NOVA SIRI – Per loro il Pd doveva fare prima: scegliere
un candidato sindaco in modo definitivo, condividerlo con decisione e farlo
condividere all’esterno, anche agli alleati di una eventuale coalizione. E
invece, fino a ieri, quel nome sul piatto ancora non c’era: il direttivo del
partito non lo ha comunicato in modo definitivo, troppo a lungo bloccato sulla
“questione Pasquale Favale” (il capogruppo, vincitore delle ultime Primarie, che
invece era uscito allo scoperto e rivendicava il diritto a una ricandidatura però
non del tutto condivisa in sezione).
Tempi troppo lunghi per i potenziali alleati, dal
Partito Socialista al Centro Democratico, fino all’area che fa riferimento a Michele
Laddomata. Tutti, perciò, piuttosto in fibrillazione nei due giorni
post-festivi, qualcuno già in dialogo con altre forze. Avevano inizialmente accettato
la rivendicazione di autorevolezza del Pd nello scegliere un candidato, ma poi
hanno preso atto della sua incapacità di farlo e condividerlo in tempi ragionevoli.
E lo hanno fatto capire: difficile, per
loro, a tre giorni dalla presentazione delle liste, la scelta di correre al
buio, senza il nome del comandante della nave.
E così, a un certo punto, hanno cominciato a ipotizzare
nuove strade e nuovi nomi. Prima singolarmente, poi, pare, con la convergenza
sul nome di un giovane e stimato professionista, Antonello Mele. L’ipotesi,
però, non sarebbe andata in porto. A questo punto, perciò, non appare più
scontato come prima che queste forze concorrano compatte con la lista civica a
trazione Pd. Proprio nel pomeriggio di ieri, del resto, autorevoli esponenti
del Partito Democratico erano attivi in un’azione di “scuoting” per
intercettare nuovi gruppi di consenso, il che lascia intendere che all’interno
della coalizione potrebbe essersi liberato qualche spazio.
Molte cose, insomma, sono in evoluzione, e molte potrebbero
cambiare in questi ultimi giorni. Anche nell’area opposta, si sa, lo scontento
sta facendo sentire il suo peso. Diviene prevedibile, a questo punto, un
relativo stravolgimento dei posizionamenti, e più di qualcuno, venerdì
prossimo, potrebbe trovarsi in uno schieramento opposto a quello in cui ci si
aspettava di trovarlo. Con lo scontento in crescita, e con i gruppi non del tutto
compatti, potrebbe profilarsi un certo equilibrio: peseranno l’orientamento dei
“delusi” e le aree di consenso nuove e non ancora posizionate fino a ieri, come
il network giovanile di Scintilla & Futura, due movimenti giovanili che nei
giorni scorsi si sono compattati in un unico cartello potenzialmente rilevante.
Resta da vedere, inoltre, se e quanto di questo scontento potrà nutrire il
vessillo elettorale issato nelle scorse settimane da Tommaso Simonetti. Saranno
giorni di fuoco.
Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata
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