18 gen 2013

Fuoco di Sant'Antonio. Grazie alla Pro Loco si salvano le tradizioni


ROTONDELLA – Sant’Antonio Abate, per i rotondellesi, ha sempre qualcosa di speciale. Una forza di richiamo che non tutti gli eventi riescono ad avere. E che rende possibile il sacrificio di tanti paesani emigrati, disposti a fare chilometri pur di venire a scaldarsi al grande falò che ogni anno si accende nel piazzale antistante la Chiesa Madre. Arrivano persino da Taranto, Bari e dalla Calabria, sopportando il grande freddo che spesso caratterizza la serata.
Il fuoco di Sant'Antonio
Poi, da qualche tempo, grazie alla Pro Loco A Ferachiusa, l’evento si è arricchito di un secondo momento di folklore. Il quale, per la verità, è un vecchio momento tradizionale che la Pro Loco del Presidente Pasquale Gentile ha avuto il merito di recuperare e di riproporre alle nuove generazioni. Si tratta della benedizione degli animali ed il giro dei cavalli per le vie del centro collinare, in programma giorno 17 gennaio alle ore 9 in Piazza Albisinni.
Sempre confermato per questa sera alle ore 19, il falò di Sant’Antonio. Negli spazi attigui ci sarà anche la possibilità di  degustare alcuni prodotti tipici locali  e un momento di spettacolo musicale con il gruppo pugliese “Liscio Simpatia”. Il tutto subito dopo la Santa Messa. Anche perché, prima che essere un momento di folklore, quello di stasera è un momento religioso, nel ricordo di uno dei Santi più antichi e più importanti per la diffusione del cristianesimo.
“Siamo molto soddisfatti – ha spiegato il Presidente della Pro Loco Pasquale Gentile – dell’entusiasmo che si sta creando intorno alle iniziative della Pro loco di Rotondella, testimoniato di recente anche dal successo e dalla grande partecipazione registrata al presepe vivente che ha visto il coinvolgimento di oltre cinquanta figuranti. La promozione delle tradizioni popolari – ha concluso Gentile – rappresenta una delle poche leve a disposizione del territorio per non disperdere la memoria e andare incontro al futuro con maggiore consapevolezza”.
Pino Suriano - scritto per Il Quotidiano della Basilicata

Nessun commento: