ROTONDELLA - Che ne sarà della ex casa di riposo di Rotondella? Da quando la cooperativa Spes et Bonum ha chiuso i battenti in debito con il comune, la struttura, situata nei locali dell’ex carcere, non ha più ripreso a funzionare.
Sulle colonne del Quotidiano avevamo anticipato, non meno di un anno fa, l’interessamento di una società di Policoro, la Sigest srl. E in effetti la cosa è andata avanti. Proprio la Sigest si è aggiudicata la gara di appalto per la gestione del centro: dovrà corrispondere al comune una quota mensile di 870 euro per l’uso dell’immobile.
Quasi tutto pronto, dunque. Ma allora, perché l’attività non è ripartita? Il mancato avvio, stando alle dichiarazioni del sindaco Vito Agresti, sarebbe da attribuire all’attuale stato di fatiscenza dell’immobile. Una serie di aspetti, infatti, lo rendono ancoro poco agevole, o quanto meno poco idoneo a quel tipo di uso.
Prima di consegnarlo al nuovo gestore, perciò, il comune dovrà operare una serie di interventi a proprie spese. Il primo riguarda l’eliminazione di alcune infiltrazione d’acqua, che da tempo indeboliscono la struttura. Poi bisognerà costruire una tettoia e, infine, abbattere parte del vecchio muro carcerario per conferire al luogo un aspetto più consono al nuovo uso. Si tratta di lavori che richiedono non meno di 100 mila euro, ma che il sindaco promette di realizzare al più presto. Ci si augura, perciò, che il comune possa affrettare gli interventi e garantire la possibilità del servizio.
Proprio nel campo dell’assistenza anziani, peraltro, si registra sul territorio una forte esigenza di servizi, spesso esaudita da badanti non professionalizzate proprio per mancanza di alternative. Dalla nuova gestione, perciò, ci si attende anche un nuovo slancio dal punto di vista della qualità del servizio. E già tante premesse lasciano intendere che non sarà un semplice “parcheggio per anziani”, ma un luogo in cui strutture tecnologiche e personale medico e paramedico qualificato potranno offrire un valore aggiunto a un servizio già fondamentale.
Sulle colonne del Quotidiano avevamo anticipato, non meno di un anno fa, l’interessamento di una società di Policoro, la Sigest srl. E in effetti la cosa è andata avanti. Proprio la Sigest si è aggiudicata la gara di appalto per la gestione del centro: dovrà corrispondere al comune una quota mensile di 870 euro per l’uso dell’immobile.
Quasi tutto pronto, dunque. Ma allora, perché l’attività non è ripartita? Il mancato avvio, stando alle dichiarazioni del sindaco Vito Agresti, sarebbe da attribuire all’attuale stato di fatiscenza dell’immobile. Una serie di aspetti, infatti, lo rendono ancoro poco agevole, o quanto meno poco idoneo a quel tipo di uso.
Prima di consegnarlo al nuovo gestore, perciò, il comune dovrà operare una serie di interventi a proprie spese. Il primo riguarda l’eliminazione di alcune infiltrazione d’acqua, che da tempo indeboliscono la struttura. Poi bisognerà costruire una tettoia e, infine, abbattere parte del vecchio muro carcerario per conferire al luogo un aspetto più consono al nuovo uso. Si tratta di lavori che richiedono non meno di 100 mila euro, ma che il sindaco promette di realizzare al più presto. Ci si augura, perciò, che il comune possa affrettare gli interventi e garantire la possibilità del servizio.
Proprio nel campo dell’assistenza anziani, peraltro, si registra sul territorio una forte esigenza di servizi, spesso esaudita da badanti non professionalizzate proprio per mancanza di alternative. Dalla nuova gestione, perciò, ci si attende anche un nuovo slancio dal punto di vista della qualità del servizio. E già tante premesse lasciano intendere che non sarà un semplice “parcheggio per anziani”, ma un luogo in cui strutture tecnologiche e personale medico e paramedico qualificato potranno offrire un valore aggiunto a un servizio già fondamentale.
di Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it
Nessun commento:
Posta un commento