20 gen 2014

Precisazione articolo dei giorni scorsi. Cucari, non Lobreglio, potrebbe contendere la candidatura a Francomano

ROTONDELLA – Non sarà certo Walter Lobreglio, vice sindaco di Rotondella, a contendere la possibile ricandidatura a sindaco di Vincenzo Francomano, come riportato per mero errore redazionale nell’occhiello dell’articolo “Il centrosinistra firma l’intesa.” pubblicato il 17 gennaio. Nello stesso articolo, al contrario, si faceva riferimento alla dialettica, non propriamente pacifica, che da qualche mese sta caratterizzando la vita della sezione locale del Partito Democratico.
E’ una dialettica riconoscibile nelle leadership di Mario Cucari, ex sindaco di Rotondella, e Vincenzo Francomnano, attuale primo cittadino. Non pare, al momento, che vi sia un accordo chiaro su chi tra i due (o chi altro) possa essere il candidato sindaco di una possibile coalizione di centrosinistra, neppure troppo scontata al momento.
Si era scritto, inoltre, di un riferimento ai risultati di alcune Primarie degli anni scorsi, che farebbero supporre una prevalenza della “corrente” di Cucari. I più significativi, in particolare, risalgono alle Primarie di dicembre 2012, quando scesero in campo due figure di riferimento per il territorio come Carlo Chiurazzi e Filippo Bubbico, rispettivamente “vicini” a Cucari e Francomano. In quell’occasione, a Rotondella, Chiurazzi ottenne 130 preferenze contro le 42 di Bubbico. Al netto dell’elettorato personale di Chiurazzi e della sua maggiore contiguità territoriale con Rotondella, l’area a lui vicina sembrerebbe più forte. O, almeno, lo era circa un anno fa. In questo senso, e solo in virtù di questo riferimento, Cucari (e non, appunto, Lobreglio) sembrerebbe il “favorito” per una eventuale prova di forza interna al partito.


Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

Giovani in campo a Nova Siri, nasce Futura

NOVA SIRI - Il primo punto di forza è l'anagrafe: sono giovani trentenni, poco meno o poco più. “Ma siamo aperti ai contributi di tutti – chiariscono - senza limiti di età”. Non ci girano intorno: a Nova Siri, tra pochi mesi, si va al voto. "E infatti siamo un laboratorio di idee che pensa anche a quello". La parola laboratorio, in questo caso, non è formale: sono già al lavoro (labor) in modo concreto, con gruppi di studio suddivisi per aree di interesse, dall’ambiente all’urbanistica, dal turismo alla cultura, tutto affidato a chi ha esperienza e titoli nei rispettivi settori.
E qui viene il secondo punto forte: le competenze. Non è solo il titolo di studio (anche se quasi tutti sono laureati), ma la propensione a studiare i problemi, non a gestirli secondo la logica del “come si è sempre fatto”: “la macchina amministrativa di Nova Siri ha bisogno di ripartire anche attraverso le competenze” spiega uno di loro.
Nasce con questi orizzonti il movimento associativo “Futura”. E' interessante il profilo di uno degli animatori, Fedele Cirillo: Laurea in Economia conseguita alla Bocconi di Milano, ma poi la scelta di tornare giù, prendere in mano l'azienda di famiglia, reinvestire, immaginare il futuro. “In un paese che dovrà risanare le casse, conterà anche saper fare i conti”. Nel primo nucleo fondativo ci sono, oltre a lui, Mario Oriolo, Andrea Manolio, Giuseppe Ranù, Francesco Ranù, Giovanni Varasano ed Eugenio Nucera. Sono ingegneri, imprenditori, dottori commercialisti. A loro si sarebbero già aggregati, in questi giorni, almeno altri trenta giovani.
E quando dicono “siamo aperti a tutti”, sostanziano il contenuto con sorprendente chiarezza. "Nova Siri è stata penalizzata da una dialettica politica che ha diviso il paese in due grandi fazioni. Questa dialettica ha posto le eccellenze locali in competizione non costruttiva, anziché in collaborazione. Noi, sinceramente, vorremmo andare oltre”. In effetti è una novità: per la prima volta nasce un’alternativa ai due grandi gruppi forti che non si dice, appunto, “contro”. Non parlano male, né dell’uno né dell’altro, ma vogliono essere protagonisti del percorso “che ha come unico obiettivo il bene comune della collettività".
Le parole-chiave sono poche ma chiare, una su tutte: “lavoro di squadra e rifiuto degli individualismi. “E, soprattutto, non abbiamo interessi da difendere. Anche perché  - scherza (ma non troppo) uno di loro - non abbiamo avuto ancora il tempo di crearne”. Fino a poco fa, appunto, hanno studiato. Basta il titolo di studi? “Macché, spesso sa fare meglio chi non ne ha. Noi non siamo quelli che hanno studiato, noi siamo quelli che studiano: i problemi, le risorse, le occasioni”. Il compito a casa, per le prossime settimane, è Nova Siri di domani.
Pino Suriano scritto per Il Quotidiano della Basilicata


