8 mag 2013

Marika Lermani lascia The Voice. Eliminata dal televoto



NOVA SIRI - Purtroppo non ce l'ha fatta. Marika Lermani lascia The Voice e torna a fare rock con il suo gruppo di Roma. La sua corsa si è fermata alla fase live del programma. "Un peccato. La fase successiva era quella alla quale tenevo di più, poiché le avrebbe permesso di presentare un brano inedito realizzato dal mio gruppo rock".
Del suo gruppo ha parlato, durante la serata, anche il suo coach Piero Pelù. "Vi ho ascoltati e fate davvero bella musica" ha detto a Marika in diretta, congedandola. Un minuto prima aveva deciso di eliminarla, cercando di salvare il più anziano dei concorrenti della sua squadra. "Siccome la sfida sarà dura, porto con me chi ha più esperienza".
L'altro posto disponibile (in tutto erano due) era già stato occupato da Timothy...., già scelto dal televoto del pubblico, nel quale certamente aveva influito la caratterizzazione di Timoty, già divenuto idolo delle teenagers.
Il mancato passaggio del turno non coincide però con un insuccesso. E' bastato sentire il commento di Noemi all'esibizione di Marika. "Davvero non ho parole" aveva detto per descrivere la bravura di Marika.
La giovane cantante di Nova Siri si era esibita poco prima cantando "Un diavolo in me" di Zucchero. Tante tonalità, tanti virtuosismi vocale per una resa assolutamente elettrizzante. "Il palco è ancora tutto pieno di fiamme" ha detto il conduttore alla fine dell'esibizione. Lo rimarrà anche nelle fasi successive. Perché la presenza di Marika ha lasciato il segno, nel pubblico e nei coach.

Pino Suriano

Madonna della Sulla, la prima volta a Nova Siri Scalo


NOVA SIRI – Non era mai accaduto. Pochi chilometri, meno di dieci, eppure quella statua non li aveva mai percorsi. Troppa la distanza che ha separato le parrocchie del centro storico dalla Marina di Nova Siri, troppo il tempo passato senza gesti come quello della scorsa settimana. E’ stato tutto così bello e naturale sabato 13 aprile, quando la comunità di Nova Siri Scalo ha accolto, all’incrocio tra via Siris e via Bachelet, la statua di Santa Maria della Sulla: una breve processione per condurla alla Parrocchia Sant’Antonio di Padova di Nova Siri Scalo e una celebrazione del parroco Don Mario La Colla.
La permanenza della statua a Nova Siri Scalo è stata scandita da un preciso programma di celebrazioni ed eventi. Non è mancata una veglia di preghiera, con la recita del Santo Rosario meditato, venerdì 19 aprile. L’ultimo atto della presenza di Maria è stato il Regina Coeli, con celebrazione della Santa Messa e ripartenza per la sua “casa”, il Santuario che la ospita. E’ lì che attenderà i fedeli per la sua festa, celebrata nella seconda domenica di maggio. Questa volta a muoversi non sarà lei, ma il suo popolo.
I sacerdoti di Nova Siri, don Mario La Colla e don Serafino La Sala, hanno scritto una lettera ai fedeli, pubblicata anche sul sito web delle Parrocchie, (parrocchiedinovasiri.it), in cui hanno voluto sottolineare come il gesto sia nato da una richiesta dei fedeli. “Abbiamo ritenuto opportuno soddisfare un desiderio, manifestatoci da molti in più occasioni, di far sostare nella Chiesa della Marina, almeno per una settimana, la Sacra Immagine di Colei a cui, insieme a S. Giuseppe, è affidata la protezione di Nova Siri. Dopo averne discusso con i Consigli Pastorali delle due comunità parrocchiali abbiamo deciso che questo pellegrinaggio si svolgesse dal 13 al 20 aprile 2013, anno della fede. Maria SS. Annunziata, per noi S. Maria della Sulla, rappresenta il momento in cui la Madre del Redentore offre la sua piena collaborazione all’ingresso di Dio nella nostra storia. A Lei, la Vergine fedele, Colei che è beata perché ha creduto, chiediamo di rinvigorire e illuminare sempre di più la nostra fragile fede e di aiutarci a spalancare la porta del cuore a Gesù suo Figlio, il Crocifisso Risorto, perché lo inondi con la sua luce, il suo amore, la sua gioia, la sua pace”.
Certe volte anche i gesti simbolici hanno un significato importante. Questo è uno di quelli, per quanto si possa chiamare simbolico un gesto che ha acceso una devozione così sentita e concreta. Un gesto semplice ma inedito, di quelli che fanno storia. La storia delle piccole comunità (che è poi quella più importante) si costruisce anche così. 

