29 feb 2008

Rotondella due: il Csa chiude la scuola primaria

Comunità in protesta: "non si può bloccare lo sviluppo del centro"

Il plesso di Rotondella due deve chiudere. E’ l’ordine perentorio dell’Ufficio Scolastico Provinciale, che ha comunicato al dirigente Maria Vizziello l’accorpamento delle sue cinque classi (tutte sottodimensionate) con quelle di Rotondella centro. Il tutto a partire dall’inizio dell’anno scolastico 2008/2009.
La determinazione del dirigente Mario Trafiletti fa riferimento a una Circolare Ministeriale del 1.2.2008, con note sul contenimento dei costi per l’istruzione. Insomma, a Rotondella due bisogna chiudere perché costa troppo mantenere una scuola con pochi alunni. Una logica che non fa una grinza e non ammette repliche. Eppure, non appena la notizia si è diffusa, è partita la mobilitazione di tutta la comunità locale. Il motivo è uno e semplice: chiudere la scuola a Rotondella due significa bloccarne ogni possibilità di sviluppo. Se, infatti, un tale provvedimento potrebbe risultare accettabile in un contesto rurale in fase di spopolamento, lo stesso non può dirsi per un centro continuamente interessato da politiche di sviluppo.
E’ quanto ha sostenuto, con parere unanime, il Consiglio d’Istituto della scuola, riunitosi in fretta e furia poche ore dopo la comunicazione. Nel corso della riunione, a cui ha presenziato anche il sindaco Vito Agresti, sono emerse numerose altre obiezioni.
Si tratta di un autentico stravolgimento, che arriva sulla comunità locale come un fulmine a ciel sereno. Anche perché, in conseguenza della chiusura, verrebbe a determinarsi un “taglio” di ben 6 posti di docenti, 5 comuni e 1 per la lingua inglese. Numerose, come si accennava, le obiezioni del consiglio d’istituto, raccolte in una nota a firma del presidente Vincenzo Francomano: “La decisione – recita la nota – è stata assunta senza la benché minima forma di confronto con gli organi scolastici e con l’ente comunale di riferimento. Il quale, se la soppressione dovesse risultare effettiva, dovrebbe garantire un servizio di trasporto assolutamente insostenibile per un territorio vasto come quello di Rotondella. Proprio la particolare condizione geografica di Rotondella, se valutata con attenzione, dovrebbe indurre a escludere ogni possibilità di accorpamento. Ma vi è di più: la soppressione del plesso scolastico in questione risulterebbe in netto contrasto con le politiche di sviluppo del territorio, che anche questo Consiglio d’Istituto si è impegnato a sostenere. Tutto questo lavoro - prosegue la nota - è oggi compromesso da una decisione che merita di essere rivista. Una decisione che, evidentemente, risponde soltanto a criteri di natura economica, trascurando la funzione e la valenza sociale che la scuola ha nei piccoli paesi”. La richiesta è chiara: annullare il provvedimento.
Rotondella due, insomma, è sul piede di guerra. E promette battaglie ad oltranza pur di trovare una soluzione che, al momento, non appare troppo semplice. Perché la posta in gioco, questa volta, è davvero molto alta. Chiudere la scuola, infatti, significa dire “ripensaci” a chiunque avesse ipotizzato di trasferirsi sul territorio. E significa dire al comune, che su Rotondella due ha investito milioni di euro, di fermarsi subito. E’ un provvedimento di legge, come tanti altri, ma potrebbe mettere la parola fine a decenni di tentate (e in verità non del tutto riuscite) politiche di sviluppo. Staremo a vedere.

Pino Suriano - da Il QUotidiano della Basilicata

26 feb 2008

Il Rotondella torna inconcludente

Il rigore di Suriano pareggia il vantaggio ospite

ROTONDELLA - BERNALDA 1-1

A.D.P. ROTONDELLA: Manolio R. –Mele – Mauro – Santarcangelo L. – Iannuzzi – Rubolino – Suriano – Guida – Santarcangelo M. (45’ Dimatteo A.) – Acciardi – Tarantino. A disp. Dimatteo P. Allenatore Martino

F.C.D. BERNALDA: Figliuolo – Bruno – Alinaelli – Sarubbi – Dipaese – Gioia – Santorsoa – Plati – Benedetto (60’ Galitelli) – Puntillo – Viggiano (85’ Bonora).

