19 feb 2009

Nova Siri: una nuova tecnica per la scoliosi

Dall'intuizione del maestro Giuseppe Vassallo un corso che ha sfornato sette nuovi operatori sportivi professionisti

NOVA SIRI – Sette nuove figure di Operatore Sportivo Professionista hanno conseguito la specializzazione domenica scorsa a Nova Siri. Si tratta dei giovani che hanno preso parte al corso organizzato dal Gruppo Vps (Vocazione Professione Sport) di Nova Siri e dall’Us Acli Matera. Iniziato l’11 ottobre 2008 e protrattosi fino a domenica, il corso è stato oggetto di ben cinque selezioni dei candidati. Dei 35 aspiranti che avevano fatto richiesta di ammissione, solo sette sono giunti all’ultima tappa.
Ma è soprattutto la storia di questo corso a destare sorpresa. L’iniziativa nasce, infatti, da una vera e propria scoperta. Si può così definire l’intuizione dell’operatore sportivo Giuseppe Vassallo, che, nel corso della sua lunga esperienza nell’ambito della ginnastica correttiva, si è accorto di una nuova e non ancora percorsa modalità di diagnosi e correzione della scoliosi. Si chiama, per dirla con più appropriata terminologia, di una tecnica di Posturologia Ginnica Integrata - Metodo Vps, atta al riequilibrio dell’apparato locomotore.
Di fronte a tanti che storcevano il naso, Vassallo ha cominciato a credere nell’intuizione, nel suo carattere di novità e di efficacia. Ci hanno creduto subito anche il professor Franco Nola (membro del consiglio nazionale Us Acli) e la dottoressa Maria Filomena Palazzo (coordinatrice tecnico-scientifica del gruppo Vps).
Anche per merito loro questa intuizione, nata quasi per caso dall’osservazione autoptica degli utenti della palestra, ha ottenuto il crisma dell’ufficialità grazie al patrocinio del Coni, che ne ha riconosciuto l’efficacia e il carattere di novità.
Da qui è nata l’idea di farne un corso, per divulgare la tecnica e renderla nota a un maggior numero di operatori. Che possono sentirsi, a questo punto, autentici pionieri di una metodologia di intervento altamente innovativa, che si affianca, pur senza escluderle, alle più tradizionali modalità praticate in ambito medico. I nuovi operatori, inoltre, sono stati formati a 360 gradi, anche attraverso nozioni scientifiche e culturali. Questi, con un ulteriore esame di abilitazione, potranno anche insegnare, e non solo praticare, la tecnica ideata da Vassallo.
I giovani operatori, in occasione dell’esame finale, hanno potuto assistere alla lezione conclusiva di Elio Di Bari, Vice Commissario del Coni. E’ utile sottolineare il valore significativo di questa presenza, se ancora vi fosse qualche dubbio sulla qualità della “scoperta” e i riconoscimenti ufficiali da essa ottenuti.

Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

18 feb 2009

Il Rotondella si esalta

Anche col Valsinni si impone "La Legge del Poker"


ROTONDELLA

Manolio R., Toscano, Salerno, Mele, Zuccarelli, Rubolino, Santarcangelo, Ripa, Galati, Manolio, Tarantino. A disp. Salerno, Scaiella, Ergdomus, Varlaro, Divincenzo, Mauro, Guida. Allenatore Martino.

I. FAGNANO VALSINNI

Giampietro M., Giampietro G., Ferraiuolo G., Corizzo, Algeri, Natale, Campea, Montemurro, D’ambrosio, Ferraiuolo C., Torrisi. A disp. Petrigliano, Cristiano, Modarelli G., Modarelli B., Mele V. Allenatore Modarelli

Marcatori: Zuccarelli 10’, Ripa 46’ e 60’, Algeri (autogol) 80’.

Arbitro: Manolio sezione di Bernalda

ROTONDELLA – Il poker è di casa a Rotondella. Dopo quelli rifilati al Tursi e al Bernalda nelle ultime partite casalinghe, la squadra di Martino ha rispettato la tradizione anche nel derby “sinnico” con il Valsinni. Il risultato fotografa bene il divario tecnico e atletico piuttosto evidente tra le due formazioni. Non cattiva, comunque, la prova della compagine di Valsinni, che già si era fatta apprezzare nell’incontro di andata bloccando sul pari il Rotondella.

Il risultato di domenica si è sbloccato già dopo 10 minuti con un gol straordinario del nuovo acquisto Zuccarelli, proveniente dal Marconia, abile a sorprendere il portiere fuori dai pali con un tiro da centrocampo.

Dopo il gol il Rotondella ha continuato a pungere l’avversario, pur senza riuscire a mettere a segno la rete dell’ipoteca. Gol che è arrivato al 46’, poco prima del doppio fischio per l’intervallo. Al centro dell’azione ancora Zuccarelli, bravo a lanciare Ripa che, con uno slalom su tre avversari, ha fatto secco con freddezza il portiere ospite Giampietro. Gol della definitiva sicurezza al 60’, ancora una volta con Ripa, ben imbeccato da una spizzata di testa di Galati. E sempre Galati, all’80’, determinava l’autorete di Algeri che ha chiuso definitivamente la partita.

“Una partita perfetta – ha commentato il dirigente del Rotondella Antonio Divincenzo – siamo riusciti a mantenere una pressione costante senza soffrire in difesa. Tra i migliori in campo vorrei citare Zuccarelli e Manolio, i principali attori della grande prova di forza offerta dal nostro centrocampo”. Da segnalare, inoltre, il ritorno in campo del portiere Giambattista Salerno, reduce da un grave incidente automobilistico e accolto al suo ingresso da un lungo e sentito applauso del pubblico.

Il Rotondella, dunque, tiene il passo della capolista Lagonegro, sempre prima a cinque punti di distanza, e si scrolla di dosso la pressione del Montescaglioso, che non ha giocato per maltempo la partita con il Salandra, da recuperare. Avrà da giocare anche il Rotondella, che mercoledì attende il Pomarico per il recupero della 19esima giornata. Un altro poker in serbo? “Meglio non sbilanciarsi – chiude Divincenzo – l’essenziale è portare a casa i tre punti”.

16 feb 2009

La Multiservizi arriva a Rotondella

Approvata in consiglio la delega al sindaco per la costituzione della società
ROTONDELLA – Il primo passo verso la Municipalizzata è compiuto. Il consiglio comunale ha approvato venerdì sera la delega al sindaco Vito Agresti per la costituzione della “Rotondella Multiservizi srl”. Nella discussione non sono mancate le polemiche. E non solo, come prevedibile, tra maggioranza e minoranza, ma anche all’interno della stessa giunta Agresti.
Significativa, in questo senso, è stata la dichiarazione dell’ex Capogruppo e assessore ai Lavori Pubblici Antonio Dimatteo, che ha voluto specificare il proprio “sì condizionato” alla scelta di costituire la società. Non solo, Dimatteo si è fatto anche portavoce delle posizioni dei colleghi di giunta Francesco Dilorenzo e Cosimo Fortunato, con una dichiarazione di voto (quasi da capogruppo di un informale “gruppo” più ristretto) diversa e più prudente rispetto a quella del sindaco e degli altri assessori. “Non siamo qui – ha detto Dimatteo - per dare un mandato illimitato al nostro sindaco. Conosciamo i rischi delle municipalizzate e dobbiamo muoverci con prudenza. Stiamo dando – ha concluso - un parere favorevole ma condizionato alle circostanze. A condizione, cioè, che questa società non serva a tappare buchi maturando debiti all’interno del comune”.
Piccata, ma a quel punto prevedibile, la risposta del vice sindaco Gianluca Palazzo: “Nella vita bisogna avere il coraggio di decidere con chiarezza. Nessuno può togliersi dalle responsabilità con un sì condizionato. E’ troppo facile mettersi nella condizione di poter dire, se la cosa andrà male, “io l’avevo detto”, e, se la cosa andrà bene, “io avevo comunque votato a favore”. Non si può stare con due piedi in una scarpa. A questo punto – ha concluso Palazzo – io rispetto di più il no dell’opposizione, non lo condivido ma lo rispetto di più, perché almeno è un’assunzione di responsabilità”.
E infatti l’opposizione, per bocca del consigliere Vincenzo Francomano, aveva espresso il proprio no alla concessione di “una delega in bianco al sindaco Agresti”. “Il rischio di indebitamento e di sanzioni – ha detto il consigliere - è molto elevato. Non possiamo dare neppure un sì condizionato, come quello dell’assessore Dimatteo, perché qui le condizioni non sono espresse. Ci è chiesta una semplice delega in bianco su un progetto operativo che non è chiarito nella sostanza”. Secondo Francomano, inoltre, con eccessiva superficialità l’amministrazione di poter caricare sulla municipalizzata alcuni costi sociali che l’ente sostiene da tempo, primo tra tutti l’auspicata stabilizzazione di sei padri di famiglia ex Lsu utilizzati per servizi di manutenzione. “Siete sicure di poterlo fare? Se è così, abbiate il coraggio di scriverlo anche sullo statuto che vi fate carico di costi sociali e poi vedremo se sarà approvato dall’Autorità Garante. Mi sembra sbagliato ingenerare false speranze di soluzione a problemi molto complessi”.
“Non dobbiamo discutere questa sera di tutto ciò – ha detto il sindaco - se prima non costituiamo il soggetto l’Autorità non può fornirci un parere. Non siamo noi a ingenerare false speranze, semmai sono falsi e infondati i timori che l’opposizione sventola. Tanti comuni, anche con situazioni economiche migliori della nostra, hanno fatto una scelta simile. Penso, per esempio, al comune di Luzzi in provincia di Cosenza. Cittadini, io non voglio perdere tempo – ha tuonato in conclusione – Credo molto in questo progetto e nella sua capacità di risolvere alcuni storici problemi del territorio. Se qualcuno vuole farci perdere tempo abbia il coraggio di dirlo. Io non mi fermerò”. La delega è stata votata da tutta la maggioranza, compresi “gli assessori prudenti”. Voto contrario della minoranza Pd. Adesso possiamo dirlo: la municipalizzata si farà. Non si sa ancora con certezza come e quando, ma si farà.

