20 ott 2011

Nova imprenditori: "Se l'Ater Matera non ci paga, licenziamo le maestranze"

MATERA - Pronti a licenziare le maestranze e a occupare la sede dell'Ater di Matera se non saranno pagati. E' il proposito di nove imprenditori del settore edile della Provincia di Matera. Hanno tutti qualcosa in comune: hanno effettuato lavori per conto dell'Ater di Matera (in appalto o in subappalto) e non hanno ancora incassato completamente le relative spettanze. Si tratta di somme non corrisposte che si aggirerebbero intorno agli 1,5 milioni di euro. Come mai? Da quanto si evince anche da una nota della Confapi di Matera, i pagamenti avverrebbero in ritardo per "beghe interne e per divergenze interpretative sulle procedure da adottare per il perfezionamento delle delibere".
Ieri anche gli imprenditori hanno scritto una nota in cui si calca la mano. Si fa cenno, inoltre, all'ipotesi di "discrepanze tra il tra il potere di indirizzo e gestionale e quello tecnico”.

Questioni interne che avrebbero finito per penalizzare le imprese e, di conseguenza, le maestranze in esse impegnate. Maestranze che, in assenza di una soluzione, potrebbero addirittura essere licenziate. "Le imprese - si legge ancora nella nota dei nove imprenditori (diversa da quella della Confapi richiamata sopra) - non possono essere il terminale di scontri e beghe interne. Si finisce così per penalizzare proprio i soggetti economici che favoriscono un meccanismo di distribuzione del reddito oltre che di occupazione, proprio in un momento in cui il mercato del lavoro è già pesantemente provato dalla crisi congiunturale, dal sistema del credito, dalla scarsa offerta del territorio e dal patto di stabilità. Il nostro settore viene così azzoppato ancora di più da una azienda regionale quale quale l’Ater, che dovrebbe invece agire a sostegno della classe economica imprenditoriale del territorio. E non dovrebbe farlo solo con i proclami o le buone intenzioni, ma erogando le somme che le imprese hanno maturato". Le imprese fanno sapere che, se non si agirà celermente, "sospenderanno le attività, licenzieranno le maestranze e occuperanno nei prossimi giorni la sede Ater di Matera". C'è però ancora una speranza per scongiurare questo epilogo: è l’incontro, in programma per questa mattina, con il Prefetto di Matera, Giovanni Francesco Monteleone. Un incontro su cui gli imprenditori ripongono “grandi speranze”. Il tavolo, richiesto dall'Api lo scorso 14 ottobre, si pone l'obiettivo di “scongiurare il fallimento degli operatori economici, la cui esposizione creditizia nei confronti delle banche ha raggiunto ormai livelli di criticità”. Staremo a vedere.

Pino Suriano - pubblicato sul Quotidiano della Basilicata del 19 ottobre 2011

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