Macroscopico errore sul web
Le bellezze di Castelsaraceno sul sito del comune di Rotondella
ROTONDELLA - Una presunta chiesa di Santo Spirito, un trittico del pittore D'Amato, un antico Convento di Cappuccini. O ancora, i resti di un mulino ad acqua e i boschi Favino e Coccaro,con i loro panorami eccezionali.Sarebbero queste, secondo il portale ufficiale del comune (http://www.comune.rotondella/.mt.it), le principali attrattive turistiche del territorio, menzionate nelle sezioni del sito “Arte e Monumenti”e “Itinerari Naturalistici”. E in effetti,a ben pensarci, a Rotondella non mancano chiese, conventi, boschi e panorami.Ma di quelli citati, da queste parti,non si era mai sentito parlare. Come mai, allora, sono finiti sul sito? E soprattutto,chi avrà mai immaginato tali idiozie?Qualche minuto di navigazione in retee si scopre l'equivoco. I monumenti richiamati, infatti, sono tutti relativi al comune di Castelsaraceno, in provincia di Potenza, che li tiene ben cari e li segnala, con dovizia, nel suo sito Comune di Castel Saraceno.Insomma, un classico errore di “copia-incolla” commesso da chi, forse senza troppa attenzione,ha curato a suo tempo i siti dei due comuni, che sul piano grafico sembrano quasi una fotocopia. Il caso è arrivato addirittura in consiglio comunale, per iniziativa di Vincenzo Francomano, capogruppo dell'opposizione.Questi, ben lungi da ogni intento polemico, ha voluto segnalare agli amministratori la simpatica anomalia.«Si interroga il sindaco -ha scritto ironicamente nella richiesta di interrogazione a risposta orale- al fine di conoscere l'ubicazione dei monumenti, delle opere d'arte e dei boschi Favino e Coccaro».«Nessun problema-hanno risposto gli amministratori- rettificheremo in pochi giorni». Cose che succedono, neppure troppo gravi. Strano,però, che in più di due anni (tanti sono passati dall'attivazione del sito) nessuno se ne sia accorto.E chissà quanti turisti avranno cercato a Rotondella i boschi Favino e Coccaro con i loro bellissimi panorami. Poco male! Arrivati a Monte Coppolo,avranno creduto di averli trovati.
Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata
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