4 dic 2007

Rotondella: sulla compensazione la parola alla gente

In programma per oggi pomeriggio un incontro con la comunità per decidere come spendere i fondi

ROTONDELLA – Non saranno i quasi 8 milioni di euro promessi negli anni scorsi dal Ministero, ma i 2,8 milioni che arriveranno a Rotondella dalla compensazione ambientale non dispiacciono a nessuno. Il problema, a questo punto, è spenderli nel migliore dei modi. E’ per questo che l’amministrazione comunale ha convocato, per le 18,30 di questa sera nella palestra comunale, i cittadini, le associazioni, le organizzazioni sindacali e i partiti politici del territorio. L’idea è quella di un incontro-dibattito da cui possano emergere concrete proposte di spesa del fondo, destinato a Rotondella per la presenza di scorie nel centro Itrec della Trisaia. Quei soldi, attesi per anni e in quantità maggiori, stanno finalmente per arrivare. Il titolo dell’incontro parla chiaro: “Programmazione Partecipata: ipotesi di utilizzo della compensazione ambientale”. “Riteniamo fondamentale – ha detto l’assessore al Bilancio Francesco Dilorenzo – la partecipazione dei cittadini alle decisioni fondamentali per il loro futuro. Questa, naturalmente, è una di quelle”. In attesa dell’incontro, la discussione ha già preso vita su alcuni blog e siti web locali. A proporre la nuova forma di condivisione è stato proprio l’assessore alla Cultura Antonio Pastore, che dal suo sito ww.scanna.splinder.com ha avviato una raccolta di contributi. Non molte le proposte pervenute, ma non sono mancate idee sensate, tra cui quella di utilizzare parte dei fondi proprio per interventi legati all’ambiente, quali la bonifica dei rimanenti manufatti in amianto e la certificazione ambientale del territorio.
Ma bisognerà spendere tutto solo per politiche ambientale? A quanto si legge dalla delibera Cipe, pare proprio di no. Quindi campo libero a tutte le ipotesi. E tra le idee spunta quella, ancora tutta da vedere, di utilizzare parte dei fondi per l’eventuale “lancio” di una azienda municipalizzata di cui si era parlato nei mesi scorsi. Di tale iniziativa, però, è fortemente in dubbio la capacità di produrre effettivi utili, condizione essenziale per la nascita di qualsiasi azienda. Staremo a vedere. Naturalmente, tra gli auspici della comunità, vi è quello di non spendere tutte le somme “dall’alto”. E cioè solo unicamente base di iniziative dirette dell’amministrazione. Sarebbe auspicabile, infatti, che l’amministrazione proponesse linee di indirizzo a cui possano aderire (con specifici progetti di intervento) associazioni, enti e persone fisiche. Quei soldi arrivano per compensare una comunità. E perciò, in un’ottica di effettiva democrazia partecipata, tale comunità non solo va messa nella condizione di proporre ipotesi di spesa, ma anche progetti operativi che la vedano protagonista. Insomma, i soldi non vanno spesi solo “per” la comunità. Ma anche, sussidiariamente, “dalla” comunità. Naturalmente nei limiti del possibile.

Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

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