13 gen 2009

Incendio in Trisaia. E' doloso

In fiamma l'azienda ortofrutticola Germanofruit

ROTONDELLA – Sembrerebbe di natura dolosa l’incendio divampato domenica sera, poco prima delle 20, in località Trisaia di Rotondella, a due passi dal centro Enea. In fiamme il capannone ortofrutticolo dell’azienda “Germanofruit”, di proprietà del giovane imprenditore Salvatore Germano. Le fiamme hanno distrutto numerosi contenitori di frutta (bins) ed un capannone, di fatto dichiarato inagibile. Sembra siano caduti anche numerosi pezzi di intonaco e calcinacci.

Sono tanti gli elementi che fanno propendere per la natura dolosa del rogo, non esclusa neppure dai carabinieri di Policoro, giunti sul posto insieme ai Vigili del Fuoco della città d’Ercole. L’origine dell’incendio, infatti, sarebbe da individuare in un luogo esterno all’edificio. A prendere le fiamme, in un primo momento, sarebbero stati i contenitori di plastica disposti nel piazzale antistante il capannone. Quasi impossibile, perciò, pensare che il tutto possa essere partito da un accidentale cortocircuito o altre cause interne. E’ ipotizzabile che i malfattori abbiano creato un tracciato di benzina dal piazzale esterno fino al più vicino tratto di strada asfaltata, così da poter fuggire in auto subito dopo aver dato vita alle fiamme. Anche l’orario dell’incendio, le ore 19,30 (non certo un orario notturno), fa propendere per un’operazione condotta in questo modo.

L’incendio di domenica richiama alla mente quello avvenuto a Scanzano Jonico lo scorso ottobre, sempre ai danni di un’azienda ortofrutticola, in quel caso situata sulla ss Val D’Agri e di proprietà del gruppo cesenate “Piraccini”. E sempre a Scanzano, poco più di un anno fa, erano state colpite altre due aziende ortofrutticole, “Verardi” e “Apofruit”.

Non è scontato, perciò, che l’evento sia da considerarsi come un caso isolato. Gli inquirenti lo sanno bene, e non stanno tralasciando nessuna delle ipotesi. Non sembrano esserci particolari riscontri, almeno per il momento, per un’ipotesi di racket, mentre più interessanti potrebbero essere quelle legate a una sorta di “faida” concorrenziale tra i diversi operatori del settore o a una pista di rimborsi assicurativi.

L’azienda Germano si è sempre distinta positivamente nel panorama dell’agricoltura locale, spesso aprendosi a modalità di coltura innovativa. Estesa per circa 25 ettari, si è dotata da qualche anno di un’agenzia di esportazione che, con l’aiuto di una collaboratrice straniera, provvede a spedire parte del prodotto in Russia e negli Emirati Arabi.


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