Arbitro Petrosino - Sezione di Bernalda
Reti: 27’ Benedetto (B) - 37’ Suriano (R)

ROTONDELLA – Il Rotondella spezza ancora il ritmo. Non è confermato il trend positivo avviato la scorsa settimana con un sonoro poker inflitto alla malcapitata Rigamonti. La squadra di mister Martino torna a stentare. La forza del Bernalda si intuisce già dai minuti iniziali. Così come si impone subito il protagonismo dell’attaccante Benedetto, che al 9’ avvia il suo duello personale con il portiere Manolio, bravo a deviare in angolo una bordata di destro. Passano 10 minuti e ancora Benedetto, questa volta di sinistro, torna a impensierire il portiere dei locali. E’ il preludio al gol, che arriva al 27’ su assist di Puntillo in sospetta posizione di fuorigioco.Il Rotondella, colpito dal vantaggio degli ospiti, stenta a reagire. Ma al 37’ arriva il pareggio. Rimessa laterale di Mele, palla a Suriano che rilancia in area per Guida trattenuto dal difensore Gioia. L’arbitro fischia il rigore e Federico Suriano trasforma con freddezza.
Si va al riposo sul punteggio di parità. Nella ripresa la squadra di Martino entra in campo con un nuovo piglio. E fioccano le occasioni. Al 50’ ci prova Tarantino, fermato da Figliuolo su un tiro all’incrocio dei pali. Passano 10 minuti e lo stesso Tarantino ci riprova su punizione sfiorando la traversa. L’occasione più ghiotta, però, la crea il Bernalda, con Puntillo che si invola in rete dalla trequarti ed è fermato solo da una straordinaria deviazione dell’ottimo Manolio.
All’89 il giallo finale: Acciardi triangola con Luca Santarcangelo, il quale pesca in area Suriano, lesto a insaccare il gol della vittoria che l’arbitro, però, annulla per posizione irregolare. Proteste vibranti dei giocatori e del pubblico, ma il direttore di gara resta irremovibile. “La posizione dell’attaccante è sembrata a tutti regolare – ha detto a fine partita il presidente Enzo Mauro – avremmo potuto raccogliere il bottino pieno. Peccato, perché abbiamo giocato su buoni ritmi, sebbene fossimo in formazione rimaneggiata con ben sette giocati fuori per infortuni vari e due che hanno giocato con problemi fisici”.

Marranchelli e Lippo: continua il botta e risposta

Marranchelli: "la vostra non è coerenza ma immobilismo"

Continua il botta e risposta a distanza tra l’assessore alla Comunità Montana Rudy Marranchelli (ex An ora nei Circoli della Libertà) e il presidente del Circolo di An Giuseppe Lippo.
Aveva cominciato Marranchelli, rivendicando in una nota il suo passaggio anticipato al Pdl, ad onta degli scetticismi dei dirigenti di partito, che solo ora sarebbero tornati sui propri passi. Pronta la risposta di Lippo: “L’alleanza di un partito non sancisce la sua fine, che può essere decisa solo da un congresso. Attendiamo le elezioni e poi si vedrà”.
Adesso Marranchelli riprende la palla e ribatte, con una nuova nota al fulmicotone che non rinuncia, però, alla pacifica apertura: “Io e Lippo non siamo mica Berlusconi e Fini. Nessuno di noi due è in grado di influenzare le scelte politico-programmatiche dei due maggiori schieramenti del centrodestra (presto soggetto unitario). Tuttavia, da appassionato della politica, non amo restare a guardare passivamente dalla finestra. La politica - aggiunge il membro dei circoli della Libertà - è fatta di idee che necessariamente devono tramutarsi in azione (da questo concetto nasce il nostro blog www.ideazione.blog.tiscali.it); la coerenza non deve essere confusa con l’immobilismo. In autunno, con lo scioglimento dei due partiti, la valutazione che ho maturato a novembre sarà sicuramente più coerente di chi criticandoci aderirà al nuovo soggetto politico fortemente voluto dai due leader Fini e Berlusconi. Ciò premesso - aggiunge Marranchelli - si vuole sottolineare che i Circoli della Libertà non vogliono assolutamente lo scontro con Alleanza Nazionale e tanto meno trafugare iscritti da altri movimenti di centro-destra: l’obiettivo è quello di avvicinare nuova gente alla politica attraverso quel coinvolgimento reale che ricercava il compianto Pinuccio Tatarella affermando su “Millennio”, già nel 1997, la necessità di “una destra aperta, che abbracci le intelligenze senza guardare alle tessere, che ha radici antiche ma vuole governare il duemila, che sta dentro il Polo ma guarda anche oltre”.

Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

24 feb 2008

Rotondella: ripresi i lavori nel corso

La ditta annuncia: "concludiamo entro il termine stabilito"