Enea: il consiglio comunale al fianco dei vigilanti

ROTONDELLA - Comune di Rotondella al fianco dei vigilianti Enea. Il consiglio comunale ha approvato venerdì sera un documento di sostegno in favore dei lavoratori, la cui posizione di reddito è minacciata dal nuovo taglio di 9 mila ore stabilito dall’Enea nell’ambito del nuovo Piano di protezione fisica del centro. L’iniziativa, promossa dalla minoranza del Pd, ha registrato il consenso e l’approvazione del sindaco Vito Agresti e della sua maggioranza.
Il coordinamento locale del Pd, peraltro, già nei giorni scorsi si era attivato per la vicenda, interessandone i senatori lucani Filippo Bubbico, Maria Antezza e Carlo Chiurazzi. Non è da escludere, perciò, che la questione possa diventare oggetto di interrogazione parlamentare.
I consiglieri di minoranza hanno sottolineato, inoltre, che il taglio comporterebbe anche “un grave abbassamento dei livelli di sicurezza del Centro in cui sono custoditi materiali radioattivi, venendo meno il servizio di ronda perimetrale per 24 ore”. “La stessa politica di tagli – hanno specificato i consiglieri nella richiesta di Odg - riguarda anche altri settori (es. facchinaggio, pulizie, ecc.) in cui operano imprese e lavoratori i quali vedrebbero mortificate le proprie legittime aspettative di lavoro”.
Il direttore dell’Enea Donato Viggiano, interpellato nei giorni scorsi dal Quotidiano, aveva tranquillizzato i lavoratori sul paventato rischio di licenziamento. “Nessuno perderà un posto di lavoro”. Difficile, però, che si possa promettere con la stessa certezza il mantenimento della precedente posizione reddituale. Staremo a vedere.
Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

15 feb 2009

Craco: la lezione di due missionari


Gabriele e Paolo non fanno gli "eroi missionari". Ma parlano di sè


CRACO – Qual è la cosa più sorprendente che ci si possa attendere da un incontro pubblico con due missionari impegnati in luoghi difficili come la Siberia e il Messico? Che parlino poco o nulla della missione e tanto del loro incontro con il cristianesimo. Non in chissà quale eroico contesto ai confini del mondo, ma semplicemente tra i banchi di scuola.

E’ la traiettoria inattesa, ma bella e sorprendente, su cui si è sviluppato l’incontro svoltosi venerdì sera a Craco, presso i locali della scuola media. Don Gabriele e Paolo (medico e futuro sacerdote) hanno rispettivamente 31 e 28 anni. Il loro volto da ragazzi semplici quasi contraddice quel senso di certezza che trapela da ogni parola con cui raccontano la propria vita. Una vita che hanno deciso di offrire alla missione in tutto il mondo nel servizio alla Fraternità Missionaria San Carlo Borromeo.

