9 ott 2009

Un turismo che deve crescere. L'analisi di un ristoratore e di un tour operator

NOVA SIRI - "Il numero di coperti è superiore a quello dell'anno scorso, ma gli incassi sono diminuiti del 10%". Giuseppe Ranù, ristoratore e operatore turistico del lungomare di Nova Siri, offre un dato interessante per leggere una stagione turistica che, con la fine di settembre, sembra ormai del tutto conclusa. La sua constatazione esprime un dato di fatto evidente: i turisti non mancano, ma spendono poco.

"Mi è capitato di ospitare gruppi di nove persone che hanno ordinato in tutto tre pizze. Ormai la gente, pur di risparmiare, si accontenta del minimo". Il ristoratore offre anche un'indicazione interessante sul trend di presenze sul lungomare di Nova Siri. "Il periodo di pienone? Il boom c'è stato dal 13 al 24 agosto. Giugno è stato molto negativo e anche la prima metà di luglio ha deluso parecchio. A settembre, invece, ci ha tenuti a galla la presenza di qualcuno del luogo, fino a che il maltempo non ci ha costretti alla chiusura".

Tutta colpa della crisi? "Sicuramente è un fattore determinante, ma il territorio e le istituzioni possono fare di più. Pensi un pò, per quasi tutta l'estate il lungomare è rimasto al buio per un guasto legato all'usura dei cavi di illuminazione. I cassonetti dell'immondizia, inoltre, erano sempre pieni e le docce non troppo frequentabili. Insomma, si può fare molto di più. In questo senso - aggiunge - spero che si realizzi al più presto l'incontro con gli operatori turistici che l'assessore al ramo aveva annunciato nei mesi scorsi per programmare in anticipo la stagione 2010".

Alcune osservazioni di Ranù ricevono un'autorevole conferma da Francesco Garofalo, presidente dell'associazione "Turismo doc" del metapontino. Dal suo più vasto osservatorio propone una valutazione di carattere extraterritoriale: "Il dato colto dai ristoratori di Nova Siri si comprende meglio alla luce di un'altro aspetto registrato dagli albergatori del metapontino: quest'anno il numero degli arrivi non è calato troppo, ma è diminuito sensibilmente il numero dei giorni di permanenza. Va da sè che, se i turisti rimangono poco sul territorio, spendono anche molto meno".

La brevità delle permanenza, per Garofalo, va comunque associata a un altro dato macroscopico del turismo nazionale: il calo di turisti stranieri in Italia. "Se uno straniero fa tanta strada per arrivare vorrà anche fermarsi parecchio. Se invece arriva un turista dal sud Italia, è più probabile che voglia fermarsi solo qualche giorno e magari progettare, per i giorni successivi, un'altra vacanza in un'altra regione del sud".

Il quadro, secondo Garofalo, non va comunque osservato senza un pizzico di ottimismo. "E' vero, siamo in calo, ma bisogna anche dire che il calo del turismo metapontino è inferiore a quello della media nazionale". Può essere il segno di un rilancio in cui sperano in tanti? "Sì. Ma anche le istituzioni devono fare la loro parte. Il turismo rappresenta un'autentica industria per il territorio: se le presenze crescono c'è un indotto positivo che investe tutti: sostenere gli operatori turistici, perciò, non significa aiutare pochi, significa aiutare tutti".


Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

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