31 ago 2007

Depuratore Nova Siri: Laddomata scrive a De Filippo

La priorità è il depuratore
"Il sindaco non pensi ai porti ma ai problemi concreti"

NOVA SIRI - «Prima il depuratore, poi tutto il resto». Arriva oggi, sul tavolo di Vito De Filippo, la missiva spedita ieri da Michele Laddomata, capogruppo consiliare di Insieme per Nova Siri. E sempre oggi, sulle strade di Nova Siri, viene diffuso dal gruppo di opposizione un dettagliato volantino di giudizio sul caso. Laddomata ritorna con fermezza sui problemi del depuratore del comune jonico, tanto dannoso, di recente, per l'immagine turistica del territorio. Il capogruppo chiede a De Filippo un intervento immediato, affinché «la capacità del depuratore sia ampliata» in base alle esigenze dell'utenza, che nei mesi estivi si moltiplica per la presenza di turisti, e«anche in rapporto ai notevoli incrementi volumetrici previsti nel nuovo Piano Urbanistico». «Bisogna essere decisi- spiega il capogruppo commentandola lettera - è una questione di priorità».E la battuta non è casuale, perché riprende con criticità una richiesta del sindaco Giuseppe Santarcangelo, che nei mesi scorsi si era rivolto alla Regione per la realizzazione di un porto-canale alla foce del torrente Toccacielo. «Bisogna badare ai problemi concreti - chiosa Laddomata - prima risolviamo per il depuratore e poi pensiamo ai porti e a tutte le altre cose che non avrebbero senso in queste condizioni ambientali».Sull'argomento, inoltre, il sindaco Santarcangelo aveva richiamato la responsabilità di numerose altri istituzioni. Ma Laddomata è di parere opposto: «Il problema è anzitutto il nostro - ha spiegato -perché non ci siamo attivati per il depuratore,dato che il disagio, come dichiarato anche da Acquedotto Lucano, è legato essenzialmente al numero eccessivo delle utenze estive».L'impianto, infatti, sarebbe costretto a depurare una quantità di fanghi quasi tre volte superiore ai suoi limiti tecnici.E questo, in verità, era già noto da tempo.«Una certa attenzione al problema - ricorda il capogruppo - si era avuta negli anni della giunta Bruno, quando già si erano attivati alcuni contatti per avviare l'opera. Poi cambiò l'amministrazione e tutti si scordarono del problema: in questi giorni ne paghiamo le conseguenze».Ora, dunque, la questione si ripropone come priorità. Così come è prioritaria la definizione delle capacità e dell'ubicazione dell'impianto. E Laddomata richiama subito l'opportunità di una diversa dislocazionedel depuratore, magari pressoun tratto di costa più distante dalle strutture turistiche: «Considerando l'onerosità dell'intervento e l'incremento delle strutture turistiche sul litorale dell'adiacente Comune di Rotondella, che utilizzano il depuratore di Nova Siri, sarebbe saggio ipotizzare una diversa dislocazione per il nuovo depuratore».Meno dannoso per il turismo, forse,potrebbe essere un impianto più vicino alla foce del Sinni, nel territorio di Rotondella, ma comunque molto distante dalle strutture turistiche di questo comune.«E' una delle ipotesi - spiega Laddomata- ma non è l'unica, purché l'impianto si faccia».A macchiare l'immagine del territorio,infine, contribuirebbero anche alcune scelte del recente Regolamento Urbanistico,che prevede, tra le altre cose, l'espansione della zona artigianale in un tratto di strada che funge da innesto allaSs 106 Jonica e a rinomati villaggi estrutture turistiche. Una scelta che sarebbe incompatibile con la vocazione turistica dell'area.«A ridosso del mare il turista vorrebbe trovare un albergo o un acquapark, e noi invece gli prepariamo- aggiunge con ironia - le canne fumanti di qualche azienda?» Tutti segni gravidi quella che il capogruppo etichetta come la «politica disarmonica e discordante» dell'amministrazione comunale.

Pino Suriano - da Il Quotidiano della Basilicata

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