12 mag 2008

Rotondella: sorprende la vittoria del Pdl

Commento "a freddo" delle politiche di aprile
ROTONDELLA – A Rotondella il voto delle politiche si è rivelato in linea con il trend nazionale, ma non ha mancato di fornire qualche indicazione di rilievo sul piano locale. Forse anche in vista delle prossime elezioni comunali, in programma per la primavera del 2009. Il primo dato interessante è la sconfitta, difficilmente prevedibile, del Pd. In pochi, infatti, avrebbero scommesso sul sorpasso del Pdl, né tanto meno su uno scarto così rilevante: 737 voti alla Camera contro i 550 del partito di Veltroni! Infatti il Pdl, se escludiamo i Circoli della Libertà di Rudy Marranchelli e la ex sezione di An, non si distingue certo per un forte radicamento sul territorio. Diverso è il discorso per il Pd, che rappresenta una realtà politica ben più rilevante, capace di fare presa sul territorio e di coinvolgere anche molti giovani. Difficilmente, perciò, si spiega l’esito delle urne, se non con un forte senso di sfiducia per la proposta di Veltroni e di chi, sul territorio, se ne è fatto latore. Che questo risultato non possa essere lo stimolo per la creazione di una più stabile e radicata realtà di centrodestra sul territorio? Anche con un eventuale risvolto di candidatura per le prossime comunali? Chissà…. A Rotondella, come è noto, il centrodestra non presenta da anni una lista cosiddetta “politica”, facendosi rappresentare da più o meno trasversali coalizioni civiche. Troppo alto il divario elettorale col centrosinistra. Nell’ultima tornata, per esempio, il gruppo di Vito Agresti riuscì a battere l’Ulivo proprio grazie al contributo sostanziale del circolo Pio Latorre, oggi “trasformatosi” nella sezione di Rifondazione Comunista. E qui il caso non è diverso da quello del Pd. La sezione di Rc appare viva e presente sul territorio, ma il disastroso esito delle urne (appena 57 voti alla Camera per L’Arcobaleno) lascia spazio a qualche riflessione. Degni di nota anche gli 81 voti per l’Udc (5%), che fanno riferimento a una rappresentanza ideale più che territoriale. Non esiste, infatti, alcun esponente politico che si richiami pubblicamente a questo partito, né è mai esistita a Rotondella una sezione Udc. Agisce, probabilmente, il richiamo del simbolo sull’immaginario ideale di anziani e nostalgici Dc. Interessante si è rivelato anche il bacino di consenso intorno alla lista Di Pietro (73 voti), che ha potuto giovarsi del sostegno, più o meno esplicito, di alcuni esponenti politici del territorio, non ultimo l’assessore comunale Antonio Dimatteo. Interessanti anche i 42 voti per La Destra di Storace, su cui ha positivamente pesato la presenza di un candidato locale, seppur di bandiera. Sia chiaro, il voto politico risponde a logiche totalmente differenti rispetto a quello amministrativo. Ma trascurarne tutti i rilievi potrebbe essere un errore. Dall’una e dall’altra parte.

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