25 ago 2011

Il commerciante Bianco torna a denunciare presunte irregolarità


NOVA SIRI - La seconda puntata. Domenico Bianco, conosciuto come Mimmo, è il commerciante che aveva inviato al Comune di Nova Siri l'esposto ormai famoso sull'appropriazione di spazi pubblici da parte degli esercenti commerciali del suo paese. Nei giorni successivi aveva annunciato un seguito alla sua azione di segnalazione. E così, nella scorsa settimana, Bianco è tornato in Municipio per protocollare una seconda missiva, indirizzata al sindaco di Nova Siri, Giuseppe Santarcangelo, e, per conoscenza, agli assessori comunali all'Urbanistica e all'Ambiente, all'Ufficio Tecnico e al Comando dei Vigili Urbani.  Vi si fa cenno, con il corredo di immagini documentarie, ad alcune situazioni non propriamente a norma, almeno a suo giudizio. Si parte dalla manutenzione della segnaletica stradale, a suo dire non chiara e ai limiti della pericolosità. C'è poi un riferimento all'edilizia, in particolare a "ponteggi montati da diversi mesi, che non rispettano alcuna norma di sicurezza, eretti intorno ad edifici in fase di ristrutturazione dei quali nessuno si accorge". Infine, sempre a Nova Siri, secondo Bianco ci sarebbero "veri e propri magazzini privati su strade pubbliche e di libero accesso". Questa la conclusione della lettera alle autorità: "Vi ringrazio per l'attenzione e vi chiedo di dare spazio a chi vuole lavorare seriamente, a chi è stato disposto a fare investimenti privati e a chi non ha mai chiesto nulla a nessuno. Vi chiedo, inoltre, di essere più attenti a chi deturpa il nostro paese, a chi non pensa che determinati atteggiamenti impoveriscano ancora di più la nostra comunità". A Nova Siri le segnalazioni di Bianco hanno suscitato una duplice reazione nell'opinione pubblica. Da una parte c'è chi riconosce al commerciante il positivo ruolo di segnalazione di problemi reali, dall'altro c'è chi gli contesta un inasprimento del clima e delle relazioni tra commercianti. Che effetto avrà questa nuova segnalazione? E, soprattutto, c’è da attendersi altro?

Pino Suriano - pubblicato sul Quotidiano della Basilicata del 24 agosto 2011

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