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

6 mag 2013

"Bisogna crederci sempre". Il bellissimo saluto a Pasquale Barnabà

La folla al funerale
NOVA SIRI - "Bisogna crederci sempre". C’erano queste tre parole sulle maglie degli amici di Pasquale Barnabà, l'amante della pesca ritrovato senza vita nei fondali di Amendolara dopo un'immersione subacquea. Tre parole che erano per lui un principio, il criterio guida per la sua storia d'amore con il mare e con i pesci che non smetteva mai di inseguire. Non disperava mai, Pasquale Barnabà, anche nelle sfide di mare più difficili, anche per i pesci più imprendibili.
C'era anche uno striscione immenso che lo ritraeva con due delle sue prede più rare. "E' tramontata una stella, è nata una leggenda" si leggeva all'ingresso della Chiesa di Sant'Antonio di Padova a Nova Siri Scalo, dove ieri pomeriggio si sono tenuti i funerali. E mai come ieri quella Chiesa è apparsa piccola, tanto minuscola quanto grande era il bagno della folla accorsa a portare l’ultimo saluto a Pasquale.
Lo striscione dedicato dagli amici
"Oggi non sarebbe bastata una Cattedrale" ha detto il sacerdote don Mario La Colla, che nell'omelia ha tracciato un ritratto di Pasquale semplice ma significativo. Parole di conforto anche per la giovane moglie, che rimane ora vedova con due bimbi, “una ragazza forte che saprà certamente prendersi cura dei suoi figli”, e per i parenti, che si sono “distinti per la compostezza con cui in questi giorni hanno vissuto il dolore”.  
Ma, soprattutto, parole bellissime per Pasquale, “un uomo che amava la vita e la famiglia come pochi. Magari tutte le coppie fossero come la sua” ha aggiunto don Mario. E dalle sue parole è emersa tutta la stima per “un uomo che amava la natura e  quel mare che sentiva come amico, e forse mai avrebbe pensato che da lì potesse arrivargli il pericolo. Chi ama la natura – ha concluso il sacerdote – ama Dio, perché la natura porta inscritta l’impronta del suo Creatore. Adesso nuoterà in un altro oceano, l’oceano sconfinato del Signore”.
Al termine della celebrazione il corpo esanime di Pasquale è uscito dalla Chiesa, dove c’era un mare di gente che lo aspettava in un silenzio irreale, scosso solo da un lunghissimo applauso al suo passaggio. Tantissimi i giovani in lacrime, tanti gli amici pescatori arrivati da ogni parte del sud Italia, alcuni addirittura dalla Sicilia. Una folla tanto grande e forse non prevista in tali dimensioni, che si è ingrossata fino a bloccare spontaneamente, a un certo punto, anche il traffico di via Siris. Che Pasquale amasse la vita lo sapevano tutti, che sapesse comunicarlo anche agli altri è stato evidente nell'abbraccio commosso di ieri.

Pino Suriano

4 mag 2013

Lutto cittadino per Pasquale Barnabà

NOVA SIRI - Le serrande dei negozi, alle 10 in punto, si chiuderanno. Per un minuto a Nova Siri ci sarà solo silenzio. Poi la cerimonia funebre, con riapertura degli esercizi commerciali al termine della celebrazione. Così, domenica 5 maggio, il saluto a Pasquale Barnabà sarà il saluto di tutta la comunità nella sua forma più esplicita: il lutto cittadino. Lo ha ordinato ieri pomeriggio il sindaco di Nova Siri, Pino Santarcangelo, per esprimere l’abbraccio di tutti alla drammatica sorte di Pasquale, il pescatore trovato senza vita mercoledì 1 maggio dopo un’uscita di pesca subacquea. Un pescatore che è stato anche e soprattutto un “trascinatore”, perché davvero, a girare tra gli hobbisti locali della pesca, non se ne trova uno che non sia uscito una volta con lui, che da lui non abbia appreso un particolare, una tecnica, uno stile. Molti di loro ammettono che forse non si sarebbero mai neppure avvicinati a una canna da pesca senza il suo stimolo, i suoi consigli, l’esempio della sua passione.
“La pesca o si fa in un certo modo o non si fa” era solito dire, per sottolineare la minuzia con cui curava i particolari, acquistando solo prodotti di un certo livello. Non era un modo elitario per elevarsi, assicurano i suoi amici, ma il segno della serietà con cui viveva ciò che amava. Si vedeva da un particolare che in fondo non era un particolare: per lui la pesca non era un tesoro geloso da tenere per sé, ma una passione da condividere, insegnare. Un nuovo appassionato di pesca non era per lui uno scomodo concorrente, ma un amico in più. Si era accorto di lui anche il circuito nazionale della pesca amatoriale: ormai da anni era un punto di riferimento per le principali riviste di settore che ospitavano i suoi articoli sulle tecniche e le esperienze di pesca.
“Il giovane – ha scritto il sindaco nell’ordinanza – è stato apprezzato campione di pesca sportiva e subacquea, costituendo un punto di riferimento di questa pratica sportiva per molti ragazzi di Nova Siri e del circondario. La sua competenza lo ha portato alla ribalta delle copertine delle riviste specialistiche della pesca sportiva a tiratura nazionale, che spesso si avvalevano della sua provata esperienza. Per tali ragioni il mondo dello sport gli dedica l’evento podistico organizzato nella cittadina per domenica 5 maggio. L’Ente comunale tutto, amministratori, consiglieri e dipendenti non vogliono tacere l’indiscussa figura di campione soprattutto nei rapporti amicali e l’esempio di non comune dedizione alla sua famiglia”.
La sua bacheca di facebook, da qualche giorno, è stracolma di messaggi di cordoglio e saluti di amici e conoscenti. Alcuni sono belli e paiono di sincera commozione. I pensieri più belli, però, si trovano si trovano nella parte inferiore della timeline. Sono quelli che ha scritto lui stesso, qualche giorno prima della sua ultima immersione. Parlano della pesca, ma in fondo, parlando della pesca, parlano della vita in modo straordinariamente profondo. Preferiamo non pubblicarli per rispetto nei suoi confronti: Pasquale ha scelto di scriverli lì, per tutti i suoi amici virtuali, ed è lì che chi vuole potrà leggerli.


Pino Suriano