5 ago 2008

La crisi colpisce anche in spiaggia

Parlano i vu cumprà del lido di Nova Siri

NOVA SIRI – Mohamed e Hassin arrivano da Casablanca, in Marocco. La loro vita è simile a quella di tanti altri: un inverno in giro per l’Europa a cercare lavoro, poi l’estate sulle spiagge joniche per vendere qualcosa. Mohamed porta una grossa quantità di “prendisole” da donna, Hassin ha con sé centinaia di aggeggi tra accendini, orologi e giochi per bambini. Per quest’ultimo non è il primo anno sulle spiagge metapontine, ma quest’anno, a quanto pare, è il peggiore. Hassin è sconsolato, qui da noi la gente non compra più come una volta. E a Nova Siri si percepisce una notevole differenza anche rispetto allo scorso anno: “L’anno scorso avevo preso poca roba e l’ho venduta tutta, quest’anno ne ho presa tanta ma sto vendendo pochissimo”. Come mai? “Mi parlano di una crisi. Io non ne capisco tanto. So solo che la gente ora si scandalizza a sentire i nostri prezzi, che sono rimasti invariati rispetto agli anni scorsi. Eppure allo stesso prezzo compravano di più”. Le nuove elezioni gli hanno portato una speranza: “Sono sicuro che con Berlusconi questa situazione cambierà”.
L’amico, che segue un po’ più di televisione, gli spiega che dal nuovo governo, più che un risveglio economica, ci sarà da attendersi qualche norma di severità sui clandestini. Mohamed sembra meno pessimista. Ma chiarisce: “è il primo anno, quindi non posso fare confronti”. E poi lui vende abiti per le donne, che al piccolo “affare da spiaggia” non sembrano voler rinunciare. Ma questo non basta a colmare le aspettative di chi ha lasciato casa per un futuro che si prospettava certamente più roseo. Sui turisti del posto non hanno un giudizio cattivo e non si sentono maltrattati, ma l’Italia non è più la loro “America”. Quelle dicerie secondo cui basterebbe un’estate di lavoro per acquistare una casa in Marocco suscitano il riso di entrambi.
E’ per questo che le nuove leggi sui clandestini non fanno troppa paura ai due “commercianti” marocchini, entrambi clandestini senza documenti. “Ci mandano via dall’Italia? – prorompe Hassim – pazienza, vorrà dire che ce ne andremo. Andremo in un’altra nazione europea”. Il suo sogno è la Spagna, dove vorrebbe svolgere definitivamente il suo mestiere, imbarcandosi su un peschereccio. Mohamed, che non ha molto più di vent’anni, mira invece alla Germania. E’ lì che dovrebbe a iniziare a esercitare il mestiere che sta imparando, quello di meccanico automobilistico.
Ma anche fuori dall’Italia il problema dei documenti resta. E allora Mohamed, il più giovane dei due, ci scherza su: “Non ci resta che sposare una donna italiana e ottenere la cittadinanza. Io ci provo ma non è facile. Magari una anziana e ricca, di cui prenderò l’eredità”. Scherzare non costa nulla. Così come sperare!

Pino Suriano - www.ilquotidianodellabasilicata.it

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