4 gen 2010

Un comitato contro i commercianti furbi

La proposta di Michele Laddomata. "Abusivi: un fenomeno da combattere"

NOVA SIRI - "Commercianti onesti di tutto il mondo, unitevi!”. Potrebbe tradursi così, con un adattamento del celebre motto, il richiamo di Michele Laddomata, vice sindaco di Nova Siri. Il quale, però, chiarisce subito di volersi esprimere come commerciante, prima che come amministratore. Anzi, è proprio alla politica che lancia il suo grido di allarme. Il monito del commerciante tocca un problema annoso: la libera e incontrastata attività di numerosi ambulanti non muniti delle relative autorizzazioni previste dalla legge. “Si tratta – spiega Laddomata – di una concorrenza sleale che sta letteralmente affamando una vasta categoria di commercianti, già gravemente vessati dall’attuale crisi economica”. La sua dichiarazione arriva in un giorno non casuale. E’ il 27 di ottobre, data nota agli abitanti della fascia jonica lucana. Si tiene in quel giorno, mensilmente, il mercato di Policoro, punto di riferimento commerciale di tutta l’area. In ottobre ci siamo recati sul posto, riscontrando alcuni fenomeni “particolari”. Passando nei pressi della centralissima via Siris, in prossimità di una piazzetta, si veniva subito avvicinati da giovani con un borsone in mano. Con fare deciso e convincente si proponevano ai passanti aprendo le loro borse piene di biancheria, pigiami e tanto altro, venduti al dettaglio senza la minima possibilità di un riscontro fiscale. E, naturalmente, senza il fastidio di dover chiedere e pagare al comune uno spazio pubblico. Ma non è tutto. Anche tra i commercianti muniti di licenza l’onestà non sembra essere di casa. Su sei piccoli acquisti effettuati quel giorno, in sei diverse “bancarelle”, solo due commercianti hanno rilasciato lo scontrino fiscale senza attendere che fossimo noi a richiederlo. E tra i due, in verità, uno ha chiesto di poter "battere" un importo inferiore a quello effettivamente percepito. Insomma, il malcostume imperversa. E non si tratta, come spesso si ritiene, di una questione relativa ai soli ambulanti stranieri, perlopiù cinesi o nordafricani. "Per carità - chiarisce subito Laddomata - c'è lo straniero onesto e l'italiano disonesto, o al contrario. Le generalizzazioni non servono, bisogna solo individuare i disonesti e punirli severamente, a prescindere dalla nazione di provenienza”. La richiesta del commerciante è perciò quella di una generale sensibilizzazione delle istituzioni politiche. “Non voglio accusare nessuno in particolare, né tanto meno le locali forze dell’ordine, perché si tratta di un fenomeno di dimensioni ampie e diffuse, ma se nessuno prenderà a cuore la situazione saranno spinti all’illegalità anche quei commercianti che fino ad oggi hanno scelto di rispettare le regole”. Probabilmente, però, non basta un richiamo alla politica. Si tratta di cambiare anche una diffusa mentalità. Il fenomeno, nell’opinione di molti, è infatti accettato, se non addirittura incentivato. Non è per nulla semplice, perciò, anche in presenza di leggi sanzionatorie, pretendere il rispetto delle regole quando il malcostume fa comodo a molti, soprattutto agli stessi consumatori, che risparmiamo acquistando da chi ha meno spese e può, di conseguenza, applicare prezzi più bassi. Ma affamare i commercianti onesti, alla fine, potrebbe non convenire a nessuno. Da qui la proposta di Laddomata: “E se formassimo un comitato di commercianti per portare il problema all’attenzione di tutti”? E’ un’idea isolata, per ora, ma potrebbe presto trovare un seguito.

Pino Suriano - pubblicato su Il Quotidiano della Basilicata del 3 gennaio 2010

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Da quale pulpito viene la predica...

Anonimo ha detto...

Io credo che le proposte vadano valutate in quanto tali... E non in base a chi predica.. E questo mi sembra un problema giusto

Anonimo ha detto...

Ci sono anche i senatori Antezza e Latronico e 10 consiglieri

GIOVANNI RIVELLI MARIAPAOLA VERGALLITO (Gazz. Mezzogiorno)
• Illeciti nelle nomine die revisori contabili nelle aziende subregionali, due senatori, 10 consiglieri regionali e tre commercialisti compariranno davanti al Gup di Potenza Ger ardina Ro m a n i e l l o il prossimo 21 gennaio a seguito della richiesta di rinvio a giudizio presentata dal Pm Salvatore Colella che ha ereditato il fascicolo avviato nel 2007 dal collega Henry John Woodcock, ora trasferitosi a Napoli.

L’imputazione è stata formulata nei confronti dell’allora presidente del Consiglio Regionale, Maria Ante zza, e di tutti i componenti la prima commissione consiliare dell’e poca, oltre a tre commercialisti, in relazione alla nomina dei revisori dei conti nelle aziende sub regionali nelle quali, secondo l’accusa, sarebbero state nominate, in particolare tre persone (una all’Ardsu, Una all’Ar - bea e una all’Ater di Matera) prive dei necessari requisiti e, nello specifico, dell’anzianità di tre anni di esperienza come Revisori Contabili dalla data richiesta dal bando.

Le domande presentate dai vari professionisti vennero prima esaminate dalla Prima Commissione, che ne esaminò la rispondenza al bando, e quindi inviate per l’approvazione al Consiglio Regionale. Ma il 25 ottobre del 2006 il Consiglio Regionale, riunito con all’ordine del giorno un «pacchetto» di ben 104 nomine, tra presidenti consiglieri e revisori dei conti dei vari enti, non trovò l’intesa sulle persone da nominare e così scattarono i «poteri sostitutivi» previsti dalla legge 32 del 200 che regola le nomine, della Presidenza del Consiglio che nell’elenco dei 104 inserì anche i nomi dei tre «revisori dei conti», privi dei necessari requisiti.

Per la Procura, ci sarebbe stato un concorso aggravato in abuso d’uf ficio poichè la loro condotta «intenzionalmente procurava a Tommaso Filippo Cristallo, Gianluca Timpone e Maria Teresa De Luca un ingiusto vantaggio consistente nell’ille gittima nomina ed arrecando ai concorrenti un danno ingiusto».

Secondo il quadro delineato nel tempo dalle indagini dei carabinieri nel reparto investigativo guidati dal capitano Antonio Milone e dall’ope - ra dei pm Woodcock e Colella, il presidente e i consiglieri regionali, avrebbero commesso l’abuso in qualità di pubblici ufficiali «nello svolgimento delle loro funzioni, ovvero omettendo Antezza nell’avviso per la nomina dei presidenti e dei componenti dei collegi dei revisori delle aziende della Regione Basilicata, la previsione della fase di comprovazione dei requisiti dichiarati in sede di autocertificazione dai candidati» e poi «riconfermando» le tre nomine, mentre i consiglieri regionali avrebbero partecipato al presunto reato esprimendo «parere favorevole» sulle nomine dei tre revisori «pur essendo privi dei requisiti inequivocamente previsti dal comma 3 dell’art.7 della citata legge regionale 32 del 2000».

Alla ex presidente Antezza è co ntestatoa nche il reato di abuso d’uf - ficio per nona ver consentito nei termini di legge l’accesso agli atti da parte del presidente dei Commercialisti «al fine - si legge nell’im - putazione - di evitare che si svelassero le irregolarità nelle nomine stesse».

Ai tre professionisti, infine, sono contestate varie ipotesi di abuso di professione per aver esercitato l’attività di revisore contabile presso alcune società pur in assenza della necessaria iscrizione all’apposito registro, mentre alla sola De Luca è contestato un reato di falsità ideologica per aver autocertificato una data di iscrizione nel Registro dei revisori anteriore a quella reale.

PASQUALE SURIANO ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
PASQUALE SURIANO ha detto...

Nell'articolo si legge :
"In ottobre ci siamo recati sul posto,..." cioè a Policoro.

Considerato che la predica viene da un cittadino residente e Vice-Sindaco del Comune di Nova Siri, non sarebbe stato giusto prendere in esame quanto avviene nel proprio paese senza scomodare gli altri comuni ???

Tanto, per sfuggire alla propria realtà, oppure, Michele Laddomata può affermare che nel proprio territorio (dove riveste l'importante carica di Vice-Sindaco) tutto avviene secondo regole ben precise e senza concorrenza sleale???

Caro Michele, non dimenticarti che in questo momento non sei un cittadino qualsiasi, sei un rappresentate del governo locale, non serve alzare polveroni e cercare appoggio per formare "un comitato di commercianti" per portare il problema all’attenzione di tutti.

Se vuoi adoperati ed agisci nel comune che rappresenti, perchè hai il potere di farlo, così magari non contribuisci ad affamare i commercianti onesti del TUO PAESE.......e poi magari se ci riesci puoi esportare il modello agli altri comuni!!!

PASQUALE SURIANO ha detto...

Nella maggioranza nasce il primo gruppo consiliare "INSIEME PER NOVA SIRI", formato da Michele Laddomata, Cosimo Pangaro (Presidente del Consiglio), Francesco Tarsia, Dino Padula.

Complimenti a Loro.....un grande momento di chiara responsabilità nelle scelte future!!!