Li ha invitati a Craco don Franco Laviola, assieme a un gruppo di amici da sempre attivi nell’animazione culturale e sociale del piccolo centro. E per ascoltarli è giunto anche monsignor Salvatore Ligorio, arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina, dimostrando una non scontata attenzione pastorale per il territorio e la sua piccola, ma preziosa, esperienza di fede.

Gabriele e Paolo sono amici e si vede subito. Vivono in punti opposti del pianeta, ma l’appartenenza a un’ideale comune li rende uniti in mondo lampante. Perché una scelta del genere? “Io desideravo quello che tutti desiderano: essere contento”. Spiazza tutti, don Gabriele, quando, anziché accennare alla Siberia, comincia a parlare della propria adolescenza e degli anni del liceo. Dopo la Prima Comunione aveva totalmente abbandonato la Chiesa: troppo rituale, dogmatica e poco interessante per rispondere al suo umanissimo desiderio di felicità. “Quel desiderio, però, è rimasto, e io non ho smesso di cercare”. E dopo anni, molti dei quali spesi nell’illusione di poter esser contento facendo giustizia nel mondo (“avevo addirittura fatto arti marziali per potermi difendere dagli ingiusti”) la scoperta che “non bastano giustizia e vendetta per far felice un uomo”.

E poi quella che lui chiama “grazia”, eppure è un fatto umanissimo: l’incontro a scuola con l’insegnante di religione e con amici che lo avrebbero colpito “semplicemente per la loro umanità”. “Per come studiavano, affrontavano tutto e non avevano paura. Erano così perché erano cristiani”. Dire di no a loro, e all’origine di ciò che erano, sarebbe stato come negare un’evidenza: quell’umanità era più vera e autentica della sua (in fondo triste e “alla ricerca”) e pienamente corrispondente a quel “desiderio di esser contento” che mai lo aveva abbandonato.

E la missione? E’ già tutta lì. In quel sì a un’umanità più vera, che trasforma la vita e la conduce ai confini del mondo, fino alla freddissima Siberia. “Perché un prete, o il più grande eroe, non sarebbe tale se non fosse innanzitutto un uomo”.

Si intitola proprio così, “Innanzitutto uomini”, il libro di Marina Corradi, giornalista di Avvenire, che l’editore San Paolo ha dato alle stampe nel 2007. Racconta la vita di Gabriele e di altri quattordici giovani sacerdoti lanciati nella straordinaria avventura della missione. “Non sono dei bambini – scrive l’autrice dell’introduzione - o degli illusi, o dei pii volontari arruolati nelle fila di un buonismo altruista. Ma degli uomini che la vocazione ha reso più maturi, generosi e capaci di coraggio”. Uomini, aggiungiamo noi riprendendo Gabriele, che non hanno rinunciato alla cosa più interessante della vita: essere contenti.


Pino Suriano - Il Quotidiano della Basilicata

13 feb 2009

Il Ministro Scajola sul centro Enea di Trisaia

CLAUDIO SCAJOLA RISPONDE ALL' INTERROGAZIONE ANGELA NAPOLI
Angela Napoli
(12/02/2009) - Il Ministro dello Sviluppo Economico, on. Claudio Scajola, su delega della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha risposto all’interrogazione presentata in data 16 settembre 2008, dall’On. Angela Napoli (PDL), e relativa al Centro Enea della Trisaia di Rotondella.


In via preliminare, occorre precisare che il Centro ENEA di Trisaia svolge attività di ricerca nel settore delle fonti rinnovabili, delle agro biotecnologie e della ingegneria avanzata applicata al settore dei rifiuti, ed assicura al sito nucleare ITREC di Trisaia, gestito dalla Sogin Spa, esclusivamente supporto nei servizi di funzionamento.
Per quanto concerne il Piano globale di disattivazione del citato sito nucleare, il Ministero dello Sviluppo Economico ha rilasciato la licenza di esercizio dell'impianto con provvedimento del 26 Luglio 2006 fissando, ai sensi dell'art. 55 Decreto legislativo n.230/1995, la scadenza del 26 luglio 2011 per la presentazione dell' istanza di disattivazione. Nel corso del 2007, la società Sogin ha avviato le attività preliminari del citato Piano, predisponendo una relazione sullo stato dell'impianto nucleare ITREC ed effettuando una caratterizzazione radiologica del sito e dell'impianto medesimo, le cui attività saranno completate entro il 2009. Inoltre, coerentemente con gli obiettivi di accelerazione delle attività di decommissioning, previsti dal Piano industriale approvato il 18 settembre 2008, la Sogin prevede il completamento del 51 % delle attività di smantellamento dell'impianto ITREC entro i1 2012. Per quanto attiene alla sistemazione dei rifiuti solidi pregressi ad alta e bassa attività, prodotti in Trisaia dal 1968 ad oggi, si segnala che tali rifiuti sono stati caratterizzati e oltre il 50% degli stessi è stato trattato e condizionato. Da tale trattamento sono stati ottenuti 340 manufatti pronti per lo stoccaggio definitivo, attualmente immagazzinati in depositi temporanei presenti sul sito di Trisaia. Il deposito temporaneo, autorizzato con Decreto del Ministero delle Attività Produttive del 2002 per lo stoccaggio temporaneo dei manufatti cementizi, è stato ultimato nel dicembre 2006 ed i collaudi sono stati effettuati a gennaio 2007. Per quanto attiene la rimozione e la bonifica del deposito interrato (la cosiddetta fossa 7.1), si segnala che, nel febbraio 2007, sono stati realizzati 6 pozzi piezometrici e 4 pozzi di drenaggio per ulteriori controlli della falda e della rete di radioattività ambientale. Il 4 agosto 2007, è stato trasmesso all'ex APAT (oggi ISPRA) il Rapporto di progetto particolareggiato e, contestualmente, è stato completato il piano di monitoraggio straordinario predisposto da Sogin e approvato dall'ex APAT stessa. Successivamente, nell' ottobre 2007, è stata realizzata la barriera di isolamento idraulico e nell' agosto 2008 è stata completata l'impermeabilizzazione del deposito interrato. Il termine dei lavori di bonifica è previsto per la fine del 2010 - inizio 2011. Al riguardo, si evidenzia, inoltre, che i lavori di manutenzione e di bonifica della condotta per lo scarico a mare sono diretti dalla Sogin, sotto il controllo del servizio di Fisica Sanitaria Operativa (FSO), che effettua controlli radioprotezionistici. L'ex APAT e ARPAB hanno eseguito, infatti, campionamenti sulle stesse matrici analizzate da Sogin. L'ex APAT, in particolare, ha partecipato ad alcune fasi delle operazioni, secondo un proprio programma di vigilanza ed, in tre successive ispezioni, ha ritenuto corretta l'applicazione delle norme e delle procedure prescritte. Il 5 giugno 2008, quindi, la Regione Basilicata ha autorizzato le opere a mare (varo nuova tubazione), che sono state ultimate nello scorso mese di settembre. Il 30 maggio 2008, Sogin ha trasmesso all'ex APAT ed al Ministero dello Sviluppo Economico il rapporto di progetto particolareggiato per l'impianto di cementazione del prodotto finito (ICPF) e del relativo deposito temporaneo manufatti (DTMC). La realizzazione del mock-up (sistema di simulazione del funzionamento dell' impianto definitivo) è stata ultimata alla fine del 2008 ed è stato emesso il bando di gara per la realizzazione dell'impianto. La conclusione delle attività di qualifica della matrice cementizia è prevista entro dicembre 2009. Per quanto attiene lo stoccaggio a secco degli elementi di combustibile uranio-torio (Elk River), nel corso delle attività condotte nel periodo '75 - '78 sono stati ripromessati 20 degli 84 elementi di combustibile uranio-torio.
Risultano in corso, inoltre, le seguenti attività che saranno completate
entro il 2009:
- pulizia fondo piscina;
- collaudo dei sistemi di movimentazione dei cask;
- realizzazione dell' area di decontaminazione dei cask;
- realizzazione del sistema d'ispezione visiva degli elementi di combustibile.
Per quanto riguarda, in particolare, i cask, si segnala che la fabbricazione degli stessi è prevista entro aprile 2012, mentre il completamento delle attività e lo stoccaggio dei cask nel deposito sono previsti per la fine del 2013. Si segnala, infine, che il Ministero dello sviluppo economico si rende disponibile ad attivarsi presso le Amministrazioni competenti, al fine di valutare la possibilità di avviare sul territorio un' azione di monitoraggio, relativa all'impatto ambientale ed un'indagine di carattere epidemiologico.

