7 ago 2009

"Io vittima di un'aggressione verbale"

"Lite" tra sindaci. La versione di Francomano

ROTONDELLA – “Io non ho avuto litigi con nessuno, semmai sono vittima di un’aggressione verbale totalmente gratuita”. Arriva la versione di Vincenzo Francomano, sindaco di Rotondella, sulla vicenda della “lite” con l’ex sindaco Vito Agresti, raccontata sulle colonne del Quotidiano mercoledì 29 luglio.

Secondo il primo cittadino non sarebbe opportuno parlare di litigio, perché lui non avrebbe utilizzato alcun termine offensivo, né, tanto meno, alzato le mani (cosa che, per la verità, non ha fatto neppure Agresti). Stando al suo resoconto, l’ex sindaco Agresti avrebbe fatto brusca irruzione nella sua stanza in Municipio, minacciando con urla il ricorso alle Forze dell’ordine. Agresti lamentava, sempre secondo Francomano, l’assenza dell’impiegato comunale addetto al Protocollo, che avrebbe ritardato le richieste di contributi di alcuni operatori agricoli e causato danno economici agli stessi, da lui rappresentati in qualità di responsabile di un’associazione di categoria.

Francomano, a quel punto, avrebbe invitato a sua volta Agresti a chiamare i carabinieri dal telefono della sua stanza. “Lui minacciava di farlo, io ho voluto dimostrargli che non c’erano problemi”. E così, di fronte al rifiuto dell’ex sindaco di usare quel telefono, avrebbe deciso di farlo lui stesso. “L’ho fatto per un’esigenza di chiarimento e di garanzia in riferimento alla situazione da lui denunciata”.

Le “domande della discordia”, secondo Francomano, sarebbe state poi sbrigate tempestivamente dall’impiegato comunale, che al momento dell’arrivo di Agresti si trovava presso l’ufficio postale per l’espletamento di altre funzioni legate al suo ruolo. La momentanea interruzione del servizio, a quanto pare, sarebbe stata causata dalla carenza di personale. Uno dei due impiegati addetti alla mansione, infatti, era in ferie proprio fino al giorno in questione.

Il sindaco ha ammesso di aver alzato la voce, a un certo punto della discussione. “Ma solo per una naturale reazione – ha chiarito - all’aggressione verbale del mio interlocutore. I fatti sono andati così – ha aggiunto – e possono testimoniarlo almeno quattro persone presenti, una delle quali più vicina a lui politicamente, ma che assolutamente non potrà negare la versione dei fatti che ho appena esposto. Mi dispiace che la gente, per strada, mi chieda se io non abbia addirittura alzato le mani o subito un’aggressione fisica – ha ribadito – in questa vicenda sono solo una vittima che ha agito nel massimo della correttezza. Non posso che esprimere tutto il mio rammarico e ribadire che, con tutta sincerità, non riesco ancora a comprendere le ragioni che hanno indotto Agresti a compiere un gesto simile”.


Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

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