Niente paura per Corso Garibaldi. Gli abitanti di Rotondella possono stare tranquilli: non bisognerà attendere altro tempo per la ripresa dei lavori nel centralissimo corso, fermi da più di un mese per ragioni legate alla ditta aggiudicataria dell’appalto.
Già da martedì sono attive le trivelle (o macchine perforatrici), che perforeranno il terreno per la successiva palificazione dell’area. Il pericolo di un blocco ad oltranza, perciò, appare scongiurato. E anche il ritmo dei lavori sembra procedere al meglio, con una regolarità giornaliera che lascia ben sperare per una celere conclusione. La ditta, peraltro, ha garantito che tutto sarà terminato entro il mese di aprile, data stabilita per la consegna dei lavori.
“Si è chiarito – ha spiegato il sindaco Vito Agresti – che sul blocco non c’era alcuna responsabilità dell’ente. Siamo molto sollevati: la celerità dei lavori nel corso è un aspetto a cui teniamo particolarmente”.
Ma come mai, allora, si erano fermati all’improvviso, senza alcuna comunicazione formale? A quanto pare, la ditta avrebbe incontrato difficoltà nella realizzazione di alcune specifiche fasi dei lavori, per le quali è stato necessario rivolgersi ad altre competenze. I lavori in questione, si sa, non sono semplici. Considerata la centralità del tratto, le maestranze sono costrette a operare senza un blocco totale della strada, che isolerebbe completamente buona parte del paese. A questo si aggiungono le caratteristiche geologiche dell’area, completamente addossata sulla collina.
La nuova fase dei lavori, comunque, sembra procedere al meglio. Le trivelle, spesso temute per il forte inquinamento acustico, non avrebbero causato, fino ad oggi, le proteste dei vicini, alcuni dei quali, anzi, si sono detti “poco disturbati dai rumori”.
Intanto l’amministrazione sta per appaltare il secondo lotto dei lavori, per il quale è già stata regolata la fase finanziaria, su cui erano stati sollevati non pochi dubbi. Si era temuto, infatti, che il comune non avesse i soldi per realizzarlo. Ma, a quanto pare, non è così: l’obiettivo finanziario è stato raggiunto, come era prevedibile. Sul corso, si sa, l’amministrazione ha scommesso gran parte della propria immagine politica, e non può fallire. Come reagirà la comunità al lavoro compiuto? Apprezzerà di più il disagio vissuto, o la qualità dell’esito? Speriamo di non dover aspettare troppo per saperlo.

21 feb 2008

Compensazione: benefici solo a chi vive sul territorio

Il parere dell'ex assessore Gennaro Corrado

Agevolazioni solo per chi effettivamente vive e investe sul territorio”. Dovrebbe essere questo il principale criterio di spesa dei fondi per la compensazione ambientale, che riempiranno le casse del comune con circa 3 milioni di euro e poi 1,5 milioni all’anno fino al totale smantellamento del centro Itrec di Trisaia. E’ il parere di Gennaro Corrado, ex segretario del Psi ed ex assessore comunale ai Lavori Pubblici, che tocca un tasto dolente per la storia del territorio. Infatti molti, forse troppi, hanno usufruito dei benefici di un territorio in cui non hanno vissuto, e che anche per questo, negli anni, ha continuato inesorabilmente a spopolarsi. “Il fenomeno - spiega Corrado - investe anche l’attuale amministrazione comunale, costituita per buona parte da consiglieri e assessori domiciliati nei comuni limitrofi”. Le forme di aiuto, in tal senso, potrebbero essere tante. Corrado propone un’ipotesi, forse non totalmente imitabile, sulla base dell’esperienza di Mores, piccolo borgo sardo in provincia di Sassari. In quel comune, tramite contributi della regione Sardegna e del Ministero dell’Ambiente, il sindaco sta per realizzare una centrale per la produzione di energia solare. Si tratta di un di investimento a lungo termine, che porterebbe all’ente benefici economici non indifferenti e permetterebbe, per le famiglie residenti e domiciliate sul territorio, una forte riduzione dei costi per i consumi di energia elettrica. Perché non tentare un simile investimento, si chiede Corrado? Ma non è questa la sola proposta del cittadino. A suo parere si potrebbe pensare anche a una serie di agevolazioni per le famiglie che abbiano figli iscritti alle scuole del comune. “Le formule potrebbero essere diverse, buoni gratuiti per le mense o per l’acquisto dei libri, ma l’idea di fondo è la stessa: garantire benefici solo a chi offre, a sua volta, benefici al territorio”. L’ipotesi di Corrado rappresenta uno dei tanti contributi dei cittadini sui fondi di compensazione. La partecipazione popolare a queste importanti scelte è stata sollecitata dalla stessa amministrazione comunale, che a tal fine ha già organizzato un incontro pubblico. Tante le idee emerse, tra cui la realizzazione di una Chiesa a Rotondella due e di un piccolo cine-teatro nel centro storico.

Giuseppe Lippo replica a Marranchelli

Il presidente di An: "Il partito non è ancora sciolto"

Non a tutti sono andate giù le esternazioni con cui Rudy Marranchelli e altri ex membri del circolo di An hanno rivendicato la tempestività del proprio passaggio al Partito della Libertà e la previsione di una futura unione di An e Fi per la formazione di un unico partito del centrodestra.
A sentirsi chiamato in causa è Giuseppe Lippo, presidente del circolo di An a Rotondella e membro del direttivo provinciale. Quando, a novembre, Marranchelli e gli altri decisero di cambiare partito, lui rimase fermo e fedele alle indicazioni dei vertici, che i fuoriusciti, al contrario, criticarono con fermezza. “Innanzitutto – spiega Lippo in una nota – vorrei precisare che la scelta di uscire dal partito fu attuata solo da quattro persone che non facevano più parte di Alleanza Nazionale: non furono seguite da nessuno allora e neppure ora hanno la certezza di esserlo”. Non sarebbe stata, insomma, una scelta di tutto il gruppo, che rimase quasi compatto al fianco del presidente e dei vertici.
“Mi fa piacere - prosegue Lippo - che questi amici si sentano più bravi e lungimiranti di chi ha preferito coerentemente stare in un partito che per storia, identità, radicamento e valori non poteva e non può certo essere annientato e inglobato in un batter d’occhio in un altro soggetto politico. Ciò che verrà presentato alle elezioni non è un nuovo partito ma una lista unica, che è cosa ben diversa. Solo dopo le elezioni si vedrà se continuare verso la fusione dei due partiti o per strade parallele ma separate. La chiusura di un partito e la sua confluenza in un’altra formazione politica non può essere decisa da Berlusconi, né da Fini e né tantomeno da Rudy Marranchelli, ma può essere sancita solo da un congresso, come peraltro chiesto da Alemanno e altri dirigenti. Pertanto io, insieme agli altri amici del Circolo di An, rimango alla finestra in attesa di ciò che sarà deciso dalla Direzione Nazionale del partito, convocata per sabato prossimo, riservandomi di decidere con calma sul da farsi. Per quanto mi riguarda – conclude - continuo con orgoglio a ritenermi Presidente di Circolo di AN e membro dell’Esecutivo Provinciale. Nel caso in cui il mio partito non esistesse più prenderei la decisione opportuna”.
Il caso di Lippo, vien da riflettere, è isolato e non può essere generalizzato, ma offre un’indicazione importante: non tutta An passerà al Pdl. O almeno non in modo automatico e acritico.

Enea: intervista al masterista Giulio Digiorgio

Il dottore laziale che frequenta gratis grazie al Patto con i Giovani (lucani)

Il dottor Giulio Digiorgio è un giovane del 1978 laureato in economia. Ha studiato alla Sapienza di Roma, da cui è uscito con un brillante 110 e lode. Aria composta e sorriso raggiante. E’ uno dei diciotto ragazzi che ravvivano, in questi giorni, le vie del centro storico di Rotondella, luogo in cui sono ospitati i partecipanti al Master di Perfezionamento in Economia e Ingegneria delle Energia Rinnovabili, realizzato dall’Enea con il supporto della Regione Basilicata.
Diverse sono le loro regioni di provenienza (ben otto tra centro e sud Italia) e le loro lauree (ingegneria, chimica, economia, fisica). Sono quattordici donne e quattro uomini (una sola è lucana), i “bravi” selezionati con un concorso per titoli. “Siamo tutti laureati con 110 e lode” chiarisce Digiorgio. Hanno subito fatto amicizia e si stanno godendo l’esperienza, in cui, però, non manca il “lavoro duro”. “Facciamo sette ore di lezione al giorno con alcuni tra i docenti italiani più autorevoli nel settore. Molto formativi, inoltre, sono gli incontri con addetti di aziende impegnate nel settore energetico”. Ottimi i laboratori e gli strumenti, ottimo anche il materiale fornito, tra cui “dispense e testi aggiornatissimi”. Insomma, “Questo master è un’esperienza straordinaria”. Come dargli torto? Qualche settimana lontano da casa con venti coetanei, ad apprendere dai migliori docenti d’Italia, e, soprattutto, senza pagare una lira. Il Master, infatti, è completamente gratuito per i partecipanti. Anche, in parte, grazie ai fondi del Patto con i Giovani della Basilicata. Ma lui, che è nato e vive nella Regione Lazio, di questo non sa nulla. Come è giusto che sia.

Pino Suriano - da Il Quotidiano

16 feb 2008

Enea: presentato il master con un solo lucano

Defilippo: "Al Master mi lega una ragione sentimentale"
Latronico: "Ma quale patto? Tra i corsisti c'è un solo lucano"

