15 nov 2007

Ponte Sinni: è comune contro provincia

Il consiglio comunale contro l'opera inutile e costosa del piano provinciale
"Non solo il ponte. Vogliamo uscire dall'isolamento"
ROTONDELLA – Piano di viabilità: è battaglia tra comune e provincia sulla ricostruzione del ponte Sinni. Perché il documento approvato all’unanimità in consiglio comunale non lascia spazio a equivoci: alla provincia è chiesto di annullare subito la delibera di approvazione del progetto datata 16 ottobre; alla regione, invece, è chiesto uno sforzo per restituire 1.100.000 (un milione e centomila euro) sottratti al finanziamento per un mero errore di trascrizione o di calcolo.
Che Rotondella non volesse “buttare” un finanziamento di 7 milioni per un ponte poco trafficato era noto da tempo. Che gli amministratori fossero contrari all’iniziativa è noto solo da poche settimane. Perché questo documento, senz’altro utile, arriva forse troppo tardi, a soli due mesi dalla data di scadenza della cantierizzazione dell’intervento (31 dicembre 2007). Lo ha riconosciuto, nella seduta del consiglio, anche il capogruppo di opposizione Vincenzo Francomano.
Questa la cronistoria dei fatti, che lasciano intravedere scenari inesplorati. Per la viabilità extraurbana di Rotondella erano previsti (dopo varie modifiche) 7.100.000 euro nell’ambito del piano provinciale per la viabilità. Si trattava di riconsolidare il ponte traversa Sinni e spendere le restanti somme per interventi di miglioramento della viabilità, che rendessero meno lunghe e pericolose le tante curve ai piedi Rotondella. Insomma, l’intervento era stato subito accolto come il primo grande passo per l’uscita dall’isolamento del territorio.
A quel punto si attendeva soltanto che la provincia presentasse il progetto. E invece (era il 4 aprile 2007) il sindaco venne convocato in regione per una comunicazione. Questo il messaggio: il finanziamento era ridotto a 6 milioni, perché la restante somma era stata assegnata solo per un errore di trascrizione o di calcolo. Pertanto, nessun intervento contro l’isolamento era possibile, ma solo la ricostruzione del ponte Sinni, un’opera colossale per cui bastavano a stento i 6 milioni adesso a disposizione.
Da quel giorno cominciava il silenzio delle istituzioni, di provincia e comune, di maggioranza e di opposizione. Tutto taciuto fino a che sul Quotidiano, in data 27 agosto 2007, non compariva la notizia di una conferenza di servizi in provincia per discutere il tutto. E diventava pubblica, per la prima volta, la notizia della riduzione del finanziamento. Della questione si è riparlato a fine settembre, in consiglio comunale e su richiesta dell’opposizione. Il comune comunicava allora alla provincia le sue perplessità e solo pochi giorni dopo (siamo al 16 ottobre 2007) la provincia deliberava l’approvazione del progetto.
Rotondella allora si sollevava: cinque associazioni scrivevano alle istituzioni per opporsi a questo intervento contrastante con le direttive di sviluppo del territorio. A quel punto maggioranza e opposizione prendevano quell’iniziativa comune che avrebbe portato al documento sottoscritto l’altro ieri. E così arriviamo ad oggi.
Ora la palla passa alla provincia di Matera. Come reagirà alla ferrea opposizione di un comune a cui sta per “regalare” un’opera inutile e non desiderata? Quella di Rotondella, infatti, è da ieri un’opposizione più decisa: “Non ci hanno interessati neppure per i sopralluoghi presso il ponte” ha detto il sindaco in consiglio. Insomma, l’immagine che emerge è quella di una provincia che sta “facendo da sé”.
E sullo sfondo compare un altro elemento, ventilato in consiglio dall’assessore Antonio Pastore sulla base di un dato che fa riflettere. Il progetto approvato dalla provincia il 16 ottobre, infatti, prevede un importo di 1.350.000 euro solo per le spese di progettazione e studio geologico, che saranno affidati a tecnici dello stesso ente. Insomma, sulla questione non mancherebbero interessi di un certo rilievo, che diminuirebbero notevolmente se si modificasse l’intervento. “Naturalmente – ha chiarito Pastore – questa per ora è solo un’ipotesi”. A questo punto, perciò, ai rotondellesi non resta che sperare in un ripensamento della provincia. Se così non fosse, Rotondella avrà perso il suo ultimo treno per lo sviluppo. E avremo un ponte Sinni modernissimo ma poco trafficato, fermo lì, a ricordarci come mai il sud è rimasto fermo e “Cristo si è fermato indietro a Eboli”.
Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

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