31 dic 2009

Balneari: in arrivo l'autorizzazione triennale

La proposta è di Nicola Rondinelli (Sib): "Una Dia di tre anni per accorciare i tempi della burocrazia"

NOVA SIRI - Buone nuove in arrivo per gli operatori turistici balneari, titolari di concessioni demaniali (provvisorie o definitive) ad uso balneare. Un nuovo iter amministrativo potrebbe semplificare le complicate odissee che sono costretti ad affrontare ogni anno per le autorizzazioni connesse all'avvio delle attività stagionali legate alla balneazione. Una trafila interminabile di attese e file tra uffici sanitari, comunali e regionali, con rilevante dispendio di tempo e denaro. Questa negativa tendenza, però, potrebbe presto finire. Un importante passo avanti, in questo senso, è stato compiuto nei giorni scorsi nell'ambito dell'incontro tenutosi negli uffici regionali tra l'assessore alle Attività Produttive, Gennaro Straziuso, i funzionari dell’Ufficio Demanio di Matera e i rappresentanti sindacali di Sib (Sindacato Italiano Balneari), Fiba (Federazione Italiana Imprese Balneari) e Faita (Federazione delle Associazioni delle Imprese Turistico Ricettive all'Aria Aperta). In quell'occasione Nicola Rondinelli, rappresentante del Sib, ha proposto una procedura alternativa per ovviare al problema e snellire le macchinose procedure autorizzative stagionali. Una soluzione ideale, secondo Rondinelli, potrebbe essere quella già attuata in un comune della Toscana: gli operatori potrebbero velocizzare le pratiche presentando una Dia (Denuncia di Inizio Attività) con valenza triennale, e non più stagionale. Le procedure, pur indispensabili, sarebbero perciò compiute solo una volta per l’intero triennio. Si tratta di un'ipotesi che molti accoglierebbero con favore. E' così che l'ha accolta anche l'assessore Straziuso, che ha già dato mandato agli uffici preposti di verificare la fattibilità dell’iter.

Superare i tempi lunghi della burocrazia, pur nel rispetto delle norme, è sempre un passo avanti per tutti. Almeno quando è possibile. Difficilmente, però, lo sarà per la variante del Piano dei Lidi, di cui si è discusso proprio nell’incontro citato. Le previsioni di chi sperava in una partenza già per l’estate prossima sono andate deluse. Solo in data 14 dicembre, infatti, l'Autorità Ambientale della Presidenza della Giunta ha trasmesso il rapporto ambientale preliminare relativo alla variante del piano lidi per avviare la Vas (Valutazione Ambientale Strategica) che comprende la concertazione tra le vari parti sociali, tra cui le rappresentanze sindacali, per discutere sia la variante che la regolamentazione attuativa dello stesso piano. Ciò significa, tradotto in soldoni, che per la prossima estate non sarà operativa nessuna variante. Non si potranno attivare, perciò, i numerosi progetti di sviluppo che tanti operatori, in particolare del metapontino, hanno già concepito da tempo. In questo quadro cupo la velocizzazione delle procedure rappresenta comunque una positiva boccata d’ossigeno. “Anche perché – spiega Rondinelli in una nota – molto spesso le autorizzazioni sono ottenute a stagione inoltrata, e tanti operatori sono anche costretti a pagare le relative sanzioni”. Insomma, oltre al danno anche la beffa. Ma non per molto, se gli uffici preposti daranno parere positivo alla nuova ipotesi.

Pino Suriano - pubblicato su Il Quotidiano della Basilicata

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ci sono anche i senatori Antezza e Latronico e 10 consiglieri

GIOVANNI RIVELLI MARIAPAOLA VERGALLITO (Gazz. Mezzogiorno)
• Illeciti nelle nomine die revisori contabili nelle aziende subregionali, due senatori, 10 consiglieri regionali e tre commercialisti compariranno davanti al Gup di Potenza Ger ardina Ro m a n i e l l o il prossimo 21 gennaio a seguito della richiesta di rinvio a giudizio presentata dal Pm Salvatore Colella che ha ereditato il fascicolo avviato nel 2007 dal collega Henry John Woodcock, ora trasferitosi a Napoli.

L’imputazione è stata formulata nei confronti dell’allora presidente del Consiglio Regionale, Maria Ante zza, e di tutti i componenti la prima commissione consiliare dell’e poca, oltre a tre commercialisti, in relazione alla nomina dei revisori dei conti nelle aziende sub regionali nelle quali, secondo l’accusa, sarebbero state nominate, in particolare tre persone (una all’Ardsu, Una all’Ar - bea e una all’Ater di Matera) prive dei necessari requisiti e, nello specifico, dell’anzianità di tre anni di esperienza come Revisori Contabili dalla data richiesta dal bando.

Le domande presentate dai vari professionisti vennero prima esaminate dalla Prima Commissione, che ne esaminò la rispondenza al bando, e quindi inviate per l’approvazione al Consiglio Regionale. Ma il 25 ottobre del 2006 il Consiglio Regionale, riunito con all’ordine del giorno un «pacchetto» di ben 104 nomine, tra presidenti consiglieri e revisori dei conti dei vari enti, non trovò l’intesa sulle persone da nominare e così scattarono i «poteri sostitutivi» previsti dalla legge 32 del 200 che regola le nomine, della Presidenza del Consiglio che nell’elenco dei 104 inserì anche i nomi dei tre «revisori dei conti», privi dei necessari requisiti.

Per la Procura, ci sarebbe stato un concorso aggravato in abuso d’uf ficio poichè la loro condotta «intenzionalmente procurava a Tommaso Filippo Cristallo, Gianluca Timpone e Maria Teresa De Luca un ingiusto vantaggio consistente nell’ille gittima nomina ed arrecando ai concorrenti un danno ingiusto».

Secondo il quadro delineato nel tempo dalle indagini dei carabinieri nel reparto investigativo guidati dal capitano Antonio Milone e dall’ope - ra dei pm Woodcock e Colella, il presidente e i consiglieri regionali, avrebbero commesso l’abuso in qualità di pubblici ufficiali «nello svolgimento delle loro funzioni, ovvero omettendo Antezza nell’avviso per la nomina dei presidenti e dei componenti dei collegi dei revisori delle aziende della Regione Basilicata, la previsione della fase di comprovazione dei requisiti dichiarati in sede di autocertificazione dai candidati» e poi «riconfermando» le tre nomine, mentre i consiglieri regionali avrebbero partecipato al presunto reato esprimendo «parere favorevole» sulle nomine dei tre revisori «pur essendo privi dei requisiti inequivocamente previsti dal comma 3 dell’art.7 della citata legge regionale 32 del 2000».

Alla ex presidente Antezza è co ntestatoa nche il reato di abuso d’uf - ficio per nona ver consentito nei termini di legge l’accesso agli atti da parte del presidente dei Commercialisti «al fine - si legge nell’im - putazione - di evitare che si svelassero le irregolarità nelle nomine stesse».

Ai tre professionisti, infine, sono contestate varie ipotesi di abuso di professione per aver esercitato l’attività di revisore contabile presso alcune società pur in assenza della necessaria iscrizione all’apposito registro, mentre alla sola De Luca è contestato un reato di falsità ideologica per aver autocertificato una data di iscrizione nel Registro dei revisori anteriore a quella reale.