8 mar 2014

Comunali Rotondella. Primarie Pd in sezione. La sfida è Cucari-Francomano


ROTONDELLA – Primarie chiuse, solo per gli iscritti, quasi in silenzio, ma comunque Primarie. A conferma di quanto anticipato dal Quotidiano nelle scorse settimane, arrivano a Rotondella le Primarie del Pd. E’ la prima volta per le Comunali del centro jonico. In campo ci sono i due leader del partito: l’ex sindaco Mario Cucari e l’attuale primo cittadino Vincenzo Francomano.
A scegliere il candidato sindaco del partito, però, non sarà tutta la popolazione, né i simpatizzanti, ma esclusivamente i 46 iscritti alla sezione locale. Si vince a maggioranza, anche con un solo voto in più. L’appuntamento è per il pomeriggio di domenica 9 marzo. Per quella data è indetta un’assemblea di sezione: i candidati spiegheranno le proprie ragioni, poi si voterà.
Come si è arrivati a questo? Non per una volontà unanime, a quanto pare. Forse non se l’aspettava il sindaco Francomano, uscente, giovane, con un mandato amministrativo mai messo pubblicamente in discussione dagli organismi del partito e con due incarichi, vice presidenza dell’Anci e presidenza dell’Area Programma, che avevano contribuito a valorizzarne il profilo. Candidatura scontata? Le cose sono andate diversamente. Francomano ha dovuto prendere atto della nascita, in seno alla sezione, di un comitato “pro-Primarie” e ha accettato la sfida.
Su queste colonne si era scritto che per un’eventuale sfida aperta alla cittadinanza sarebbe parso favorito quest'ultimo (sulla base dei risultati di precedenti Primarie), ma la formula chiusa delle “Primarie in sezione” rimette tutto in gioco e non lascia spazio a pronostici facili. Sarà una vera e propria caccia all’ultimo voto, in particolare quello degli “indecisi”: gli iscritti meno direttamente legati alle due aree da cui provengono i candidati, vicini rispettivamente a Carlo Chiurazzi (Cucari) e Filippo Bubbico (Francomano).
Gli iscritti, con il loro voto, saranno chiamati, tra le altre cose, a giudicare la positività dell’ultimo mandato amministrativo. Poi, per il dopo Primarie, c’è già un accordo di sostegno al vincitore da parte dello sconfitto. Insomma, da lunedì si viaggia compatti.
La scelta di queste “Primarie a metà” lascerà spazio alle critiche degli avversari: troppo facile chiamarle “Primarie farsa”, per un partito che per le Politiche è riuscito a coinvolgere centinaia di concittadini e che ora, per il voto che più sta a cuore, ha scelto di chiudersi ai suoi 46 iscritti. La scelta, però, avrà forse l’effetto di evitare uno scontro pubblico troppo lacerante. E forse, date le difficili premesse, traghetterà il partito alla prova elettorale nel miglior modo possibile. O, se si preferisce, nel “meno peggiore”. 

Pino Suriano - scritto per Il QUotidiano della Basilicata

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