26 gen 2008

E' passato da Nova Siri l'unico corto italiano agli Oscar

Il film vinse ad agosto a Cinemadamare

Il corto di Andrea Jublin “Il supplente” (“…dedicato a tutti coloro che hanno problemi di condotta”), prodotto da Sky Cinema, è stato nominato nella categoria “Live action short” per gli Oscar del Cinema 2008. Il film del regista torinese (che è anche attore protagonista) ha sbaragliato la concorrenza di molti altri corti e sarà tra i pochi a rappresentare l’Italia nella cerimonia di premiazione del 24 febbraio.
E in questo successo inatteso non manca un pizzico di Lucania. Perché nelle ag
enzie di stampa di mezzo mondo, ieri, è rimbalzato anche il nome di Cinemadamare, rassegna itinerante diretta dal produttore lucano Franco Rina. Il corto in questione, infatti, è proprio quello che in agosto ha conquistato, come Miglior Film, il Premio Epeo assegnato ogni anno a Nova Siri nell’ambito della rassegna. Perciò la notizia, se ancora ve ne fosse bisogno, conferma la qualità artistica dei corti proposti e convalida le scelte della Giuria Popolare di Nova Siri, più volte giudicata inattendibile per scarsa competenza e superficialità valutativa. Jublin, peraltro, era stato premiato anche dalla Giuria Tecnica del festival come Miglior Attore Protagonista. Il verdetto di quella equipe, presieduta da Salvatore Verde, parlò di “recitazione sovratonale, ai limiti del virtuosismo”. Ora non resta che attendere la cerimonia di premiazione del 24 febbraio. Vincere non sarà facile, ma a questo punto non può più sembrare impossibile. Chi scrive vide il film con un certo entusiasmo, pur senza prevedere una affermazione di tale livello. Si tratta di una “scenetta” scherzosa e a tratti irriverente, ma che subito lascia intuire, allo spettatore attenta, una certa profondità di giudizio. Nell’irrazionalità che ne caratterizza la trama, si legge, infatti, una critica amara al mondo superficiale dei giovani e, soprattutto, allo smarrimento esistenziale degli adulti.
La scena è dominata, infatti, dalla vicenda di un uomo che si presenta in classe in qualità di supplente. Subito, però, i suoi atteggiamenti e le sue proposte, miste di infantilismo e isteria, fanno presagire un’anomalia che si spiegherà presto. L’uomo, che a un certo punto scappa misteriosamente dalla classe, è davvero un supplente?
Questo il primo colpo di scena. Perché il protagonista, uscito da scuola, si ricompone e torna a svolgere il suo lavoro da manager in ufficio, dove c’è da risolvere una difficile situazione commerciale con potentissimi partners giapponesi. Ebbene, quell’irrazionale infantilismo mostrato a scuola lo condurrà a un insperato successo lavorativo, attraverso un colpo di scena finale dall’altissimo effetto comico. Che ricorda allo spettatore un dramma umano: anche negli adulti, e persino nei loro affari più seri, domina (e determina le scelte) una certa insana irrazionalità. Tutto questo in soli 15 minuti! Geniale.


Pino Suriano - Il Quotidiano della Basilicata

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