1 nov 2007

Rotondella: studenti cercasi

Un Comprensivo migliore per fermare l'esodo verso Policoro e Nova Siri
A colloquoio con il dirigente Maria Vizziello

ROTONDELLA - Maria Vizziello affronta a Rotondella la sua prima esperienza da dirigente scolastico. E non è certo la “missione” più facile che potesse capitarle, perchè sono molteplici ed eterogenei i problemi che attanagliano da anni questa particolare realtà scolastica. Si va da un bassissimo tasso di natalità fino a problemi di strutture, logistica e viabilità, passando per alcune incomprensioni che, a sentire i più critici, avrebbero urtato non poco il clima collegiale degli ultimi anni. Ma il vero problema è che a Rotondella i bambini non nascono quasi più, e molti di quelli che risiedono nel suo vasto territorio (in particolare le aree rurali) preferiscono frequentare le scuole di Nova Siri e Policoro, più vicine e meglio collegate.
Poi c’è Rotondella due, “una realtà asfittica” secondo la Vizziello. E non si può certo darle torto, perché alle tante speranze di crescita del centro non ha mai fatto seguito un concreto sviluppo. “Ma ormai quella realtà c’è – aggiunge - e nonostante i piccoli numeri va servita con scrupolo”.
Il dirigente non ha ricette pronte, ma ha subito scandito con chiarezza i nodi problematici e le strategie di intervento. Il tutto sotto l’egida di un concetto-chiave: qualità dell’offerta formativa. E’ da questo obiettivo, declinabile in tutte le salse (didattica, strutture, trasporti, tecnologie) che dovrebbe partire il rilancio della realtà scolastica, anche in termini di competizione. “Perché il mio primo obiettivo – spiega la Vizziello – è quello di frenare il costante esodo di alunni verso le scuole di Nova Siri e Policoro”. Come fare? “Garantendo i servizi essenziali”. E per farlo si dovrà subito mettere a tema il problema dei trasporti, “autentico nervo scoperto” della realtà scolastica locale. Conseguente a questo è il problema della vigilanza, particolarmente sentito per la scuola secondaria. Qui infatti si svolgono molte attività pomeridiane, e alcuni degli alunni che le frequentano sono residenti nelle aree rurali. Tornare a casa e rientrare subito è forse faticoso, ma altrettanto rischiosa è la permanenza per le strade del paese, con un veloce panino e senza la minima vigilanza. Proprio quest’ultimo aspetto è prioritario per il dirigente, che si è subito attivato per studiare con i docenti un nuovo quadro orario che permetta di vigilare sui ragazzi almeno per quelle “ore di buco”. Un problema non dissimile si è posto per la scuola primaria. Anche qui i piccoli pendolari rimangono senza vigilanza per un arco di tempo di circa 20 minuti tra la fine delle lezioni e l’arrivo dei mezzi di trasporto. E già qualcuno (senza troppo enfatizzare) avrebbe segnalato sporadici episodi di bullismo.
Rotondella due. “Qui la scuola - spiega la Vizziello - è anzitutto un posto di ritrovo per i ragazzi, un punto che consente quella socializzazione non sempre scontata nei contesti rurali. Sto pensando di valorizzare questa dimensione proponendo anche lì il tempo prolungato”.
Ma tutto ciò non basta a far dimenticare alcuni gravi problemi strutturali. Qui le aule non mancano (anche perchè a mancare sono gli alunni), ma tra quelle disponibili nessuna è attrezzata per l’attività sportiva. Si sopperisce, allora, con gli spazi esterni, che oltre a essere inadeguati sono anche poco sicuri. “Così come è poco sicura – aggiunge il dirigente – la piccola recinzione in legno che separa l’edificio scolastico da una strada ad alta velocità, sulla quale bisognerà intervenire immediatamente con una barriera più solida”.
Resta un ultimo problema: le difficoltà di gestione di un contesto tanto piccolo, in cui sovente sono venute alla luce difficoltà nei rapporti tra i collaboratori. E qui la Vizziello chiosa con decisione: “Noi siamo a scuola per i ragazzi. E già questo dovrebbe farci tremare i polsi. La nostra responsabilità è troppo grande per lasciare spazio a singole beghe e personalismi”. E anche in questo caso, come darle torto?

Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

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