7 gen 2010

Colobraro, Valsinni e Rotondella: parte il Corpo Unico di Polizia Municipale

ROTONDELLA - E' stato un parto lungo e travagliato, ma finalmente la “creatura” è nata. La Polizia Municipale comprensoriale è una realtà. A partire dal 2 gennaio i comuni di Colobraro, Rotondella e Valsinni hanno un unico Corpo di Polizia. Volantini affissi per le strade dei comuni interessati avvisano da qualche giorno i cittadini. Non c’è più il vigile di Rotondella, di Valsinni o Colobraro. Questa vecchia figura cede il posto a un'equipe di operatori attivi su tutto il territorio comprensoriale, specializzati in diversi settori.

C’è un unico comandante, Nicola Suriano (ex Comandante della Polizia Municipale di Rotondella) coadiuvato dal vice Franco Tito (ex comandante della Polizia Municipale di Valsinni), e un unico ufficio, ubicato a Rotondella due, in posizione piuttosto centrale per i comuni interessati. Sul piano politico il nuovo soggetto sarà gestito dalla Conferenza dei Sindaci dei tre comuni, con Colobraro capofila. Furono propri gli amministratori di quest’ultimo comune i primi a vedere lontano, qualche anno fa, cogliendo le opportunità di un finanziamento regionale che avrebbe permesso l’avvio dell’iniziativa. Per realizzare il tutto è stata determinante, inoltre, la ferma volontà politica delle amministrazioni che negli anni si sono succedute, alcune delle quali non più in carica.

Adesso l'iniziativa andrà valutata alla prova dei fatti. Ma si può scommettere, sin da ora, sulla sua efficacia, almeno sulla base delle esperienze già avviate in altre regioni. Tanti altri vantaggi paiono inoltre evidenti. La nuova impostazione va a soddisfare, infatti, un'esigenza che spesso si presenta per i piccoli centri: quella di garantire un surplus di vigilanza in alcuni particolari momenti comunitari (eventi religiosi, di spettacolo, etc.).

C'è poi l'aspetto della specializzazione. I singoli operatori si occuperanno di ambiti specifici: ambiente, traffico stradale, edilizia, etc. E’ un aspetto rilevante. Si presume, infatti, che operatori impegnati in un campo specifico possano svolgere il proprio compito con sempre maggior perizia, piuttosto che disperdere le proprie competenze in una miriade di diverse attività. “Dopo un primo periodo di sperimentazione, che avrà la durata di due mesi – recita una nota dei sindaci dei tre comuni – si adotteranno gli interventi di adeguamento anche sulla base dei suggerimenti e consigli che arriveranno dalle istituzioni operanti sul territorio e dalle comunità interessate”. La neonata associazione non dovrebbe cadere, come si era temuto, sotto la mannaia della nuova Finanziaria 2010 che, all’art. 2 comma 178, impone sì la chiusura dei Consorzi tra comuni, ma non delle Unioni o Associazioni (è il caso della nostra) tra gli stessi.

In bocca al lupo, perciò. Quell'ottica di coordinamento e unione delle forze, predicata da molti come possibile soluzione di tanti problemi dei piccoli centri, ma di rado praticata effettivamente, qui è diventata realtà.

Articolo pubblicato su Il Quotidiano della Basilicata

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