Fonte - Img Press

50 milioni di euro per l'Enea

Serviranno a finanziare nuovi progetti di ricerca
Circa 50 dei 500 milioni di euro finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico con il decreto per l’efficienza energetica sono destinati a tre progetti di ricerca “che prevedono il forte coinvolgimento del Centro di ricerche Enea Trisaia di Rotondella (Matera)”. In una nota diffusa dal Centro è spiegato che “i progetti approvati (Prit, Mild e Basalto) riguardano linee di ricerca nei settori dei biocarburanti di seconda generazione, la combustione pulita e dei materiali innovativi per il miglioramento dell’efficienza energetica”. Nel comunicato è precisato anche che “le attività di ricerca sui tre progetti, saranno condotte con numerosi partner industriali tra cui la Chemtex, Novamont, Magneti Marelli, Diatech, Gruppo Italcementi, Enel Produzione, Itea, Sofinter, Cnr, Numerose Università Italiane e vedranno la realizzazione di processi e tecnologie industriali fortemente innovativi basati su tecnologie e conoscenze sviluppate da Enea”.

Fonte - www.lagazzettadelmezzogiorno.it

10 feb 2009

L'Enea taglia la vigilanza

Ottomila ore in meno all'anno. Il direttore Viggiano: "Nessuno rischia il posto"


ROTONDELLA – Ottomila ore in meno all’anno. E’ di questa entità il taglio richiesto dall’Enea sul monte ore complessivo del servizio di vigilanza del centro di Trisaia. La scelta è attuata sulla base del nuovo Piano di Protezione del centro, che rinuncerà a un corposo segmento orario di vigilanza “umana”, così come indicato nel bando di gara per il nuovo affidamento del servizio.

Enea meno sicura, dunque? Probabilmente no, dato il monte ore di vigilanza comunque altissimo e la dotazione di avanzati strumenti tecnologici di controllo.

Il problema vero, perciò, non riguarda la sicurezza. Il taglio, infatti, farebbe molto meno rumore se non chiamasse in causa la vita di quaranta famiglie del territorio. Tanti sono i lavoratori impegnati nel centro per il servizio di vigilanza. Quasi tutti lavorano lì da più di venti anni, sempre da precari, sempre con la paura di perdere il posto ad ogni avvicendamento delle ditte affidatarie. E anche questa volta hanno cominciato a tremare.

La loro condizione non è delle migliori. Da diversi anni, infatti, firmano un contratto di solidarietà che ha permesso di evitare licenziamenti a seguito della progressiva riduzione delle ore di servizio richieste dall’Enea. Erano partiti in quaranta, perché tanti ne aveva richiesti il centro. Quando, poi, la richiesta è scesa gradualmente a 33 unità, hanno scelto di solidarizzare: nessun licenziato, ma tutti a riposo per tre giorni al mese con conseguente riduzione dello stipendio di circa 150 euro.

La situazione, con il nuovo taglio, potrebbe aggravarsi ulteriormente. I giorni di “riposo forzato”, infatti, potrebbero arrivare addirittura a sei, con riduzione complessiva di circa 300 euro al mese. Il risultato? Stipendi quasi da fame, con circa 750 euro al mese esclusi gli eventuali assegni familiari. Siamo andati a cogliere il loro disagio davanti all’ingresso del centro.

“Qui non si tratta di arrivare alla quarta settimana – spiega uno di loro – noi non arriviamo neppure alla seconda”. Gli fa eco un collega: “Credo sia giunta l’ora di responsabilizzare i politici locali. Qui il problema è che ci sono quaranta padri di famiglia precari e mai nessuno si è posto il problema di stabilizzarli. E’ vero, abbiamo sempre conservato il posto anche grazie all’Enea, ma siamo stanchi di vivere senza certezze”.

Sì, chiedono la stabilizzazione, e sono anche disposti a cambiare settore. “In questi mesi - si chiede uno di loro - nel centro sono in programma assunzioni per mansioni di laboratorio: perché non sfruttare anche le nostre competenze? Molti di noi sono periti e ci sono, tra noi, molte valide maestranze: non si potrebbero sfruttare queste occasioni per poterci finalmente stabilizzare?”.

Donato Viggiano, direttore del centro, chiarisce alcuni punti della questione. “Può scriverlo a caratteri cubitali: non si perderà neppure un posto di lavoro”. E sulla riduzione spiega: “La scelta è dettata dal nuovo Piano Protezione Fisica del centro, che è indicato dal soggetto nucleare presente da noi (Sogin). Insomma, sono cambiate le regole e le modalità di controllo del centro. Non si dimentichi, del resto, che il servizio di vigilanza resta comunque altissimo. Credo – aggiunge - che il nostro sia tuttora l’appalto di vigilanza più grosso di tutta la regione. Pensi un po’, le spese per il servizio coprono addirittura un quinto (1/5) delle spese complessive di mantenimento del centro. Capisco le esigenze dei vigilanti – conclude - che comunque possono rimanere tranquilli rispetto all’ipotesi di licenziamento”.


Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it


4 feb 2009

ARTICOLI IN BIANCO E NERO/3

Un "nuovo" articolo degli anni scorsi. Si tratta del resoconto di un incontro che io stesso coordinai in sala consiliare. Al comune c'era ancora il commissario e il gruppo dei consiglieri dimissionari si presentava per la prima volta al pubblico dopo il fatidico 16 giugno 2003. Si discuteva, allora come oggi, sull'opportunità di una lista civica o una politica di centrodestra.

I consiglieri dimissionari si presentano alla gente


ROTONDELLA – Tardo pomeriggio di sabato, sala consiliare “Antonio Bianco”. E’ qui che sfilano uno dopo l’altro alcuni dei consiglieri che il 16 giugno scorso decretarono, con le proprie dimissioni, la fine dell’amministrazione Cucari: Vito Agresti, Antonio Dimatteo, Rudy Marranchelli e Gianluca Palazzo. Al loro fianco uno sponsor politico d’eccezione: l’ex deputato Domenico Izzo. E’ la prima uscita pubblica dei gruppi civici “Sviluppo e solidarietà” e “Gruppo Autonomo” dopo le dimissioni di giugno, che per l’occasione hanno organizzato un incontro sul tema “Analisi, scenari e proposte per lo sviluppo sostenibile e partecipato del territorio”. Sala consigliare stracolma per questa kermesse del “Fronte anti-Ulivo”. Un Fronte che però non sembra essere ancora del tutto unito. Lo hanno fatto capire i dirigenti locali dei più importanti partiti di centrodestra, Concetta Ripoli (Fi) e Giuseppe Lippo (An). Particolarmente decisa la prima nel rivendicare un’identità politica alla lista: “Siamo pronti al dialogo con “Sviluppo e Solidarietà” – ha spiegato la Ripoli – ma bisogna chiarire bene quale sarà l’identità della civica. Non vogliamo sottometterci ad altri con il solo obiettivo di sconfiggere Cucari. Se non ci arrivano garanzie su questi punti siamo pronti addirittura a correre da soli”. Sulla stessa lunghezza d’onda Giuseppe Lippo e Rudy Marranchelli di An, che per ora non minacciano la lista unica di centrodestra ma lasciano intendere che chiederanno ad Agresti una serie di garanzie sulla linea programmatica del partito. Anche loro però su una linea di incertezza: “Oggi non posso ancora dire se An correrà alle prossime elezioni con la civica Sviluppo e Solidarietà” ha spiegato Marranchelli nel suo intervento. Un accorato appello all’unità, in favore del progetto di Agresti, è arrivato invece dall’On. Izzo: “ Quando si tratta dell’amore alla propria terra non si deve per forza guardare all’appartenenza politica. Ora il vero obiettivo è quello di evitare altri anni di amministrazione ulivista”. Similmente si è espresso Antonio Dimatteo, ex assessore estromesso da Cucari, che si è addirittura paragonato “all’assessore Straziuso al quale, come me, è stata revocata la delega da Bubbico con la stessa arbitrarietà con cui Cucari ha agito”. Aperto a tutte le possibilità, pur di battere Cucari, il leader di Sviluppo e Solidarietà Vito Agresti: “Voglio fare un percorso politico per la costruzione di un programma e di una lista aperta a tutta la società civile e a tutte le realtà associative”. Conclusioni di Gianluca Palazzo, che ha ben esplicitato le gravi motivazioni per cui i nove consiglieri si sono dimessi e le prospettive di sviluppo del territorio. Insomma, non è scontato che le liste concorrenti siano solo due. Il centrodestra non scherza di certo, e vuole cominciare a contare di più. E’ davvero credibile l’ipotesi di una terza lista? Qualcuno dal pubblico l’ha definita ridicola, “senza armi e senza munizioni”, ma una cosa è certa: nei circoli locali di An e Fi non tutti sono innamorati delle prospettive e dei programmi del gruppo di Agresti. Non si sa come andrà a finire, ma sicuramente il primo a sperare nelle tre liste è proprio l’ex sindaco e leader dell’Ulivo rotondellese Mario Cucari, che da una situazione del genere potrebbe ottenere un insperato “assist” politico.


Pino Suriano - Il Quotidiano della Basilicata 22.02.2004

Rotondella: ritrovato un ordigno bellicco presso il canale Candela

Risalerebbe alla seconda guerra mondiali. Un lascito dei tedeschi accampati sul territorio

ROTONDELLA- Ritrovato un ordigno bellico presso il torrente Candela, nelle campagne di Rotondella. Il residuo, risalente con ogni probabilità al secondo conflitto mondiale, è stato fatto brillare ieri mattina dai Carabinieri del Nucleo Artificieri di Potenza. La granata d'artiglieria, rinvenuta da un residente della zona, sarebbe emersa in seguito al maltempo dei giorni scorsi, che ha smosso il terreno degli argini. Immediatamente sono intervenuti i carabinieri di Rotondella, che hanno "scortato" l'ordigno in attesa dei colleghi di Potenza; subito dopo sono giunti gli agentidi Polizia Municipale, che hanno provveduto a transennare l'area. Per le operazioni degli artificieri, inoltre, si è resa necessaria la chiusura di alcune strade pubbliche attigue su ordinanza dell'Ufficio Tecnico comunale. Queste, all'incirca, le dimensioni dell'ordigno: un calibro 60, 45 cm di lunghezza, 8 cm di diametro.
Il rinvenimento di un ordigno nei pressi del canale Candela non rappresenta, peraltro, una novità assoluta. Già negli anni scorsi, nella stessa zona,furono ritrovati altri residuati bellici, anche di maggiori dimensioni. Il fatto si deve alla presenza sul territorio di un battaglione di soldati tedeschi, che si accampò sul territorio per qualche tempo, poco prima della fine del conflitto. Del loro passaggio resta un ricordo intenso, ma non univoco, nella popolazione locale superstite. Ai racconti di angherie e violenze (anche sessuali) compiute dai soldati, si affiancano i ricordi positivi di chi potè ricevere da loro qualche aiuto di cibo.
Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

Nova Siri: Il chiarimento di Vincenzo Laddomata

"Le mie scelte politiche non sono da collegare alle alleanze di Insieme per Nova Siri"

NOVA SIRI - "Le mie scelte politiche non sono assolutamente da collegare alle alleanze locali del gruppo civico Insieme per Nova Siri". Chiarisce così la propria posizione Vincenzo Laddomata, figlio del consigliere comunale Michele, chiamato in causa nei giorni scorsi per il suo recente tesseramento con il partito dell'Udc, che aveva dato da pensare a qualche mossa di schieramento elettorale del gruppo civico "Insieme per Nova Siri". Una scelta personale, dunque. "Come tutti sanno - spiega - non sono stato mai candidato con una lista politica, tanto più con la lista civica in questione. Per quanto riguarda il tesseramento all'Udc (che tanto stupore ha suscitato!) posso inoltre assicurare che il mio ruolo all'interno di tale partito non è assolutamente un ruolo di responsabilità. E' stata una scelta libera come quella che tanti altri cittadini compiono abitualmente".
Campo sgomberato, dunque, da ogni possibile strumentalizzazione della scelta. Una evenienza non difficile, dal momento che sulle scelte di schieramento del gruppo, che si attesta per ora su posizioni autonome, si sta parlando da tempo, con pronostici e ipotesi che non hanno ancora trovato certezze. E' forte, infatti, il richiamo del movimento sulle altre coalizioni in campo. Difficile sarebbe il contrario, vista la forza elettorale dimostrata alle scorse elezioni.

Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it