Pullulava di gente, ieri mattina, la sala conferenze del centro ricerche Enea di Trisaia. C’erano stampa, cameraman e fotografi accolti da personale svelto e organizzato. Al tavolo dei relatori il presidente e il direttore generale dell’ente, un governatore regionale e addirittura un Sottosegretario di governo. Una scoperta eccezionale sulle fonti energetiche da annunciare? Nulla di tutto ciò! Al centro della discussione un semplice Master, di quelli che si tengono ogni giorno nelle aziende e nelle università italiane. Certo, un master sulle importantissime energie rinnovabili, ma pur sempre un Master. Cosa avrà, viene da chiedersi, di tanto interessante?
Le risposte arrivano dai relatori. Il presidente Vito Defilippo, per esempio, si dice legato all’evento per una “ragione sentimentale”. “Questo Master – spiega – insieme a quello di Matera sui beni culturali e a quello alla Fiat, rappresenta il fiore all’occhiello del Patto con i Giovani su cui tanto abbiamo scommesso”. Sì, il Patto con i Giovani lucani. Peccato, però, che tra i 18 giovani “masteristi” solo uno abbia origini lucane! E’ quello che sembra dire, in prima fila, il sorriso ironico di Cosimo Latronico, capogruppo dell’opposizione in consiglio. Ed è quello che lui stesso ha scritto in una interrogazione presentata ieri mattina sull’argomento. “Dovranno dirci – spiega al Quotidiano – con quanti soldi la Regione ha contribuito al progetto, quanti lucani sono stati impegnati in qualità di docenti e quanti in qualità di discenti”.
Prima di Defilippo era intervenuto Vito Agresti, sindaco di Rotondella, segnalando la necessità di un investimento più deciso sui trasporti e le infrastrutture regionali, con cenno esplicito all’aeroporto Mattei.
Aveva aperto l’incontro, prima di lui, l’ingnegner Maurizio Urbani, nuovo direttore generale dell’Enea. Una “new entry” con curriculum di tutto rispetto maturato, tra le altre cose, in aziende come Enel e Erg. Un compito difficile per lui, che si è già rimboccato le maniche incontrando in videoconferenza i dipendenti del centro Enea di Trisaia per raccoglierne le istanze.
La parola è poi passata all’ingegner Massimo Gallanti, componente del Comitato Scientifico del Master, che ha esplicitato le modalità operative e la valenza formativa del master. Dopo di lui l’assessore regionale alla Formazione Antonio Autilio, che ha puntato l’accento sull’importanza della formazione di competenze tecnico-scientifiche nella progettazione e gestione di sistemi per la produzione di energia.
E proprio sulla centralità dell’aspetto energetico si sono soffermati i due relatori più attesi, Luigi Paganetto, presidente Enea, e Filippo Bubbico, sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo Economico. “Il prossimo governo – spiega Paganetto – quale che esso sia, dovrà assolutamente privilegiare gli investimenti sul settore dell’efficienza energetica,”. Gli fa eco Filippo Bubbico, che aggiunge: “L’efficienza e il risparmio dell’energia vanno concepiti come aspetti essenziali delle politiche industriali, e non solo, come si è fatto fino ad oggi, unicamente in relazione alle politiche ambientali”. Impossibile dargli torto, visti i nuovi orizzonti nazionali e non solo.
Si è chiuso con l’intervento di un dipendente, che ha posto il problema del precariato, l’incontro-vetrina di ieri.

13 feb 2008

"Fini con Berlusconi? Noi c'eravamo già".

Quattro ex membri di An rivendicano l'anticipo della scelta fatta a novembre
Fini si unisce a Berlusconi? C’è chi, nel partito di An, lo aveva fatto da tempo. E ora lo ricorda con orgoglio. Era il 17 novembre 2007 quando, in piazza San Babila a Milano, dal predellino dell'auto, il Cavaliere annunciò la fine della Casa delle Libertà e di Forza Italia per la nascita di un nuovo partito del Centrodestra. Fini fu tra i primi a storcere il naso, ma non tutto il partito fece lo stesso. Più di qualcuno, dalla base di An, annunciò un passaggio al più innovativo Popolo della Libertà, non senza subire qualche (a questo punto prematura) accusa di trasformismo. E’ il caso Rudy Marranchelli, assessore alla comunità Montana Basso Sinni, che aveva annunciato un distacco dal partito di Fini, per sposare da subito la causa di Berlusconi.
Questi, insieme ai tesserati Domenico Lippo, Antonio Celano e Nicola Comparato, motivò la scelta con queste parole: “Il Pdl è un movimento politico che nasce dalla gente (ultimamente trascurata dai dirigenti di Alleanza Nazionale, impegnati in liti interne) e ha tutte le caratteristiche per raccogliere la maggioranza “assoluta” dell’elettorato di centrodestra. Da tempo si attendeva la nascita di un simile partito, e oggi che i tempi sembrano maturi, abbiamo deciso di continuare il nostro percorso con lo sguardo rivolto verso il futuro, sicuri di incontrare presto gli amici di An sul nostro sentiero”.
In effetti “quegli amici”, oggi, sono finiti proprio su “quel sentiero”. E i quattro giovani, che nel frattempo avevano costituito a Rotondella il primo Circolo della Libertà, non si sono fatti sfuggire l’occasione per ricordarlo a tutti: “Apprendiamo con piacere - scrivono oggi in una nota - la notizia che Alleanza Nazionale è pronta a correre all’interno della lista unica Popolo delle libertà per Berlusconi Presidente. In questi giorni si sta realizzando quello che abbiamo scritto a novembre, nella lettera di dimissioni dal partito di An, a dispetto di chi (molti dirigenti del partito) ci assicurava che si trattava solo di illusioni. Siamo stati tra i primi in An a credere nel progetto di Berlusconi lanciato a San Babila: il quadro politico italiano necessità di una semplificazione, un grande partito di centrodestra in grado di rappresentare le più ampie sfere della società civile, una forte alternativa al centrosinistra, garante dei valori cattolici e con proposte programmatiche in grado di risollevare il Paese dalla crisi politico-economica che lo attanaglia”.
E ricordarlo non fa mai male, ritieniamo. Perché chi entra ora, nel pieno della pressione elettorale, non avrà certo gli stessi “tappeti rossi” di chi era entrato allora. O almeno così dovrebbe essere, perché in politica “non si sa mai…”
Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

11 feb 2008

Rotondella pensa al suo teatro

L'assessore Pastore: "non sarà impossibile realizzarlo grazie ai fondi di compensazione"

ROTONDELLA – Un teatro da 150 posti nel centro storico di Rotondella: una sala ampia, spaziosa e duttile, da utilizzare anche per rassegne cinematografiche e conferenze. E’ sempre stata un’ipotesi suggestiva, programmata da tempo nei vari piani di Lavori Pubblici, ma mai realizzata per mancanza di fondi. Adesso, però, c’è una novità: è l’arrivo dei fondi per la compensazione ambientale, che dovrebbero permettere al comune di cofinanziare l’opera insieme ad altri enti. “Sarà comunque necessario – spiega Antonio Pastore, assessore comunale alla Cultura – il contributo della regione e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”. Fino ad oggi, per simili attività, si è fatto uso della palestra delle scuole elementari, adibita, in base alle necessità, anche a una sala ampia, spaziosa e duttile, da utilizzare anche per rassegne cinematografiche e conferenze. E’ sempre stata un’ipotesi suggestiva, programmata da tempo nei vari piani di Lavori Pubblici, ma mai realizzata per mancanza di fondi. sala conferenze, sala cinema, sala teatro, etc. Tante attività, insomma, per cui il luogo non è pienamente adeguato. Non è “campata in aria”, perciò, l’ennesima ipotesi di spesa per i fondi di compensazione, con i quali si sta pensando di realizzare anche una Chiesa a Rotondella due. Ma tra il dire e il fare, si sa, c’è di mezzo il mare. Eppure il progetto sta diventando molto più che un’ipotesi. L’assessore Pastore, nelle ultime riunioni di maggioranza, avrebbe raccolto il consenso di tutta l’amministrazione comunale. Non si tratta, peraltro, di un’opera troppo dispendiosa. Dovrebbero bastare, stando a un calcolo approssimativo, circa 400 mila euro. Non c’è da attendersi, naturalmente, un’opera colossale e dall’alto valore artistico, ma un luogo efficiente in rapporto al suo fine principale: la promozione culturale sul territorio. Ancora da decidere quale sarà lo stabile da utilizzare, ma non poche sono le possibilità tra gli immobili antichi di proprietà del comune. Alla struttura, poi, fanno seguite le iniziative. Dalla realizzazione dell’opera, infatti, potrebbero ricevere un nuovo input diverse idee, prima tra tutte la realizzazione di un laboratorio teatrale, che potrebbe fare emergere capacità creative finora sepolte. E magari (anche se è solo una ipotesi) la rinascita di un piccolo cinema…
“Con questa opera – spiega l’assessore Pastore – l’amministrazione potrà finalmente imprimere una nuova direzione ai propri interventi nell’ambito dei lavori pubblici. E così, finalmente, gli elettori non potranno dire che abbiamo fatto solo asfalti sulle strade”. Un’affermazione polemica sull’operato dell’amministrazione di cui fa parte? Non troppo… Resta indiscutibile, però, che l’opera contribuirebbe ad offrire una più positiva immagine dell’operato amministrativo.

Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

8 feb 2008

Calcio Prima Categoria: il Rotondella cade ancora

Ennesima sconfitta sul terreno di casa con doppietta di Mastroianni

A.D.P. ROTONDELLA:
Manolio – Mele (60° Labollita) – Salerno – Dimatteo A. (80° Guida) – Iannuzzi – Rubolino – Suriano – Acciari (65° Santarcangelo M.) - Santarcangelo L.G. – Manolio – Tarantino. A disp. Dimatteo P. – Scaiella – Mauro - Allenatore Martino

S. LAGONEGRO:
Armando – Borreca T. – Mangariello – Rocco M. – Falabella – Ragone (20° Borrega A.) – Carlomagno – Rocco A.– Mortoro (90° Conte) – Mastroianni – D’arminio A disp. Vigorito – Massitti – Cantisani – Agrello – Allenatore Oliva

Arbitro Capolupo Sezione di Matera
Reti: 18° Suriano ( R ) - 32 ° e 55° Mastroianni ( L)

