17 mag 2014

Comunali Nova Siri - Pasquale Suriano (M5S) all'attacco. "Acinapura e Stigliano sono la continuazione di vecchie esperienze"

NOVA SIRI -  All’assalto del cosiddetto “voto libero” (è stato definito così, in questi giorni, il voto estraneo alle aree di influenza dei big politici di Nova Siri, Carlo Chiurazzi e Cosimo Latronico) non c’è solo Tommaso Simonetti, candidato per la lista civica "Civica civica", c’è anche Pasquale Suriano, candidato sindaco per la lista Movimento 5 Stelle, che giovedì sera ha tenuto il suo primo comizio a Nova Siri Scalo.

La sua è l'unica lista che ha scelto di mettere sul logo il simbolo del partito: "Non ci nascondiamo dietro false civiche” ha detto.  Le altre liste in effetti non hanno simboli di partito, pur avendo all’interno candidati che esprimono i partiti stessi: con Antonio Acinapura ce ne sono alcuni di Forza Italia; con Eugenio Stigliano alcuni del Pd; con Tommaso Simonetti un candidato alle Regionali con Sinistra e Libertà.

La caccia al cosiddetto "voto libero" parte dalla critica al passato politico di Nova Siri. Ma Suriano, a differenza di Simonetti che l’ha sostenuta, ha le mani libere anche per un attacco feroce all'amministrazione uscente di Pino Santarcangelo. E così, a differenza del candidato di “Civica civica”, non attacca in modo generico e indifferenziato il "sistema degli ultimi trent'anni", ma fa nomi e cognomi precisi. Come quello, appunto, di Pino Santarcangelo. "Ditemi voi, cosa doveva fare di peggio questa amministrazione? Ci ha lasciato solo debiti". L'attacco al sindaco uscente e alla sua giunta si estende alla lista “Progetto Nova Siri” di Antonio Acinapura, che ne sarebbe il naturale prolungamento. L’affondo continua con le tante mancanze dell’amministrazione, fino alla scuola materna di Nova Siri Scalo, "una scuola priva di manutenzione, ai limiti dell'accessibilità”.

Allo stesso modo la lista “Nova Siri Risale”, guidata da Eugenio Lucio Stigliano, non sarebbe altro che la continuazione della fallimentare amministrazione di Pino Battafarano (1999-2004): "Un centrosinistra che appena eletto non pensò ad altro che ad aumentare il numero delle poltrone per gli assessori, da 4 a 6”.

Intorno a Suriano ci sono giovani che esprimono entusiasmo. La folla non è quella vista per le altre liste, anche a causa del forte freddo, ma negli applausi si vedono convinzione e voglia di cambiamento. E non mancano le proposte, come quella di un incontro pubblico per sviscerare tutti i capitoli di bilancio: “in dieci anni non hanno mai pensato di fare un incontro del genere con la cittadinanza”. Sempre nel solco della partecipazione un’altra bordata: “Creeremo un numero telefonico diretto tra sindaco e cittadini, senza dover passare attraverso il centralino e senza avere un sindaco per un'ora alla settimana". Non manca, infine, l’attenzione per il centro storico, che deve riavere dignità “con la delocalizzazione del depuratore”.

Sulla rottura tra il gruppo di Simonetti e quello vicino a Cosimo Latronico ha detto parole forti, che paiono alludere all’ipotesi di un accordo sottaciuto per amministrare assieme. Queste le parole testuali: “Nessuno spiega quello che è avvenuto realmente in quelle stanze per arrivare ad una scissione, che potrebbe apparire agli elettori una misurazione delle forze di correnti interne contrapposte […]Può essere anche vero, ma io sono sincero, non ci credo, penso che sia una strategia per cercare non solo di vincere, ma anche per avere una maggioranza ancora più ampia per poter amministrare tranquilli nel corso dell’eventuale mandato”.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

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