20 lug 2008

Strategie turistiche in riva al mare

Incontro al Rotò Beach tra Apt e Camera di Commercio di Matera

ROTONDELLA – Cronaca da un salotto in riva al mare. Nel silenzio del lido Rivolta, all’ora del tramonto, anima la scena una comitiva di maturi signori. Sono seduti sui divanetti in vimini del Rotò Beach, tra un sigaro e un prosecco. Il luogo ispira relax, e infatti è rilassata la “chiacchierata” tra Giampiero Perri, presidente dell’Apt Basilicata, e Domenico Bronzino, presidente della Camera di Commercio di Matera. Il contesto farebbe pensare a un incontro informale. In realtà tutto è programmato, volutamente pubblico. I cronisti locali non sono su quei divani per caso. Li ha invitati Bronzino come parte attiva per discutere, criticare e proporre, non solo per ascoltare e prendere appunti. Anche perché il tema caldo della “chiacchierata” è lo sviluppo turistico del territorio, con cui la comunicazione c’entra parecchio.

Anzi, secondo i due presidenti è un punto cruciale. “Per far crescere il turismo è necessario investire sulla comunicazione – esordisce Bronzino - ma non solo quella locale, bisogna interessare la stampa di settore nazionale e internazionale”. Perri annuisce e spiega che l’Apt è già al lavoro in questo senso: “Abbiamo già attivato una campagna del genere, puntando in particolare sui settimanali femminili, perché spesso sono le donne a incidere sulla scelta delle vacanze familiari”.

Ai media locali, e non solo a loro, è chiesta invece una maggior collaborazione per comunicare una giusta idea del turismo. “E’ anche una responsabilità della stampa locale – spiega Perri - se il cosiddetto turismo “mordi e fuggi” viene spesso percepito come un fenomeno negativo. Dovremmo comprendere che la Basilicata è vocata per questo tipo di turismo, per le gite di un solo giorno. Altrove si chiama turismo escursionistico ed è un fenomeno incentivato, qui è ingiustamente demonizzato”. Non mancherebbe, inoltre, un eccessivo indugio dei media locali sulle difficoltà e i limiti dello sviluppo territoriale. “I nostri giornali – continua Perri - dovrebbero cominciare a raccontare anche la Basilicata che funziona, quella di tanti imprenditori turistici che sono riusciti a emergere, soprattutto a Matera e nel Metapontino”.

Ma a fronte di qualche bella storia individuale c’è anche una Basilicata che non funziona, e assolutamente non riesce a fare sistema sul turismo. E’ pronto a giurarlo Antonio Matarazzo, noto imprenditore e responsabile turismo della Camera di Commercio, che racconta “delle tante resistenze incontrate, anche nell’ente camerale, per far percepire il turismo come un settore con possibili ricadute per tutte le categorie. In Basilicata, insomma, il turismo non riesce a federarsi”.

Anche questioni all’apparenza banali, ma in effetti incisive, sarebbero all’origine di queste remore: “Non dimentichiamoci della rivalità tra Potenza e Matera – aggiunge Bronzino – e di una certa egemonia politica dei potentini. Sembrerà banale, ma soprattutto i materani vivono in tal senso una sorta di psicosi”.

Perri prende spunto dallo “sfogo” e racconta delle grandi resistenze incontrate all’inizio del suo mandato, quando tentò di spiegare che “la promozione andava centrata su Matera, e non su Potenza, molto meno attraente sul piano turistico. Non tutti furono disposti ad accettarlo pacificamente”.

La chiacchierata prosegue. L’esigenza di un coordinamento unitario è condivisa da tutti, compresi gli altri due rappresentanti della Camera di Commercio presenti, il vice direttore Achille Spada e il responsabile dello Sportello Sprint Vito Signati. Una necessità impellente, affinché “i vari Pit e Gal la smettano di viaggiare per conto proprio e si coordino con gli altri soggetti”. E poiché tutti sanno quanti soldi pubblici passano per i Pit e i Gal, qualcuno dei presenti arriva ad auspicarne l’immediata scomparsa. Perri è più cauto: “prima vanno coordinati e poi, magari col tempo, assorbiti in un nuovo soggetto più efficace”.

L’ultimo tema è quello della formazione legata al turismo. Qui Bronzino è un fiume in piena. Il suo obiettivo è l’Università di Basilicata: “Ci avevano chiesto delle risorse per aprire nuove facoltà. Ma quando noi abbiamo proposto di avviare Economia del Turismo, loro hanno detto che tutto era già stabilito: bisognava aprire biologia e farmacia per ragioni meramente accademiche. Si capisce? L’Università prende milioni di euro dalla regione solo perché darebbe prestigio, ma in concreto non fa nulla per lo sviluppo. Così non si va lontano”.

Finisce qui la lunga analisi. Tante riflessioni emerse potranno essere trasformate in proposte e iniziative concrete, magari in una proficua collaborazione tra i due enti. Ma le cose concrete, si sa, non si fanno certo davanti ai giornalisti!


Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it


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