20 ago 2007

E' partito il processo Falcone

Prima udienza per i giovani arrestati in India
Formulata l'accusa, ma i due restano in cella

ROTONDELLA – Il “processo Falcone” è partito. Ieri mattina, dopo tre rinvii consecutivi, si è tenuta finalmente la prima udienza per il caso di Angelo Falcone (originario di Rotondella) e Simone Nobili, arrestati il 10 marzo nello stato indiano dell’Himachal Pradesh per detenzione di stupefacenti. A darne notizia è Giovanni Falcone, che nella mattinata di ieri ha sentito il figlio Angelo prima e dopo l’udienza. Le notizie positive che si attendevano, però, non sono ancora arrivate: i due non potranno lasciare la casa protetta nella quale sono rinchiusi. Nessuna possibilità, almeno per ora, di rilascio su cauzione.
Nel corso del dibattimento di ieri il giudice e la difesa hanno preso visione del fascicolo prodotto dagli inquirenti, un faldone di ben 57 pagine in lingua indi e appena 2 in lingua inglese.Troppo poco perché Angelo (come riferito dal padre) potesse comprendere nel dettaglio il contenuto dell’accusa, anche per le gravi difficoltà di comunicazione con i due avvocati difensori assegnati al caso. E’ per questo che Giovanni Falcone ha inoltrato all’Ambasciata una richiesta per la traduzione del fascicolo, il cui contenuto dovrebbe essere disponibile tra pochi giorni. I due giovani, sempre secondo il resoconto il padre, non sarebbero stati ancora sentiti dai giudici.Intanto lo stesso Falcone ha avviato contatti con quotidiani stranieri, nel tentativo di offrire al caso risalto internazionale.

Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

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