ROTONDELLA – Il campo di Rotondella, prima quasi inespugnabile, è ormai diventato terreno di conquista. E’ sofferta e discussa la vittoria degli uomini di Oliva sul campo degli jonici. Terza sconfitta consecutiva, invece, per i padroni di casa, che abbandonano definitivamente i sogni di gloria e “devono ora guardarsi alle spalle”, come ha dichiarato a fine match il presidente Enzo Mauro.
Eppure la partita non era cominciata male per gli uomini di mister Martino, capaci di creare almeno tre nitide occasioni prima del vantaggio, firmato al 18’ da Federico Suriano, pescato ottimamente da Tarantino e bravo a scavalcare Armando con un preciso pallonetto. Cinque minuti dopo è ancora Suriano a sfiorare il gol con un colpo di testa che sfiora il palo. Al 32’, però, arriva la doccia fredda: rinvio sbagliato di capitan Salerno che lancia l’attaccante ospite Mastroianni, lesto a scaraventare in rete per il pareggio.
Episodio decisivo per il morale del Rotondella, che da quel momento smette di macinare gioco per almeno 20 minuti. Bisogna attendere il 52’ per vedere la prima occasione dei padroni di casa, fermati da uno strepitoso Armando, capace di bloccare, nella stessa azione, i tentativi di Santarcangelo, Manolio e Salerno. Al 55’ si decide il match. C’è un angolo per il Rotondella, battuto troppo frettolosamente. L’azione si trasforma allora in un contropiede per gli ospiti, a causa della disattenzione dei centrocampisti locali Manolio e Santarcangelo, che lasciano un’autostrada per il contropiede di Morotoro che calcia in rete, il portiere Manolio ribatte, ma la palla finisce sui piedi dell’implacabile Mastroianni per il definitivo 1-2. A quel punto il Rotondella si riversa nella metà campo ospite nella speranza di trovare almeno il pari.
All’81 l’episodio più discusso. Il neoentrato Guida si incunea nell’area del Lagonegro e viene falciato dal difensore D’Arminio. L’arbitro Capolupo prima assegna il penalty e poi solo una punizione dal limite, scatenando le ire dei padroni di casa. La pressione del Rotondella continua fino all’ultimo minuto, ma i tentativi di Suriano e Santarcangelo M. non vanno a buon fine. Amareggiato il presidente Enzo Mauro: “Avevamo sogni di gloria, adesso, addirittura, dobbiamo guardarci le spalle”.

Corso Garibaldi: i lavori sono bloccati

Ma la ditta non si è ancora ritirata formalmente
ROTONDELLA – I lavori in corso Garibaldi sono bloccati. Da circa quaranta giorni non si vedono i macchinari e il personale impegnati per la riqualificazione, che la ditta aggiudicataria dovrebbe (o avrebbe dovuto) concludere entro il mese di aprile.
Il fatto, come prevedibile, ha avuto un forte impatto sulla psicologia collettiva degli abitanti. Il corso Garibaldi, si sa, è il punto più vissuto del centro collinare: luogo di passeggio per i giovani e luogo di sosta per gli anziani. Non senza ragione, perciò, la sua chiusura per lavori aveva provocato dubbi e disagi, ma questa nuova sospensione sta producendo sentimenti in ansia e scetticismo. Si teme, insomma, un blocco pluriennale del tratto di strada.
Ma cosa è successo, concretamente? Questi i fatti. La ditta aggiudicataria, con sede a Potenza, avrebbe sospeso i lavori da un giorno all’altro, senza fornire alcun tipo di comunicazione. Sollecitata dal comune a fornire spiegazioni, avrebbe garantito il prosieguo delle attività. Ad oggi, però, tutto è rimasto fermo.
E’ per questo che il comune, anche attraverso la direzione dei lavori, ha più volte sollecitato la ripresa, intimando la rescissione del contratto di aggiudicazione. Rescissione che però, a norma di legge, non può essere imposta prima della data di consegna dei lavori.
Formalmente, insomma, la ditta può decidere come e quando lavorare, purché sia in grado di consegnare i lavori per la data fissata come termine, in questo caso il mese di aprile.
In concreto, però, sembra difficile, a questo punto, che si possa seguire un adeguato “cronoprogramma” di svolgimento dei lavori. Si dice preoccupato Antonio Dimatteo, assessore comunale ai Lavori Pubblici, che chiarisce: “Contrariamente a quanto si dice in paese – spiega – la ditta non si è formalmente ritirata. Siamo comunque preoccupati per la situazione e proprio per questo ci siamo già attivati per esercitare la massima pressione nei confronti della ditta, attraverso il nostro ufficio tecnico, che sta affrontando la vicenda con grande competenza. Attendiamo fiduciosi la ripresa dei lavori, ma non possiamo accettare passivamente questa situazione di stallo, anche perché dobbiamo presto appaltare il secondo lotto dei lavori”. Stessa linea ferrea da parte del sindaco Vito Agresti: “Corso Garibaldi è troppo importante per la vita del centro e non può rimanere bloccato a lungo”.
La stessa preoccupazione è condivisa anche dall’opposizione, che sulla vicenda ha presentato un’interrogazione per il prossimo consiglio comunale. Rimane comunque in dubbio il motivo della sospensione. Sono state fatte, in proposito, tante supposizioni: cattivi rapporti dell’azienda con la direzione dei lavori, cattivi rapporti con l’ente appaltante, problemi legati al progetto, mancanza di strumenti e competenze. Tutte queste, però, sono solo ipotesi, che solo una comunicazione ufficiale della ditta potrà chiarire.

Pino Suriano

A Rotondella il calcio si fa in due

Nasce l'associazione sportiva Rotunda Maris

ROTONDELLA – Sul Balcone dello Jonio il calcio non basta mai. La “Rotondella calcistica”, da quest’anno, ha due anime. E’ paradossale per un borgo con meno di duemila abitanti, ma di fatto è così. Perché da quest’estate (caso unico per la storia del calcio locale) le squadre di Rotondella sono due.
L’ultima nata si chiama Asd “Rotunda Maris”, che va ad affiancarsi alla già esistente Adp Rotondella. L’associazione Rotunda Maris, costituitasi nei mesi scorsi su iniziativa di alcuni giovani soci del posto, milita nel campionato di Terza Categoria, affrontato con risultati non proprio eccellenti, ma comunque lusinghieri in rapporto alle aspettative. La squadra, guidata dal tecnico Cosimo Rinaldi, è iscritta nel girone D del torneo lucano e non ha rinunciato a togliersi qualche bella soddisfazione soprattutto sul terreno di casa.
La novità più interessante, anche su un piano sociale, è però costituita dall’ampiezza di orizzonti della nuova società, aperta a 360 gradi nell’ambito della formazione sportiva. Alla squadra “maggiore”, infatti, si affianca una rigogliosa scuola calcio, in competizione per i tornei provinciali di Pulcini e Esordienti. Ma non è tutto. Per l’anno prossimo è in programma l’iscrizione al campionato under 18 e, soprattutto, in collaborazione con l’associazione Arcobaleno, si sta tentando di costituire una scuola sportiva di pallavolo, che rappresenterebbe una novità assoluta per il territorio.
L’intento, perciò, sembra chiaro. Rotunda Maris è una società fatta dai giovani per i giovani. E i numeri non smentiscono l’affermazione: la gran parte dei 35 della rosa ha una data di nascita compresa tra il 1990 e il 1992. A fare da chioccia, però, ci sono anche giocatori esperti come il presidente Francesco Lateana, Rodolfo Stigliano, Nicola Buongiorno, Giuseppe Laguardia e il capitano Giulio Demininno.
Ma la gioventù non è solo quella degli atleti. Non sono da meno i dirigenti. Questo il team societario: Francesco Lateana (presidente), Cosimo Rinaldi (vice-presidente), Luigi Nucera (segretario), Pasquale Nucera (cassiere), Pier Luigi Pasquino e Mimmo Cavallo (consiglieri). Tutte le attività dell’associazione sono descritte sul sito internet http://www.asdrotundamaris.splinder.com/, dove è possibile seguire, ogni settimana, il cammino della squadra in campionato.

Pino Suriano

6 feb 2008

Pd a Rotondella nasce nella pace, ma nel segno dell'ex Margherita

21 candidati per 21 seggi. Al provinciale eletti Francomano e Cuccarese

Il Partito Democratico, a Rotondella, esisteva da tempo. Già tutto plasmato in quell’unità salda, e quasi mai scossa, dell’alleanza pluriennale tra Diesse e Margherita. Mai uno screzio, mai una lotta di potere fuori le righe. Tutto il contrario di quello che accadeva nei comuni limitrofi (vedi Policoro), in provincia e in regione. Ed era prevedibile, perciò, che alla nascita del nuovo partito si giungesse nella pace più totale. Così è stato: 21 seggi per il coordinamento comunale, 21 candidati. Nessuna lotta personale, tutti d’accordo prima del voto. E così dovrebbe essere per la carica di segretario comunale, figura chiave per trattare le eventuali alleanze del partito alle prossime comunali. Eppure, nonostante il clima, qualche indicazione è arrivata dai voti di preferenza. La prima riguarda l’affermazione, sul piano dei consensi, dell’area cattolica dell’ex Margherita. Stravince, con 81 voti, l’ex sindaco e assessore provinciale Mario Cucari. Dietro di lui, tra i più votati, altri tre esponenti della stessa area: Carmelina Cirigliano (38 voti), Maria Suriano (34) e Donatella Negro (33). Bisogna aspettare la quinta piazza di Domenico Lacopo (25 voti), per trovare un esponente dei Ds tra i primi eletti. Il partito, insomma, nasce con una chiara pendenza verso il centro. Naturalmente tutto questo, nella logica unitaria del partito e nel clima di pace già descritto, potrebbe essere irrilevante. Ma non si sa mai. Questi gli altri eletti del coordinamento di circolo: Antonio Caprara, Bruno Gasperini, Antonio Laguardia, Nicola Laruina, Pasquale Magno, Antonio Persiani, Rodolfo Stigliano, Nicola Toscano, Giuliana Castronuovo, Teresa Dilorenzo, Carmela Dimatteo, Marianna Dimatteo, Graziella Divincenzo, Domenica Pitrelli, Concetta Ripoli e Rosanna Tito. Sfida più accesa per l’elezione dei membri dell’assemblea provinciale nel collegio di Rotondella, comprensivo dei comuni di Valsinni, San Giorgio Lucano e Colobraro. Anche in questo caso si impone una figura dell’ex Margherita, Maria Cuccarese, prima eletta con 218 voti. Buona affermazione anche per Enzo Francomano, già membro del direttivo provinciale Ds, secondo eletto con 192 voti. Siederanno con loro in assemblea provinciale, per il collegio di Rotondella, anche Gaetano Rimedio (180), Luciana Abbondanza (178), Maurizio Stigliano (175), Armanda Fabiola Arbia (171) e Domenico D’Elia (127). Non ce l’hanno fatta Teresa Miraglia (120), Antonio Palazzo (66) e Carmela Dimatteo (53).


Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata