3 ott 2011

Nova Siri: "La Tarsu potrebbe crescere ancora". Consiglio infuocato a Nova Siri

NOVA SIRI - "Potrebbe esserci presto un nuovo aumento Tarsu". E' un'eventualità che difficilmente potrà essere scongiurata, come ha annunciato pubblicamente lo stesso sindaco Pino Santarcangelo. "Non ho problemi a dirlo serenamente - ha detto il primo cittadino - è un'esigenza che ci hanno segnalato sia il Conai, al quale abbiamo chiesto una consulenza, sia alcune ditte del settore, che hanno fatto sapere di non aver partecipato ai precedenti bandi per la gestione del servizio (andati deserti per ben due volte, ndr.) a causa della scarsa dotazione finanziaria".
E' una delle notizie più rilevanti emerse nel Consiglio Comunale di venerdì. "Appena il terzo nel 2010, e se due su tre sono imposti dalla legge - ha ricordato con tono polemico Luigi Maradei, consigliare comunale del Pd - si vede che non c'è interesse al dialogo nella maggioranza". Dello stesso parere Giovanni Dimatteo, anche lui del Pd.
Quello di venerdì è stato il Consiglio di approvazione del conto consuntivo 2010, presentato all'assise dall'assessore al Bilancio, Giuseppe Settembrino.
Un documento che, secondo Massimo Varasano, consigliere del Pd, metterebbe a nudo i principali limiti operativi della squadra amministrativa: eccesso di spesa, incapacità previsionale, e, soprattutto, scarsa determinazione nell'incasso dei crediti.
"L'amministrazione spende troppo - ha detto Varasano - questo, soprattutto in previsione dei futuri vincoli del federalismo fiscale (previsti per il 2014), diventerà un problema serio".
Aumenti di spesa si registrano in particolare per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. "Nonostante l'aumento della Tarsu, deliberato nel 2009, la percentuale di copertura dei costi continua ad abbassarsi".
L'amministrazione, inoltre, non incasserebbe secondo le previsioni, come per le tasse relative ai permessi edilizi: appena 239 mila euro a fronte dei 305 mila previsti. Ma, soprattutto, non riscuoterebbe con la giusta determinazione. Emblematico, secondo Varasano, il caso di un credito, quello per le cosiddette "retrocessioni", per il quale era stata richiesta una determinazione dell'Upi di Matera, che avrebbe dovuto stabilire le quote spettanti all'ente.
"Ebbene - ha detto Varasano - nonostante questa determinazione sia giunta dall'Upi nel maggio 2010, le lettere di riscossione ai privati, da parte del comune, sarebbero partite solo nel luglio 2011. Come mai tanto ritardo? Forse non c'è interesse a riscuotere?".
A Varasano ha replicato Enzo Pavese, Assessore all'Urbanistica, con riferimento particolare alle questioni relative alla sua delega. Pavese ha spiegato come alcuni ritardi nelle riscossioni siano legati al carico di lavoro dagli uffici.
L'assessore ha comunque invitato Varasano a non alludere a responsabilità politiche inesistenti e a non gettare un'ombra di sospetto su situazioni del tutto legittime e ordinarie, sulle quali ogni cittadino può far luce con una semplice richiesta di accesso agli atti. Di un certo interesse, inoltre, un cenno dell'assessore alla diminuzione dei proventi urbanistici, che rileverebbe un "calo di interesse nei costruttori".  La crisi si fa sentire anche a Nova Siri, dunque, e proprio in un settore che negli ultimi anni aveva trainato non poco l'economia locale.
Sulle questioni legate alla Tarsu ha preso la parola Giuseppe Mitidieri, Assessore all'Ambiente, che ha sottolineato come l'aumento dei costi sia legato alla maggiore produzione di quantitativi di rifiuti e all'aumento dei costi di conferimento in discarica.
Il documento di bilancio è stato approvato con 10 voti favorevoli (compreso quello dell'ex assessore Giuseppe D'Armento, poi defenestrato dal sindaco) e 5 voti contrari.
Molto accesa la discussione sull'altro punto all'ordine del giorno, quello relativo al riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio del 2010.
All'esame dell'assise è finita una dettagliata relazione del Responsabile di Settore, relativa a un'istruttoria su tutti gli interventi cosiddetti "fuori bilancio".
Al centro della polemica, in particolare, sono finite le spese per interventi di manutenzione che gli stessi operai manutentori del comune avrebbero "disconosciuto" (è il termine che si legge nella relazione).
E' un elemento che, secondo D'Armento, renderebbe il documento "carta straccia, ai limiti della legalità". E' ciò che ha obiettato anche Pasquale Favale, capogruppo del Pd, che ha chiesto, in sintonia con D'Armento, di non approvarlo, per rimandarlo ad una più approfondita valutazione e, almeno per i casi controversi, sottoporlo al parere preventivo di un organo terzo. La maggioranza (della quale D'Armento, di fatto, non fa più parte) non ha condiviso. L'assessore Mitidieri ha spiegato che non c'è "nulla di illegittimo nell'atto", che invece soddisferebbe "tutti i parametri indicati  negli art. 191 e 194 Testo Unico degli Enti Locali": effettiva realizzazione, utilità, arricchimento per l'ente, etc. Il cosiddetto "disconoscimento" dei manutentori non metterebbe comunque in dubbio l'effettiva realizzazione degli interventi, tutti verificati "in loco" dal Responsabile del Settore.
Dello stesso parere anche il sindaco Santarcangelo: "Su questi documenti il parere degli organi terzi esiste ma è posteriore all'approvazione, non anteriore".
Il documento è stato così votato e approvato. Non prima, però, che il consigliere Massimo Varasano ipotizzasse un nesso tra alcune delle incongruenze segnalate e le vicende per cui il sindaco, nella lettera di revoca dell'incarico a Michele Laddomata, ricordò che l'ex vice sindaco aveva ordinato "spese e commissioni lavori senza la relativa copertura finanziaria".
Laddomata si è difeso così: "Ho fatto azioni di urgenza anche per coprire la tua assenza - ha detto, riferendosi all'ex collega di giunta D'Armento - quando facevi l'assessore e te ne stavi a Roma ho dovuto attuare con tempestività anche interventi non afferenti alle mie deleghe".
E' un Laddomata di nuovo molto vicino alla maggioranza, quello che si è visto venerdì in consiglio. Il dato ha un certo rilievo politico.  Ieri, in  maggioranza, erano assenti l'assessore Francesco Tarsia e il consigliere Dino Padula. Almeno una delle due assenze, a quanto pare, non sarebbe stata troppo gradita in seno al gruppo, vista l'importanza dei provvedimenti in gioco. Nuove tensioni nella compagine amministrativa? Pare di no, almeno in apparenza. Anche se in Consiglio, dalla bocca del consigliere di minoranza Maradei, è emersa l'allusione a un possibile cambio di scenario in giunta. "Qualcuno dovrebbe uscire - ha sussurrato il consigliere senza fare nomi - e qualcuno dovrebbe rientrare". Dalla maggioranza hanno lasciato intendere di non saperne nulla. L'allusione apre comunque il campo alle ipotesi. Di certo, se ci fosse del vero, il primo nome ipotizzabile sarebbe proprio quello di Laddomata. Ma, a quel punto, chi potrebbe uscire, senza rompere gli equilibri della maggioranza? Tutto da vedere. E, per ora, tutto solamente nel campo delle ipotesi.



Pino Suriano - pubblicato sul Quotidiano della Basilicata del 3 dicembre 2011

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