Uno spettacolo scritto e diretto da Maria Celano
TORINO – Le storie delle principesse hanno sempre incantato tutti. Sia i bambini, che da sempre le ascoltano sognanti, sia i grandi, che da sempre le leggono, segretamente commossi.
Quelle principesse, al termine del libro, finiscono sempre per gioire. Ma non per tutte è andata così. Non tutte hanno potuto amare e sposare l’amato principe azzurro. Una di loro si chiamava Isabella Morra e viveva a Favale, sperduto borgo della Lucania del ‘500. Borgo di lavoro e gente semplice, troppo piccolo per il suo gusto fine e le sue passioni ideali. Troppo piccolo per la sua poesia.
E troppo chiuso per accogliere un amore inusuale. Per questo amore Isabella morì, uccisa da fratelli troppo audaci e concreti per comprendere (e perdonare) il suo amore “adultero” per il signore di Bollita (l’attuale Nova Siri) Diego Sandoval De Castro.
Isabella morì per una passione. Ma proprio per quella passione ha continuato a vivere nel tempo, simbolo indiscusso di una femminilità debole e sconfitta, eppure, in fondo, coraggiosa e fiera.
La sua vicenda torna a vivere questa sera a Torino. Il merito è di Maria Celano, insegnante di origini lucane e presidente dell’associazione culturale “Magna Grecia Lucana”. Si deve a lei la scrittura del testo drammatico “Isabella Morra storia di una poetessa”, che si rappresenta questa sera alle 21 presso il centro culturale “Principessa Isabella”, in via Verolengo.
Questi gli attori che si esibiranno: Angela Tavano, Chiara Celano, Concetta Zullo, Eliette Ferreira Dias, Enzo D’Amore, Henrique Ferreira Dias, Maria Celano, Maria Fortunato, Nicola Ciavarella, Paolo Ferreira Dias, Valentina Ursi. Testo e regia sono della stessa Maria Celano, musica di Antonio Labate, luci e suoni di Marco Randazzo, immagini di Angelo Allegretti.
Prima della rappresentazione sono previsti gli interventi della prof.ssa Maria Cera, dell’Università di Verona, e della prof.ssa Cosima Pellegrino, Istituto Bosso Monti Torino.
Quelle principesse, al termine del libro, finiscono sempre per gioire. Ma non per tutte è andata così. Non tutte hanno potuto amare e sposare l’amato principe azzurro. Una di loro si chiamava Isabella Morra e viveva a Favale, sperduto borgo della Lucania del ‘500. Borgo di lavoro e gente semplice, troppo piccolo per il suo gusto fine e le sue passioni ideali. Troppo piccolo per la sua poesia.
E troppo chiuso per accogliere un amore inusuale. Per questo amore Isabella morì, uccisa da fratelli troppo audaci e concreti per comprendere (e perdonare) il suo amore “adultero” per il signore di Bollita (l’attuale Nova Siri) Diego Sandoval De Castro.
Isabella morì per una passione. Ma proprio per quella passione ha continuato a vivere nel tempo, simbolo indiscusso di una femminilità debole e sconfitta, eppure, in fondo, coraggiosa e fiera.
La sua vicenda torna a vivere questa sera a Torino. Il merito è di Maria Celano, insegnante di origini lucane e presidente dell’associazione culturale “Magna Grecia Lucana”. Si deve a lei la scrittura del testo drammatico “Isabella Morra storia di una poetessa”, che si rappresenta questa sera alle 21 presso il centro culturale “Principessa Isabella”, in via Verolengo.
Questi gli attori che si esibiranno: Angela Tavano, Chiara Celano, Concetta Zullo, Eliette Ferreira Dias, Enzo D’Amore, Henrique Ferreira Dias, Maria Celano, Maria Fortunato, Nicola Ciavarella, Paolo Ferreira Dias, Valentina Ursi. Testo e regia sono della stessa Maria Celano, musica di Antonio Labate, luci e suoni di Marco Randazzo, immagini di Angelo Allegretti.
Prima della rappresentazione sono previsti gli interventi della prof.ssa Maria Cera, dell’Università di Verona, e della prof.ssa Cosima Pellegrino, Istituto Bosso Monti Torino.
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