17 gen 2014

Rotondella. Il Centrosinistra appare meno unito. E anche all'interno del Pd c'è diversità di vedute

L'articolo pubblicato oggi sul Quotidiano della Basilicata. Si coglie l'occasione della pubblicazione per correggere il mero errore redazionale (non mio): nell'occhiello c'è un riferimento del tutto improprio al nome di Walter Lobreglio. Le mie scuse ai lettori. Preciseremo anche sul giornale


ROTONDELLA  - Nel giugno scorso l’ex sindaco Mario Cucari si lanciò in un comunicato stampa (questo) piuttosto inatteso. Parlava di alcune criticità nei rapporti con Sogin. A molti sembrò una bocciatura o almeno una tiratina di orecchie a chi aveva il compito di gestirli e cioè proprio l'amministrazione di centrosinistra da lui stesso sostenuta.

Mario Cucari
Dicembre 2013. A Rotondella  c’è il Consiglio Comunale per  votare per il bilancio. Chi risulta assente? Proprio l’assessore al Bilancio, Franco Tarantino, assieme all’Assessore ai Lavori Pubblici Pino Comparato, entrambi vicini a Centro Democratico. Per altri viene comunicata una giustificata, per loro no. Un segnale?

Versante Sinistra e Libertà. E’ con questo partito che il  Pd aveva costruito il “patto d'acciaio” che avrebbe portato Walter Lobreglio a fare il vicesindaco. Poi, due anni fa, la rottura di Sel con il sindaco di Francomano e la richiesta a Lobreglio di uscire dalla Giunta. Lui resta, ma il partito, di fatto, lo isola. 

Enzo Francomano
Ergo, a conti fatti, il centrosinistra, come blocco compatto e quasi monolitico, a Rotondella non c'è più da un pezzo. Non solo, anche il suo partito cardine, il Pd, appare, se non lacerato, almeno in una fase di dialettica forte, di certo più forte di quando, con due partiti diversi (Ds e Margherita) il gruppo appariva più compatto.

Che succede a questo punto, in vista del voto primaverile? E soprattutto, chi si candida? Il ruolo e la visibilità assunti in questi anni dal sindaco Vincenzo Francomano (presidenza Area di Programma e vicepresidenza Anci) non sono bastati per una candidatura in Regione, auspicabile e di certo alla portata di un primo cittadino che si è fatto apprezzare molto (i più critici dicono “soltanto”) fuori dai confini comunali.

Il candidato, con le logiche di un tempo, dovrebbe essere lui, ma Cucari e i suoi potrebbero non essere della stessa idea. E numericamente, stando ai riferimenti delle ultime Primarie per le nazionali e a quelle ancor precedenti, l’ex sindaco potrebbe contare di più. Si parla di una riunione di partito a breve in cui si dovrebbe decidere la linea del partito e le rappresentanze negli organi provinciali. Basterà qualche ora al chiuso di una stanza per risolvere il tutto? O dovrà diventare di moda una parolina mai pronunciata dal centrosinistra di Rotondella per le comunali, ma che questa volta, chissà, potrebbe avere un senso: Primarie?

E cosa accade dall'altra parte, in quel “guazzabuglio” che a Rotondella non è mai stato un vero e compatto centrodestra? Lì c'è un mondo variegato  e tutto da organizzare. Tra tante incognite, però, qualcosa comincia a muoversi. A breve in una prossima “puntata”.


Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata