19 mar 2008

Rotondella: archiviato il "primo derby"

La spunta il Basso Sinni in una festa di colori

ROTONDELLA – Cosimo Rinaldi e Giuseppe Giovinazzo erano compagni di squadra alla fine degli anni ’80. Due tra i protagonisti locali di quella favola sportiva che condusse il Rotondella in Promozione. Domenica scorsa erano ancora lì, in quello stesso campo sportivo di Rione Mortella. Non sul terreno di gioco, ma in panchina. L’uno contro l’altro, per quello che sarà ricordato come il “Primo Derby di Rotondella”. E’ stato annunciato con questa formula, nei giorni scorsi, il match tra Asd Rotunda Maris e Basso Sinni. Cartelli appesi in ogni dove per le strade del paese annunciavano l’evento. Tutto questo per quello che, solo all’apparenza, era un semplice incontro di Terza Categoria. Anche il Basso Sinni, che disputa il torneo sul campo di Nova Siri, è infatti una compagine costituita per la gran parte da rotondellesi, sia tra gli atleti che tra i dirigenti. I motivi dell’attesa, perciò, erano tanti. E così l’esito è passato quasi in secondo piano.
Bellissima la coreografia in rossoblu (i colori del Rotunda Maris) che ha gremito gli spalti del campo sportivo come succede di rado. Bello anche il match, giocato a viso aperto da entrambe le squadre. L’ha spuntata il Basso Sinni, più abile a sfruttare le occasioni da gol. Note positive, comunque, anche per il Rotunda Maris, che ha tenuto il match con forza fisica e tanto cuore, sfiorando il pari all’89’ con un palo di Cavallo, da poco entrato.
Match equilibrato e sempre vivo, dunque. In vantaggio il Basso Sinni, verso il 20’, con una sortita di De Michele. Poi tante azioni, ma nessun gol, fino al 64’, quando arriva il pareggio dei locali su calcio di rigore di Dimasi. Passano dieci minuti e il Basso Sinni cala il colpo decisivo con Rubolino, sempre su calcio di rigore. Poi tanti tentativi di un coriaceo Rotunda Maris, fermato solo dalla prestazione esaltante del portiere ospite Cuccarese. Da segnalare il clima amichevole in cui si è svolto il match. Non era scontato.

Pino suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

14 mar 2008

Studio storico sul "Made in Rotondella"

L’iniziativa dell’assessore Pastore per promuovere i prodotti locali

ROTONDELLA – Antonio Pastore, assessore comunale alla cultura, ha sempre manifestato la sua passione per le tradizioni locali. Allo stesso modo è nota la sua idea di legare il recupero delle tradizioni agli obiettivi di mercato dei prodotti locali. Su questa direttiva dovrebbe prendere il via, tra poche settimane, uno studio di ricerca sui prodotti locali cosiddetti “autoctoni”, cioè caratterizzati da peculiarità esclusive del territorio.
Un’equipe da finanziare con fondi comunali dovrebbe individuare i prodotti attraverso indagini storiche. Alcuni di questi prodotti, spiega l’assessore, sono già noti per la testimonianza di produttori anziani. Abbiamo già individuato, per esempio, l’allevamento di un maiale particolare con pelle scura, dal peso di circa 130-140 kg, piuttosto raro a trovarsi altrove. “E’ il segno che anche qui si allevavano – commenta Pastore – maiali senza grasso”. Del tutto esclusivo sarebbe, inoltre, un particolare tipo di grano, cosiddetto “Senatore Cappelli”, di cui si ritrovano tracce storiche nella banca dati dell’Alsia.
Oltre a questi, numerosi altri prodotti potrebbero essere rintracciati attraverso lo studio. Ma a quel punto, che uso si farà della ricerca? La semplice (e spesso inutile) pubblicazione di un libro sui prodotti locali? Non solo. Il comune, infatti, potrebbe offrire incentivi ai produttori locali intenzionati a mettere sul mercato questi prodotti “autoctoni”, nonché agli artigiani intenzionati a confezionarli. Esito finale dovrebbe l’immissione dei prodotti sul mercato, anche attraverso la loro esposizione nelle vetrine di agriturismi, pizzerie, bar e altri esercizi commerciali.
L’iniziativa si affianca coerentemente all’altro grande progetto del comune sui prodotti locali: la realizzazione di un marchio Deco (Denominazione Comunale). L’intento è quello di indicare ai produttori locali una serie di standard produttivi (disciplinari), a partire dai quali l’ente potrà certificare la qualità dei prodotti. “Si tratta – spiega Pastore - una occasione per lanciarli sul mercato con una identità più chiara e, di conseguenza, una maggiore appetibilità”. Chissà, forse “l’albicocca di Rotondella” non diventerà mai come “il Pane di Altamura”, ma con un marchio certificato potrà essere più competitiva. Vedremo.
Pino Suriano

A Torino la storia di Isabella

Uno spettacolo scritto e diretto da Maria Celano
TORINO – Le storie delle principesse hanno sempre incantato tutti. Sia i bambini, che da sempre le ascoltano sognanti, sia i grandi, che da sempre le leggono, segretamente commossi.
Quelle principesse, al termine del libro, finiscono sempre per gioire. Ma non per tutte è andata così. Non tutte hanno potuto amare e sposare l’amato principe azzurro. Una di loro si chiamava Isabella Morra e viveva a Favale, sperduto borgo della Lucania del ‘500. Borgo di lavoro e gente semplice, troppo piccolo per il suo gusto fine e le sue passioni ideali. Troppo piccolo per la sua poesia.
E troppo chiuso per accogliere un amore inusuale. Per questo amore Isabella morì, uccisa da fratelli troppo audaci e concreti per comprendere (e perdonare) il suo amore “adultero” per il signore di Bollita (l’attuale Nova Siri) Diego Sandoval De Castro.
Isabella morì per una passione. Ma proprio per quella passione ha continuato a vivere nel tempo, simbolo indiscusso di una femminilità debole e sconfitta, eppure, in fondo, coraggiosa e fiera.
La sua vicenda torna a vivere questa sera a Torino. Il merito è di Maria Celano, insegnante di origini lucane e presidente dell’associazione culturale “Magna Grecia Lucana”. Si deve a lei la scrittura del testo drammatico “Isabella Morra storia di una poetessa”, che si rappresenta questa sera alle 21 presso il centro culturale “Principessa Isabella”, in via Verolengo.
Questi gli attori che si esibiranno: Angela Tavano, Chiara Celano, Concetta Zullo, Eliette Ferreira Dias, Enzo D’Amore, Henrique Ferreira Dias, Maria Celano, Maria Fortunato, Nicola Ciavarella, Paolo Ferreira Dias, Valentina Ursi. Testo e regia sono della stessa Maria Celano, musica di Antonio Labate, luci e suoni di Marco Randazzo, immagini di Angelo Allegretti.
Prima della rappresentazione sono previsti gli interventi della prof.ssa Maria Cera, dell’Università di Verona, e della prof.ssa Cosima Pellegrino, Istituto Bosso Monti Torino.

9 mar 2008

Family Life Tv: Documentario Rotondella

Non molti sanno che quest'estate il comune ha finanziato la produzione di un filmato-documentario sul territorio. Eccolo!
Se il video di You Tube non carica presto cliccate qui

8 mar 2008

Anche glu alunni dicono no

Protesta per la scuola davanti al piazzale Enea

“Non vogliamo perdere i nostri compagni, le nostre maestre, la nostra scuola”. E’ uno dei tanti cartelloni esibiti ieri pomeriggio dai piccoli alunni della scuola primaria di Rotondella. Ed erano davvero in tanti, davanti al piazzale dell’Enea, a protestare per la chiusura del plesso scolastico. Tutti contro una circolare ministeriale che parla chiaro: tagliare le cattedre e chiudere i plessi con pochi alunni. Ma i numeri, all’apparenza inesorabili, fanno a pugni con un contesto del tutto particolare. Che ha tante ragioni per opporsi. La prima è proprio di carattere aritmetico: a Rotondella due le classi non raggiungono le soglie previste davvero per un soffio. Gli alunni, infatti, non sono venti o trenta come in altre scuole lucane a rischio, ma quasi cinquanta. Qui non si tratta, inoltre, di un semplice borgo di campagna, ma di un centro residenziale interessato da decennali politiche sviluppo. E poi ci sono le particolari caratteristiche geomorfologiche del territorio, che trasformerebbero incolpevoli bambini di sei anni in precoci pendolari.

“Insomma – spiega Vincenzo Francomano, presidente del consiglio di Istituto – ci sono tutti gli elementi per dire che quella di Rotondella due non è una semplice scuola rurale. Si tratta di un provvedimento ragionieristico - spiega - che non tiene in alcun conto le problematiche concrete dei territori”.
La pensa come lui Mario Cucari, membro del Corecom regionale ed ex assessore provinciale ai trasporti: “I criteri applicati sarebbero accettabili per una grande città, ma su un piccolo centro rischiano di produrre effetti devastanti”. E’ paradossale il racconto del sindaco Vito Agresti: “Domani porterò in giunta uno stanziamento di 32 mila euro per la messa in sicurezza di una scuola che potrebbe chiudere”. Sottolinea un paradosso anche don Mario Lutrelli, parroco della comunità locale: “Chiudono la scuola proprio ora che sembrava possibile, per i fondi di compensazione, la realizzazione di una Chiesa a Rotondella due”. A sostegno della causa anche Eustachio Nicoletti, della Flc Cgil di Matera: “Bisognerebbe attuare una politica di dimensionamento, che permetterebbe di guardare alla scuola in un’ottica diversa, con interventi programmatici e non, come in questo caso, semplicemente burocratici. La decurtazione dei posti, peraltro, è addirittura superiore al rapporto che scaturisce dal decremento della popolazione scolastica (377 posti anziché 578)”.
Presenti, infine, l’associazione ambientalista No Scorie e la sezione del Pd di Rotondella, che hanno diffuso volantini di sostegno all’iniziativa. Promettono battaglia i genitori, che giovedì saranno in protesta a Potenza davanti alla sede dell’ufficio scolastico regionale. “Questa iniziativa calata dall’alto - spiegano Antonella Laguardia e Rita Dimatteo - non considera due criteri fondamentali per l’efficacia del servizio scolastico: le condizioni geo-morfologiche dei territori e le politiche di sviluppo di cui sono oggetto”.
Non l’hanno presa bene neppure gli insegnanti. “Questa applicazione non risponde agli intenti della legge finanziaria – spiega un arrabbiatissimo Rocco Tarantino – che avrebbe dovuto favorire l’efficienza del servizio scolastico, ma così si ripercuote esclusivamente sui territori più deboli. Viene il dubbio che il decreto sia stato applicato dall’ufficio regionale sulla base di logiche particolaristiche”.
Insomma, uno spettacolo di unità per il territorio, che ieri si è riscoperto compatto come poche volte. Parevano un lontano ricordo, ieri, le recenti discussioni tra gli abitanti del centro storico e delle aree rurali per la “spartizione” dei fondi di compensazione. Meglio così.

3 mar 2008

Rotondella in cantiere

Partiti tutti i lavori nel centro storico

Il centro collinare è tutto un cantiere. E’ entrata nel pieno, a Rotondella, la fase di riqualificazione di pubbliche strutture più volte annunciata dall’amministrazione. E l’operato della civica di Agresti, spesso accusata di inerzia, comincia ad acquisire una forma visibile. Rotondella cambierà. Se troppo o poco, in meglio o in peggio, saranno i cittadini a stabilirlo. Intanto, dopo i lavori della piazzetta Aspromonte e quelli tribolati di corso Garibaldi, nel centro collinare hanno preso il via altri interventi programmati. Il cantiere più avanzato è quello di via Brunelleschi, dove è in atto la demolizione della vecchia piazza-mercato, da cui verrà fuori una piazzetta pavimentata da adibire a parcheggio. L’intervento dovrebbe risolvere i due annosi problemi dell’area, più volte denunciati dai residenti: le pessime condizioni igienico-sanitarie dell’immobile e la carenza di parcheggi. Altri lavori di ammodernamento sono al via nel cosiddetto quartiere convento, e precisamente nel tratto di collegamento tra Piazza Risorgimento e piazza Plebiscito, nei pressi della chiesa di Sant’Antonio. Proprio in piazza Plebiscito sarà realizzato un più efficiente e gradevole impianto di illuminazione, in sostituzione di quello attuale, poco adeguato alle fattezze di una piazza potenzialmente molto suggestiva. Inoltre, in una rientranza ai piedi della scalinata, sarà creato un palchetto rialzato dotato di servizi pubblici, più volte reclamati in occasione delle numerose manifestazioni pubbliche svoltesi nell’area. Si provvederà, infine, all’arredo urbano di tutta la piazza e della fontana di piazza Risorgimento. Ma non è tutto. Anche un tratto del quartiere “Limpidina” (nella parte alta del paese) sarà interessato da interventi. In questo caso si tratta di opere idriche di necessità, richieste dalla fuoriuscita di acque bianche e infiltrazioni di umidità nelle abitazioni di alcuni residenti. Anche qui è prevista la pavimentazione in pietra di un considerevole tratto di strada.
In mezzo a tanto attivismo non manca, però, qualche intoppo. L’andamento dei lavori, infatti, non può certo dirsi baciato dalla fortuna: quasi tutti gli interventi in oggetto sono stati interessati, nel tempo, da interruzioni e remore di vario genere. Per la piazzetta Aspromonte l’indugio è stato dettato da questioni legali (per ora risolte), connesse alla legittima proprietà dell’area di intervento, rivendicata come eredità da alcuni privati. Più noti i problemi di corso Garibaldi, i cui lavori sono ripartiti solo nei giorni scorsi dopo una pausa di circa cinquanta giorni per ragioni interne alla ditta aggiudicataria dell’appalto. E ora anche i lavori della piazza coperta, per i problemi causati da un solaio, hanno conosciuto uno stop. “Ma sono già pronti a ripartire” garantisce il sindaco Vito Agresti.
Soddisfatto Antonio Dimatteo, assessore comunale ai lavori pubblici: “E’ evidente che non siamo stati quattro anni fermi a guardare. Remore burocratiche di vario genere hanno arginato il ritmo della nostra attività, ma non hanno potuto bloccare i tanti interventi che presto potremo vedere con i nostri occhi”. Vedere e giudicare.

Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata