ROTONDELLA – Ha fatto davvero paura l’incendio divampato la notte scorsa a Rotondella. Un’immagine apocalittica circondava la collina rotondellese, percorsa dalle fiamme su tutto il versante nord, nei pressi del rione Purgatorio. Le fiamme hanno interessato una vasta area a ridosso dell'abitato e hanno distrutto dieci ettari di aeree rimboscate, di conifere e latifoglie.
Tanti abitanti sono usciti terrorizzati dalle case, e tanti giovani, di ritorno dalle serate estive della costiera jonica, hanno preferito non rientrare e pernottare fuori. Eppure, intorno alle 2 di notte non c’era ancora traccia dell’incendio. Ma già intorno alle 3 le fiamme si erano allargate con velocità straordinaria fino a invadere le campagne a diversi chilometri di distanza. Elemento decisivo, in tal senso, il fortissimo vento scatenatosi in quel frangente.
Un tram tram di telefonate ha messo in allarme tutta la comunità. Preoccupazioni immense per i tanti residenti del rione Purgatorio e del rione Cervaro, che hanno visto le fiamme a pochi metri di distanza dalle proprie abitazioni. Per sedare le fiamme, nella mattinata di ieri, si è reso necessario l'intervento di due mezzi aerei Fire Boss della Protezione civile, richiesti dal Comando Regionale del Corpo Forestale.
Sull’incendio sono intervenuti anche i carabinieri, i vigili urbani di Rotondella e i vigili del fuoco di Policoro. Questi ultimi hanno cessato le operazioni di spegnimento solo alle 16 di ieri pomeriggio.
Quello dell’altra notte non è stato il primo incendio avvenuto a Rotondella dall’inizio di questa estate, ma sicuramente il più pericoloso e difficile da domare. Negli ultimi giorni di giugno, infatti, il territorio era stato interessato da almeno tre fenomeni incendiari quasi consecutivi, esclusi quelli avvenuti a pochi chilometri di distanza in contrada Salice a Nova Siri. In quei giorni, è bene ricordarlo,
Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it
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