8 mar 2014

Comunali Rotondella. Vito Agresti torna in campo


ROTONDELLA - "Io ci sono". Vito Agresti, già sindaco di Rotondella dal 2004 al 2009, scende in campo ancora una volta. Sarà di nuovo lui, o il gruppo che attorno a lui si sta aggregando, a rappresentare l’alternativa (o una delle alternative) al centrosinistra locale.

Agresti anticipa al Quotidiano alcuni elementi dell’iniziativa elettorale che sarebbe già a buon punto. Per ora niente nomi, ma alcune caratteristiche fondamentali, in primo luogo “una commistione tra novità ed esperienza”. “Al massimo un paio di elementi che hanno già amministrato – spiega - per il resto giovani di spessore, persone nuove. Bisognerà unire l’esperienza amministrativa, che non è mai troppa, con il rinnovamento".

Quello su cui non tornerà indietro (“lo può già scrivere”) è la natura della lista: sicuramente una civica. "Senza colori e senza bandiere" anticipa al Quotidiano. Il gruppo si presenterà alla popolazione in un incontro pubblico in programma per i prossimi giorni. Una data probabile, ma non ancora confermata, è quella dell’8 marzo.

Della candidatura di Agresti si mormorava già da qualche settimana. Lui, però, afferma di aver deciso definitivamente, e con una certa sofferenza, solo nelle ultime settimane: “Avevo pensato di non ricandidarmi, ma lo sento come dovere per la popolazione e per i tanti che, ogni giorno, mi stanno manifestando l'esigenza di un coinvolgimento diretto".

La novità più importante riguarda proprio la natura del suo coinvolgimento. Agresti, come è noto, è stato candidato sindaco nelle ultime tre elezioni. Questa volta, però, annuncia di essere disposto anche a correre per qualcun altro.
Non lo dice esplicitamente ma lo lascia intendere. Quando gli facciamo notare che forse nessuno, stando ai dati degli anni scorsi,  ha mostrato di possedere il suo consenso elettorale personale, lui risponde: "E’ vero, ma potrei essere disposto a metterlo a disposizione di uno schema politico diverso da quello degli ultimi anni”. Non è un dato definitivo, ma una evidente apertura.


Insomma, Vito Agresti ancora una volta c'è, con uno schema nuovo e anche, a quanto pare, con nomi nuovi. Quali saranno le istanze di rinnovamento del gruppo diventerà chiaro nelle prossime settimane, ma guai a chiamarlo “centrodestra”. Lo stesso Agresti, si sa, proviene dalla sinistra, dal vecchio Pds. E come negli anni scorsi punterà sull’aggregazione di diverse istanze e tradizioni politiche. Quando vinse, nel 2004, mise insieme i gruppi della sinistra storica (quella vicina al compianto professor Mario Dimatteo) e del centrodestra  vicino a Forza Italia. Ci riproverà.

Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

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