1 nov 2007

Felicia Cavallo: l'arte dell'ansia umana

La pittrice apre una galleria d'arte
I volti "tristemente dolci" di un'opera istintiva

SANT’ARCANGELO - Felicia Cavallo non aveva compiuto ancora dieci anni quando cominciò a dipingere i primi volti. Una passione fervida la sua, ma tenuta nel segreto per anni. Quei disegni non voleva mostrarli neppure alla sua insegnante. E quando questo accadde, quasi per caso, l’esito fu imprevisto: si scoprì che quella ragazzina aveva talento! Nacque così l’idea di frequentare l’istituto d’arte a Salerno, decisivo per la sua formazione. Poi una vita tra i banchi di scuola, dove ha insegnato per 35 anni disegno e storia dell’arte. E ora, a soli due mesi dalla pensione, ha coronato il suo sogno: aprire una galleria d’arte. Ci stava pensando sin dagli anni ’90, e per il progetto aveva sempre avuto in mente un locale di ampie dimensioni, suddiviso in due grandi stanzoni, perché all’interno aveva immaginato anche un laboratorio per la formazione e la produzione artistica. E così è stato. Dallo scorso agosto, infatti, è stato inaugurato l’amplissimo locale di sua proprietà adibito a galleria. Alla presentazione, presieduta da Maria Celano (presidente dell’associazione Magna Grecia Lucana) accorsero numerosi cittadini e autorità del posto.
La sua è una vera e propria “casa dell’arte”, che lì trova spazio in ogni forma e angolatura. E come poteva essere altrimenti tra le mura di un’artista così eclettica, che negli anni ha sperimentato ogni forma di rappresentazione: china (la sua preferita), acrilici, lavori in bassorilievo, sbalzo in rame e numerose altre tecniche miste? Il suo studio è uno spettacolo di colori e stile. Felicia Cavallo è una che dipinge tanto e senza pause (circa mille i suoi lavori). Osservando le opere ci racconta di come la sua arte sorga da istinti e stati d’animo alterni. Da lei non ci si attenda il disegno preparatorio, perché ogni suo quadro è un flusso spontaneo di emozioni. Potremmo definirlo, forse, il frutto maturo di quello che lei chiamava un tempo “nervosismo ispiratore”. Ama Van Gogh e Picasso, ma il critico Appella l’ha accostata all’espressionismo tedesco. Il primo impatto sui volti richiama Modigliani. Ma a guardar bene emergono differenze notevoli. Insomma, ogni tentativo di inquadrarla si rivela subito sfuggente. Le sue opere e la sua galleria sono un po’ come lei: eleganti, gentili e “tristemente dolci”. Un luogo prezioso dell’arte lucana è nato a Santarcangelo. Lunga vita!!!

Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

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