I lavoratori non ricevono lo stipendio da nove mesi
ROTONDELLA – I lavoratori del servizio di raccolta rifiuti non ricevono lo stipendio da alcuni mesi. Almeno due di loro addirittura dal dicembre
Quel che è chiaro (e sotto gli occhi di tutti) è che il servizio non risulta, ormai da mesi, efficiente e tempestivo. L’apoteosi del degrado si è vista la notte del 10 agosto, quando il lungomare di Rotondella accoglieva i turisti con cumuli di immondizia non raccolta. Difficile non pensare a una “protesta soffusa” degli stessi lavoratori.
A fronte di tutto ciò, l’amministrazione aveva posto in essere, nei mesi scorsi, alcuni provvedimenti. Prima il blocco del pagamenti alla ditta erogatrice nel mese di aprile (ricevendo per questo anche una diffida della ditta stessa), poi, con nota del 25 luglio scorso, l’intimazione al pagamento a fronte di una eventuale rescissione del contratto, in scadenza per il 30 ottobre 2008. Nella questione è entrato di recente anche l’Ispettorato del lavoro, che ha interpellato i lavoratori per quantificarne le spettanze e ha inviato una nota di diffida alla ditta.
Venerdì la vicenda è arrivata in consiglio comunale su richiesta della minoranza del Pd. Dopo una serie di discussioni si è approvato all’unanimità un atto con cui il comune di Rotondella si impegna a porre in essere tutti i possibili provvedimenti e, persistendo la situazione di mancato pagamento, ad applicare la clausola di decadenza dall'appalto prevista dall'art. 20 del Capitolato Speciale di Appalto e dall'art. 5 del relativo Contratto (n.4 di repertorio). E’ un documento formale che dovrebbe dare maggiore pregnanza a una questione che tutti (maggioranza e opposizione) vogliono risolvere al più presto.
La risoluzione anticipata del contratto, naturalmente, sarà una “extrema ratio”. Prima si faranno altri tentativi. Già concordato il primo: la convocazione di una conferenza di servizi in cui si incontreranno faccia a faccia i lavoratori, la ditta, i sindacati e il comune. In quella occasione, in seguito a una concorde quantificazione delle spettanze, il comune si impegnerà a liquidare i lavoratori utilizzando proprio le somme trattenute alla ditta.
Sarà una soluzione praticabile sul piano legale? E, soprattutto, la ditta sarà disposta ad accettare l’invito? A complicare tutto questo c’è poi un altro aspetto: la ditta erogatrice (quella che di fatto riceve le spettanze dal comune) non è la stessa che invece dovrebbe pagare i lavoratori (un'altra ditta incaricata dalla prima con cottimo fiduciario). Insomma, la questione è delicata. Si spera, pertanto, che l’atto formale di venerdì contribuisca ad accelerare la pratica.
Prima della votazione unanime in consiglio si era battagliato non poco. Il sindaco e i membri della maggioranza hanno dovuto rispondere ad alcune obiezioni sulla proroga del contratto alla stessa ditta, effettuata nel maggio scorso fino al prossimo 30 ottobre.
“Quando era già nota la situazione dei lavoratori – ha detto Vincenzo Francomano, capogruppo del Pd – l’amministrazione ha addirittura prorogato con la ditta, anziché sospendere il contratto (in scadenza a maggio, ndr) e approntare un nuovo bando”.
“La proroga – ha chiarito il sindaco Vito Agresti – è stata una soluzione di buon senso. Se avessimo fatto la gara d’appalto avremmo perso troppo tempo e bloccato il servizio. E poi nessuna ditta avrebbe partecipato a un bando per soli sei mesi di contratto”. Tanti, infatti, erano i mesi che separavano maggio dalla fine di ottobre, data entro cui dovrebbe prendere avvio la nuova municipalizzata del comune. Non l’ha mandata giù Vincenzo Francomano. “Bisognava comunque fare la gara d’appalto. Magari non ad aprile in fretta e furia, ma programmando in precedenza senza mettere a repentaglio l’erogazione del servizio. Anche perché sono certo che entro ottobre non riuscirete a far partire la municipalizzata e allora si riproporrà il problema”.
Pino Suriano
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