7 ago 2009

Rotondella piange Maria Rapanaro

Bellissima cerimonia per la scomparsa della "Donna della solidarietà"

ROTONDELLA – E’ stata una cerimonia funebre commossa e partecipata quella che si è tenuta ieri a Rotondella per le esequie di Maria Rapanaro, spentasi a 69 anni per un male incurabile.

E come poteva essere diversamente, per una donna che si è data tutta alla solidarietà in favore dei deboli e degli svantaggiati.

Insegnante in pensione e responsabile locale dell’associazione di donatori Advos-Fidas, era un vero e proprio vulcano di idee. Era stata lei a portare nel centro jonico tanti bambini nati in Bielorussia nei pressi di Chernobyl, innocentemente affetti da malattie causate dalle fughe radioattive del 1986. Con l’associazione “Rotondella per Chernobyl” era riuscita a creare in breve un’autentica rete della solidarietà, coinvolgendo numerosi famiglie nell’accoglienza dei bambini.

Riusciva a inventare di tutto. Come quando, negli anni scorsi, sorprese l’intero paese con l’ideazione della bellissima festa “Buon compleanno 18enne”, che festeggiava simbolicamente, con una mega torta, tutti i neo diciottenni dell’anno in corso con l’intento di sensibilizzarli al significato della donazione.

La sua attività le valse il premio “Solidarietà” dell’associazione Area e, soprattutto, il secondo posto al Premio “Ester Scardaccione” per la donna lucana dell’anno,

Non sarà il caso di ricordare tutte le altre sue iniziative. Non c’è bisogno di ulteriori commenti. Preferiamo ricordarla con le sue stesse parole, pronunciate in un’intervista del 2005. Esprimono, con semplicità disarmante, il cuore della sua instancabile opera.

“Se aiuto gli altri sto meglio io. Il bene lo faccio per me prima che per loro”. E ancora: “Riesce a fare il bene solo chi lo ha ricevuto per sé. La mia infanzia è stata segnata dalla passione gratuita che molti mi hanno manifestato, per prima mia madre. Ancora oggi credo che le opere di bene da me compiute siano inferiori a quelle ricevute.” Era sempre in moto per gli altri, ma sapeva essere umile e capace di guardare le cose belle capitate a lei.

Non era originaria di Rotondella, ma qui aveva conquistato un posto nel cuore di tutti. L’abbraccio della comunità durante le esequie lo ha dimostrato ampiamente, semmai ve ne fosse bisogno.


Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

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