27 gen 2008

Caso Falcone: un anno in cella senza giudizio

Rimandata al 22 marzo la prossima udienza

ROTONDELLA - Continua il Calvario di Angelo Falcone e Simone Nobili, gli italiani arrestati in India il 10 marzo scorso per possesso di stupefacenti. La loro prossima udienza, infatti, è fissata per il 22 marzo. E intanto i due dovranno rimanere in carcere, senza la possibilità di essere giudicati in tempi brevi. L'ennesimo rinvio ha fatto sbottare Giovanni Falcone (padre di Angelo residente a Rotondella), che ha così commentato: "Potete ben capire cosa questa notizia rappresenti o per me e per i due ragazzi. Ti crolla il mondo addosso - ha aggiunto - a pensare che questi due ragazzi hanno buttato lì un anno della loro vita per la lentezza dell'iter giudiziario di quel paese". Una nota di protesta è giunta anche dall'associazione di diritto internazionale Secondo Protocollo: "L’udienza è stata di nuovo rinviata al 22 marzo - si legge sul sito dell'associazione - cioè dopo un anno esatto di detenzione ancora siamo a livello di udienze preliminari del giudizio di primo grado. Intollerabile se si considera che il Diritto Internazione prevede un processo equo da effettuarsi “in tempi ragionevoli”. Ora, se questi sono tempi ragionevoli ci dobbiamo aspettare che prima di poter presentare le prove che contrastino le accuse e quindi di poter riacquistare la libertà, i ragazzi dovranno fare una detenzione pari ad un minimo di due anni. Chiediamo quindi un intervento urgente del Governo Italiano - prosegue l'associazione - su quello Indiano affinché venga garantito ad Angelo Falcone e a Simone Nobili un giusto ed equo processo in tempi ragionevoli che non possono certo essere due anni. Gia nella dinamica dell’arresto si è assistito ad una farsa, ora non si può assistere immobili ad un’altra farsa che riguarda il processo. Stiamo parlando di due ragazzi innocenti, di due vite umane, non di due pupazzetti".

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