L'assessore Maria Cuccarese |
ROTONDELLA – E’ fuoco amico quello sparato nei giorni scorsi sull’amministrazione comunale di Rotondella. Che le critiche potessero arrivare dalle opposizioni era messo in conto, ma che giungessero da un fronte amico, come sembrava essere quello dell’associazione Arci La Tarantola, era molto meno prevedibile. Un fronte amico in tutti i sensi, perché il gruppo di persone che fa riferimento all’associazione aveva preso parte attiva alla campagna elettorale che ha consentito al sindaco, Vincenzo Francomano, di conquistare la poltrona di primo cittadino.
Il motivo della contesa è il bando per la gestione della biblioteca comunale. Una questione da duemila euro, nulla di più: un’inezia, sul piano economico. Abbastanza importante, però, da spingere l’Arci a prendere carta e penna per un comunicato di fuoco. Ciò che si contesta, come detto, è il bando per l’affidamento del servizio, che l’Arci aveva già gestito con positivi risultati negli anni scorsi. Nella nota si parla esplicitamente di “confusione normativa” dell’avviso pubblico. Tanto che l’associazione, per quest’anno, ha deciso di non partecipare. E così, sul tavolo dell’assessore alla Cultura, Maria Cuccarese, non è arrivata nessun’altra proposta: il bando, in pratica, è andato deserto.
“Non si poteva partecipare – si legge nella nota dell’Arci – a un bando poco chiaro circa i riferimenti normativi dei soggetti che vi potevano accedere. Nel primo articolo dell’Avviso si parlava genericamente di Associazioni Non Profit […]. Più avanti si faceva riferimento ad Associazioni di Volontariato, che rappresentano solo un soggetto del terzo settore (il mondo del non profit, appunto)”.
Sarebbe stata una restrizione che avrebbe di fatto escluso l’Arci (che è una associazione di promozione sociale, non una di volontariato) dalla partecipazione al bando. A meno che “i responsabili amministrativi e politici che hanno lavorato all’elaborazione del bando abbiano dimostrato – l’affermazione è forte - di non conoscere le discipline del Terzo Settore. […] Strettamente legata alla confusione del bando – prosegue più avanti la lunga nota - è la nostra valutazione circa la considerazione che l’Amministrazione ha dedicato al nostro operato”. Poi si va giù duro sull’impostazione del bando e sulla logica politica che vi sarebbe sottesa, “più vicina a una utilizzazione fittizia del terzo settore per creare sottolavoro”. E, alla fine, si fa cenno “alla grave responsabilità politica dell’operazione”, che andrebbe “sottoposta ad un’analisi politica seria”.
Parole dure, durissime. Tanto da far scendere in campo l’assessore alla Cultura, Maria Cuccarese, che ha risposto per le rime, raccontando la sua versione della vicenda in una lettera aperta di risposta. “Non era nostra intenzione escludere qualcuno – ha scritto l’assessore - e proprio il fatto che il bando sia andato deserto dimostra la buona fede dell’operato. Ringrazio l’Arci per la lezioncina – aggiunge più avanti con ironia – Colpisce, nella lettera aperta dell’associazione, la necessità di mostrare le proprie competenze”.
Poi il racconto dei fatti. A partire da quando l’Arci, che gestiva la biblioteca dal 2006 grazie a una convenzione con il comune, continuava ad occuparsi della struttura anche dopo che questa convenzione era scaduta. “Una situazione – commenta Cuccarese – di fatto poco chiara e giuridicamente non corretta (a proposito di confusione)”.
Si sarebbe cercato, secondo la versione dell’assessore, di formalizzare la situazione con l’istituzione di una nuova convenzione, ma la bozza proposta non sarebbe stata accettata dall’associazione. “Si è fatto finta di niente – l’assessore ha scritto proprio così(!) - per quieto vivere e per non rompere gli equilibri all’interno della maggioranza, visto che si tratta pur sempre di una associazione vicina al centrosinistra, che esprime la seconda carica in seno all’amministrazione (il vice sindaco Walter Lobreglio, ndr.)”. Una attesa divenuta poi intollerabile, però, culminata poi nella scelta di riproporre un nuovo avviso pubblico. Quello criticato dall’Arci, appunto. Poi un cenno alla tempistica. Fa pensare, secondo l’assessore Cuccarese, che l’Arci non si sia mossa prima (il bando, infatti, è del mese di giugno) e che la lettera aperta dell’associazione sia arrivata solo in concomitanza con l’intenzione, dichiarata pubblicamente da parte dell’assessore, di spostare nella biblioteca comunale l’ufficio comunicazione, con l’ipotesi di avviarvi un vero e proprio centro studi. “Una coincidenza?” si chiede la Cuccarese. Parole dure anche le sue.
Il dado è tratto, insomma. Ufficialmente è lo scontro tra un’associazione culturale e un singolo assessore. Sullo sfondo, però, c’è lo scontro tra due anime politiche della maggioranza amministrativa. Quelle che più contano, forse: la parte del Pd che fa capo all’ex sindaco e attuale segretario cittadino Mario Cucari, e quella vicina all’Arci, che due anni fa espresse, tra le altre, la candidatura di Walter Lobreglio, attuale vice sindaco. E’ una miccia che il sindaco Francomano vorrebbe certamente spegnere presto. Ha i mezzi per farlo?
Pino Suriano - pubblicato sul Quotidiano della Basilicata del 23 agosto 2011
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