7 ago 2009

I vigilanti Enea incrociano le braccia

Garantiti al centro i servizi minimi. No a lavoratori alla platea storica

ROTONDELLA – Adesso fanno sul serio. Gli addetti alla vigilanza dell’Enea di Trisaia sono in sciopero davanti ai cancelli del centro, come hanno comunicato le sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

I vigilanti non ci stanno a vedere inalterato il loro monte ore, già ampiamente ridotto per il contratto di solidarietà che sottoscrivono da anni. E non ci stanno, soprattutto, ad accettare l’impiego di personale del tutto estraneo alla platea storica dei lavoratori, che la Tigerpol (azienda che gestisce il servizio) avrebbe assunto negli ultimi tempi, in palese violazione, secondo le organizzazioni sindacali,dell’accordo sindacale sottoscritto presso la Dpl di Matera il 23 aprile 2009.

I lavoratori, come detto, a seguito delle riduzioni del monte ore richieste dall’Enea negli anni, hanno scelto di “tagliarsi” orario e stipendio per evitare che qualcuno di loro fosse licenziato. Negli ultimi tempi, però, avevano sperato che la situazione potesse avere un miglioramento per il sopraggiungere di circostanze previdenziali che avevano “liberato” qualche ora in più. Ma non è andata così: le nuove assunzioni avrebbero subito “coperto” le ore che si erano liberate senza alcun aumento per i lavoratori della platea storica.

Per queste ragioni annunciano una battaglia che non sembra destinata a fermarsi presto. Si parte oggi, con un’astensione dal lavoro di 24 ore che dovrebbe prendere il via dalle 6 di questa mattina.

Il metodo di sciopero prescelto dimostrerebbe, secondo i sindacati, “il forte senso di responsabilità dei lavoratori”.

Non sarà garantito il servizio di reception, compreso il centralino, né quello di interfono, ad esclusione delle emergenze. Non sarà consentito, inoltre, l’accesso di alcun veicolo, salvo casi di particolare emergenza, e potranno accedere al centro solo persone già in possesso del badge di riconoscimento.

Garantite, invece, le unità previste dal turno di lavoro definito dall’azienda, così come il controllo degli edifici (pur senza la punzonatura). Saranno lasciati aperti, infine, i tornelli per l’accesso alla banca e al servizio 118.

Si tratta di un vero e proprio ultimatum dei lavoratori, che attendono “una risposta chiara e certa dalla parte aziendale”. E già promettono battaglia per il futuro, in caso di mancato riscontro. Per il prossimo 7 settembre è in programma una nuova giornata di sciopero, che si preannuncia ancor più drastica di quella di oggi.

Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

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