TURSI - Due docenti di filosofia e un sacerdote attorno a un tavolo. Ad ascoltarli un’insolita platea di giovani e insegnanti. Non erano lì per il classico libro da presentare, evento da promuovere, lezione da sorbirsi. Non c’era alcuna “merce da vendere”, lunedì sera, presso i locali della Cattedrale di Tursi.
Il tutto è partito dall’interesse che alcuni temi, trattati in classe, avevano suscitato in Antonio. Che ha voluto rilanciare la partita in forma pubblica e libera. Senza che le mura della scuola fossero limite all’interesse di altri amici. Senza che il parere dell’insegnante, in quanto più autorevole e argomentato, fosse l’unico accettabile.
E l’esperimento è riuscito. Sorprende che di un simile argomento (Dio e le religioni) si sia parlato quasi sempre nell’orizzonte della ragionevolezza. Nessuna solfa mistica ha preso il sopravvento. Anzi, è sembrata evidente una certa urgenza di chiarimento scientifico dei termini in gioco.
Il livello della ragionevolezza, si diceva, l’ha fatta da padrone. E infatti, quale altro strumento, se non l’umana ragione, espressa in tutto il suo potenziale, può ergersi a criterio di valutazione delle diverse ipotesi religiose? Cosa altro permetterebbe di discernere e riconoscere la verità?
29 apr 2008
Quando la scuola esce dalle aule
Incontro su ragione e religione a Tursi con un parroco e due insegnanti
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1 commento:
L'unica cosa di cui si sa parlare è di cose che non esistono.Mentre la realtà vi aspetta invano...
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