19 mar 2009

Caso Falcone: faccia a faccia di papà Giovanni alla Farnesina

Il padre del detenuto: "Finalmente qualcosa si muove"
ROTONDELLA – Giovanni Falcone lo andava dicendo da tempo: “Basta con queste interrogazioni parlamentari sul caso di mio figlio. Voglio andare a Roma di persona per spiegare a chi di dovere come stanno veramente le cose”. Voleva spiegare faccia a faccia le sue ragioni l’ex brigadiere, padre del 28enne Angelo, rinchiuso in una prigione indiana con una condanna a dieci anni per possesso e spaccio di stupefacenti.
E da qualche tempo aveva chiesto ai politici locali di farsi mediatori per una sua audizione presso il Ministero degli Affari Esteri. Il canale giusto l’ha aperto Antonio Disanza, consigliere regionale del Pd, che il 10 marzo scorso gli ha telefonato per segnare un appuntamento: lunedì 16 marzo, incontro in mattinata con i sottosegretari agli Esteri Enzo Scotti e Alfredo Mantica. Della questione, nei giorni scorsi, si era interessato anche il senatore del Pdl Cosimo Latronico.
All’incontro Falcone ha trovato i segretari personali di Mantica e Scotti, per un faccia a faccia durato quasi due ore. Con lui c’erano anche il sindaco di Rotondella Vito Agresti e il vice sindaco Gianluca Palazzo.
Terminato l’incontro un nuovo appuntamento, con una persona di fiducia del ministro Frattini, che Falcone aveva contattato curiosamente attraverso Facebook. “Ho trovato il contatto del Ministro e gli ho scritto che sarei stato a Roma lunedì – ha spiegato Falcone – lui mi ha risposto dicendo che si trovava a Bruxelles ma mi ha lasciato i contatti di una sua persona di fiducia con cui ho potuto parlare a lungo”.
Il padre del giovane detenuto si è detto ampiamente soddisfatto dei due incontri. “Finalmente si sta muovendo qualcosa di concreto. Nei prossimi giorni invierò un memorandum sulla vicenda e mi diranno subito cosa si farà in concreto. Un aspetto importante: molte delle mie perplessità sul rispetto di certe regole nella gestione del caso anche da parte dell’ambasciata, sono state confermate. Le mie obiezioni non erano semplici cavilli”.
Falcone ha rilasciato queste dichiarazioni telefoniche mentre era a Potenza, presso gli uffici regionali. In Regione, infatti, si stava lavorando proprio per il suo caso. Su iniziativa del consigliere Di Sanza, infatti, sarà proposta una legge per il gratuito patrocinio, per la quale dovrebbero apporre la firma altre quattro regioni oltre alla Basilicata. Dovrebbe trattarsi di Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Veneto.
E intanto un’altra bella notizia. Nelle prossime settimane Angelo potrebbe ricevere la seconda visita di suo padre. L’incontro si realizzerà grazie all’interessamento della parlamentare radicale Elisabetta Zamparutti, che insieme a un rappresentante dell’associazione “Nessuno tocchi Caino” si recherà in India per osservare di persona lo stato delle carceri di quella nazione. Giovanni Falcone andrà con loro. “Ho già inviato il mio passaporto alla Zamparutti – ha detto Falcone – presto potrò riabbracciare mio figlio”.

Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

si ricandida con quel che ne resta della civica, un esperimento assolutamente fallimentare...

Anonimo ha detto...

scusate ho sbagliato post