10 set 2009

"Trattati come animali"

Gli addetti alle pulizie del centro Enea in sciopero per i tagli al monte ore. Sostegno anche dagli altri lavoratori

ROTONDELLA – “Io per 3 ore non mi muovo”. E’ quanto mai eloquente il cartello che hanno affisso i 17 lavoratori addetti al servizio di pulizie dell’Enea, in protesta ieri mattina davanti ai cancelli del centro per il taglio di un’ora giornaliera al loro monte ore di lavoro, che passa così da 4 a 3 ore giornaliere.
La ragione dei tagli arriva dall’alto, dalle scelte di risparmio sulla ricerca promosse dal governo nazionale. E’ il concetto, quasi banale, che ha spiegato ieri Donato Viggiano, direttore del Centro Enea, intervenuto all’assemblea dei lavoratori. Il governo taglia sui fondi complessivi destinati alla ricerca, l’Enea, a sua volta, è costretta a tagliare sul monte ore dei servizi esternalizzati, e così le ditte esterne, come in un gioco dello scarico, tagliano sulle ore di lavoro e sugli stipendi dei lavoratori.
Il taglio agli addetti alla pulizia, peraltro, potrebbe essere solo il primo di una lunga serie. Non è da escludere, infatti, che la mannaia del risparmio possa arrivare a colpire, in un futuro non troppo lontano, altri settori, e forse addirittura i dipendenti del centro.
La drammaticità della situazione impone una domanda. Su cosa potrebbe tagliare l’Enea, se la politica di risparmio del governo centrale non dovesse arrestarsi? I lavoratori, in proposito, sussurrano di missioni superpagate ad alcuni dipendenti del centro, di alberghi a quattro stelle e rimborsi viaggio sui quali la mannaia del risparmio potrebbe agire in modo molto più indolore. “Cominciassero a risparmiare su quello” dicono.
“Ma il taglio penalizzerebbe chi conta più di noi” sussurrano. Si sentono di “serie B”, rispetto ad altri lavoratori, e lamentano più di qualche sopruso. Uno di questi riguarda l’uso di riscaldamenti e condizionatori all’interno dei locali del centro. Alle ore 17 i dipendenti Enea escono e gli addetti alla pulizia entrano per lavorare. In quel momento tutti i condizionatori si spengono, per le solite esigenze di risparmio, e i lavoratori sono costretti a soffrire “caldo in estate e freddo in inverno”. “Alle cinque escono i signori ed entrano gli animali”, esplode la signora Antonietta Tommaselli, 63 anni. Lavora nel centro dal 1975, “ma mai come adesso” si è sentita ferita nella sua dignità personale.
Così come Lucia Altieri, madre di famiglia, che la settimana scorsa si è ritrovata con un cambio di turno che potrebbe rivoluzionarle la vita familiare. “Prima lavoravo di mattina, in orario scolastico. Ora che devo fare, spendere i pochi euro che guadagno per una bay sitter?”
E c’è anche chi, come Anna Maria Fago, di Bernalda, vede a rischio il fatidico “arrivo a fine mese”, con un marito disoccupato e due figli: “Dicono che hanno problemi a pagare le bollette del centro? Io ho problemi per quelle di casa mia…”.
Molto soddisfatti i sindacati. “E’ stata un’azione riuscita – ha detto Manuela Taratufolo, segretaria generale Filcams Cgil di Matera – mi preme sottolineare l’appoggio e la solidarietà offerti da molti dipendenti dell’Enea e della Sogin, segno di una profonda condivisione della protesta e delle sue ragioni”. Poi una bordata all’Enea: “Hanno effettuato il taglio con superficialità, senza incontrare prima le parti sindacali e senza considerare che, per chi lavora appena 24 ore, anche una piccola riduzione può avere effetti devastanti”.
Sulla stessa linea Marcella Conese, segretaria provinciale Filcams Cgil. “Siamo fiduciosi per l’incontro di domani (oggi per chi legge, ndr.), ma se si chiederà ai lavoratori di fare un altro sacrificio profondo, noi non lo accetteremo e metteremo in campo nuove azioni di protesta”.
Vicino ai lavoratori anche il sindaco di Rotondella, Vincenzo Francomano, rimasto davanti ai cancelli per tutta la mattinata. “Siamo molto preoccupati – ha detto – perché notiamo una certa tendenza a scaricare i costi della crisi economica sui settori più deboli della società. Se l’Enea vuole essere un punto di eccellenza del nostro territorio, deve guardare anche a questo genere di situazioni e porvi rimedio”.
Oggi, in prefettura, la direzione Enea incontrerà la parte sindacale e il sindaco di Rotondella. Le speranze dei lavoratori sono vive. Tra le ipotesi di soluzione c’è quella di una “banca ore”, un meccanismo organizzativo che permetterebbe di svolgere l’anno prossimo ore di lavoro pagate già da quest’anno. Speriamo che si tratti di una via percorribile.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

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