20 set 2011

Udc Rotondella. "Siamo e rimarremo opposizione". Il partito di Casini smentisce abboccamenti con la maggioranza

ROTONDELLA - Una sorta di Terzo Polo in consiglio comunale? Forse. Ha il sapore della novità l'esperimento politico per cui si candida, come sponda, l'Udc di Rotondella, partito di minoranza in consiglio. Così si legge nella nota della sezione cittadina del partito di Casini, rappresentato dai due consiglieri comunali (Rudy Marranchelli e Tina Bianco) e dal referente locale Antonio Dimatteo: "Siamo aperti alla creazione di un gruppo con la collaborazione di altri consiglieri, anche di maggioranza". L’idea pare l’invito a un gruppo più ampio in consiglio comunale. Sarebbe un generico proclama, se non ci fossero, a dargli potenziale concretezza, gli scontenti emersi negli ultimi giorni nella maggioranza, e se non avesse analogie con altre simili dinamiche politiche (si pensi a Policoro), in cui il centro sta ritornando ad essere polo di attrazione per i moderati, non più all’ombra di Pd e Pdl. "Siamo convinti - si legge nella nota - che ci siano persone valide anche nella maggioranza, fuori dai partiti. Con loro vorremmo aprire un discorso di programmazione sul futuro del paese". 
Eppure, proprio nei giorni scorsi, il sindaco Vincenzo Francomano aveva usato parole di miele per l’Udc, definendo “preziosi interlocutori” i consiglieri Tina Bianco e Rudy Marranchelli. Parole che avevano fatto pensare a una possibile apertura, seppur non esplicitata dal primo cittadino, ma dal partito arriva la smentita a ogni possibile salto in maggioranza. "E’ vero – si legge nella nota - l'Udc ha assunto un atteggiamento responsabile e costruttivo. Prendiamo atto che il sindaco ce lo riconosce, ma smentiamo categoricamente l’ipotesi di un nostro passaggio in maggioranza: i consiglieri del partito sono stati eletti in minoranza e tali resteranno fino alla fine del mandato, sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti dei nostri elettori”.
Parole chiare, dunque. Così come lo sono quelle, piuttosto critiche, sull’attività amministrativa dell’ultimo biennio. “A marzo abbiamo scelto di astenerci e di non dare voto contrario al bilancio di previsione, con l'intento di scommettere sull'amministrazione, per poi verificarne i risultati. Ma purtroppo, in questo senso, non possiamo dirci soddisfatti. Siamo preoccupati perché l'amministrazione non solo non riesce a programmare la spesa, ma non riesce neppure a spendere le somme per le azioni già programmate. Ci riferiamo ai fondi della compensazione ambientale, quasi tutti fermi al palo. Non ci si può più giustificare dicendo che l’amministrazione è all’inizio, perché è ormai vicina al giro di boa dei due anni e mezzo, e all'orizzonte sembra esserci solo un mare mosso (anzi, in tempesta) con tanta gente che non sa nuotare".
La metafora diventa poi lo spunto per una frecciata sulla squadra amministrativa. "Gli assessori? Tante ditte individuali". Poi l’esplicitazione: "Dalla vicende di questi giorni (dimissioni dell’assessore Lacopo, questione campo sportivo, questione biblioteca) emerge chiaramente che le varie anime della maggioranza hanno una visione individualistica della propria azione. Appaiono tutti tesi a salvaguardare primariamente esigenze individualistiche. E si badi bene: la gente se ne sta accorgendo. Il bello, però, è che se riescono appena a soddisfare quelle, figuriamoci cosa possono fare per quelle della collettività. E' proprio questa chiusura individualistica, delle scelte e delle azioni, a fomentare il malcontento di importanti pezzi di maggioranza. I vagiti di qualche consigliere, che già si erano sentiti in sede di votazione dello strumento urbanistico, ora stanno diventando degli strepiti sempre più sonori.  Non c'è visione programmatica, nessuno ha capito davvero dove si voglia andare a pare. Si pensi alla gestione della vicenda del campo sportivo: due assessori lo vogliono ripristinato a Mortella, uno a Rotondella due, e alla fine la squadra si trova costretta a giocare a Nova Siri. O, per esempio, si pensi anche alla vicenda della biblioteca, dove l'individualismo si scorge da un chilometro: ci si muove da soli anche quando c'è da replicare alle legittime rimostranze delle realtà associative, senza sentire il bisogno della condivisione del proprio operato o delle proprie parole (con i risultati imbarazzanti che sono sotto gli occhi di tutti). In sintesi, si può dire che la compagine amministrativa soffra di due mali: mancano coesione e programmazione. La seconda, del resto, è irrealizzabile senza la prima. E poi, quando ci si riconosce fallimentari, bisognerebbe avere il coraggio dell'autocritica, come ha fatto l’assessore Domenico Lacopo: lui aveva promesso una sola cosa (il riferimento è al campo sportivo, ndr.) non è riuscito a realizzarla e si è dimesso".
Arriva poi una stoccata al sindaco e alle sue parole alla stampa locale. "Non sempre chi urla e strepita ha ragione. Anzi, molte volte lo fa proprio perché non sa come difendersi. E il sindaco Francomano ne ha dato dimostrazione in questi giorni, quando ha tentato (senza risultare troppo convincente) di denigrare l'informazione locale, definendola da bar e creativa. L'omologazione delle opinioni non paga più, ma forse qualcuno non l'ha ancora capito. Servono gli ingredienti opposti: apertura e discussione".
Infine un cenno alla possibile destinazione degli assessorati lasciati dal dimissionario Lacopo (Sport e Politiche Sociali), per adesso ancora nelle mani del sindaco. "Gli assessorati non si avocano a sé – commenta l'Udc - si distribuiscono perché la squadra di lavoro, più è ampia più c'è possibilità di ottenere risultati". Sarà questo il grande capitolo dei prossimi giorni, quella che Francomano ha definito la "serena" distribuzione delle deleghe. Così serena da richiedere (fino ad oggi) quasi tre mesi di tempo.

Pino Suriano - pubblicato sul Quotidiano della Basilicata del 20 giugno 2011

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