20 nov 2008

Ponte Sinni: comune di nuovo a muso duro con la provincia

Deliberata in consiglio comunale la richiesta di realizzare anche altri interventi oltre alla riqualificazione del ponte. Insieme maggioranza e opposizione.

ROTONDELLA –Questione Ponte Sinni: il comune di nuovo a muso duro con la provincia. Maggioranza e opposizione si sono riunite martedì sera in consiglio comunale per approvare, all’unanimità, un documento che parla chiaro e chiede che i sei milioni previsti dalla provincia per la riqualificazione del vecchio ponte siano rimodulati, affinché con la stessa somma possano essere realizzati ulteriori interventi per la viabilità che collega il centro collinare alla Ss 653 “Sinnica” e alla Ss 106 (allargamento curve e altri interventi simili). L’atto è una reazione al recente provvedimento della Provincia, che aveva fatto sapere di non poter provvedere, per ora, ad alcun intervento ulteriore, poiché i sei milioni stanziati – scriveva in un comunicato di ottobre Giuseppe D’Alessandro, assessore provinciale alle Infrastrutture – erano appena sufficienti “per il recupero della traversa e il consolidamento del vecchio ponte”. Il comune non ci sta e rilancia una proposta: rimodulare il quadro economico del progetto utilizzando il ribasso d’asta e andando a tagliare i costi per attività propedeutiche alla realizzazione (progettazioni varie, spese pubblicitarie, relazioni geologiche, etc.). Queste voci di spesa, stando a quanto si è detto in consiglio, ammonterebbero a circa due milioni di euro e sarebbero da considerarsi “eccessive”. Il documento approvato nei giorni scorsi, peraltro, ricalca un'altra delibera di consiglio comunale, approvata nel 2007, con cui il comune di Rotondella chiedeva alla provincia più o meno la stessa cosa. Richiesta, visto lo stato attuale delle cose, che è rimasta inascoltata. Per capire meglio la questione, però, è utile una breve ricostruzione storica. Il finanziamento per la Traversa Sinni, stanziato con fondi regionali per la viabilità extraurbana dei comuni, ammontava inizialmente a 7,1 milioni di euro, e prevedeva la ricostruzione del ponte e l’allargamento di alcune curve. A un certo punto, però, si veniva a sapere che quella cifra non ammontava più a 7,1 milioni ma ad “appena” 6 milioni. Come mai? Un errore di rendicontazione della Regione Basilicata, si disse. Sta di fatto che il taglio ridimensionava ampiamente il progetto, riducendolo alla sola ricostruzione del ponte. A questo punto scendevano in campo il comune e molte associazioni di Rotondella, che non ci stavano a veder spendere una cifra così alta per un tratto di viabilità poco funzionale allo sviluppo del territorio, che è da tempo chiaramente orientato verso la ss 106 e non verso la Sinnica. Semplice la richiesta: riqualificare il ponte esistente (senza realizzarne uno nuovo, ritenuto più costoso) e utilizzare i fondi per altri interventi sulla viabilità. La richiesta è stata, in parte, accettata. La provincia, infatti, provvederà alla riqualificazione e non alla ricostruzione ex novo, ma questo non permetterà di risparmiare il necessario per altri interventi, che erano considerati sicuramente più necessari del ponte stesso. Insomma, si profila il rischio che tutti i soldi siano “buttati” sul ponte e il territorio sia destinato a “subire” una mega opera di 6 milioni di euro che non inciderà, se non minimamente, sul suo sviluppo. Sei milioni di euro non capitano tutti i giorni, e sono manna dal cielo per un paese tanto colpito dall’isolamento. Vederli spesi per un ponte così poco trafficato, perciò, avrà tutto il sapore dell’occasione sprecata.


Da Il Quotidiano della Basilicata

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