero sono i punti in classifica accumulati dal Rotondella nella prime due giornate di Promozione.

E pensare che, al 94' di domenica 13 settembre, la squadra era avanti di un gol sul Miglionico e stava per bagnare il ritorno in Promozione con un successo convincente.

Da quel momento, però, tutto è andato storto. Prima il pareggio del Miglionico, su rigore contestatissimo all'ultimo minuto. Poi la sconfitta senza appello contro il Lagopesole (2-0), sul neutro di Avigliano, e, infine, la sconfitta a tavolina nella prima giornata per aver schierato l'attaccante Angelo Ripa, che non poteva giocare per una squalifica rimediata nello spareggio del campionato di prima categoria.

Una settimana nerissima, alla quale si è aggiunta anche la pesante squalifica al portiere Giambattista Salerno, fermo per dieci giornate per aver pronunciato parole offensive nei confronti dell'arbitro che aveva assegnato il calcio di rigore al Miglionico.

La società, che per la seconda giornata si è affidata al giovanissimo Salvatore Gulfo (classe '92), è già corsa ai ripari per un sostituto di qualità. Dovrebbe essere disponibile, già dalla prossima giornata, l'estremo difensore Ciccimarra, reduce da una stagione in Eccellenza con il Banzi.

Due settimane nerissime, insomma. Un'iniezione di fiducia arriva dal dirigente Antonio Divincenzo. "Il nostro campionato comincia domenica". Alle porte c'è un "quasi derby" con lo Scanzano Jonico, che la squadra di mister Martino disputerà sul campo neutro di Nova Siri, in attesa che giungano a completamento i lavori di adeguamento del campo sportivo comunale di rione Mortella. La partita è sentita in modo particolare.

Per non fallire questa terza chance, però, ci sarà bisogno di una condizione atletica migliore di quella mostrata con il Lagopesole. "Nel secondo tempo siamo letteralmente crollati sul piano atletico - ha spiegato Divincenzo - Peccato, perchè avevamo disputato un primo tempo convincente. Abbiamo sofferto in modo particolare un terreno di gioco (il sintetico del campo di Avigliano, ndr.) al quale non siamo abituati, ma sono certo che dalla prossima gara la squadra avrà un nuovo volto".

Poi un complimento al Lagopesole. "Ci hanno accolti con professionalità. In Promozione si respira un' aria migliore, di maggior professionalità e correttezza".


Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata