13 ott 2008

Sito unico: il Pd ha paura

Santarsiero e Adduce chiedono la mobilitazione in un incontro a Rotondella

ROTONDELLA - Sito unico per le scorie: il Pd ha paura. E’ allarmante il quadro emerso l’altro ieri nell’ambito dell’incontro organizzato sul tema dalla sezione del Pd di Rotondella. Non casuale la scelta del luogo (Rotondella ospita nel suo territorio il centro Itrec di Trisaia) e non casuale la composizione della platea, in buona parte gremita da ambientalisti.
Veementi sono stati i moniti lanciati dai rappresentanti del partito di Veltroni: il segretario Pd di Rotondella Donatella Negro; il capogruppo Pd in consiglio comunale Enzo Francomano; l’assessore provinciale all’Ambiente Franco Labriola; il presidente di Agrobios Salvatore Adduce; l’assessore regionale all’ambiente Vincenzo Santochirico. Tutti e tre hanno manifestato timori per la “deriva decisionista” del Governo, peraltro sostenuto da un discreto gradimento popolare in questi primi mesi di lavoro.
“Mi preoccupa molto – ha detto Labriola - il metodo messo in campo dal Governo, che salta ogni possibile forma di confronto con le realtà locali. Dobbiamo riprendere a discutere del problema scorie, anche e soprattutto all’interno dei nostri consigli comunali”. Anche per questa ragione lo stesso assessore si è fatto promotore di un documento politico che i comuni della provincia potranno approvare per esprimere la propria contrarietà a una possibile individuazione del sito in territorio lucano.
Ci è andato giù duro Salvatore Adduce, intervenuto dal pubblico: “Il clima politico di oggi è terribile. Può accadere di tutto in tutti i settori. Le popolazioni devono mobilitarsi in fretta”.
Una vera musica per le orecchie degli ambientalisti presenti in sala, i quali - a loro ire – non hanno mai smesso di farlo sin dai tempi di Scanzano (novembre 2003). Anzi, il loro impegno e i loro moniti non avrebbero ottenuto adeguato riconoscimento dagli stessi politici che ora invocano la mobilitazione. Secondo loro la politica avrebbe potuto fare molto di più, anzitutto riconvertendo i luoghi candidabili per il deposito unico. “Avevamo proposto di realizzare il parco dei calanchi e di convertire l’Enea di Trisaia in facoltà universitaria, ma nessuno ci ha presi sul serio. E ora?”.
E’ la posizione critica su cui si sono attestati gli interventi di Pino Passarelli, No Scorie Metaponto, e Felice Santarcangelo, No Scorie Trisaia. Più docile la posizione di Scanziamo le Scorie, che per bocca del presidente Donato Nardiello si è limitata a sottolineare l’urgenza di nuovi investimenti della Regione sulle energie rinnovabili.
Ha concluso l’incontro l’assessore Santochirico, richiamando l’attenzione sugli orizzonti aperti dalla nuova maggioranza: “Con il governo Prodi si era creato un tavolo per decidere le procedure di individuazione del sito, e noi decidemmo di entrarci insieme ad altre regioni. Allora, però, si parlava di collocare solamente le scorie esistenti e di vincolare il tutto alla eventuale autocandidatura di qualche regione. Con il nuovo governo, che vuole reintrodurre il nucleare, sono entrati in gioco due nuovi fattori: da un lato il problema della conservazione delle scorie del futuro (e non solo quelle del passato); dall’altro una certa chiarezza sulla possibilità del governo di individuare il sito, anche se nessuna regione si candidasse a ospitarlo”.
Insomma, la situazione ha preso una linea diversa e sarà bene difendersi. Anche per questo la Regione Basilicata, in sede di conferenza delle Regioni, ha sostenuto una posizione isolata per sottolineare la propria alternatività alle decisioni prese. E anche per questo Santochirico ha invitato tutti a evitare campanilismi e, rivolgendosi agli ambientalisti e alle loro obiezioni, ha predicato realismo: “non conviene fare il salto più lungo dell’asta: c’è ben altro da fare per evitare il sito che pensare a una Università all’interno dell’Enea”.
Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

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